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Autore: Mizar19    15/02/2010    11 recensioni
Un paese perbenista. Alcune famiglie. Due ragazze molto diverse, ma al contempo troppo simili. No, non è un "incontro-corteggiamento-passiamoaifatti-lietofine". Loro sono già felicemente assieme.
Inseriamo ora alcuni elementi di turbolenza: un trasloco repentino, sexy compagne di scuola, austere o lunatiche, incomprensioni e incomunicabilità.
Si verrebbe così a creare un mosaico di individui, ognuno con le sue ossessioni, i suoi desideri e le sue paure; un eterogeneo gruppo di ragazzi (e non solo) le cui vicende si legano e intrecciano attorno a quella di Maria Cristina, appassionata giocatrice di pallavolo, e Federica, poliedrica artista.
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La decima Musa'
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23. t.s.e.
Capitolo XXIII
LA VIA DELLA VOLUTTA'

Scesi rapida dalla macchina, per precipitarmi con foga verso l'ingresso.
Sentii Elena ridacchiare alle mia spalle, probabilmente divertita dal mio palese entusiasmo.
All'uscita passeggeri, ci stavano già aspettando Walter e Lilith, seduti sulle poltroncine rosse.
- Hey! - esclamò Walter, alzandosi in piedi appena ci scorse.
- Abbiate pazienza... è... vi spiego dopo -, mia mamma era affannata. Probabilmente stava raccogliendo le energie per annunciare a tutti la sua gravidanza.
- Paola, non preoccuparti, avremmo atteso comunque. Ad ogni modo, hanno appena annunciato l'atterraggio del loro volo -
- Sì, lo sappiamo, l'abbiamo visto arrivando -, sorrise Veronica.
Elena stringeva ancora la sua mano. Osservai come la sorella di Federica si appoggiava alla sua ragazza, non fisicamente, ma spiritualmente. Elena era la sua gruccia, il suo sostegno morale in quelle situazioni.
Così come lo era Fede per me, e viceversa, ovviamente.
Ora ero così impaziente che non riuscivo a sedermi, come se i miei piedi si trovassero, nudi, a contatto con carboni ardenti: non smettevo di saltellare e spostarmi.
- Rilassati! - mi rimproverò bonariamente mia madre, non riuscendo però a trattenere un sorriso felice.
- Non riesco - borbottai. Mi tolsi il cappotto perchè iniziavo ad avere caldo.
Quanto ci mettono ancora?!
Dopo dieci minuti abbondanti, finalmente, intravidi il profilo di Federica. Corsi in avanti, facendomi largo fra la folla di passeggeri, che, come la famiglia Mantovani, erano appena atterrati.
Quando sbucai improvvisamente di fronte a Federica, lei scoppiò a ridere. Poi mi gettò le braccia al collo.
- Ti ho spaventata? -
- Sì! -
Incurante della presenza di suo padre a meno di venti centimetri da noi, posai le mie labbra sulle sue.
E lei non si ritrasse.
Bene, stava facendo progressi. Forse ora saremo riuscite rendere pubblica la faccenda, così certi ragazzi impertinenti avrebbero smesso di farle la corte e la mia anima assetata di vendetta si sarebbe placata.
Quando mi staccai da lei, incrociai gli occhi pieni d'ira di suo padre, che si affrettò a distogliere lo sguardo.
Salutai anche Mattia ed Erica, mentre non riserbai alcun caloroso bentornato a Gianni e Claudio.
- Paola! Lily! - esclamò Erica, correndo loro in contro.
Si abbracciarono.
- Mamma! -, anche Veronica si unì all'abbraccio.
Elena restava in disparte, poichè anche lei, più di una volta, era stata vittima dell'ira funesta di Gianni, che, molti anni addietro, era persino riuscito a cacciarla di casa minacciandola con un mattarello: aveva sorpreso lei e Veronica assieme nella vasca da bagno.
Federica strinse le braccia attorno alla mia vita e poggiò il capo sulla mia spalla, chiudendo gli occhi.
- Amore... - le sussurrai, avvolgendola in uno stretto abbraccio.
- Vero che posso dormire da te sta notte? -
- Certo! - le risposi baciandole la punta del naso. Lei fece un buffo risolino.
Mentre Veronica e Mattia si abbracciavano, mia madre interruppe tutti quanti.
- Ho da fare un annuncio speciale - esordì, con un gran sorriso.
Erica e Lilith la guardarono incuriosite.
Prima di prendere nuovamente la parola, mia madre arrossì e, se possibile, sorrise ancora di più.
- Oh, ma io la conosco quell'espressione! - esclamò Erica, spalancando gli occhi per la gioia.
- Sono incinta - disse, rompendo la tensione fra quelli che, a differenza di Erica, non avevano mai visto il suo volto in quella circostanza.
- Ma è fantastico - sorrise Federica, ancora ancorata saldamente al mio corpo.
- Congratulazioni! -, Mattia andò ad abbracciare mia madre, così come Walter.
- Noi ci parliamo dopo -, le tre donne si scambiarono un'occhiata complice.
- Felicitazioni -, fu il commento di Gianni, ancora indispettito per essersi trovato di fronte me ed Elena.
Ai suoi occhi, i suoi occhi di padre apprensivo, eravamo state noi due a traviare le sue figliole, che, altrimenti, sarebbero "normali" e avrebbero come fidanzato un promettente giovanotto destinato ad una brillante carriera, possibilmente figlio di benestanti borghesi.
- Allora, andiamo a casa? - domandò Erica, ancora incredula ed euforica per la notizia appena ricevuta.
Invece si era ritrovato Elena, una testa calda, ma geniale, futuro ingegnere, molto mascolina, con la lingua più affilata di un machete, e me.
Caricammo i bagagli sulla macchina di Lilith, dove presero posto i tre maschi Mantovani, mentre Erica e Federica si sedevano sulla nostra monovolume.
Fede ed io ci eravamo impossessate dei sedili più in fondo.
- Veronica si è offerta di essere l'Angelo custode del bambino, che ne pensi? -
- Penso che sarà un Angelo premuroso e delizioso, un Angelo che tutti i bambini invidieranno - rispose Erica, voltandosi verso sua figlia.
- Sì, lo sarò -
- Tua sorella è davvero una persona dolcissima - sussurrai all'orecchio di Federica.
- Sì, questo è vero. E' sempre la mammina della situazione. Sarà perchè è la maggiore... -
- No, Edoardo è un asociale menefreghista... -
- Ma Edoardo è un maschio -
- Ottima argomentazione - mi complimentai con lei, carezzandole delicatamente una guancia.

Erica, Gianni e Claudio erano tornati nella loro casa, Mattia, assieme a mio fratello, si era accampato a casa di Walter per una rimpatriata, mentre Federica si era rifugiata sotto il mio piumone.
- Mi mancava la neve - mormorò coprendosi fino alle orecchie.
- Hai freddo? -
- Sì, un po'... -
- E' colpa tua, sei mezza nuda! - la rimproverai, anche se le sue mutandine azzurro cielo e la corta canottiera rosa confetto non stonavano per nulla
sul suo corpo. Anzi.
- Perchè non vieni tu a scaldarmi? - mi chiese, sorridendo maliziosamente.
Senza farmi pregare oltre, la raggiunsi fra le coperte.
- Che buon profumo... - mormorò lei, strofinando il volto contro il mio collo.
- Mi sono lavata - ridacchiai, posandole alcuni baci umidi sulla clavicola. Mi mancava il sapore della sua pelle.
Chiusi gli occhi, appoggiando la testa sulla sua pancia, lei iniziò a carezzarmi i capelli.
- Mari... devo dirti una cosa - esordì con voce debole. Sapevo già che ciò che stava per dirmi non mi sarebbe piaciuto.
Espirai rumorosamente.
- Amore... - mormorò lei, percependo il mio nervosismo.
Se riguarda l'elfo giuro, che è la volta buona che commetto un delitto!
- Nulla, forza dimmi - la esortai, forse un po' sgarbatamente perchè lei esitò un istante in più.
- Ludovica è venuta a cercarmi per parlare -
Ecco, lo sapevo! Stronza, stronza, stronza...
- E tu? -, mi voltai verso di lei, volevo fissare il suo sguardo mentre mi rispondeva.
- Mi ha chiesto scusa, tante belle parole, ha detto che è vero... che lei mi ama, che quel tizio non è il suo ragazzo, che sa che ciò che ha fatto è stato imperdonabile, ma piuttosto che perdermi vuole essere mia amica... -
Rabbia, solamente cieca ira, s'impossessò di me.
- E tu credi alle parole di quella... quella... che ti ha anche preso per il culo?! - esclamai, aggredendola.
- No... non le credo... - sussurrò lei flebilmente.
- Giuramelo - le intimai.
Lei mormorò qualcosa di incomprensibile, abbassando gli occhi color cioccolato, ormai lucidi.
- Guardami negli occhi - le afferrai un polso con forza, costringendola a voltarsi verso di me.
- Allora? -, Federica non rispondeva.
Sentivo un bruciore nel petto, una crepa da cui la delusione e la rabbia fuoriuscivano abbondanti, mescolandosi.
- Allora?! -, la scrollai con più forza.
- Mi fai male - sussurrò lei. Lungo la sua gota sinistra rotolò una lacrima.
Lasciai la presa di scatto.
- Io non voglio crederle, non voglio, lei... lei si è presa gioco di me... mi ha ingannata, ha tentato di metterci l'una contro l'altra... e questo è imperdonabile. Però tu mi conosci... -
Sì, la conoscevo anche troppo bene. Lei, che non appena udiva una parola buona e apparentemente sincera si scioglieva come burro al sole, restituendo immediatamente la fiducia tradita.
Miseriaccia, Fede! Apri questi benedetti occhioni!
- Svegliati Fede, sveglia! E' ora di farsi furbi! -, tutta l'irritazione, la rabbia, la furia che avevo dentro esplosero.
Ludovica non poteva passarla liscia, non dopo il modo in cui aveva trattato Federica. Ero decisa ad impedirlo ad ogni costo.
- Ma ti giuro che non le parlo più, anche se lei ha detto... -
- Lei ha detto un sacco di balle! Lo capisci che continua a prenderti per il culo?! Non sono tutti onesti e candidi come te! -
Federica scoppiò definitivamente a piangere.
La strinsi con dolcezza. Quel momento di cieca furia era passato quasi del tutto e avevo riacquistato un sentore di razionalità, del quale, fino a poco fa, ero completamente priva.
- Scusami, amore, non volevo ferirti... però, lei è stata tremenda. Non dovresti essere così buona da concederle una seconda opportunità -, la coccolai, cullandola fra le mie braccia, ascoltando il suo respiro affannoso tornare regolare e le sue lacrime arginarsi.
La scostai lentamente da me, asciugandole le guance con le dita, poi le presi con delicatezza il polso che le avevo stretto: era rosso.
- Perdonami -, posai un bacio proprio dove il rossore era più intenso.
- Certo che ti perdono... so che non mi avresti mai fatto del male -
- Certo che no... -, Fede mi abbracciò e nuovamente ci coricammo sotto il piumone, con l'animo più leggero di prima.
Non riuscivo a perdonarmi per aver fatto fisicamente del male a Federica. Come avevo potuto?
- Tesoro... guarda che non è successo nulla -, dovetti averla guardata con un'espressione enigmatica perchè aggiunse un'ulteriore spiegazione.
- I tuoi occhi parlano, mi raccontano tutto... e anche se ti ho chiesto scusa continui a tormentarti per quello che hai fatto. E' una sciocchezza! Solo un po' di rossore, tutto qui. Tu sei molto forte... ed eri, giustamente, arrabbiata per causa mia -, non sopportavo sentirla parlare in questo modo, così la baciai.
- Mari... -, tentò di opporre una vana resistenza.
- Fede... sh!... ora voglio solo amarti -
I suoi occhi si addolcirono, i suoi baci si fecero più profondi e le sue mani più curiose. Appena mi resi conto della piega che stava prendendo la situazione, dalla posizioni di parità in cui ci trovavamo, una di fronte all'altra, la spinsi sotto di me, per avere il controllo, come mio solito.
- Eh no, tesoro, oggi no -, approfittando del mio attimo di smarrimento, mi tirò sotto di lei.
- Accidenti - sussurrai sorridendole, compiacendomi della sua intraprendenza.
- E' una vita che non facciamo l'amore - si giustificò arrossendo.
- Bene, rimediamo subito -
Posando le labbra sul mio collo, Fede mi sganciò il reggiseno, poi la aiutai a sfilarmelo, senza interrompere il contatto della sua bocca su di me, e della mia sulla sua spalla. Strinsi le gambe attorno alla sua vita, massaggiandole la schiena lentamente. Lei mugugnò fra le mie labbra.
Poi decise di addentrarsi più in basso.
Chiusi gli occhi.
In quel momento, la via più semplice da imboccare era quella della voluttà, naturale e insita nell'essere umano. Antropologicamente, la via più facile.

Al risveglio, la mattina seguente, Federica era già sveglia, seduta alla mia scrivania. Stava disegnando qualcosa sul mio diario.
- Fede... già impegnata a quest'ora? - le domandai, mettendomi a sedere.
Lei alzò gli occhi, sorridendo.
- Sono le undici e mezza -
- Capperini! -, balzai giù dal letto e corsi in bagno.
Avevamo appuntamento alla mezza con Giorgio e Davide: saremmo andati a casa di quest'ultimo per pranzo.
- Corri, dormigliona -, la udii ridacchiare, poi iniziò a canticchiare qualcosa di sconosciuto.
Mi sciacquai la faccia, pettinai i capelli e misi la crema cicatrizzante sulle abrasioni sui gomiti.
- Perchè hai smesso? - le domandai tornando in camera e notando che era silenziosa.
- Così... -
- Dai, canta ancora - la incitai.
Federica rimuginò un po' per conto suo, poi si schiarì la gola.

- Suono io - disse Federica di fronte al citofono di Davide. Anche volendo, io non avrei potuto, perchè reggevo un vassoio di dolci.
- Sì? -
- Apri, siamo noi! -
Fede corse su per le scale, io la seguivo con lentezza esasperante, calibrando ogni passo per evitare un ruzzolone giù per le scale. Più che altro, mi preoccupavo per i dolci.
- Eccoti! E Mari? -
- Sta salendo le scale -
- Ci sono, non vi allarmate - mi feci sentire, un pianerottolo più in basso.
Quando finalmente il vassoio fu al sicuro su una superficie piana, raggiunsi gli altri con il cuore più leggero.
- Cosa facciamo oggi? -
- Giorgio, che mi ha appena mandato un messaggio dicendo che tarderà, ha avuto un'idea stupenda, ma lo scoprirete poi -
- Non puoi darci un indizio? - lo supplicò Federica, appendendo il cappotto nell'armadio all'ingresso.
- Certo che no, se ti ho detto che lo scoprirete poi significa che è una sorpresa! -, Federica gli fece una linguaccia.
In quel momento mi suonò il cellulare.
- Scusate -, mi allontanai in cucina per rispondere.
- Pronto? -
- Ciao Mari, scusa il disturbo, ho bisogno di aiuto -, era Elena.
- Nessun problema. Che genere di aiuto hai bisogno? -
- Dopo quello che è successo ieri sera, la storia del bambino, Veronica non si è più ripresa: nel senso che è abbattuta e disperata. Io non so proprio come tirarla su di morale! Lei vuole un bambino, accidenti! Ma come possiamo fare ora? Innanzitutto siamo ancora all'università, in più lei non vuole adottarne uno, no!, ne vuole uno suo, vuole portare avanti una gravidanza! Ora... -
- Aspetta, ferma, ferma! Ma che cosa c'entro io? -, ero perplessa.
- Veronica e Federica sono esattamente identiche: stessi gusti, stessa personalità, stessi interessi, stesso tutto! Come faccio a farla stare meglio? Tu che faresti? -
- Santo cielo... sicuramente non sarà una cosa semplice... con Fede funzionano le attenzioni, molte attenzioni, e la dolcezza. Anche le promesse. Cercare di farle ragionare è inutile, sono due testone -
- Proverò con le attenzioni. Se le facessi un piccolo regalo? -
- Non sarebbe una cattiva idea... -
- Oh, grazie mille! Ho appena avuto un'idea stupenda! -
- Ma grazie di cosa che non ho fatto proprio nulla? -
- Mi hai ispirata! Ci sentiamo e salutami Fede! -
Staccò il telefono senza nemmeno lasciarmi il tempo di replicare.
Certo che Elena è proprio stramba... però è una ragazza davvero premurosa...
Mi dispiaceva per Veronica: avevo intuito che dopo l'entusiasmo della sera precedente, le sarebbe corrisposto un momento di tristezza e dolore per la realtà che doveva trovarsi ad affrontare. Speravo solo che Elena riuscisse a tirarle su il morale.
- Chi era? - domandò Federica, stringendosi al mio braccio e avvinghiandosi come un polpo.
- Elena - le risposi, per poi posarle un bacio sui capelli.
Lei chiuse gli occhi e sul suo viso si dipinse un'espressione di beatitudine.
Davide scosse la testa, come rassegnato, poi mi fece l'occhiolino.
Non ebbi il tempo di mandarlo a quel paese, che suonarono al citofono.
- Sì? -, domanda retorica.
- Siamo noi! -
Noi, chi?
- Davide... chi c'è con Giò? - gli chiese Federica. Anche se pareva assopita, era vigile, come un predatore della savana.
Lui sogghignò.
- Ora ve lo dice lui -
- Salve a tutti -, il nostro amico entrò, reggendo quello che pareva essere un altro vassoio di dolci.
Dietro ad un Giorgio infreddolito e tremante, entrò timidamente una ragazza bassina e bionda. Lara!
- Ciao! -, Federica si staccò lesta da me.
- Ehm.. ciao -
- Lara, lei è Federica, l'amica di cui ti ho parlato. Fede, lei è Lara, la mia ragazza -
- Bravo Giò, era ora - ridacchiai io. Lara avvampò.
- Piacere... -, le due ragazze si strinsero la mano.
- Spero che il mio banco sia confortevole - sorrise Federica tentando di rompere il ghiaccio.
- Più o meno -, rise Lara.
- Davide ha detto che hai avuto un'idea geniale... allora? - lo invitai ad esporci ciò che aveva pensato.
- Sorpresa - stabilì lui, serissimo.
- Non lo so nemmeno io... - borbottò Lara, che evidentemente aveva tentato di farlo parlare senza successo.
Aveva ancora molto da imparare sul nostro timido e santissimo amico.
Ora però, sorgeva una piccola complicazione: come avremmo fatto con Lara? Rivelarle tutto? O trascorrere le vacanze di Natale fingendo, come avevamo fatto fino a poco tempo prima, di essere solo amiche?
Approfittando del fatto che i tre si erano spostati in cucina per sistemare ciò che aveva portato Giorgio, esposi a Federica il problema.
- Ci avevo pensato anch'io... Mari, tu cosa vorresti fare? -
- Io... amore, io non ho voglia di fingere, voglio vivere serenamente queste due settimane, voglio stare con te come la tua ragazza, non come amica. Tieni conto del fatto che ora Lara sarà spesso con noi, molto spesso, prima o poi dovrà saperlo, quindi perchè non toglierci subito il problema? -
- Sono pienamente d'accordo -, la sua risposta mi lasciò a bocca aperta. Non mi aspettavo cedesse così facilmente.
- Guarda che sono una persona ragionevole, quando voglio - mi diede una lieve spinta, ridendo del mio stupore.
- Prima però chiediamo a Giò se per caso sa se lei ha qualche problema con l'omosessualità -
- Certo -, Fede si intrufolò fra le mie braccia.
- Come mai tutto questo appiccicume oggi? - scherzai, baciandole un orecchio.
Lei grugnì.
Quando sentii che le voci di Giorgio, Lara e Davide si spostavano verso il salotto, l'allontanai rapida da me.
- Giò... vieni un attimo -, gli feci segno di avvicinarsi, poi mi rivolsi a Lara - Te lo rubo solo un momento -
- Sì, certo... - rispose lei arrossendo.
Un ragazzo timido e una ragazza timida. La coppia perfetta.
Ci spostammo nuovamente un cucina, per evitare di essere uditi.
- Allora... per rendere la situazione meno imbarazzante, Fede ed io vorremmo mettere Lara al corrente della nostra situazione... a me sembra una brava ragazza, non credo ci tradirà. Volevo solo sapere se ciò comporterebbe... problemi -
- No, certo che no, è una ragazza aperta, non le arrecherebbe alcun fastidio -
- Fantastico! Capiscici... abbiamo due sole settimane per stare assieme e non possiamo trascorrerle fingendo di essere solo amiche... sarebbe uno spreco colossale! -
- Certo, immagino - rise lui, divertito dalla mia euforia.
Ritornammo di là.
Se avessi potuto esternare appieno la mia soddisfazione mi sarei messa a saltellare e canticchiare, da temibile cantante qual ero. Fortunatamente, avevo conservato un minimo di autocontrollo e, soprattutto, di pudore.
Federica notò immediatamente che era tutto a posto.
- Si è concluso il concilio ecumenico? - ridacchiò Davide, mentre Federica lo liquidava con un secco "non fai ridere".
- Parlando di cose serie... cosa mangiamo? -, ecco quali erano le priorità di Davide. Insomma, nulla di nuovo.
- Scusa, ma è casa tua e non sai cosa mangeremo? - obiettai.
- Oggi Giò è in vena di sorprese -
- Ho portato tutto l'occorrente, è in cucina, ora vado a preparare! -
- E non possiamo sapere cosa sarà? - domandò Davide, tentando di assumere un'espressione da animale ferito.
- Pasta alle sarde e uvetta -
- Stupenda! Ma io ti amo! Sei ancora qui?! Muoviti! -, Davide prima l'aveva stretto in un vigoroso abbraccio, poi l'aveva cacciato in cucina.
- Non preoccuparti, fanno sempre così... -, sorrise Federica rivolta a Lara, che ne era rimasta quasi sconvolta.
Forza Fede, chi gliela fa la grande rivelazione?
- Lara, dobbiamo dirti una cosa seria... e dovresti farci il piacere di non dirlo a nessuno... -
- Vogliamo che tu sappia perchè ormai entrerai a far parte del nostro gruppo, quindi noi vogliamo essere sincere - aggiunsi io, poi Federica riprese a parlare.
- Mari ed io stiamo assieme... ecco tutto -, conciso e diretto, superbo.
- Ah... -, era rimasta per un attimo sorpresa, poi la sua espressione si rilassò.
- Va bene, nessun problema -
- Meraviglioso! - sospirai io, mentre Federica, puntigliosa come al solito, mi sistemava il colletto della camicia per poi schioccarmi un bacio sulla guancia.

****

L'angolo delle risposte:

Auri: forse...se mi sentirò buona... ma dipende tutto dal mio umore, perchè capitoli di sole coccole non ce n'è, mi spiace! Sì, insomma, va bene che la sorella non è proprio la pudicizia per antonomasia, però non era il caso di aggiungere ulteriori casini, quindi ho optato per la madre! Un fratellino è sempre ben gradito.
Nessie: bene, sono contenta che ormai le psicologie dei personaggi siano chiare, anche se vi sono alcuni punti ancora da chiarire (vedi il fattore gemella!), ma non preoccuparti, ogni cosa a suo tempo! Diciamo che ci sarà molto amore, ma non solo quello! Vedrai... vedrai! Grazie mille per tutti i complimenti, un bacione anche a te!
Apia: non preoccuparti per l'apatia, capita! Senza dubbio i prossimi capitoli saranno molto interessanti! Come dicevo anche a Nessie, ogni cosa a suo tempo: non è ancora arrivato il tempo di Margherita. Anche perchè, come ho specificato all'inizio, è un racconto molto lungo, non è stato progettato per un sito di storie, quindi ci saranno parecchi capitoli, anche se poi ho deciso di... vabbè, è troppo lungo da spiegare, magari ti mando una mail appena ho tempo con una sorta di schema!
Little Princess Mars: bene, sapere che le mie fan sono impazienti è un buon segno! Spero di non averti fatto attendere troppo e comunque anche le recensioni inutili, come dici tu :P, sono sempre benvolute, almeno so di non scrivere ciarpame! Ad ogni modo, spero di aver soddisfatto appieno la tua sete di nuovi capitoli! Un bacio anche a te.
Emmaps3: Monica è un personaggio che si fa amare, purtroppo in questo capitolo non c'è, cioè, in realtà fra un po' arriva, ma non riuscivo a farla stare qua dentro, altrimenti sarebbe stato troppo pesante da mandar giù, perchè ho già inserito una dose consistente di informazioni per ora!
hacky87: la mamma di Mari è una mamma libertina, quindi puoi immaginare tranquillamente! Per quanto riguarda l'incontro Momo-Fede... abbi fede! (perdona lo squallido gioco di parole -.-) Insomma, ricomponendomi, prima o poi avverrà... lo so che così non sono d'aiuto ma non voglio fare autospoiler, altrimenti poi che gusto c'è?!
the angelus: santo cielo che dolore! Sappi che ti sono vicina (nel senso che anche io mi sono fatta molto male l'altro giorno!). Dal mio punto di vista, come scrittrice onnisciente, adoro entrambe, sia Momo che Fede, anche perchè le conosco quasi meglio di me, però ovviamente, sotto sotto, preferisco una delle due, ma non si può dire quale perchè siamo in par condicio a causa delle regionali :P Spero che il "tuffo" ti sia piaciuto, anche la fine è nuovamente un salto... si sa, ormai i miei capitoli sono fatti così!
piccola peste: Mari ha una lunga esperienza di risiko alle spalle che la rende abilissima! Monica sa benissimo che Mari e Fede stanno assieme... ma questo, come hai già capito, non la scoraggia per nulla! Lotterà, ti assicurò che lotterà molto! Okay, basta autospoiler per sta sera che è tardi! Mamma Paola accetta gli auguri e ringrazia! Grazie mille per i complimenti che fanno sempre piacere, davvero!
harderbetterfasterstronger: innanzitutto... non potevi sceglierti un nome più breve? Impiego più tempo a scrive il tuo nick che tutto il capitolo! ;) Scherzi a parte, Monica si fa davvero sempre più intrigante e non hai ancora visto tutto! No, nessun colpo di scena simile, altrimenti mi potrei autodeclassare a scrittrice fallita di dodicesima categoria! Sono davvero contenta che tu la ritenga la tua yuri preferita, sul serio! A presto, cara!
pazzafuriosa92: si, Mari sarà una grande supporter della madre! Ormai credo che tu la conosca e che non abbia dubbi! Il papà è proprio una... cacca (per non dire parolacce davanti a te!), mentre Momo... ehhh... è sempre lei! Lo so che ti sta antipatica, ma spero che inizierai a guardare il tutto in modo più oggettivo, senza però smettere di odiarla xD In ogni caso... che ne dici di questo? E della pasta sarde e uvetta? Ti ricorda nulla?? xD
Kabubi: una cosa di cui vado fiera (e qui cala una coltre di immodestia) sono proprio i miei personaggi, perchè sono dinamici, li trovo molto veri! E voi ancora non avete visto tutto! *ghigno malefico* Nex e Simone torneranno alla grande, non preoccuparti! E Simone... già, è un perfettino schizzinoso! Altro che scena da film, quell'incontro sarà... eh, non te lo dico, altrimenti capiresti troppe cose! Mi sono fermamente imposta di non far autospoiler!

A risentirci presto!
Mizar

   
 
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