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Autore: Kekka 96    14/02/2010    3 recensioni
ma non quello di Bella ed Alice, molto probabilmente perché batteva troppo forte e si rifiutava di fermarsi... un viaggio dal quale le due amiche inseparabili non faranno mai ritorno, non per la bellezza del posto, ma piuttosto  dopo aver incontrato Edward e Jasper, due mostri incredibilmente affascinanti quanto pericolosi...   P.S. ff dedicata alle mie fratelle e a pettola! Estratto: “Eravamo costretti a parlarci attraverso una barriera di ghiaccio trasparente, era l’unico modo... le nostre dita si incontrarono in quello specchio di ghiacci perenni, e per un momento anche le nostre labbra, può sembrare una cosa stupida, ma ormai fare cose stupide era diventato il nostro mestiere. (...) Non vedevo Alice da tre giorni, mi mancava, ma Edward colmava il vuoto alla perfezione..."
Genere: Romantico, Suspence, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando il gelo dell’Alaska…ti congela il cuore!

Prefazione

Bella pov

La mia anima venne risucchiata, qualcosa di più forte di un turbine, qualcosa che può distruggere più di un uragano...chissà se Edward sarebbe riuscito a fermarsi. Avevo paura. Il mio cuore era ghiaccio, batteva ancora e in una maniera impressionante. Poi tutto diventò freddo: l’aria che respiravo, il vento, il mio cuore si fermò, emise l’ultimo battito, il più flebile che avesse mai dato... prima di spegnersi per sempre...

***

Capitolo 1  

“Destinazione Alaska”

Bella pov

Quinto anno di superiori, viaggio di fine anno? In Alaska... Era il colmo, come si può preferire quell’ammasso di ghiaccio all’urlo seduttore di una spiaggia calma e caldo? Se fosse dipeso da me io avrei preferito restare tutta la settimana di soggiorno qui a Phoenix, e non “divertirmi” insieme ai miei compagni. Ma ovviamente a rovinare i miei piani ci pensa mia madre Renée, è da un mese che non fa altro che ripetere “è l’ultima occasione di fare qualcosa di divertente prima di essere maggiorenne”. Insomma, in poche parole ho preferito andarci che sorbirmi le lamentele di mia madre per chissà quanto tempo. Mio padre Charlie mi capiva molto meglio, lui era dell’idea che avrei tranquillamente dovuto decidere da sola cosa fare.E invece no eccomi qui a completare il bollettino per poi andare a versarlo alla Posta. Quella mattina il professor Jacob (di gran lunga il mio prof preferito, e che, per fortuna ci avrebbe accompagnati) ci aveva consegnato l’itinerario, ancora non specifico :

Giorni

Mattina

Pomeriggio

Sera

1 giorno

Colazione in hotel,  visita in città,   pranzo al ristorante “La luna blu”

Sistemazione nelle camere, gara di sci, merenda

Cena in hotel, ritrovo nella sala grande, notte in hotel 

2 giorno

Colazione in hotel, breve giro in città con “shopping”, ritorno in hotel per pranzo

In camera fino alle 16:00, slittino, merenda

Cena in hotel, discoteca in hotel, notte in hotel

3 giorno

Colazione in hotel, escursione, pranzo ristorante “Il faro ghiacciato”

In camera fino alle 16:00, sci, merenda

Cena in hotel, visita al “Palazzo d’inverno”, notte in hotel

4 giorno

Colazione in hotel, escursione, pranzo in hotel

In camera fino alle 16:00, slittino, merenda

Cena in hotel, ritrovo nella sala grande, notte in hotel

5 giorno

Colazione in hotel, visita in città vicina, pranzo in hotel

In camera fino alle 16:00, sci, merenda

Cena in hotel, discoteca in hotel, notte in hotel

6 giorno

Colazione in hotel, ultimo giro in città, pranzo in hotel

Preparazione delle valigie

Cena in hotel, notte in hotel

7 giorno

Partenza...

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  Non posso negare che mi incuriosiva parecchio, soprattutto la visita del “Palazzo d’inverno”, monumento sul quale girano molteplici leggende.  Una  in particolare narra che chiunque entri a visitarlo non ne faccia più ritorno. Io non mi faccio abbindolare da queste storielle, ma mi riescono a mettere abbastanza in soggezione.L’unica cosa a mettermi un po’ di allegria è che in gita sarebbe venuta anche Alice. Alice era da sempre la mia migliore amica, eravamo inseparabili, molto diverse ma molto unite. L’adoravo.

***

Ancora un giorno e sarebbe stato il momento di preparare le valigie- destinazione Alaska. Un brivido di gelo mi saliva sulla schiena al solo pronunciare quel nome...

***

Questo si, questo no, la mia valigia stava a dir poco per esplodere, beh se a me andava così ad Alice non ne sarebbe senz’altro bastata neanche una.Mi ero preparata una lista sull’essenziale, un essenziale di ben 7 pagine però, uffa vorrei proprio sapere a chi era venuta la brillante idea di questa meta... Per non parlare della partenza, stanotte alle 5:30. Evvai finita! La valigia era pronta, erano le 21:30 ma non avevo sonno, e chi sarebbe riuscito a dormire sapendo che l’indomani a quell’ora si sarebbe ritrovato in uno dei posti più gelidi al mondo? Avevo una voglia pazza di pizza, ne trovai un pezzo in forno, la mia preferita alla diavola, bella calda.Dato che non sapevo come passare il tempo e i miei stavano già dormendo da un pezzo continuai a leggere “Romeo e Giulietta”, il mio romanzo preferito. Insomma che cosa stupenda dare la vita per amore, ma in fondo che ne sapevo io dell’ amore? Proprio zero assoluto... E mentre ero arrivata nel punto in cui Romeo si suicida riuscì ad addormentarmi... Feci un sogno stupendo, ero su un’isola dei Caraibi a prendere il sole, il sole era alto nel cielo limpido e il caldo mi penetrava...Poi tutto diventò freddo e si generò una valanga, ero con Alice e rischiavamo di essere risucchiate ... Mi svegliai urlando, e per fortuna nessuno mi sentii... Era 0:00 in punto, decisamente troppo presto. E ora che faccio? Nel frigo non c’era più niente, di leggere non mi andava, di dormire non se ne parlava. Per un istante ebbi l’impulso irrefrenabile di chiamare Alice, ma quale persona sana di mente l’avrebbe svegliata in piena notte? Anche se pensandoci non è che io sia tanto sana di mente, infatti avevo avuto la brillante idea di prepararmi (con ben 5 ore di anticipo). Mi infilai la mia felpa preferita e un paio di jeans, impiegai circa un’ora per sistemarmi, passarmi un velo di trucco e accessoriarmi. E ora? Un’altra brillante idea... ma come mi venii di fare colazione all’una di notte? Mi ero decisamente bevuta il cervello. Mi imbottii talmente tanto di Corn-flakes che non riuscivo a muovermi.Lo squillo del mio cellulare mi fece sobbalzare, chi poteva chiamarmi a quest’ora? La vocina squillante di Alice mi fece svegliare del tutto :“Bella buongiorno, sei pronta per la grande avventura?” “Alice ma come ti viene in mente di chiamare a quest’ora?” “Scusami tanto, ti ho svegliata? Meglio guarda che sono già le 3:00” Certo già   le 3:00, ma che orario mattutino...“Come no mancano solo 2 ore, ci siamo quasi ad essere travolti da una valanga!” “La solita esagerata...!Comunque ci si vede vado a prepararmi" “Ok ciao Alice” Riattaccai. Solo 2 ore, 120 minuti, alla più grande avventura nei ghiacci “non vedevo l’ora!”...

  
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