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Autore: Deeper_and_Deeper    16/02/2010    2 recensioni
La fiamma si accese davanti ai miei occhi. Era qualcosa di sensazionale. -Mamma!!!- urlai. Lei corserapidamente in camera mia. Guardò la fiamma e poi me. -Ti sembra giusto farmi...- iniziò ma io la interruppi. -Mamma, non ho accendini ne fiammiferi... si è accesa da sola-. -Come? Non.. chiamo il professor Oak- disse. [cit. capitolo 1]
Genere: Generale, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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telecinesi 11 Capitolo 11

Scusami

Avevo bisogno di stare con Bill, ma nello stesso tempo volevo stare sola a pensare. Le idee erano confuse. Prima pensavo di avere ragione, poi mi davo la colpa di tutto e mi maledicevo perchè ero entrata ed avevo sconvolto la vita di quattro ragazzi che non c'entravano nulla con me.
Li avevo messi in pericolo ed era tutta colpa della mia anormalità. Mai avevo desiderato di essere più normale. Volevo non mettere più in pericolo Bill, ma non volevo neanche lasciarlo perchè non avrei retto un solo giorno senza di lui.
Eravamo ritornati a casa e i ragazzi mi tenevano severamente sotto controllo. Non potevo più andare avanti così.
Volevo chiamare il professor Oak per farlo venire a casa e chiedergli un consiglio e raccontargli l'accaduto, ma avevo paura della sua reazione. Lui ci teneva a me, ma ci teneva anche alla sua ricerca sulla telecinesi e non si sarebbe fatto scappare un'occasione simile. Così desistetti.
Volli parlare con Bill in privato e ce ne andammo in camera mia.
-Bill... ho paura-
-Vieni quì- disse e mi abbracciò.
Ero molto fragile ed apprezzai moltissimo quel contatto fisico. Non sapevo da dove incominciare. Volevo dirgli che mi dispiaceva essere entrata nella sua vità all'improvviso ed averla sconvolta tutta.
-Mi dispiace- dissi -Ti ho sconvolto la vita, non dovevo entrarci-.
-Non lo devi nemmeno pensare- disse severo -Tu sei stata la cosa più bella che mi potesse capitare, la mia vita era decisamente monotona, prima-.
Mi fece ridere. Riusciva a risollevarmi il morale. Come se avesse un dono.
-Un po' di avventura ci vuole sempre... a noi i vampiri ci  fanno un baffo...-.
Annuì e sorrise. Che cos'altro ci dovevamo aspettare? Squillò il telefono. Mi iniziai ad agitare e Bill, accorgendosene, mi abbracciò.
-E' tua madre- disse Tom entrando nella stanza.
-Elis! Come stai!? Bene??? Ho saputo che cosa è successo... ho pensato di farti studiare in privato...- disse mia madre agitata.
-Cosa? E con quali soldi?-
-Pagheremo noi- disse Bill sorridendo.
-Non potrei mai restituirveli- dissi cupa.
-Già ho comunicato alla scuola. Domani mattina verrà un'insegnante privato. Ciao- disse mia madre e attaccò.
-Uffa... mi piaceva andare a scuola- dissi ricevendo occhiate storte.
-Be'... guarda il lato positivo... emh... non vedrai quello- disse Tom stringendo i pugni.
-Che ne dite della pizza?- propose Bill.
-EH!? Non cambiare discorso! Comunque per me va bene- dissi.
Squillò di nuovo il telefono. Era il professor Oak.
-ELIS! Eccezionale! Voglio vedere il tuo caso... la ricerca- farfugliò lui.
-No-.
-Come no?-
-Ha capito bene professore. D'ora in poi niente più esami. Solo esercitazioni- dissi -Gli esami non sono obbligatori ogni giorno, no?-
-Sì ma...-
-Salve-.
-Che voleva- chiese Tom.
-Esaminarmi- dissi -Sono esami dolorosi-.
Era vero. Dovevo concentrare tutto il mo cervello e questo mi provocava grandi mal di testa. Non ne potevo più.

  
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