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Autore: sasyherm    14/02/2010    2 recensioni
Giorno di San Valentino nel covo più torbido di Hogwarts. Può essere un giorno diverso dal solito?
Genere: Romantico, Introspettivo, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Serpeverde | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The green San Valentine
Or
Ciò che non siamo


- Pansy!-

Oh no, fa che non siano loro!
- Pansy fermati, non fare la solita acida!-
Voi pensate che sia acida una persona che fugge davanti a delle stupide chiacchiere inutili????
Va bene sono stupida, lasciatemi stare.
Ma le due arpie mi raggiungono. Mi strattonano il braccio.
Tutto l’anno sono le mie migliori amiche.
Il giorno di San Valentino diventano arpie troppo sdolcinate.
- Pansy, sei arrivata a quota 17!-
Milly sembra che mi stia dicendo che sono entrata nel Guinness dei primati…
Daphne scrive su un taccuino.
- Per l’esattezza 17 pacchi di cioccolattini, 15 mazzi di rose, altrettanti inviti a uscire stasera e 5 regali!-
Wow.
Bene le cose sono due:
Io non entro nella mia stanza, per non rimanere shockata difronte a tutta questa idiozia e mando qualcuno a distruggere tutta quella ciafrusaglia.
Secondo, io evito di farmi vedere in giro, con queste due su di giri e assatanate, che urlano cose di cui mi vergogno.
Sospiro.
Domani sarà tutto finito e tutti torneranno a fregarsene dei sentimenti e delle buone intenzioni. Allora io sarò tornata normale.
Ma per un giorno dell’anno non deve essere così.
Entro nella Sala comune e mi viene da piangere.
Ha dei festoni colorati rosa, con dei cuoricini con gli orsacchiotti.
Che ci fanno a Serpeverde cuoricini con gli orsacchiotti me lo dite????
La mia faccia è terrificante.

Oddio, mi faccio ospitare da Grifondoro.
Entra di corsa Blaise , chiudendosi dietro il ritratto.
- Fermatele, vi prego!-
Gli occhi di Daphne ora, sono cuoricini con gli orsacchiotti.
Il suo grande amore, che non se la fila.
Tutto l’anno va bene, vanno a letto insieme , ma a San Valentino ci vuole romanticismo.
Mio dio, aiutami.
Un orda di ragazzine assatanate batte colpi contro la porta, chiamando a gran voce Blaise.
- Pansy ti prego!Mi rovineranno la giacca, è nuova!-
Ecco.
Sono Caposcuola devo intervenire.
Con un bel sorriso esco e mi trovo difronte ragazzine di tutte le case.
- Dov’è Blaise?Vogliamo Blaise , abbiamo delle cose per lui!-
- Per i vostri regali, i vostri biglietti di auguri, le vostre lettere , le vostre domande , c’è una rubrica apposita nel Settimanale di Hogwarts, la cosidetta “ Blaise Zabini’s space” che sarà più che felice di accoglierle.-
- Noi vogliamo parlare con Blaise!-
Ok, non capiscono. C’è un modo specifico a Serpeverde per far si che ti obbediscano.
Con tono di voce incazzato e tremendamente serio dico
- Sparite, o tolgo 100 punti a testa oltre a maledire le vostre famiglie!-
Il ricatto.
Chi se ne frega se è San Valentino.

Quando rientro , Blaise mi guarda riconoscente, prima di baciare Daphne e pomiciare con lei sul divano.
Milly è stupita.
- Come hai fatto?-
- Le ho ricattate-rispondo sincera, con lo stesso tono che ho usato con loro.
- Ma è San Valentino!-
Chi dice che a San Valentino non si può ricattare???
E una voce rompe il silenzio
- Ma chi cazzo se ne fotte!-
Theo entra con un frastuono incredibile. Il cellulare ( si è fatto abilitare la corrente con qualche magia illegale ) che sembra prendere vita.
- Fottetevi tutti!-
Bene. Non vedo perché io non devo ricattare mentre Theo può dire parolacce.
Blaise interviene sospirando.
- Theo , contieniti almeno oggi, è San Valentino!-
- Me ne sbatto di questa cazzo di festa!-
Evviva. Parole sante.
Argomento principale del giorno: la festa.
Altro modo per dire: gozzovigliamo con la scusa di San Valentino.
Ricomincia a parlare al cellulare, urlando mentre entra nel dormitorio, portandosi con sé il suo uragano.
Sempre così , Theo.
- Pansy, non vuoi andare a vedere tutti i tuoi regali????-
Oddio , rieccole.
- Chi ha mandato qualcosa alla sfigata acida?-
Voce strascicata, passo baldanzoso, 1.80 di bellezza angelica e ghigno sexy.
Draco Malfoy, il mio ex .
- Per tua informazione, ho avuto ben 17 pacchi di cioccolattini, 15 mazzi di rose, altrettanti inviti a uscire stasera e 5 regali!-
Si forse a qualcosa serve San Valentino. Grazie romanticismo falso e inutile.

- Hanno confuso con il primo aprile!-
Maledetto bastardo.
- Sei verde come il colore della nostra casa, Malfoy… ma non ti dona.-
- Tu sei verde perché sei acida come la Puzzalinfa.-
- Ma vaffanculo, stronzo!Scopati le quattordicenni idiote, mentre io rivolgo tutte le mie grazie a ragazzi migliori di te!-
- Si, mentre urlavi il mio nome implorandomi di continuare!-
- Tre mesi fa se ben ricordo. E dopo mi sono anche pentita.-
1 a 0 per me.
Draco tace, come punto da uno spillo.
- Va al diavolo, maledetta.-
- Dopo di te.-
- Finitela all’istante, almeno oggi, è San Valentino!-
- Chi se ne fotte!-
Almeno su una cosa siamo d’accordo.

Ho bisogno di solitudine adesso.
Attorno a me il groviglio di fidanzatini felici che pomiciano sui divanetti o in pista da ballo.
I miei compagni sono nelle camere attrezzate della Stanberga Strillante, diventata luogo della nostra festa.
Un ampia balconata fa al caso mio.
Mi dirigo su , per le scale, e sento il vento fresco soffiarmi sulle gote, sulle spalle scoperte dal vestito.
Il balcone in marmo bianco, ristrutturato dallo stesso Theo, è molto elegante, e isolato.
Da sull’immeso parco di Hogwarts.
Mi sporgo, e osservo le coppiette che , insensibili al freddo , si scambiano effusioni , nascosti dalla vegetazione.
Loro non sentono il freddo perché riscaldati dal calore dell’altro.
Io invece si , e più distintamente, perché ho perso quel calore.
L’ho conosciuto e l’ho perso.
- Invidiosa?-
La sua voce accanto alla mia. I nostri corpi uniti.
Draco si sporge come me.
- No.-
- Non ti credo.-
- Libero di farlo.-
La sincerità spaventosa con cui gli parlo mi ferisce. Vorrei essere diversa, per la prima volta.
Silenzio. Solo i languidi sospiri di Blaise e Daphne.
- Perché non sei alla festa?-
- Perché non sei con una ragazzina quattordicenne?-
- Gelosa?-
- No.-
- Non ti credo. Non ti crederò mai.-
- Tu non mi conosci.-
Mi ritrovo a sorridere. Nemmeno io conosco così bene me stessa.
- Io penso di si.-
Mi stringi di botto, premendo il tuo corpo contro il mio.
I tuoi occhi grigi mi stanno violentando. Le tue mani non vogliono lasciarmi andare.
Oh eccolo, quel calore.
Calore verde, cinico e bastardo, come noi due.
 È necessario. Siamo così simili, Draco.
Trovo di nuovo consistenza e senso di vivere quando mi abbracci.
- Smettila.-
- Non vuoi, lo so, Pansy.-
- Si invece.-
- Sei fuggita in questi tre mesi…dimmelo.-
- Dimmelo prima tu.-
Quest’eterna sfida, quest’eterno gioco. Di una ammissione che condanna ad una vita prestabilita. Prestabilita dalla storia.Così diversi, diverremo come tutti… quelle due parole, tanto vere, tanto decisive…brutalmente decisive.
- Non ci appartiene, questo. Non saremo mai come loro.-
- Non dobbiamo esserlo. Non ce lo impone nessuno.-
- Non funzionerebbe…-
- Non puoi saperlo.-
Non, non, non…posso dire solo cosa non saremo mai Draco. Cosa saremo, cosa potremmo essere…non lo sappiamo.
Ho paura di quello che non so.
Devo giocare una partita di cui conosco bene il campo.
- Non è da noi…dovremmo finire per sempre i nostri giochi…non sappiamo stare come stanno tutti…senza ricatti, senza falsità, senza giochi in cui ci facciamo male.-
- Non ti da fastidio che tutti sappiano far funzionare le cose e noi no?-
Giro la testa di lato. Una ferita si apre nel mio petto.
Certo. Tutti sanno come essere felici.
Meno io. Io che non ho il coraggio.
- Soffriremmo solo.-
- Stiamo già soffrendo.-
- Cosa posso fare per aiutarti?-
- Quelle due parole. Rispondimi , Pansy.-
- Non posso…-
- Allora sei felice così?-
- No. Io soffro. Ma va bene, è il meno peggio. E tu?-
Domanda idiota. Lui non mi nasconde la sua sofferenza.
- Preferisco perdere e soffrire per i nostri giochi , che vincere in qualunque altro. Quando mi ferisci tu, sono vivo.-
Mi abbraccia intenso e nascondo il viso sulla sua spalla possente, abbarbicandomi a lui.
- Potremmo soffrire molto di più dopo.-
- Non mi importa.-
- Potremmo diventare sdolcinati, romantici e annoiarci a morte. Normali…come loro.-
La normalità , la routine. La folla. Odio la folla e le cose normali.
- Noi siamo diversi.-
- Siamo anche come loro…il sentimento è lo stesso.-
- Troveremo diversi modi di esprimerlo, più alla Draco e Pansy…-
- Finiremmo per sempre di giocare. Saremmo costretti a crescere.-
Siamo Peter e Wendy…prima dei sentimenti.
Mi sorride.
- Conosciamo la strada per la nostra isola che non c’è.-
Ora la vedo. La nostra stella, che ci attende.
Gli stringo forte la mano.
Sarà uguale a mille altri.
Sarà diverso.
Ma lui è l’unico con cui voglio giocare . L’unico degno.
- Pansy…ti amo.-
- Ti amo anche io.-
So quello che non siamo...ma devo scoprire ciò che possiamo essere.

Spazio autrice:
Ecco la one-shot di San Valentino.
Io odio San Valentino, credo di averlo dimostrato bene, in questa storia.
È una festa falsa, commerciale, superficiale e stupida.
L’amore non si commercia.
Non si manifesta con le solite cose, fiori, cioccolattini, regali. Ci sono tanti tipi di amori quanti attimi scorrono nel tempo.
Mi auguro di averlo dimostrato in questa storia.
Comunque, per rispetto a  chi ci crede e ama la festa, buon San Valentino!







 

 




  
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