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Autore: _Miss_    15/02/2010    1 recensioni
"L'amicizia può battere l'amore? E l'amore può battere l'amicizia? Tanti sono gli interrogativi che si formano nella testa di Hannah ripensando al suo passato. E poi quella telefonata. Il suo migliore amico. O chiamarlo l'unico amore della sua vita? Il passato, dopo quasi tre anni, torna a farle visita. Ed è un pò scomodo e un pò piacevole. Lui, Robert, è diventato un attore di grande successo. E lei, a fatica, è riuscita a superare gli anni addietro: vero e proprio inferno. E ora che si sono ritrovati.... cosa accadrà?" Questa è l'introduzione della mia prima fanfiction su Robert Pattinson. La vita di Hannah è molto difficile e lentamente s'intreccerà, di nuovo, nella vita di Robert completamente differente dalla sua. Quell'amore che Hannah prova sarà ricambiato? Leggere per sapere come si concluderà la storia tra i due!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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@Rocky che bello che ti piaccia il "mio" Robert... ho sempre paura di deludere le aspettative di chi legge e mi fa piacere di soddisfare l'ideale che hai di Rob!!

Lo so che magari per voi è scontato ma un commento fa sempre piacere! :)

 

CAPITOLO 12

La Mia Famiglia.

 

Nuda io e in boxer lui ci guardiamo intensamente.

Chi potrà mai essere?

Non sto aspettando proprio nessuno e di solito nessuno viene a cercarmi senza che io lo sappia.

-Amore la porta.- dice lui spezzando i nostri sguardi.

-Eh… la porta! Mi devo vestire e dobbiamo raccogliere i vestiti sparsi nel salotto.-

-Vestiti.-

-Ma la porta?-

-Che ne so.- Dio che situazione del cazzo!

Mi avvio verso il salotto mentre m’infilo una felpa e un jeans presi a casaccio senza preoccuparmi dell’intimo e grido, in direzione della porta.

-Chi è?-

-Tesoro sono io.- lei?? E che ci fa qui? Oggi?

Robert mentre raccoglie i vestiti mi guarda aggrottando un sopracciglio.

Non ci bado.

Gli intimo di andare in camera a vestirsi.

-Mamma?- dico mentre apro la porta.

-Volevi farci restare qui tutta la mattinata?- dice Elisa, mia cugina.

-Scusami se mi stavo vestendo!- rispondo acida.

-Dai dai su!! Voglio rientrare in casa mia!-

Mi sposto facendo entrare in casa mamma e mia cugina.

Come giustifico ora la presenza di Robert?

Mia madre sa quanto ci sia stata male per la sua lontananza. Non sa i come e i perché di tutta la vicenda ma ha visto lo stato in cui mi sono ridotta.

Elisa invece sa tutta la vicenda e ha provato a farmi conoscere tanti ragazzi ma dopo che permettevo loro di baciarmi non mi facevo più sentire.

Diciamo che sfruttavo quei poveri ragazzi per vedere se riuscivo a dimenticarmi di lui, delle emozioni che ho provato ma niente… Appena aprivo gli occhi e vedevo un paio d’occhi che nemmeno lontanamente mi ricordavano Rob fuggivo via.

Solo con un ragazzo c’è stata una seconda uscita. Ma non per provare a conoscerci ma perché aveva capito il mio stato d’animo e avevamo pensato di riuscire. Riuscimmo e decisi di essere completamente sincera con lui. E fu lui a darsela a gambe perché ha detto che “il tuo amore per quel ragazzo è ancora vivo e non voglio essere un rimpiazzo.” E lo ringrazia davvero tanto per quel suo gesto.

Non ha provato a usarmi e poi lasciarmi.

Comunque… la domanda resta sempre la stessa.

Che dico? “Robert passava di qui e l’ho fatto dormire qui?”

No… credo che uccidano prima me e poi lui. No no no!!!

Entriamo e mia madre si stravacca sul divano mentre Elisa si accovaccia a terra giocando con Miss e chiedendomi cosa ci faceva qui.

E le racconto tutto omettendole la presenza di Robert che nel frattempo è ancora di là.

Ma non lo sa che mia madre resta qui? In questa casa? Forse no…

-Ma a proposito… voi non dovevate tornare Giovedì? Oggi è Sabato…-

-Si gioia ma c’era brutto tempo e abbiamo anticipato il rientro. Ma tu non dovevi lavorare?- indaga mia madre.

-Per fortuna che non lavoro sennò come entravate? Comunque no perché domani pomeriggio devo partire…- sono abituate a delle mie “trasferte” ma ora che nel discorso ci inserisco Londra sarà davvero dura.

Io ci sto male ma mia madre mi batte. E’ stata una mia decisione quella del trasferimento. E per lei è davvero difficile, ancora adesso, da digerire.

-E dove vai?- mi chiede Elisa rientrando dalla cucina con in mano un bicchiere di latte.

-Beh… a Londra.-

Mutismo totale. Il silenzio è opprimente e nessuno osa aprire bocca.

Decido di farlo io quando odiamo un tonfo sordo arrivare da camera mia.

Robert!

Non faccio in tempo a fermare Elisa che corre nella mia stanza seguita da mamma che già hanno aperto la porta.

La scena è davvero comica per certi versi.

Loro due che hanno una faccia a forma di ‘O’ e lui, seduto a terra che si massaggia il sedere dicendo “ahi”.

E non ha ancora avvertito la nostra presenza.

-Rob?- sputo io a voce bassissima.

-Eh? Cosa?- e guarda dalla nostra direzione. –Scusa sono caduto…- e non posso fare a meno di ridere.

Ha un tempismo perfetto! Parlavamo di Londra, o dovevamo iniziare a farlo, e se ne esce lui. Situazione comunque pesante.

-Ma che ridi?- dice Rob che sfoggia un’espressione stranissima. –Sono inciampato nella coperta!-

E mia cugina inizia a ridere contagiata dalla mia ilarità.

Mia madre si gira e se ne ritorna in cucina.

Robert si alza e si dilegua in bagno. Deve essersi fatto davvero male!

E io resto con Elisa sul ciglio della porta. Si avvicina piano al mio orecchio e tra una risata e l’altra mi dice.

-Se.Tu.Sei.Così.Troppo.Contenta.C’è.Un.Solo.Perchè.Tu.Hai.Fatto.Sesso.Stanotte?- lei e il pallino fisso del sesso. Beh però ci è andata vicino.

-Ahahah!! Non solo!! Anche a colazione!!- e guardandomi stupita continua a ridere seguita da me.

Quando finalmente Robert esce dal bagno, con un’espressione a dir poco sconvolta ci dice.

-Ma che ridete? Mah! Non vi capisco!!-

-Io ho motivo di ridere! Lei domani parte per Londra. Ho visto te. E per giunta hai fatto una figura poco elegante. E in più scopro che mia cugina dopo 3 anni si è data da fare e fa anche del buon sesso mattutino!-

La faccia di Rob è impossibile da descrivere.

Allora vado in salotto.

Mamma mi aspetta con le mani sui fianchi.

-Che ci fa lui qui?-

-Mamma…- mi verrebbe da dire “non è come pensi” ma è esattamente così.

-Mamma non… non rovinarmi una giornata felice per favore.-

-Ok. Non te la rovino. Ma sappi che non mi piace avere lui per casa. Non dopo che ti ha fatto soffrire.- e nella sua voce si sente la tristezza. Ma anche la rabbia.

-Alice scusami. Scusami per tutto. Io sono innamorato di Hannah. E lei lo è di me. Ti prego perdonami.-

Forse mi sto perdendo qualche battuta. Robert che invoca il perdono di mia madre?

Lei che lo ha cresciuto. Lei che non lo vuole vedere, e ha completamente ragione. Ma a volta bisogna anche perdonare. Mamma perdonalo.

Mi guarda come a cercare il mio assenso e annuisco convinta.

-Ok Rob. Ti perdono ma devi riconquistarti la mia fiducia.-

-Oh che bello! Le stesse parole di Hannah!-

-E’ pur sempre mia figlia!- e li vedo incerti se abbracciarsi o meno. Lo dicono i loro occhi.

E’ Robert a fare il primo passo.

E lei lo accoglie volentieri tra le sue braccia.

E sul suo viso stanco e triste compare un sorriso che mi avvolge tutta.

-Mascalzone!-

-Alice quando mi sono mancati i tuoi muffin!- dice il mio amore ridendo.

-Solo?- dice finta offesa. Anche a lei è mancato Rob. Era come un figlio per lei.

-No! Tutto! Mi siete mancate voi.- e allungando una mano verso di me ci stringiamo in un abbraccio a tre.

Che strano… mai avrei pensato ad un momento come questo…

-Amore mio posso restare qui domani che parti?-

-E lo chiedi? Certo!- risponde mia madre per me.

Sul mio viso scendono lacrime solitarie. Ma per la felicità che provo in questo momento. E’ davvero incontenibile. Non ci sono proprio abituata. Non più.

-Uh che sbadata!- dico allontanandomi dal “mio gruppo” e asciugandomi le poche lacrime.

Mi guardano tutti.

-Robert lei è Elisa, mia cugina. Ti avevo parlato di lei. Ricordi?- e indico Elisa.

-Certo. Grazie per averle aiutate.- e indicando me e mamma con lo sguardo stringe la mano a mia cugina.

-Piacere! Non l’ho fatto per te! Sappilo…-

-Lo so. Ma grazie lo stesso!-

E tutti sorridenti ci mettiamo seduti in salotto e parlando della gita ad Ostia e di tutto e di niente.

 

La felicità sembra aver bussato alla mia porta. E io l’ho invitata ad entrare. Resterà o anche lei, come tutto e tutti nel mio passato, se ne andranno? Io spero sia la prima opzione.

   
 
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