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Autore: Deeper_and_Deeper    15/02/2010    3 recensioni
La fiamma si accese davanti ai miei occhi. Era qualcosa di sensazionale. -Mamma!!!- urlai. Lei corserapidamente in camera mia. Guardò la fiamma e poi me. -Ti sembra giusto farmi...- iniziò ma io la interruppi. -Mamma, non ho accendini ne fiammiferi... si è accesa da sola-. -Come? Non.. chiamo il professor Oak- disse. [cit. capitolo 1]
Genere: Generale, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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telecinesi 11




Bill continuava a girare in tondo per la stanza furioso. Io, intanto, stavo benissimo. Ero forse un po' scossa, questo sì, ma di certo era storia vecchia, ma lui non sembrava darsi pace.
Voleva fargliela pagare, ad Edward. Denunciandolo o pagando qualcuno per minacciarlo.
-Chi vorresti chiamare... Vito Corleone?- chiesi ironica.
-Eh... sarebbe un idea...- disse ma si bloccò a mezza frase -Non mi confondere!-.
Lo fissai interrogativa.
-Stavo concependo un piano malefico- mi spiegò.
Scoppiammo tutti a ridere e lui si offese, andando nella cucina.
-Eddai Bill!- lo chiamai raggiungendolo -Scherzavo-.
-Però hanno riso tutti, quindi...-.
Gli corsi incontro e lo abbracciai. In confronto a me lui era una montagna. Rispose all'abbraccio e ci baciammo.
Rimanemmo attaccati per una decina di minuti poi sobbalzai vedendo l'orario. Dovevo andare a fare i compiti!
-Bill, io... dovrei andare-.
-Ok, però ti accompagno, anzi facciamo una cosa... porti i libri quì e così sto più tranquillo...-
-Va bene-.
Ci recammo a casa mia per prendere i libri e vidi sul pavimento della mia camera una lettera. Era chiusa in una busta azzurra con sopra scritto il mio nome.
La raccolsi e la aprii.
"Cara Elis,
sappiamo chi e cosa sei. Lascia in pace Bill o altrimenti te la faremo pagare".
Non c'era il mittente e la lettera era stata scritta con il computer. Chi potevano essere? Stalker? Presi i libri e lasciai la lettera sulla scrivania; non era il caso di far allarmare ancora di più Bill.
Era anche vero che quella lettera mi aveva agitata ulteriormente. Perchè essere la ragazza di una star mondiale era così faticoso?
Tornammo allo studio in silenzio. Entrambi non sapevamo cosa dire e c'era un'aria pesante e malinconica che non contribuiva ad alleggerire la situazione.
Mi misi ad un tavolo e iniziai a fare i compiti in santa pace mentre Bill e gli altri registravano.
Non era molto difficile, quanto assegnatomii e così finii in un'ora.
Mi vibrò il cellulare. Ero decisa a non aprire quella dannata busta, ma la mia mano fu più veloce.
"Ti avevamo detto di lasciare in pace Bill" vi era scritto a lettere rosse.
Iniziai a respirare affannosamente. Il cuore mi batteva forte. La luce andava e veniva,. E poi sentii un gran botto provenire dalle finestre e qualche miliardo di schegge piovvero su di me.
Non volevo ferirmi e così mi spostai.
Sentii una fitta alla mano. Mi ero tagliata e il sangue stava sporcando tutto il pavimento.
-Elis!- urlarono quattro voci differenti.
-Emh.. s-sto... bene- dissi.
-No! Dobbiamo portarti in ospedale-.
-No!- dissi -Non voglio... uscire-.
-Perchè?- mi domandò Bill.
-Ragazzi... credo di aver trovato il problema- disse Gustav prendendo il mio cellulare.
Bill lo afferrò e iniziò a leggere. Lacrime di rabbia gli marcarono il volto.
-Bill...-
-Perchè non me lo hai detto subito?- mi chiese -Perchè?-.
Non risposi. Ero stata stupida? Sì. Non dicendoglielo avevo messo in pericolo me stessa e loro. Diamine.
Egoismo del cavolo.


  
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