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Autore: 883    16/02/2010    7 recensioni
Tre rapinatori...
Una baita in montagna...
Un bottino da riprendere...
Una gita scolastica...
Otto ragazzi che hanno bisogno di scoprire cosa vogliono dire amore e amicizia.
Otto ragazzi divisi, che impareranno che insieme tutto si può affrontare.
Otto ragazzi che passeranno una gita alquanto terrificcante.
[pairing: Bruno/Antonella, Giusy/Guido, Fabio/Tamara, Gonzalo/Luciana]
Genere: Romantico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10 Giusy mi tiene i capelli all'indietro, mentre sono piegata sul water, mi accascio sul pavimento e la abbraccio scoppiando a piangere. Non mi importa che sia una popolare, non mi importa che sia Giusy, mi basta semplicemente avere una persona vicina.
-Dai basta, stai tranquilla.- mi sussurra lei.
-Come faccio a stare tranquilla? Non mi posso mai fidare di nessuno che subito mi tradiscono alle spalle.-
-Se vuoi un parere sincero, secondo me dovresti credergli, Bruno non è capace di certe cose, insomma è una vita che ti muore dietro.-
-Lo so Giusy, e magari dentro di me inizio anche a credergli, ma non doveva ascoltare quelle cose. Non doveva.- dico io singhiozzando.
-Antonella, posso ricordarti quante volte ti sei appostata dietro a porte o muri per ascoltare i discorsi della gente?- mi dice ora col tono un pò duro. Io sbuffo.
-Ma perchè devi avere ragione?- gli domando così schiettamente e scoppiamo un pò a ridere sollevandomi leggermente il morale.
-Comunque non lo posso perdonare Giusy, lui non doveva sapere che io sono innamorata di lui, mi dispiace, è il mio carattere, il mio orgoglio che me lo impedisce!-
-Tu non sai quanto detesto questo orgoglio, ti ricordi quanto male siamo stati e quanto tempo c'è voluto perchè io mi mettessi con Guido per la storia dell'orgoglio?-
-Si mi ricordo.- sussurro io.
-Non fare i miei stessi errori.- mi dice lei seria.
-No, ma ho paura che ne farò di nuovi.- dico io, mi alzo in piedi e mi avvicino al lavandino per sciacquarmi il viso, lo apro e mi avvicino con la faccia al lavello, mi butto l'acqua fresca sul viso togliendomi il sapore da vomito e lavandomi via un pò di preoccupazioni.
Mi passo l'asciugamano per asciugarmi e mi rialzo per guardarmi allo specchio.
Sbianco.
Dietro di me c'è un'ombra, uno degli uomini. Mi volto di scatto, ma dietro me non vedo nessuno. Non è possibile, questo è un incubo. Oggi stanno veramente esagerando, ho già il cuore che batte a mille.
-Che succede?- mi domanda Giusy preoccupata.
-Avevo visto un'ombra.- dico ancora sconvolta, un filo di vento passa tra noi due tanto per sottolineare il nostro silenzio ed improvvisamente sento il rumore della finestra che sbatte.
Ci voltiamo di colpo, ma non troviamo nessuno.
-Sarà stata una tua immaginazione.- mi dice Giusy tremando.
-No, non lo è stata, ma vedila così se ti fa stare più tranquilla.- le rispondo io.
Apriamo la porta del bagno a troviamo Tamara e Luciana che nel frattempo sono salite.
-Antonella, mi vuoi spiegare perchè hai cacciato Pia dalle divine?- mi dice con aria superiore e io non posso fare altro che alterarmi, già ho un nervoso addosso.
-Innanzitutto honey, io non ti devo nessuna spiegazione, ma se proprio vuoi saperlo ha disobbedito a una delle regole delle divine.- dico io con tono crudele e altezzoso, sono sempre la solita Antonella.
-E quale scusa?- mi domanda Luciana, ora in visibile difficoltà.
-Andare con i ragazzi delle altre.- dico io cattiva. Luciana rimane un attimo zittita, sembra ci stia pensando su. Poi mi viene incontro e mi abbraccia.
-Scusa, non lo sapevo, cioè io non potevo immaginare, ma Bruno che ti tradisce con una come Pia. I don't believe.- mi dice tornando al suo atteggiamento da divina.
Io alzo le spalle leggermente sconsolata, voglio bene a Pia, ma sapevo che era come me, se non peggio.
-Bè, prepariamoci no? Abbiamo una festa stasera!- dico io urlando.
Anche Luciana fa un urletto e Tamara e Giusy che avevano osservato tutta la scena, sorridono.

Sto scendendo la strada che porta alla sala comune come se fossi su una passerella, la mia solita camminata da star. Accanto a me stanno Luciana e Caterina. Io indosso una minigonna in jeans con i soliti stivaletti con i lacci alti fino al ginocchio, una maglietta bianca e un gilet nero. Che dire? Sono divina come al solito.
Dopo la crisi di oggi pomeriggio mi sono ripresa, forse dentro di me sto ancora male, ma di certo non lo darò a vedere.
Entriamo nella sala comune, abbiamo già cenato, sono circa le nove e mezza, i ragazzi dell'altra scuola sono già qua e naturalmente al mio passaggio tutti si girano. Sono troppo perfetta.
Mio fratello è sul palco con la sua attrezzatura da dj, stasera voglio divertirmi e allontanare ogni pensiero: Bruno, papà, i malviventi che ci vogliono fare fuori.
-Andiamo a ballare?- domando alle divine.
-Of course.- mi risponde Luciana.
Ci buttiamo in mezzo alla pista a ballare, come sappiamo fare solo noi, in modo sensuale, ma deciso, grintoso.
Sento un sacco di occhi addosso a me, ma solo uno sguardo mi trafigge fino al cuore, sento gli occhi di Bruno che non si perdono neanche un mio movimento.

Sto ballando con le altre popolari una canzone del momento che ha messo su Fabio, bisogna ammettere che se la cava veramente bene come dj.
Ad un certo punto sento due mani che si poggiano sui miei fianchi. Sorrido perchè ormai ho riconosciuto il suo tocco.
-Posso rapirti per un pò?- mi domanda Guido.
Sorrido e mi giro verso le mie amiche.
-Ragazze, vado un pò con Guido, ci vediamo dopo.-
-Si si vai tranquilla Giusy.-
Mi prende la mano e mi porta con sè.
-Ma dove andiamo?- gli domando.
Non risponde e continuiamo a camminare. Passiamo per dietro il palco fino ad arrivare davanti ad una porta. Guido la apre e ci infiliamo dentro. Come metto piede dentro inciampo in un secchio.
-Guido ma si può sapere dove siamo?- gli domando scocciata.
-In uno sgabuzzino.- mi dice sorridendo e accendendo la luce.
-E perchè siamo venuti in uno sgabuzzino?- gli domando.
-Perchè avevo voglia di stare un pò da solo con te.- mi dice avvicinandosi. E decido di stare al gioco. La stanza è molto piccola, quadrata, su un lato ci sono scope e attrezzi vari che servono per lavare mentre in fondo ci sono tre mensole con sopra oggetti vari.
-Sicuro che non venga nessuno qua?- gli domando.
-Chi vuoi che ci venga in un posto come questo?-
-Qualcuno che ha avuto la tua stessa idea.- gli dico sorridendo.
-E dai Giusy, è stata una giornata pesante, abbiamo bisogno di rilassarci.- mi dice prendendomi in braccio ed io scoppio a ridere.
-Ahia.- mi lamento quando urtiamo sulla mensola e si sente un tonfo.
-Che è successo?- mi domanda.
-Sarà caduto qualcosa.- gli rispondo e mi accuccio per terra a vedere cos'è caduto. Per terra vi è mezzo aperto un giornale che deve essere vecchissimo.
-Un giornale, di 19 anni fa.- dico io tirandolo su e continuando a curiosare in questi fogli così antichi.
-Guido.- dico a un certo punto sbiancando.
-Che succede?- mi domanda.
Gli indico un punto sul giornale, un vecchio articolo racconta di come tre malviventi uccisero un potente signore derubandolo, i malviventi catturati furono trasferiti all'estero in carcere e la pena che avrebbero dovuto scontare era di 50 anni, il bottino non fu mai recuperato.
-Guido, questo coincide con la storia della vecchia cuoca.- gli dico tremando.
-Stai dicendo che nella nostra baita è nascosto il bottino e i malviventi lo stiano cercando e vogliano farci allontanare dalla baita per poterlo cercare, ma non possono aspettare che ce ne andiamo?- mi domanda Guido.
-Non hai letto? Dovevano scontare 50 anni in carcere, saranno evasi e non hanno molto tempo, vorranno recuperare il bottino per poi andarsene indisturbati in un altro paese e si spiega anche perchè fanno in modo che professori e compagni non ci credano.- gli spiego io continuando a tremare, mentre la verità mi passa davanti al naso e mi fa paura, troppa paura.
-Giusy, siamo in un pericolo troppo grande.- mi dice serio Guido.
E poi la luce di colpo si spegne.


Sono ancora in mezzo alla pista a ballare con le divine. Sento due mani posarsi sui miei fianchi, le mie labbra si piegano istintivamente in un sorriso e mi giro emozionata. Ma il sorriso svanisce quando noto che è un volto che non conosco. Un ragazzo poco più alto di me, moro con gli occhi scuri mi sorride con un sorriso sghembo.
-Ciao bellezza.-
-Ciao.- saluto io con una smorfia.
-Ti va di ballare?- mi domanda.
-No e gradirei mi levassi le mani di dosso.- dico togliendogliele.
-Acidella la ragazza. Posso portarti qualcosa da bere allora?- ma che cavolo vuole questo?
-No, non ho sete e se anche l'avessi potrei benissimo andarmelo a prendere.- dico io decisa.
-E allora vado dritto al sodo, vieni a fare un giro con me bambola.- dice prendendomi per un braccio.
-Devo mettermi a urlare?- gli domando.
-No, non ce ne è bisogno. Vedi di lasciarle il braccio.-
Mi volto sentendo la sua voce. Bruno.
-E tu chi sei? Hai voglia di fare a botte?- gli domanda prepotente il ragazzo.
Bruno sta per rispondere ma all'improvviso la stanza si oscura, la luce è andata via e anche la musica si spegne.
Il ragazzo mi molla il braccio. Prendiamo paura tutti dentro la stanza, i professori dicono di stare tranquilli che è solo un black out, che sarebbero andati a controllare e avrebbero risolto tutto, ma dentro di me capisco che non è un black out normale.
Istintivamente io e Bruno ci voltiamo verso la finestra e vediamo passare due ombre. Inizio a tremare. Sono stati loro a fare andare via la luce. Perchè?
Non voglio lasciar correre quello che è successo, ma in questo momento ho bisogno di lui. Cerco la mano di Bruno e lui me la stringe.
-Vieni.- mi dice e io mi lascio trascinare da lui.
Raggiungiamo Gonzalo e Luciana.
-Pensate quello che pensiamo noi?- ci domanda Gonzalo.
-Si, li abbiamo appena visti passare fuori.-
In quel momento arrivano anche Giusy e Guido.
-Ragazzi, abbiamo scoperto una cosa...- ma mio fratello li interrompe.
-C'è un problema, non riesco a trovare Tamara, l'ho cercata per tutta la sala.- ci dice col fiatone.
Mi volto verso la finestra e le due figure sono diventate tre.




Fine capitolo.
Ciao a tutti. Intanto mi scuso per il ritardo. Spero che il capitolo sia piaciuto, scusate ma non ho molto tempo. Quindi ringrazio chi ha recensito, chi ha messo tra le seguite e preferite e chi legge soltanto.
Un bacione.
Gaia
  
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