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Autore: Bellatrix    17/07/2005    2 recensioni
Da "Quattro amiche e un paio di jeans" di Anne Brashares.
Ho voluto scrivere l'avventura di Bailey attraverso i suoi occhi perchè... bè, in realtà non lo so neanch'io! Ma è un personaggio che mi piace molto, e ho cercato di immedesimarmi in lei come meglio potevo! Read&Review, please, è molto importante per me!
Ps. Non c'è bisogno di aver letto il libro per comprendere la storia!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con gli occhi di Bailey

Con gli occhi di Bailey

 

 

Capitolo 3

 

Quella sera, a cena, Bailey si sentiva stanca. Non aveva voglia di mangiare. Aveva solo voglia di dormire.

 

A un certo punto la madre di Bailey ruppe il silenzio. “Bailey, quella ragazza che è venuta oggi… mi sembrava simpatica. Potreste uscire insieme qualche volta, no?”

 

Bailey non rispose subito. Non voleva pensare a Tibby. Quel pomeriggio l’aveva delusa, nonostante si fossero conosciute per pochi minuti. Aveva già catalogato Tibby nella lista Persone Sincere, quando Puff! Bastava mettere in mezzo la sua malattia e cambiava tutto. Non era certo la prima volta che succedeva.

 

“Non so, mamma… vedrò”

 

, a me sembrava una ragazza simpatica. Insistette la madre.

 

“Senti mamma, non mi va di parlarne, okay?” disse scocciata Bailey, alzandosi da tavola.

 

Salì le scale di corsa, ma non andò in camera. Si diresse invece verso il bagno.

 

Piazzatasi davanti allo specchio, Bailey si osservò attentamente. Dimostrava dieci anni?

 

Forse sì. D’altronde era piatta, bassina e molto magra. Non biasimava Tibby per quello che le aveva detto. Neanche sul fatto che era così tagliente. Ma era il suo modo di mettere alla prova alla gente. Non sapeva neanche lei se lo faceva perché era malata o no.

 

Tibby in questo era stata sincera.

 

Forse sua madre aveva ragione.

 

Forse lei e Tibby potevano andare d’accordo.

 

***

 

Il girono dopo, prima di uscire, si preparò con cura. Aveva intenzione di andare a trovare Tibby da Wallman’s,  e voleva sembrare più grande. Indossò dei pantaloni militari simili a quelli che aveva Tibby il giorno prima, e tracciò una linea di eye-liner nero sotto gli occhi.

 

Arrivata davanti al supermercato, aspettò per circa cinque minuti prima di decidere di entrare piuttosto che aspettare fuori.

 

Appena la vide, Tibby esclamò “Che diavolo ci fai qui?” Era chiaro che non si aspettava di rivederla.

 

“Pensavo di concederti una seconda opportunità” disse Bailey con naturalezza.

 

“In che senso?”

 

Bailey roteò gli occhi, irritata. “Una seconda opportunità di dimostrare che non sei una stronza

 

“Chi sarebbe la stronza qui?” esclamò arrabbiata Tibby.

 

Bailey sorrise. “Ehi, senti, ma quel grembiule è il tuo vestito per tutte le occasioni?”

 

“Sì, se vuoi te lo presto” rispose ironica Tibby.

 

Nooo, è bruttino” ribattè Bailey.

 

Inaspettatamente l’altra scoppiò a ridere. “è ben foderato, ed è fatto di petrolio.” Si mise a impilare scatole di assorbenti interni.

 

“Carino. Hai bisogno di una mano?” chiese Bailey.

 

“Stai cercando un impiego da Wallman’s?

 

“No, mi dispiace solo di aver distrutto quell’espositore di deodoranti”

 

“Antitraspiranti” precisò Tibby.

 

“Giusto” disse Bailey, e cominciò ad accatastare le scatole di assorbenti. “Insomma, te lo levi ogni tanto quel grembiule? O lo porti ventiquattr’ore su ventiquattro?”

 

“Ti dispiace lasciar perdere l’argomento?”

 

Bailey si sentiva bendisposta, e rispose “Okay, per un po”. Respinse una ciocca di capelli biondi dagli occhi. “Quando finisci il turno, posso offrirti un gelato o qualcos’altro? Sai, come ringraziamento per non avermi rubato tutti i soldi.

 

L’altra esitò. “Certo, perché no?” disse infine.

 

“Grande” esclamò Bailey “A che ora?”

 

“Finisco alle quattro”

 

“Passo a prenderti” propose Bailey, e si voltò per andare. “Ma sei carina con me solo perché ho il cancro?” chiese, voltandosi indietro.

 

Tibby parve soppesare la domanda per qualche istante. Alzò le spalle. “Credo di sì”

 

Bailey annuì “Okay”

 

Per il momento andava bene così.

 

***

 

Ciao a tutti!

Che dire… lo so che è una storia triste ma io l’ho trovata molto bella!

Grazie a tutti quelli che hanno letto, ma soprattutto a Elychan!!! Grazie mille!

Alla prossima!

  
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