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Autore: Broken_88    14/02/2010    4 recensioni
"Sarà difficile lo so, ma ritroverai la gioia di vivere Allison. Te lo prometto. La vita è un dono meraviglioso, un dono di Dio. E tu l'amerai di nuovo."
(Castiel/Nuovo Personaggio)
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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The way you make me feel


Nessuno sa niente.
Sono appena tornato dal “quartier generale”, nessuno in tutta la mia guarnigione sa cos'ho fatto. Né di Allison, né dei due "fratelli" che ho ucciso. E suppongo non lo sappiano neanche altrove.
Myriam non c'era, ma non ho chiesto di lei per non “svegliare il can che dorme”, come dicono gli umani.
Come mai non mi ha denunciato? Eppure l'ho fatta arrabbiare, l'abbiamo fatta arrabbiare. Cosa sta succedendo?
Ho la spiacevole sensazione che quei tre lavorassero per sé stessi. Il che è di gran lunga peggio.
Volevano sapere qualcosa da Allison, anzi a dire il vero mi hanno dato l' impressione di volerla “testare”.
Non so cosa sia, ma sono certo che non è nulla di buono.
Avrei bisogno di consultarmi con un superiore, ma non ho nessuno di cui potermi fidare.
Non posso raccontare a nessuno la mia... disobbedienza, sono completamente solo.
Non mi pento di quello che ho fatto, mai mi pentirò di aver salvato la mia protetta, ma ho paura che ciò porterà a tutti altri guai, soprattutto ad Allison. Ne ha avuti già troppi, in tutta la sua giovane vita.
Non voglio che ne abbia ancora, soprattutto non voglio che abbia guai che io non posso risolvere.
Se solo ci fosse..... Sirahel.
Di lui potrei fidarmi ciecamente, lui capirebbe e mi aiuterebbe.
Peccato che sia sparito diversi anni fa e non ho idea di dove sia adesso.
So che è sulla Terra, ma quando un Arcangelo decide di non farsi trovare, si può stare certi che non lo si troverà mai. Gli uomini direbbero che è in “incognito”, ma è decisamente riduttivo.
Sirahel era a capo della mia guarnigione, prima di decidere di andare via. Non so di preciso cosa successe, ma qualcosa lo spinse a questa drastica scelta.
Io non l'ho mai biasimato, non perché fossi d'accordo con la sua scelta, ma perché lo amavo più degli altri fratelli.
Nostro padre è Dio, ma se dovessi esprimermi come un umano, direi che Sirahel era come un padre per me.
Se non sono un completo idiota alato è merito suo, credo. Mi disse che un angelo doveva amare gli umani ma non perché gli veniva imposto, ma perché essi avevano bisogno di noi, del nostro aiuto, della nostra protezione.
Ma poi se n'è andato e sono finito agli ordini di altri.
Ho il sospetto che comunque abbia mantenuto i contatti con qualcuno. Probabilmente ai piani alti c'è qualche autorità che sa dove sia, ma Sirahel aveva degli amici lassù e loro non lo tradirebbero mai.
Sicuramente non lo diranno a me, dov'è l'Arcangelo Sirahel. E io ne ho davvero bisogno.
Voglio fare una prova: è assurdo ma chissà, con un po' di fortuna....
Decido di cercarlo. Non materialmente, sarebbe inutile: i sigilli enochiani servono proprio a questo, cioè a non farsi trovare da chi non si desidera vedere. Ovunque egli sia, sarà sicuramente circondato da quei simboli.
Proverò a trovare la sua Grazia. Sirahel non è un semplice angelo, la sua Grazia è decisamente più potente e più difficile da nascondere.
Ho bisogno di silenzio. Lascio il salotto di Allison e mi trasporto in un vecchio magazzino in disuso.
Deprimente, mi dico. Ma almeno sono da solo e nel più completo silenzio.
Traccio a terra una serie di simboli magici, una sorta di calamita che attirerà la Grazia dell'Arcangelo.
Pronuncio la formula in aramaico, improvvisamente sento una fitta alla testa: credo di esserci vicino.
I simboli a terra si illuminano, indietreggio impaurito: infastidire la Grazia di Sirahel non è roba da poco.
Un lieve sibilo riempie l'aria, mi guardo intorno quasi aspettandomi di essere punito per la mia invadenza. Sirahel mi amava ma era anche abbastanza severo.
Inizio a tremare. Ho una visione.
Sembra davvero davanti a me ma in realtà sono solo i miei occhi a vederla.
Vedo un uomo dai capelli grigi, alto, circondato da altri uomini e da donne. Sono... sono in una stanza molto grande, con delle finestre enormi. Parlano, ridono, l'uomo al centro sembra essere il capo o almeno è quello che conta di più, da come lo riveriscono gli altri.
Oh mio Dio... le ali.
Come un lampo vedo dietro di lui due immense ali nere....
È Sirahel!
Non credo alla mia fortuna. La sua Grazia è ancora talmente forte da averla trovata al primo tentativo.
Forse è solo una mia impressione, ma sembra quasi che ora..... stia guardando verso di me.
No!
La visione si dissolve rapidamente, sono certo che è stato lui a farla sparire.
Mi gira la testa e quasi cado a terra, mi appoggio ad un pilastro evitando di crollare in ginocchio.
Ho addirittura la nausea, o meglio è il mio tramite ad averla e l'avverto anche io. Mi dispiace Jimmy, non era mia intenzione.
Ok, ho visto Sirahel nella sua forma umana, e ora che faccio? Non ho idea di dove sia e ho l'impressione che un po' degli effetti collaterali della visione siano il suo modo per dirmi “non ti avvicinare o saranno guai”.
L'unica cosa di cui sono certo è che Sirahel è un personaggio importante anche qui sulla Terra.
Non riesco a fare a meno di sorridere: era ovvio che fosse così, una forte personalità come la sua non poteva adattarsi alla normale vita di un uomo qualunque.
Ma questa consapevolezza non mi aiuta, io devo trovarlo.
Forse.. forse Allison potrebbe aiutarmi. Non vorrei mai coinvolgerla in questa faccenda, potrebbe essere molto più pericolosa di quello che penso, ma può darsi che lei sappia chi è, su questa Terra, Sirahel.
Decido di andare da lei a parlargliene.
Appaio di nuovo nel suo salotto, non c'è. Non la sento, non è in casa. Sono un po' deluso.
Avrei voluto rivederla. Forse potrei.....
No, se la seguo di nuovo si arrabbierà di sicuro.
Sospiro e semplicemente mi siedo sul divano, l'aspetterò qui pazientemente. Sono abituato ad aspettare, sono capace di farlo per secoli, standomene immobile. Mi guardo intorno e i miei occhi si fermano su alcuni giornali sparsi sul tavolino di fronte a me.
Non ci credo.” esclamo con me stesso.
Afferro uno dei giornali e fisso l'uomo sulla copertina a bocca aperta: è Sirahel.
Sono talmente scioccato da quella strana coincidenza che mi accorgo dell'arrivo di Allison solo quando apre la porta.
Salto in piedi ignorando la capriola che fa il cuore del mio tramite non appena lei varca la soglia di casa.
Ciao Allison.” la saluto.
Allison guarda verso di me e dopo un'iniziale stupore – non si aspettava di trovarmi qui, credo – mi sorride.
Ciao Castiel, come va? Hai più visto la tua sorellina?” mi domanda ironica riferendosi allo spiacevole incontro di ieri.
No, per fortuna. Tu stai bene?” le chiedo avvicinandomi.
Lei annuisce. “Benissimo, direi.” dice convinta. Solo allora mi accorgo che ha qualcosa di diverso... la guardo attentamente e lei si mette a ridere.
Che hai?” mi chiede ridacchiando.
Finalmente capisco cosa c'è di diverso in lei. “Ieri non avevi.... i capelli neri.” le dico quasi con stupore.
Eh già, vita nuova, capelli nuovi. Ti piacciono?” mi domanda scuotendo i capelli per farli ondeggiare.
Io mi stringo nelle spalle. “Sì... credo. Non ne so.. molto di queste cose prettamente umane.” le dico incerto.
Lei sembra delusa e si incammina verso l'appendiabiti per posare la propria borsa.
Certo... cosa ne sai tu di capelli, visti i tuoi.” commenta sarcastica.
In realtà ho mentito spudoratamente. È bellissima, quel colore ha trasformato i suoi occhi da nocciola a ….verdi. Onde nere che incorniciano quel volto perfetto. È bella da far male.
Ma che diavolo sto dicendo? Mi impongo serietà e distolgo lo sguardo da lei che ora si sta avvicinando.
Si può sapere che hai?” mi chiede inarcando le sopracciglia.
Che ho?” dico io di rimando.
Sì, sei strano. Non che solitamente tu non lo sia, ma oggi sei più pallido del solito.” afferma in tono... preoccupato.
Questo è davvero interessante, Allison preoccupata per me.
Probabilmente l'aver tentato di individualizzare Sirahel mi ha provocato più danni del previsto e questi mi si leggono in faccia.
Sto bene.” rispondo brevemente. Poi ricordo il giornale che ho in mano.
Tu conosci quest'uomo?” le domando mostrandole la foto.
Lei prende il giornale dalle mie mani, per un attimo le nostre dita di sfiorano. Sento un brivido.
Certo che lo conosco, è Thomas Ellinger.” annuncia lei guardandomi come se fosse ovvio che anche io lo conoscessi.
E... dove abita?” continuo io.
Lei mi guarda stranita. “A casa sua.” risponde sorridendo furba.
Dico sul serio Allison, è importante.”
Lei di colpo diventa seria. “Perché?”
Non posso certo dirle che è un arcangelo e che devo vederlo per sapere cosa può volere Myriam da lei.
Adesso non posso … spiegarti, ma ho davvero bisogno di sapere di più su quest'uomo. Parlami di lui, per favore.” le chiedo.
I suoi occhi si addolciscono e mi sorride di nuovo. “Va bene. Sediamoci.” mi invita prendendomi per un braccio.
Forse dovremmo parlare di questa cosa. Non è bene che mi tocchi così spesso.
Ogni volta sento la solita frustata al centro della schiena.
È sconveniente, perché sono un angelo.

*****

Oggi cambierò colore di capelli..”
Ecco il mio primo pensiero quando stamattina mi sono svegliata da sola nel mio letto.
Lo so che non è normale. Voglio dire, sono morta, andata all'inferno e tornata perché un angelo mi ha salvata. Il mio nuovo colore di capelli non è esattamente il primo pensiero che dovrei avere al mattino... Però è tutto quello che ha riempito la mia mente fin da quando oggi ho aperto gli occhi.
Io credo che sia dovuto al fatto che, per tutta la vita, perlomeno da quando sono grande abbastanza per decidere da me, cambiare taglio o colore di capelli è sempre stato il mio modo per cambiare vita. Una specie di addio al passato e benvenuto al futuro.
Un po' strano per molti, ma non per me. Ognuno ha le sue abitudini dopotutto.
Sorrido e mi guardo nel grande specchio del salone da parrucchiera. Non mi piace quello che vedo.
Sono magra, ammaccata e ho il viso stremato.
Come ho potuto ridurmi così? Non ho avuto rispetto per il mio povero corpo, né per la mia povera mente.
Povera me..” sussurro mentre mi liscio il ventre quasi come se stessi chiedendo perdono al mio corpo..
Sospiro e mi siedo su una poltroncina attendendo, con la tintura nei capelli.
Sfoglio un giornale ma sono distratta, tanto che quando mi avvertono che è il mio turno, mi alzo dopo parecchi secondi, quasi fossi appena caduta dalle nuvole e fossi ignara di dove mi trovo.
Mi fanno gentilmente accomodare al lavaggio e per un attimo io esito.
Non sono più abituata a “coccolarmi”. E pensare che prima di.. prima di tutto, andavo dal parrucchiere tutte le settimane.
Non per lusso o per vizio, solo perché amavo la vita e volevo presentarmi a lei al meglio.. Diciamo.
Amavo la vita.. Sarà vero?
Non posso fare a meno di chiedermi se fingessi solo di amarla mentre in realtà la detestavo..
Voglio dire, se l'amavo veramente perché me la sono tolta arrendendomi?
Forse, e me ne rendo conto solo ora, ho finto di essere felice e di star bene per troppo tempo.. Forse, se avessi avuto il coraggio di ammettere prima che non era tutto ok, ora il parrucchiere sarebbe ancora una normale abitudine, ed io non avrei incubi infernali ogni notte, né un angelo che mi sorveglia costantemente.
Un angelo.. Il “mio” angelo..
Sorrido appena mentre con gli occhi chiusi mi godo il rilassante effetto massaggiante che le dita della ragazza addetta allo shampoo mi provoca, e senza che me ne accorga, il pensiero di Castiel ha già invaso la mia mente.
Castiel... lui è l'unica nota positiva dell'essere morta e tornata in vita.
Non glielo dirò mai probabilmente, ma mi piace averlo intorno.. Mi trasmette piacevoli sensazioni di pace e non mi fa mai sentire sola.
Lui crede che io lo detesti, ma la verità è che mi piace tenere le cose tra di noi sempre a metà tra lo scherzo e la serietà.. Per due motivi:
1 – Credo che un rapporto come il nostro sia meno noioso di un normalissimo rapporto.
2 – Mi piace terribilmente il modo in cui mi fissa confuso quando dico qualcosa che sfugge al suo intelletto.
Inarca appena le sopracciglia, piega la testa di lato e inizia con una sfilza infinita di perché.
A volte credo che lui pensi che io abbia tutte le risposte. La verità è che molto spesso io brancolo nel buio. Lui sa molte più cose di me.. Solo che quello che sa, lo sa da sempre e quindi non desta più la sua curiosità.
E' incuriosito dagli umani come io lo sono dagli angeli.. Solo che per me è umanamente impossibile pronunciare il numero infinito di perché che invece lui pronuncia.
Oh Castiel... Mi sa che inizio a volerti bene.. Però per favore, smetti di fare domande e pettinati ogni tanto.
Rido tra me e me e dopo due minuti mi ritrovo seduta e pronta per la messa in piega. Opto per un'asciugatura morbida, che faccia assomigliare i miei capelli a soffici onde..
Chissà se a Cass piaceranno...
Oh cielo, perché mi preoccupo del suo parere? Cosa potrà mai interessare a lui dei miei capelli?
Non ho il tempo di rispondermi. Per fortuna il rumore del phon blocca i miei pensieri. Non so perché, ma ho la sensazione che la risposta alle mie domande non mi sarebbe piaciuta per nulla.
Spengo il cervello per un po' e lo riaccendo solo quando ho finito. Pago ed esco dal salone. Direzione casa.
Quando arrivo, mi sento normale per la prima volta dal mio ritorno. Sono stata dal parrucchiere e ora me ne torno nella mia bella casa. Parcheggio l'auto nel vialetto ed apro la porta.
Ciao Allison.”
La voce proviene da vicino al divano. Sobbalzo appena e lo fisso stupita. Castiel è lì e onestamente non mi aspettavo di vederlo, ma è qui e mi fa piacere che ci sia, tanto che gli sorrido.
Ciao Castiel, come va? Hai più visto la tua sorellina?” gli domando ironica.
No, per fortuna. Tu stai bene?” Si avvicina a me e il mio cuore fa un piccolo sobbalzo che spero non si noti da fuori.
Benissimo, direi.” parlo convinta, ma in realtà vorrei dirgli che l'incubo che ho avuto stanotte mi ha davvero turbata.
Mi guarda perplesso e confuso, con quell'espressione che adoro e non posso fare a meno di ridere.
Che hai?” gli chiedo cercando di trattenere la mia risata.
Mi guarda come in seguito ad un'illuminazione. Ha capito. “Ieri non avevi.... i capelli neri.”
Li scuoto per farli ondeggiare. “Eh già, vita nuova, capelli nuovi. Ti piacciono?”
Si stringe nelle spalle per un attimo. “Sì... credo. Non ne so.. molto di queste cose prettamente umane.”
Il suo tono è incerto e, a dirla tutta la sua risposta mi delude un po'. Non che mi aspettassi chissà cosa.. Ma un“sei carina” sarebbe stato gradito.
Mi avvicino all'appendiabiti e riprendo il controllo delle mie emozioni. “Certo... cosa ne sai tu di capelli, visti i tuoi.”
Non ho niente contro i suoi capelli.. francamente li trovo bellissimi, ma li ha sempre spettinati e questo lo fa sembrare un tipo... strano diciamo.
Continua a fissarmi e, si, sono sicura che mi nasconde qualcosa. “Si può sapere che hai?” Chiedo.
Che ho?” Mi chiede lui di rimando.
Mi domando se mi ha preso per un'idiota o se semplicemente non si rende conto di essere più strano del solito.
Sì, sei strano. Non che solitamente tu non lo sia, ma oggi sei più pallido del solito.”
Sono preoccupata per lui. Non ha un bell'aspetto.
Sto bene.” Risponde secco. Poi mi mostra un giornale che tiene ben saldo in mano. E' una rivista a cui mio padre era abbonato e che continua ad arrivare. “Tu conosci quest'uomo?” Mi domanda mostrandomelo.
In copertina c'è Thomas Ellinger. Uno dei più importanti uomini d'affari di tutti gli Stati Uniti d'America. Lo prendo dalle sue mani e annuisco: “Certo che lo conosco, è Thomas Ellinger.” Lo guardo per un attimo.. come fa a non conoscerlo?
Ah si...lui non è umano.
E... dove abita?” mi chiede.
Inarco le sopracciglia.. Ora sono io ad essere perplessa.. “A casa sua.” rispondo sorridendo.
Dico sul serio Allison, è importante.”
E' serio e sento che anche io devo esserlo. Mi tolgo il sorriso dalla faccia e lo fisso. “Perché?”
Ci pensa un attimo.. Segno che la mia domanda prevede una risposta che non posso avere e deve elaborarne una falsa ma credibile in pochi secondi.
Adesso non posso … spiegarti, ma ho davvero bisogno di sapere di più su quest'uomo. Parlami di lui, per favore.” mi chiede.
E' gentile e vago.. come sempre, ma mi fido di lui. Mi fido davvero.
Gli sorrido di nuovo e lo invito a sedersi prendendolo per un braccio. “Va bene. Sediamoci.”
Perché toccarlo mi provoca queste strane sensazioni?
Mi schiarisco la voce e fisso il giornale solo per non arrossire davanti ai suoi occhi. “E' un importante uomo d'affari. Uno dei più importanti di tutti gli USA. Prima si occupava di grosse imprese edili fregandosene di tutti e di tutto. Poi d'un tratto, molti anni fa è come... cambiato. Ora si occupa solo di ricerca nel campo medico e scientifico.. Fa un sacco di soldi, ma molti li da in beneficenza.” spiego “Il suo cambiamento è avvenuto di colpo.. ma almeno ora fa qualcosa di utile alla società. Le sue ricerche sono le più avanzate.. E' un vero pezzo grosso. Stasera, se non erro, c'è una serata di beneficenza in centro, organizzata proprio da lui, in uno dei più prestigiosi hotel della città.”
Mi fissa perplesso per un po' ed io lo lascio riflettere in silenzio. Poggio il giornale sul tavolinetto e lo guardo mettendomi più comoda e accavallando le gambe
Bene mio caro angelo spettinato. Ora dimmi perché è così importante.” dico.
So che mi nasconde qualcosa.. E questo proprio non mi piace.


*****

Il suo cambiamento è avvenuto di colpo.. ma almeno ora fa qualcosa di utile alla società. Le sue ricerche sono le più avanzate.. E' un vero pezzo grosso. Stasera, se non erro, c'è una serata di beneficenza in centro, organizzata proprio da lui, in uno dei più prestigiosi hotel della città.” continua a spiegarmi Allison, mentre io la fisso pensieroso.
Sirahel ha fatto le cose in grande, non si è smentito neanche in questo mondo.
Non nego di provare un certo.. orgoglio, nel sapere che il mio mentore, per così dire, non ha perso la sua grandezza neanche stando qui sulla Terra. Ovvio che l'umano Thomas Ellinger sia cambiato così improvvisamente e radicalmente: prima era un emerito.... bastardo, come direbbe qualcuno di mia conoscenza, dedito solo ai soldi, ma poi è arrivato l'Arcangelo che ha preso possesso del suo tramite.
Però è strano.. solitamente i tramiti sono uomini devoti, quello di Sirahel non credo lo fosse poi tanto.
Bene mio caro angelo spettinato. Ora dimmi perché è così importante.” esordisce Allison dopo un po', cogliendomi alla sprovvista.
Rifletto un attimo, non so cosa dire senza mentirle troppo.
Mh.. Allison...”, inizio incerto, poi mi arrendo e sospiro. “Thomas Ellinger è un tramite...” lei mi guarda e annuisce.
Sì..?” mi incoraggia.
Mi schiarisco la voce. “Ecco, in realtà quest'uomo non ha avuto una.. conversione, oppure ha capito che bisogna essere buoni. Semplicemente è... posseduto da uno dei miei fratelli.” le spiego nervoso. Il suo sguardo inquisitore mi mette a disagio.
Allison sgrana gli occhi e si mette a ridere. “Oh cielo, ecco perché! Mi sembrava strano che uno del genere improvvisamente ricevesse lo Spirito Santo e cambiasse atteggiamento!” esclama alzando le mani in aria.
Io sorrido della sua reazione, spero non se ne abbia a male.
Beh, in un certo senso l'ha ricevuto.... se non fosse per l'arcangelo, sarebbe il solito...”
Bastardo egoista!” finisce lei con enfasi. “Dunque addirittura si tratta di un Arcangelo?” mi domanda senza scomporsi.
È curioso vedere come sia difficile stupirla. Probabilmente il soggiorno all'inferno le ha reso praticamente tutto prevedibile.
Sì, anche abbastanza potente, o almeno lo era prima di andarsene.”
Lei annuisce corrugando la fronte. “Siete una strana famiglia...” sentenzia seria.
Io la guardo perplesso. “Perché?”
Tu e lui siete bravi ragazzi.... poi arrivano quei tre e quasi ci ammazzano, io credevo foste tutti.. omologati, uguali ecco.”
Scuoto il capo. “Assolutamente no, siamo molto diversi l'uno dall'altro.” le dico solenne e con un pizzico d'orgoglio.
Mi fa piacere. Comunque Cass, perché ti interessa il tuo fratellone illustre? Riunione di famiglia?” scherza con un sorriso.
Devo parlargli di quello che è successo ieri...” le confesso guardandola negli occhi.
Ricordo ancora con orrore la nostra disavventura, mi sono fidato di Myriam e questo poteva costare la vita ad Allison.
Lei mi guarda negli occhi e tace per un momento, poi riprende a parlare. “Credi che lui c'entri qualcosa?” domanda.
No, è impossibile”, mi affretto a dire, “lui ha... tagliato i ponti con la guarnigione, e sicuramente non ha interesse a torturare te o me. È solo che lui... era un mio superiore e sono certo che se c'è qualcuno che può sapere cosa volevano da te, questo è Sirahel.”
Il nome dell'Arcangelo attira la sua attenzione.
Sirahel”, ripete annuendo, “nome curioso, ma il tuo è più bello, orecchiabile.” mi dice con un sorriso.
Arrossisco. Non per il complimento al mio nome, non ne capisco nulla di queste sottigliezze umane. Arrossisco per come mi guarda, per come mi parla, e per come.... mi fa sentire.
Deglutisco e continuo a parlare. “Hai detto che questa sera.. c'è una specie di riunione, o sbaglio?” le domando evitando il suo sguardo.
Una serata di beneficenza, per la precisione.” mi corregge, anche se per me cambia poco. Lei capisce il mio attimo di perplessità e aggiunge con un sorriso comprensivo: “Si raccolgono soldi da dare a chi ne ha bisogno o, magari, per finanziare la costruzione di ospedali, scuole, eccetera.”
Ah.” commento io asciutto.
Ah cosa?” mi fa lei aggrottando la fronte.
Io alzo le spalle. “Mi domando perché i ricchi non possano semplicemente dare una parte dei loro averi ai poveri... Thomas lo fa, no? Non vedo l'utilità di queste... feste. ” sottolineo sinceramente confuso.
Ma non tutti sono posseduti da un Arcangelo del Signore come il nostro eroe. Lui lo fa perché... è lui! Ma gli altri devono sentirsi in qualche modo costretti, per cui bisogna che qualcuno più furbo organizzi queste festicciole.” mi dice allegramente.
Capisco.” rispondo annuendo, anche se in realtà la psicologia umana mi sfugge totalmente.
Allison, io devo andare a questa serata di beneficenza e tu devi aiutarmi.”
Lei mi fissa a bocca aperta. “Perché? Non puoi andare semplicemente da lui a parlargli?”
Magari potessi”, rispondo con un sospiro, “ma vedi, noi abbiamo una serie di... disegni che ci proteggono sia dal Male che dagli altri angeli, se ne avessi bisogno.. ci rendono invisibili agli essere soprannaturali.”
Allison mi guarda in silenzio e credo di aver capito cosa stia pensando: perché gli angeli avrebbero bisogno di proteggersi da altri angeli? Anche nelle migliori famiglie ci sono dei problemi, e nella nostra ce ne sono stati di immensi. Apocalittici, oserei dire.
E lui usa questi disegni per non farsi trovare dai suoi fratelli?” mi chiede lei.
Già. Quindi non posso andare direttamente da lui, non potrei passare l'infinità di simboli con i quali sicuramente si protegge. Devi aiutarmi.” le ripeto assumendo quasi un tono supplichevole.
E come?”
Devi portarmi in questo hotel...” mi fermo perché Allison ha fatto una faccia strana. “Che c'è?” le domando.
Lei ridacchia. “Detta così sembra qualcos'altro.” mi dice.
Io non capisco e scuoto il capo perplesso. “Lascia stare.” mi dice infine arrendendosi davanti alla mia perenne confusione.
Ok si può fare, ti porto lì e vi vedete...”
Non è così facile Ally... Allison” mi correggo ricordando il suo 'non chiamarmi mai più così!', “probabilmente avrà ricoperto tutti i muri di simboli enochiani che non mi permetteranno di entrare. Tu dovrai andare a parlare con lui e... portarlo da me.”
Allison sbatte le palpebre e mi guarda torva, se non fossi soprannaturale mi spaventerebbe.
Stai scherzando, spero!” tuona indignata.
La guardo attonito. “Perché?”
Lei incrocia le braccia sul petto. “Io non vado a queste stupide riunioni di snob incravattati.” annuncia fiera.
Non ti ho chiesto di partecipare e divertirti, solo di aiutarmi ad entrare in contatto con lui.” preciso in tono autoritario. Mi pento subito di essere stato brusco, non volevo aggredirla è solo che... se perdo quest'occasione, non credo mi ricapiterà di nuovo.
Sto per scusarmi quando mi accorgo che invece di essersi offesa, il suo sguardo si addolcisce.
Sì lo so, ma io ho sempre odiato queste cose... io non...mi sento a mio agio, in mezzo a quelle persone.”
Mi dispiace, non vorrei mai coinvolgerti in questa cosa, ma davvero non so a chi rivolgermi. Non posso parlarne con nessuno, perché.. ecco... non lo sa nessuno che tu sei tornata, e non deve saperlo nessuno. Non ne avevo il permesso.” le confesso abbassando lo sguardo. Forse ho sbagliato a dirglielo, non so perché l'ho fatto ma ne sentivo quasi il bisogno.
Allison resta in silenzio per un po', guardandomi seria.
Non me l'avevi detto, questo.” mi rimprovera con un tono direi... sorpreso.
Non ce n'era bisogno. Non era importate.”
Lei si allunga verso di me. “Non era importate? Cass, stai scherzando? Tu sei sceso all'inferno a prendermi... di nascosto dai tuoi compagni, e non è importante?”
Non capisco se è più arrabbiata o sorpresa: che differenza fa se lo sapevano o meno? Per me l'importante era salvarla, basta.
Mi aiuterai, Allison?” le chiedo nuovamente cambiando argomento.
Mi fissa intensamente negli occhi, poi annuisce. “Va bene, ti porterò a questa dannata riunione di malefici snob e ti farò incontrare il fratello perduto.” mi dice sarcastica.
Le sorrido e senza riflettere le sfioro una mano con la mia, ma subito la ritraggo. “Ti ringrazio.”
Non.. c'è di che”, mi risponde, “ma devi darmi il tempo di prepararmi.”
Io involontariamente la guardo dalla testa ai piedi. “Non lo sei?” le chiedo confuso.
A queste occasioni non si va come ci si veste per fare la spesa!”
Non capisco..” dico, confuso per la centesima volta in pochi minuti.
Non mi sorprende.” sospira lei alzandosi dal divano. “Se vuoi scusami, vado a vestirmi.” mi dice indicando il proprio vestito.
Ma non sei nuda.” le faccio presente aggrottando la fronte.
Lei mi guarda e scoppia a ridere. “Se non sapessi che è impossibile, direi che questa era una battuta. Di dubbio gusto, ma pur sempre una battuta!” afferma voltandosi per salire le scale. La seguo con gli occhi finché non sparisce, e resto da solo con i miei pensieri.
Sorrido con me stesso: in realtà era un po' una battuta. Frequento brutte compagnie ultimamente, finirò col parlare come loro.
Non ho idea di cosa succederà, Sirahel ha capito che sono sulle tracce e sinceramente non so cosa aspettarmi.
Da come ha reagito al nostro “incontro psichico”, suppongo non benissimo.
Ma devo tentare, è l'unica occasione che ho, perché sono certo che dopo oggi aumenterà le sue protezioni.
Passano alcuni minuti.. o forse ore, per me la differenza è poca, quando finalmente sento Allison scendere le scale.
Eccomi qui.” mi dice con un sorriso.
Io la guardo, mi alzo dal divano e.... non riesco a parlare.
Indossa un abito nero, corto.... scollato.... come conosco queste descrizioni? Suppongo appartengano al mio tramite. Sta di fatto che.. non riesco a staccarle gli occhi di dosso. Come un idiota le fisso le gambe, lei se ne accorge e tenta di tirare giù il vestito per coprirle.
Allora io distolgo lo sguardo, imbarazzatissimo. Anche lei lo è ed entrambi guardiamo altrove per alcuni istanti.
La serata comincerà tra un paio d'ore, forse... dovremmo muoverci, il traffico di pomeriggio è devastante.” mi fa sapere.
Traffico?” ripeto io, poi capisco a cosa si sta riferendo.
Non dobbiamo muoverci con la macchina.” le dico con un leggero sorriso.
Per una volta è Allison a guardarmi confusa. “E come? A piedi è difficile arrivarci, e io ho i tacchi.” dice indicando le proprie scarpe.
Io scuoto il capo. “Stai parlando con un angelo..” Allison sgrana gli occhi.
Non vorrai farmi volare, spero!” esclama spaventata.
Non sarebbe la prima volta.” le ricordo.
Mi guarda seria e annuisce. “Ok.. non sarà doloroso, vero? Cioè, non è che mi disintegrerò o cose del genere.”
Certo che no! Non sentirai nulla.” la rassicuro.
Ok voglio fidarmi.” annuisce. “Ma prima, dobbiamo fare qualcosa per te...” e mi si avvicina con un oggetto in mano.
Siediti, messaggero spettinato.” mi ordina con dolcezza. Io sono perplesso ma obbedisco.
Quella che ha in mano è una spazzola, e con delicatezza inizia a passarla sui miei capelli. Sono quasi costretto a chiudere gli occhi, Allison quasi mi sfiora con il suo corpo, il suo profumo mi fa stringere i pugni: vorrei.... toccarla.
Ecco fatto.” dice dopo alcuni istanti. “Adesso va decisamente meglio!” afferma con un sorriso.
Le sua dita lentamente mi sfiorano il viso, come per accarezzarmi. Stringo i denti e deglutisco. Lei si accorge della mia difficoltà e smette subito, allontanandosi. “Almeno non sembrerai un invasato. Thomas è un uomo di classe, sarebbe un peccato se vedesse il suo fratellino Castiel messo così male. A proposito, ma non hai caldo con quell'impermeabile sempre addosso?”
Adesso decisamente sì, che ho caldo. Ma è ovvio che non glielo posso dire.
Noi non soffriamo di queste cose, Allison. Siamo....”
Angeli, sì ho capito.” mi ferma lei. “Comunque sia, proviamo a toglierlo, vediamo come stai senza.” mi propone.
Cosa? Che bisogno c'è?”
Lei ride. “Ti vergogni? Cos'è, una specie di coperta di Linus?”
Io piego la testa e la guardo senza capire di cosa stia parlando.
Ok lascia stare Linus e la sua coperta.. comunque, fallo per me. Togliti quell'impermeabile. Fa caldo, la gente si domanderà come mai quel tipo strano ha l'impermeabile addosso.” sostiene Allison.
Io non posso fare altro che arrendermi di nuovo e fare ciò che mi chiede, mi tolgo l'impermeabile e lo poso sul divano.
Allison mi guarda dalla testa ai piedi e sorride. “Il tuo tramite mangiava poco, sei piuttosto magro, spalle a parte.”
Non credo di afferrare appieno il suo commento ma arrossisco per il solo tono che ha usato.
Poi mi si avvicina e mi sistema la cravatta e il colletto della camicia.
Così va bene, sembra quasi che il tuo Jimmy sapesse che ti saresti trovato in una situazione come questa, si è vestito elegante prima di farti accomodare nella sua testa.” commenta divertita.
Io non rispondo, sono troppo nervoso. Averla così vicina mi destabilizza.
Allora andiamo?” dice lei alla fine.
Io annuisco e le avvicino la mano alla fronte.
Aspetta!” urla un attimo prima che io la tocchi.
Che c'è?”
Mi giuri che non mi ritroverò a pezzi, vero?”
Ti dico di no! Allison, fidati di me, non sei il primo umano che... faccio volare.” le ripeto.
Ok.” risponde e... si avvicina, aggrappandosi alla mia giacca. “Sono pronta.”
Io mi limito ad annuire, spero non si accorga che sto tremando leggermente. Ma che diavolo mi prende?
Andiamo.” dico e le sfioro la fronte con le dita, sparendo all'istante dal suo salotto.


*****


Chiedo a Castiel di darmi spiegazioni e lui mi fissa esitando per un attimo.
Mi ha ascoltata perplesso per tutto il tempo, e ho come l'impressione che qualcosa di molto grosso e pericoloso si nasconda sotto la sua curiosità per Thomas Ellinger.
Non so cosa sia, non almeno ancora.. Ma credo che Cass non ci metterà molto a dirmi tutta la verità. Se c'è una cosa che non gli riesce molto bene è mentire, o forse non gli riesce solo con me.
“Mh.. Allison...”, inizia incerto, poi sospira e sputa il rospo. “Thomas Ellinger è un tramite...”
Annuisco e lo fisso per un attimo. "Sì..." lo incoraggio a continuare, oramai poco o niente riesce a stupirmi.
Sono seduta nel salotto di casa mia con un angelo dopotutto, cosa potrebbe esserci di più strano?
“Ecco, in realtà quest'uomo non ha avuto una.. conversione, oppure ha capito che bisogna essere buoni. Semplicemente è... posseduto da uno dei miei fratelli.” Mi dice con tono nervoso.
Credo che il mio sguardo lo metta a disagio. Non è mia intenzione ma non ho un altro sguardo interrogativo a disposizione.
Sgrano appena gli occhi come in seguito ad un'illuminazione e non posso fare a meno di ridere.
Thomas Ellinger è stimato e rispettato per la sua bontà d'animo, e quella stessa bontà è invece il frutto di una possessione celeste. Questo si che è buffo. “Oh cielo, ecco perché! Mi sembrava strano che uno del genere improvvisamente ricevesse lo Spirito Santo e cambiasse atteggiamento!” alzo le mani al cielo facendolo sorridere. Una reazione che in effetti mi sorprende.
Da quando lo conosco non ha mai sorriso di gusto come sembra aver fatto adesso.
Mi piace il suo sorriso.. è spontaneo e dolce.. E sopratutto, è come se riuscissi a vedere oltre il suo tramite. Quel sorriso mi sembra dell'angelo e non del corpo umano che lo ospita.
“Beh, in un certo senso l'ha ricevuto.... se non fosse per l'arcangelo, sarebbe il solito...”
“Bastardo egoista!” finisco la sua frase.. forse fin troppo diretta. “Dunque addirittura si tratta di un Arcangelo?” Chiedo tranquilla.
“Sì, anche abbastanza potente, o almeno lo era prima di andarsene.”
Parla tranquillo ed io non posso fare a meno di pensare a quanto gli angeli siano strani e diversi a dispetto di quello che io credevo prima di incontrarlo.
“Siete una strana famiglia...” dico.
"Perchè?"
Faccio spallucce. "Tu e lui siete bravi ragazzi.... poi arrivano quei tre e quasi ci ammazzano, io credevo foste tutti.. omologati, uguali ecco.”
Scuote il capo e per un momento è quasi come se l'avessi ferito nell'orgoglio.
"Assolutamente no, siamo molto diversi l'uno dall'altro."
"Mi fa piacere. Comunque Cass, perchè ti interessa il tuo fratellone illustre? Riunione di famiglia?" Scherzo.
Mi guarda dritta negli occhi e per un attimo sento il viso prendermi fuoco. "Devo parlargli di quello che è successo ieri..."
Lo guardo e ho l'impressione che si sia perso per un attimo nei ricordi del nostro scontro con gli altri suoi fratelli.. Quelli poco simpatici. "Credi che lui c'entri qualcosa?" chiedo piano.
“No, è impossibile” lo difende all'istante, senza nemmeno pensarci “lui ha... tagliato i ponti con la guarnigione, e sicuramente non ha interesse a torturare te o me. È solo che lui... era un mio superiore e sono certo che se c'è qualcuno che può sapere cosa volevano da te, questo è Sirahel.”
Lo ascolto con attenzione. "Sirahel", ripeto incuriosita. Questi angeli hanno nomi strani "nome curioso, ma il tuo è più bello, orecchiabile.”
Gli sorrido e lo vedo arrossire per un attimo.
E' possibile che un angelo arrossisca? Sorrido ancora ma faccio finta di nulla. Non voglio metterlo in imbarazzo.
"Hai detto che questa sera.. c'è una specie di riunione, o sbaglio?" mi domanda dopo un attimo fissando il pavimento.
"Una serata di beneficenza, per la precisione." lo correggo. Mi fissa perplesso.. ovviamente "Si raccolgono soldi da dare a chi ne ha bisogno o, magari, per finanziare la costruzione di ospedali, scuole, eccetera."
"Ah." è il suo commento.
"Ah cosa?"
Rialza lo sguardo su di me e fa spallucce con espressione confusa. "Mi domando perché i ricchi non possano semplicemente dare una parte dei loro averi ai poveri... Thomas lo fa, no? Non vedo l'utilità di queste... feste." confessa sincero.
"Ma non tutti sono posseduti da un Arcangelo del Signore come il nostro eroe. Lui lo fa perché... è lui! Ma gli altri devono sentirsi in qualche modo costretti, per cui bisogna che qualcuno più furbo organizzi queste festicciole." gli spiego.
Mi piace spiegargli le cose.. Me lo fa sentire più vicino, quasi fosse... umano.
“Capisco.” mi dice, “Allison, io devo andare a questa serata di beneficenza e tu devi aiutarmi.”
Ora sono io ad essere perplessa "Perchè? Non puoi andare semplicemente da lui e parlargli?"
Sospira. "Magari potessi, ma vedi, noi abbiamo una serie di... disegni che ci proteggono sia dal Male che dagli altri angeli, se ne avessi bisogno.. ci rendono invisibili agli essere soprannaturali."
Ok, questo si che mi stupisce. Si difendono dai loro fratelli che a volte vogliono ucciderli.. Ucciderli così fortemente che sentono la necessità di proteggersi gli uni dagli altri con strani disegni..
Wow. Ed io che pensavo che gli umani fossero strani. "E lui usa questi disegni per non farsi trovare dai suoi fratelli?" gli chiedo.
“Già. Quindi non posso andare direttamente da lui, non potrei passare l'infinità di simboli con i quali sicuramente si protegge. Devi aiutarmi.”
"E come?"
Si accende con l'espressione di uno stratega che ha in mente il piano perfetto. "Devi portarmi in questo hotel..."
La mia faccia assume un'espressione strana, tanto che lui si zittisce e mi fissa.
"Che c'è?" mi chiede.
Mi schiarisco la voce e ridacchio un po'. "Detta così sembra qualcos'altro."
Mi fissa perplesso ed io penso che quando avremo due minuti di tempo dovrò spiegargli molti dettagli del linguaggio umano. Anche se un lato di me non vuole. Amo quella sua espressione confusa. "Lascia stare." gli dico infine arrendendomi. "Ok si può fare. Ti porto lì e vi vedete."
"Non è così facile Ally... Allison” si corregge e mi fa tenerezza, “probabilmente avrà ricoperto tutti i muri di simboli enochiani che non mi permetteranno di entrare. Tu dovrai andare a parlare con lui e... portarlo da me.”
Simboli enochiani, certo.. Che diavolo sono? Mi chiedo.. Poi ascolto le sue ultime parole e non posso fare a meno di sbattere le palpebre perplessa speranzosa che scherzi. "Stai scherzando, spero!" urlo quasi.
Mi fissa.. attonito. "Perchè?"
“Io odio questo tipo di feste.” sospiro e incrocio fiera le braccia sul petto "Io non vado a queste stupide riunioni di snob incravattati."
“Non ti ho chiesto di partecipare e divertirti, solo di aiutarmi ad entrare in contatto con lui.” mi dice leggermente duro.
Lo guardo fiera, quasi come se fosse mio figlio alla sua prima parola. Mi ha appena risposto a tono.
Annuisco appena e sospiro: “Sì lo so, ma io ho sempre odiato queste cose... io non...mi sento a mio agio, in mezzo a quelle persone.”
Annuisce appena. “Mi dispiace, non vorrei mai coinvolgerti in questa cosa, ma davvero non so a chi rivolgermi. Non posso parlarne con nessuno, perché.. ecco... non lo sa nessuno che tu sei tornata, e non deve saperlo nessuno. Non ne avevo il permesso.”
Rimango zitta per un attimo.. Di questo dettaglio non ero a conoscenza, e saperlo così onestamente mi fa sentire una strana sensazione dentro..
Mi sento in colpa.. Ha rischiato tutto per me e mi rendo conto di quanto tutto questo mi metta a disagio.
Non mi piace essere in debito, e anche se so che lui non si aspetta nulla, spero comunque di poter fare qualcosa per "ripagarlo".. Magari non ora, ma un giorno chissà...
Sospiro e cerco di riprendere l'uso della parola. "Non me l'avevi detto, questo."
“Non ce n'era bisogno. Non era importate.”
Non era importante? Come può dire che non lo era? Piego la testa e mi sporgo un po' verso di lui.
“Non era importate? Cass, stai scherzando? Tu sei sceso all'inferno a prendermi... di nascosto dai tuoi compagni, e non è importante?” sono sorpresa.
Lui mi guarda per un attimo. Probabilmente cerca di capire il significato della mia espressione.. Forse si pente di avermi parlato di questo particolare.
“Mi aiuterai, Allison?” mi chiede di nuovo cambiando discorso.
Rimango in silenzio per qualche minuto e poi lo guardo negli occhi annuendo.
“Va bene, ti porterò a questa dannata riunione di malefici snob e ti farò incontrare il fratello perduto.”
Mi sfiora la mano con la sua ma la ritrae subito e questo mi provoca un brivido leggero.
"Ti ringrazio." mi dice gentile.
"Non.. c'è di che. Ma devi darmi il tempo di prepararmi."
Mi fissa dalla testa ai piedi. Naturalmente è confuso.
"Non lo sei?" mi chiede.
“A queste occasioni non si va come ci si veste per fare la spesa!”
"Non capisco.."
Sospiro e mi alzo dal divano.. Sarà più o meno la centesima volta in dieci minuti che non capisce qualcosa.. "Non mi sorprende. Se vuoi scusarmi, vado a vestirmi."
"Ma non sei nuda." aggrotta la fronte e mi parla come se stesse dicendo la più grande ovvietà al mondo.
Ha appena fatto una battuta.. Stento a crederci.. Vorrei tanto battergli le mani ma credo che sarebbe poco opportuno. Però scoppio a ridere..
Ridere è una cosa che non posso evitare di fare se qualcosa mi diverte. Non so trattenermi.
“Se non sapessi che è impossibile, direi che questa era una battuta. Di dubbio gusto, ma pur sempre una battuta!” gli dico salendo le scale. Lo fisso finché non lo vedo più e poi vado in camera mia.
Di sopra, davanti all'armadio non so cosa indossare.
Odio queste stupidissime feste anche perchè non so mai cosa mettermi. Non ho l'eleganza e la classe necessaria per indossare un vestito degno di una simile serata. Mia madre l'aveva. Io non l'ho ereditata da lei.
Rimango lì per un po' e poi decido che il nero va bene per ogni occasione. Afferro un vestito, probabilmente l'unico nel mio armadio. E' semplice di per sè.
Mi lascia una spalla scoperta e mi arriva fino al ginocchio.. Mi sta bene tutto sommato, ma il pensiero dei tacchi mi fa rabbrividire prima ancora che li metta.
Se lo faccio è solo per aiutare Castiel.. Solo perchè se lo merita.. per nient'altro.
Lo indosso e mi prendo qualche minuto per il trucco.
Non sono mai stata una patita di makeup, quindi mi manterrò sul classico, quasi al naturale. Un po' di fard e un leggero accenno di lucidalabbra.
Mi sistemo i capelli con le mani e per ultimo indosso le scarpe.. Poi scendo di sotto.
"Eccomi qui." dico a Castiel sorridendo.
Lui si alza dal divano e mi fissa. Veramente mi fissa solo le gambe.
Questo mi imbarazza e con le mani tiro giù il vestito guardando un punto indefinito della stanza.
“La serata comincerà tra un paio d'ore, forse... dovremmo muoverci, il traffico di pomeriggio è devastante.” dico infine. Giusto per dire qualcosa.
“Traffico?” mi chiede di rimando. Poi sembra capire. "Non dobbiamo muoverci con la macchina."
Sono perplessa.. di nuovo. "E come? A piedi è difficile arrivarci, e io ho i tacchi." indico le mie scarpe.
Sono belle ma non molto comode.
"Stai parlando con un angelo.." mi dice.
Sgrano gli occhi e d'improvviso capisco. "Non vorrai farmi volare, spero!" sono spaventata.
"Non sarebbe la prima volta."
Ha ragione! "Ok.. non sarà doloroso, vero? Cioè, non è che mi disintegrerò o cose del genere.”
“Certo che no! Non sentirai nulla.”
Ora sono più tranquilla. “Ok voglio fidarmi. Ma prima, dobbiamo fare qualcosa per te...Siediti, messaggero spettinato.”
Lo faccio sedere e con la spazzola inizio a pettinargli i capelli ribelli.
Continuo per alcuni minuti. Fin quando non sono ordinati.
"Ecco fatto. Adesso va decisamente meglio." poggio la spazzola sul divano e gli accarezzo piano il viso.
Lui deglutisce e mi accorgo che questo mio gesto gli fa uno strano effetto. Non che non gli piaccia, anzi.. credo che gli piaccia troppo.
“Almeno non sembrerai un invasato. Thomas è un uomo di classe, sarebbe un peccato se vedesse il suo fratellino Castiel messo così male. A proposito, ma non hai caldo con quell'impermeabile sempre addosso?” dico in tono normale.
“Noi non soffriamo di queste cose, Allison. Siamo....”
“Angeli, sì ho capito.” lo fermo alzando la mano. “Comunque sia, proviamo a toglierlo, vediamo come stai senza.”
“Cosa? Che bisogno c'è?”
“Ti vergogni? Cos'è, una specie di coperta di Linus?” gli chiedo ridendo.
Mi fissa senza capire di che parlo. Devo smetterla con questi paragoni. “Ok lascia stare Linus e la sua coperta.. comunque, fallo per me. Togliti quell'impermeabile. Fa caldo, la gente si domanderà come mai quel tipo strano ha l'impermeabile addosso.”
Esita un attimo ma poi fa come gli dico.
Lo guardo dalla testa ai piedi. Ha spalle imponenti ma è decisamente magro. “Il tuo tramite mangiava poco, sei piuttosto magro, spalle a parte.” sorrido e mi avvicino per sistemargli la cravatta e il colletto della camicia.
Quando è "pronto" vorrei tanto accarezzargli il viso e le mani.
Non so perchè ma ne sento il bisogno. Tuttavia mi trattengo.. Lui si sentirebbe in imbarazzo e anche io mi sento... positivamente strana quando gli sto troppo vicina.
“Così va bene, sembra quasi che il tuo Jimmy sapesse che ti saresti trovato in una situazione come questa, si è vestito elegante prima di farti accomodare nella sua testa.” dico sorridente.
Lui mi fissa e non parla.... Almeno non con la voce, anche se i suoi occhi dicono tutto.
"Allora andiamo?" dico infine.
Io mi sento esattamente come lui.. So che si tratta di attrazione.
Il punto è che io so come gestirla, lui invece no.
E' un "sentimento" umano di cui io sono pratica, ma per lui è una sensazione nuova e del tutto sconosciuta. Vorrei aiutarlo, ma anche se sapessi come fare, questo non sarebbe il momento adatto.
Annuisce alla mia domanda e avvicina le sue dita alla mia fronte.
Mi sento di nuovo spaventata. "Aspetta!" urlo prima che mi tocchi.
"Che c'è?"
“Mi giuri che non mi ritroverò a pezzi, vero?”
“Ti dico di no! Allison, fidati di me, non sei il primo umano che... faccio volare.” mi rassicura.
“Ok.” rispondo e... mi avvicino afferrando un lembo della sua giacca. “Sono pronta.”
Lui si limita ad annuire. Ed io resisto a stento alla tentazione di dargli un bacio.
Le sue labbra sono adorabili.. E da questa minima distanza le vedo ancora meglio..
“Andiamo.” dice e mi sfiora la fronte con le dita.









   
 
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