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Autore: Broken_88    17/02/2010    6 recensioni
"Sarà difficile lo so, ma ritroverai la gioia di vivere Allison. Te lo prometto. La vita è un dono meraviglioso, un dono di Dio. E tu l'amerai di nuovo."
(Castiel/Nuovo Personaggio)
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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No Angels, no party



Quando arriviamo alla festa, “atterriamo” nel retro dell'edificio.
Mi sento fresca, quasi come se avessi assorbito tutto il vento volando qui.
In realtà non mi rendo nemmeno conto di quanto ci abbiamo messo. Forse pochi secondi o minuti.. non so.
Quello che so per certo però è che questo “mezzo di trasporto” è decisamente più veloce dell'auto o dei comuni.. servizi.
Mi schiarisco la voce e cerco di non cadere a terra. Non che mi senta male, anzi, sto benissimo. Solo mi tremano un po' le gambe e la testa mi gira.. Come se fossi appena scesa da una giostra fin troppo.. movimentata.
I tacchi, su cui già traballo di natura, non aiutano.
Faccio dei respiri profondi. Come quelli che fanno le donne in travaglio nell'attesa di partorire.
Tengo gli occhi chiusi e non so cosa Castiel stia facendo, ma sento il suo sguardo addosso.
Li riapro dopo pochi secondi e riprendo a respirare normalmente.
Sono ancora “attaccata” a lui e questo mi piace. Mi sento protetta tra queste belle braccia possenti. Al sicuro dall'insolito fresco della serata, e al sicuro da tutta quella gente che mi fisserà quando entreremo dentro.
Questa è la mia prima, parrucchiere escluso, uscita ufficiale.
Dovrò stare in mezzo a gente di successo che mi parlerà di fatti attuali di cui io non ho nessuna conoscenza perchè.. ero morta fino ad una settimana e mezza fa.
Sono nervosa.. Lo sono tantissimo.
Avevo previsto che sarebbe successo, solo non credevo che sarebbe successo prima ancora di entrare dentro.
Vorrei tanto tornare a casa. Lo vorrei con tutta me stessa.
Ma a Castiel serve il mio aiuto e questo non è il momento di comportarmi come una stupida.
So che Cass può sentire le mie sensazioni. O perlomeno ha occhio abbastanza vigile per accorgersi che qualcosa non va.
Infatti mi fissa, senza lasciarmi andare.. E quando piega la testa leggermente di lato con espressione preoccupata, so che è il momento di tirare fuori la grinta che tecnicamente dovrei ancora avere.
Non ho mai voluto essere così spaventata come sono ora. Non ho mai.. desiderato questa sensazione di profondo disagio che sto vivendo.
Un anno fa, “costretta” a partecipare ad una di queste feste, avrei colto l'occasione per prendere in giro gli stupidi ricconi che si sentono intelligenti e le loro mogli piene di gioielli.
Ora invece me ne sto qui, con la sensazione di piegarmi piano piano su me stessa, a sperare di poter tornare a casa.
Non so perchè mi sento così, in fin dei conti quello che devo fare, quello per cui io ed il mio messaggero spettinato siamo venuti qui, mi terrà sicuramente lontana dagli invitati.
Niente sorrisi di circostanza, niente fingere di essere interessata a qualcosa che invece trovo noiosissima.. Niente di niente.
Entreremo, prenderò Sirahel l'Arcangelo e lo porterò da Cass. E dopo le domande e, si spera, anche le risposte, tornerò a casa, nel caldo del mio letto e nella sicurezza della mia camera.
Oh cielo!!! Sono spaventata dalla gente. Questo non può essere normale. Non mi piace quello che sono.
Mi allontano poco da Castiel e gli sorrido. “Andiamo?” chiedo.
Lui mi osserva per un po'. Il suo sguardo è dolce e mi riempie di tenerezza. So che se gli dicessi di non volerlo fare mi riporterebbe a casa e direbbe che va bene solo per far star bene me.
E' quello che fa da quando mi ha riportata alla vita dopotutto: si occupa di me e si assicura che io sia tranquilla.
Mi sento in colpa Castiel.. mi sento in colpa perchè non so se sarò in grado di aiutarti anche se ci proverò.
Mi sento in colpa perchè hai disobbedito e perso tutto per me ed io.. io non so se sarò in grado di fare lo stesso per te.
Mi dispiace occhioni blu.. scusami in anticipo.. perchè per come mi sento in questo preciso istante, probabilmente fallirò e tu avrai perso tutto per niente.
Perchè piangi?” mi chiede.
Piangere? Non mi ero nemmeno accorta delle lievi lacrime che mi rigano il viso.
Le asciugo piano con la punta delle dita. “Piangere? Non sto piangendo.. Sicuramente mi sarà entrato qualcosa nell'occhio mentre volavamo.” mento.
In tutti e due?” mi domanda con tono.. a metà tra il sarcasmo e la confusione.
Alzo un sopracciglio. E' la seconda volta in poche ore che usa il sarcasmo come risposta. Mi stupisce e mi fa sorridere. Anche perchè il modo in cui parla quando assume questo tono è strano.. E' quasi come se si sorprendesse da solo.
Sei così tenero Cass.. Perchè hai disobbedito per me? Non valgo così tanto.
Senti, mister simpatia.. Vogliamo fare quello che dobbiamo o preferisci restare qui e dare libero sfogo al tuo sarcasmo?”
Il mio tono non è duro, né offeso.. E' solo che voglio cambiare argomento, anche perchè, se continua a guardarmi in quel modo, non tratterrò a lungo le lacrime.
Lui esita un attimo. Mi guarda in silenzio, quasi volesse leggermi dentro. Poi annuisce piano e fissa il grande edificio. “Attieniti al piano.” mi dice autoritario ma gentile.
Si ok.. prendo Sirahel nella sua stanza e lo porto da te. Dove ci incontriamo?”
Ci pensa un attimo, poi fa spallucce. “All'entrata.”
Sgrano gli occhi. Parla sul serio o sta scherzando? Spero la seconda.
Rido appena, il mio ridere è più nervoso e sarcastico che altro. “Certo,” dico “all'entrata. Così le centinaia di persone lì fuori ci vedranno.. magari possiamo far partecipare anche loro al nostro colloquio con Sirahel.”
Capisce il mio disappunto e mi guarda.
Tu che proponi?” chiede.
Io? Ehm.. che propongo?
Sono tesa, ma scaccio via i pensieri. Devo concentrarmi e trovare un modo. Vado su e giù per qualche minuto e penso. Ignoro persino il dolore ai miei piedi.. Non ho tempo di lamentarmi. Prima finiamo e prima ce ne andiamo da qui.
Poi finalmente mi viene un'idea. Il mio cervello ha ripreso a collaborare finalmente.
Mi fermo e fisso l'edificio. “Non mi faranno avvicinare mai alla sua camera.” dico “Devi, teletrasportarmi dentro la stanza.”
Mi guarda quasi offeso. “Io non teletrasporto la gente.” mi dice in tono fermo.
Pronuncia la parola teletrasporto quasi disgustato. Ho l'impressione che questo termine non gli piaccia affatto.
Inarco le sopracciglia perplessa. Mi fa strano che si offenda, sopratutto per una cosa così sciocca in un momento così importante.
Faccio un grosso respiro e annuisco. “Bene.. riformulo la frase. Devi spedirmi in quella stanza precisa, in questo istante preciso, ignorando le normali leggi spazio-temporali.” pronuncio tutto d'un fiato “Così va meglio?”
Mi guarda confuso. Ho idea che lo manderò al manicomio un giorno o l'altro.
Si!” esclama “Questa è un'espressione più corretta.” dice.
Sto per ribattere ma quando apro la bocca per parlare mi ritrovo nella camera d'hotel di Sirahel.
Mi guardo intorno, cerco i disegni di cui Castiel mi ha parlato, ma poi penso che sicuramente non sono visibili ai miei occhi.
Infatti tutto quello che vedo è una deliziosa carta da parati perfettamente ordinata alle pareti.
Però, si tratta veramente bene il nostro Arcangelo brizzolato.”
Sospiro e mi volto per guardare fuori dalla finestra.
Lo so che dovrei fare altro, però c'è una vita magnifica da quassù. Tutta la città mi appare davanti, illuminata e splendida.
Sorrido e mi accorgo di non essere più sola nella stanza.. Tuttavia non mi muovo.
Wow, certo che tu hai fatto proprio le cose in grande mio caro Sirahel.” dico voltandomi piano per essere faccia a faccia con lui.
Mi sorride e si versa un po' di liquore in un bicchiere.
Sono felice che ti piaccia Allison.” risponde sorseggiando il suo drink “Non ti dispiace se ti do del tu vero?”
E' elegante e gentile. Non mi stupisce che Castiel sia ciò che è avendo avuto un mentore di questo tipo.
No,” scuoto il capo alla sua domanda “d'altronde potresti essere il mio trisnonno.. Quanti anni hai? 15.000?”
Il mio tono è calmo ma mantengo sempre una certa vena di sfida così che sappia sin da ora che non mi intimorisce affatto.
Lui sorride e posa il suo bicchiere. Con calma mi si avvicina e mi osserva attentamente.
Non mi stupisce che Castiel abbia disobbedito per riportarti indietro.. Sarebbe stato un vero peccato perderti. Hai carisma, mi piaci. E oltretutto sei bellissima.” mi dice.
Cosa fa? Cerca di accaparrarsi la mia simpatia? E poi, come fa lui a sapere chi mi ha riportato indietro? Castiel aveva detto che nessuno sapeva del mio ritorno né del suo coinvolgimento.
Beh suppongo che si sbagliasse. Non credo che questo gli piacerà.
Ignoro il suo complimento e avanzo di un passo. Ora siamo davvero faccia a faccia. “Castiel vuole parlarti. Potresti essere così gentile da venire con me?” chiedo.
Lui ride per un attimo e poi si mette le mani in tasca.
Devo ammetterlo, il modo in cui me l'hai chiesto è.. molto di classe. Ma la mia risposta è no.”
Lo guardo in silenzio e poi annuisco avvicinandomi alla porta.
Bene!” esclamo “Vorrà dire che io e Castiel faremo irruzione durante la tua festicciola e mostreremo a tutti che gli Angeli e il soprannaturale esistono.. Scateneremo il panico e tutti se ne andranno. La tua festa sarà rovinata e anche la tua reputazione.. Addio ricchezze, addio bella vita, addio.. umana copertura.. Tutti sapranno dove sei e chi sei.. E non avrai più pace.” gli sorrido appena e alzo la mano per salutarlo “A tra poco.” gli dico.
Non so nemmeno cos'ho detto. Se mi chiedessero di ripeterlo non lo ricorderei.
Ho improvvisato e spero che Dio me la mandi buona.
Abbasso piano la maniglia della porta: se ha funzionato mi fermerà prima che io esca. Altrimenti mi lascerà uscire, il che vuol dire che avrò deluso Castiel e che probabilmente Sirahel mi incenerirà , o peggio, per la mia insolenza.
Faccio una faccia disgustata al pensiero di diventare cenere o chissà che, e mi schiarisco la voce mettendo un piede fuori dalla stanza.
Aspetta!” esclama.
Mi fermo e prego affinché non mi uccida.
Chiudo gli occhi, non voglio guardare.. Addio mondo e.. Ciao inferno, eccomi sono tornata..
Mi rassegno alla fine triste che, immagino mi attende, e stringo la mia pochette.. E' l'unica cosa che mi piace di quest'elegante messinscena.
Vi concedo dieci minuti.” mi dice Sirahel.
Riapro un occhio per volta, incredula. E dopo l'iniziale stupore sorrido tra me e me e faccio la voce seria.
Seguimi!” gli dico.
Lui non dice altro. Semplicemente schiocca le dita e sia io che lui ci ritroviamo fuori, faccia a faccia con Cass.



*****


Arriviamo a destinazione in un attimo. Non credo di poter quantificare quanto dura un viaggio del genere.
Spero solo di non aver sconvolto troppo Allison.
La sento tremare... tra le mie braccia. In pratica si sta stringendo a me, ha gli occhi chiusi e respira velocemente. La sua fronte sul mio petto: oh buon Dio....
Finalmente riapre gli occhi, mi guarda e non si muove. Resta attaccata a me, quasi non volesse lasciarmi....
Ha paura?
Sì, è paura quella che leggo nei suoi grandi occhi. Mi dispiace Ally, è colpa mia, non avrei dovuto chiederti di fare questo per me. Non sapevo cosa fare.... perdonami. La tengo tra le braccia guardandola preoccupato, e questo la fa reagire.
Si allontana da me e mi sorride. "Andiamo?" dice.
A dispetto del suo sorriso, capisco che non si sente bene, vorrebbe andare via e questo mi fa star male. E' tutta colpa mia, e se mi dice solo una parola, la riporto a casa immediatamente. Continua a sorridermi e.... piccole lacrime le solcano il viso. Sento un colpo al cuore.
"Perché piangi?" le domando preoccupato.
Lei sgrana gli occhi e capisco che non si era resa conto di piangere.
Piangere? Non sto piangendo.. Sicuramente mi sarà entrato qualcosa nell'occhio mentre volavamo.” nega asciugandosi rapidamente le lacrime.
In tutti e due?” sottolineo io. Doveva essere una domanda seria ma mi accorgo essere stato ironico.
A volte non capisco che mi prende, mi escono fuori espressioni che non sapevo nemmeno di poter formulare.
Anche lei è sorpresa, alza un sopracciglio e sorride perplessa.
Senti, mister simpatia....vogliamo fare quello che dobbiamo o preferisci restare qui e dare libero sfogo al tuo sarcasmo?” mi chiede caustica, ma sento dalla sua voce che è sul punto di scoppiare a piangere.
Sto pensando seriamente di riportarla a casa in un battibaleno. Non mi piace farla soffrire, io dovrei proteggerla non portarla in luoghi che non le piacciono. E' morta, andata all'inferno e tornata: dovrebbe stare tranquilla, e non ad una stupida festa umana. Ma poi ricordo che siamo qui proprio per lei, per sapere cosa diavolo vogliono da lei.
Decido di non farle vedere il mio disappunto, deve vedermi forte e non così.. preoccupato.
"Attieniti al piano" le dico con voce ferma.
Si ok.. prendo Sirahel nella sua stanza e lo porto da te. Dove ci incontriamo?” chiede Allison.
Mi sembra un domanda un po' ovvia. "All'entrata." le dico stringendomi nelle spalle.
Allison sgrana gli occhi e fa una risata nervosa. “Certo, così le centinaia di persone lì fuori ci vedranno.. magari possiamo far partecipare anche loro al nostro colloquio con Sirahel.” risponde ironica.
L'unica cosa positiva del suo sarcasmo è che almeno lo capisco. Forse quello che usano le ragazze è diverso, quegli altri mi fanno disperare.
Comunque ha ragione, non ci avevo pensato. Non è una buona idea incontrarci davanti a tutti, per lo meno se Sirahel dovesse decidere di usare i suoi poteri contro di me, non verrebbe coinvolto nessun altro.
"Tu che proponi?" le domando sperando che abbia qualche idea migliore.
Lei mi fissa per un po' e poi inizia a camminare avanti e indietro: ho l'impressione che non abbia quell'idea che auspicavo. Ad un tratto si blocca e guarda l'edificio di fronte a noi.
"Non mi faranno avvicinare mai alla sua camera. Devi teletrasportarmi dentro la stanza.” mi dice decisa.
Non posso fare a meno di sentirmi offeso: ma perché tutti insistono con questa cosa del teletrasporto? Credono che sia uno scherzo? Già è dispendioso in termini di energie far viaggiare nell'etere soltanto il mio tramite, e quando porto qualcuno con me il disagio si moltiplica. “Io non teletrasporto la gente.” le rispondo stizzito. Spero che prima o poi lo capiscano, questi umani.
Allison mi guarda quasi sbigottita, non riesce a capire come mai io mi sia offeso. Comunque sospira e annuisce con fare compassionevole.
Bene.. riformulo la frase. Devi spedirmi in quella stanza precisa, in questo istante preciso, ignorando le normali leggi spazio-temporali. Così va meglio?”
Non capisco se dice sul serio o se sta solo tentando di farmi impazzire. Non ho tempo ora di rifletterci sopra.
Si!” esclamo “Questa è un'espressione più corretta.” e senza lasciarle il tempo di aggiungere altro - col rischio di inoltrarci in iperbole - la sfioro con le dita e sparisce dalla mia vista. L'ho spedita direttamente da Sirahel.
Sospiro contrito: ho paura per lei. Sirahel non farebbe mai del male ad un umano, ma ci stiamo intromettendo nella sua nuova vita, temo la sua reazione. Guardo verso l'edificio e noto qualcosa che solo un angelo può notare: è totalmente coperto da simboli enochiani. E' una fortezza, niente di soprannaturale può accedervi. Sicuramente non gli angeli.
Deglutisco spaventato: se Allison avesse bisogno di aiuto, non potrei intervenire in nessun modo.
Mi rendo completamente conto di aver sbagliato a mandarla lì.
Forse mi sono troppo fidato di me stesso, del ricordo che avevo del mio mentore ... ho paura che a pagarne le conseguenze sia Allison.
Inoltre non le ho detto di evitare il sarcasmo con lui!
Con me può dire ciò che vuole... come lo vuole e quando lo vuole. Ma con un Arcangelo è meglio evitare scherzi e battute.
Mi guardo intorno, molte persone si affrettano ad entrare nel palazzo, sorridenti ed entusiaste. Non capisco.
Come sempre, direbbe Ally con un sospiro. Ma che ci posso fare se non capisco gli umani? Non capisco nemmeno il mio tramite: perché mi ha detto sì sapendo che avrebbe perso la sua famiglia? Gli umani sono strani... il corpo umano è strano. Questo che posseggo io... reagisce in modo strano in presenza di Allison. In maniera sbagliata e inopportuna.... e la cosa peggiore è che probabilmente Allison se n'è accorta. Lo vedo da come mi guarda.
Ma che faccio? Invece di tenermi pronto a qualsiasi evenienza, mi metto a pensare a.... le reazioni che ha il mio tramite?
No, che io ho.
Scaccio i pensieri che subito affollano la mia mente dopo questa ammissione e così facendo mi accorgo che sta arrivando qualcuno.
Un soffio, un battere d'ali potente, e Sirahel ed Allison mi appaiono davanti agli occhi.
Allison accenna un sorriso trionfante, mentre l'Arcangelo... non ha uno sguardo amichevole.
Istintivamente mi metto sull'attenti e deglutisco a vuoto. “Sirahel...” dico in un sussurro.
Ho paura, e sono emozionato. E non so cosa succederà.

*****

Quando Sirahel ci “teletrasporta” di sotto, da Castiel, il mio sorriso inizialmente trionfante si trasforma in voltastomaco.
Se con lui ho avuto la sensazione di scendere da una giostra fin troppo movimentata, con l'Arcangelo è stato anche peggio.
Mi sento come se fossi ubriaca e contemporaneamente fossi appena scesa da una nave dopo aver navigato su un mare in tempesta.
Oh Dio mio.. Io di sicuro non ero un angelo in un'altra vita.. Oppure lo ero ma usavo altri mezzi di trasporto. Più.. normali diciamo.
Barcollo e mi tengo lo stomaco per un attimo. Poi mi poggio al muro mentre gli occhi di Castiel seguono ogni mio movimento.
Sto bene.” lo rassicuro, “Solo.. volare non fa per me... credo.” dico.
Lui annuisce appena anche se è confuso e poi rivolge a Sirahel il suo sguardo più serio.
Sirahel..” gli dice incerto mostrando una certa.. emozione oserei dire. “Quanto tempo fratello.”
L'Arcangelo lo fissa con occhi decisamente meno amichevoli. Si mette le mani in tasca e, composto e formale, resta in silenzio prima di parlare.
Il mio nome è Thomas Ellinger ora.” dice infine. “Come ho già detto alla tua amica vi concederò solo dieci minuti. Anzi, direi che ormai ne sono rimasti solo sette circa.”
Osservo Castiel e mi metto composta.
E' deluso dalla poca “disponibilità” di quello che è il fratello da lui più amato, e non mi piace vederlo così.
Sarà pure una celeste creatura incapace di sentire freddo o fame.. Ma il dispiacere è comunque ben visibile nei suoi occhi blu.
Non appena Sirahel ha parlato, con la freddezza di un severo padre, Castiel si è irrigidito. Forse è un po' intimorito.. Non so bene come descrivere l'espressione sul suo viso.
Mi infastidisce che Sirahel gli parli in questo modo.
Castiel lo osserva in silenzio. Lo guarda dritto negli occhi ma non dice nulla.
E' possibile, anche se non ne sono sicura, che non sappia bene cosa chiedere, o che sia troppo intimorito per fare domande.
Io invece mi sento stranamente tranquilla ora. O perlomeno sono meno nervosa di prima.
Tutto questo mi confonde ancora molto, ma siamo qui per avere spiegazioni dopotutto, e riordino la mia mente pensando a tutto quello che posso chiedere nei pochi minuti che oramai ci rimangono a disposizione.
Ok simpaticone.” dico andando davanti a Sirahel per guardarlo negli occhi, “Pochi giorni fa io e Castiel abbiamo ricevuto una strana visita. E per strana intendo che tre angeli, tra cui una donna di nome Myriam, hanno provato ad ucciderci. Tu ne sai niente?” chiedo.
Castiel è allibito. Mi fissa e quasi mi sembra che voglia fulminarmi con lo sguardo.
Forse questo non è il modo di parlare ad un Arcangelo, ma io preferisco essere chiara e diretta.
Allison..” mi rimprovera lui.
Mi giro e lo guardo alzando un sopracciglio. “Che c'è? Siamo qui per fare domande e ottenere risposte no? Tu te ne stai lì a fissarlo quasi fosse un'apparizione, quindi tocca a me chiedere.” cerco di giustificarmi forse.. Come sempre a modo mio.
Non è questo il modo corretto di parlare ad..” si interrompe perchè Sirahel ha alzato una mano per zittirlo.
Lo guarda e tace di colpo, abbassando il capo in silenzio, come un perfetto soldato.
Va bene così Castiel.” dice l'Arcangelo. “Mi piace questa ragazza. E' diretta e chiara. Qualità davvero rare di questi tempi.”
Non so se essere lusingata dal complimento o spaventata dal modo agghiacciante in cui ha parlato.
Tuttavia devo essere determinata e sicura di me, o quantomeno sembrarlo. Altrimenti tutto questo sarà stato inutile.
Grazie.. Almeno credo.” dico perplessa.
Castiel scuote leggermente il capo. Credo che dovrò subirmi una bella ramanzina quando torneremo a casa.
Io non credo di aver fatto nulla di male. Siamo qui per chiedere, ed io ho chiesto.
Finalmente Cass si decide a rialzare gli occhi e guarda Sirahel per qualche secondo.
Scusala..” gli dice calmo riferendosi a me. “Noi vorremmo sapere perchè Myriam e gli altri angeli ce l'hanno con lei. Puoi aiutarci?” gli chiede.
Rido appena. E' esattamente quello che ho chiesto io o no? Però Castiel mi lancia un'occhiataccia ed io capisco che è il momento di tacere.
Per davvero stavolta.
Sirahel è elegante.. Si muove piano e calmo. Si massaggia la mascella con una mano e poi rimette quest'ultima in tasca.
Myriam e i suoi “aiutanti” hanno perso la retta via molto tempo fa.” dice calmo.
Per me sono semplici parole, ma per Castiel hanno un significato più profondo probabilmente, perchè il suo sguardo si illumina di conoscenza e stupore.
Quindi non stavano eseguendo gli ordini del paradiso?” chiede.
Sirahel scuote il capo e fissa l'asfalto. Poi rialza gli occhi su Castiel che ora sembra spaventato.
Perchè?” gli chiede.
L'Arcangelo fa un grosso respiro e poi mi guarda. “E' una ragazza molto speciale.” dice soltanto.
Ok, lo ammetto, sono confusa. Ma confusa davvero, oltre l'inverosimile.
Qualunque cosa ci sia sotto mi stanno nascondendo qualcosa, e non mi sembra corretto che lo facciano. Ho il diritto di sapere perchè vogliono uccidermi.
Apro le braccia scocciata, mentre loro si osservano in silenzio.
Castiel ha capito tutto. Lo vedo dai suoi occhi. Io invece non ho capito niente.
Ok.. potete smettere di parlare l'angelese e dirmi che diavolo sta succedendo?” chiedo per metà sarcastica e per metà dura.
Cass non si muove di un solo centimetro, nemmeno mi guarda. Forse per paura che guardandomi non riuscirebbe a mentire, forse solo perché è evidentemente preoccupato.
Fissa l'asfalto, con gli occhi chiusi ed ho come la sensazione che speri, riaprendoli, di aver solo fatto un brutto sogno.
Vorrei scuoterlo e urlargli di dirmi che succede, ma questo silenzio fatto di sguardi che io non comprendo mi fa raggelare il sangue nelle vene.
Quello che mi piacerebbe fare è andarmene e tornare alla mia “normalità”, quello che devo fare invece è capirne di più. E ancora una volta, sono costretta a mettere il dovere prima di tutto.
Guardo Castiel che non sembra per nulla intenzionato a parlarmi e mi sento furiosa.
Sento gli occhi diventare gonfi, e so che la tensione sta per trasformarsi in un pianto accorato che trattengo per facciata, ma a cui non tarderò molto a dar libero sfogo se nessuno si decide a dire qualcosa.
Perchè Cass mi nasonde le cose? Può davvero, quello che lui e Sirahel si sono “detti”, essere così orribile?
Non è corretto Cass.” dico con la voce spezzata dal pianto “Non è corretto che tu mi coinvolga in tutto questo e poi mi tenga all'oscuro.”
Rialza lo sguardo e lo posa su di me. I suoi occhi sono velati di tristezza. Anche lui sembra sul punto di piangere. Non so se perchè non gli piace vedermi triste o sé invece è per quello che deve dirmi.
So solo che mi sento come in uno di quei film da quattro soldi in cui tutti si fissano mentre un leggero venticciolo si alza tutto intorno.
Allison..” mi sussurra Castiel. Piega appena la testa e non dice altro. Semplicemente guarda Sirahel come per chiedergli il permesso di continuare.
L'Arcangelo lo osserva per un attimo e poi posa gli occhi su di me.
I minuti passano.” dice, “Quindi arriverò dritto al punto. Quando Castiel ti ha salvato da Azazel, ha tralasciato qualcosa.. se così si può dire.”
Chi diavolo è Azazel?
Chi è Azazel?” chiedo.
Sirahel sospira e si schiarisce al voce. “Era un demone molto potente. Aveva selezionato alcuni bambini per farne, una volta cresciuti, il suo piccolo esercito personale. E per assicurarsi che avessero le giuste.. doti, ha fatto bere ad ognuno di loro, la notte del loro sesto mese di vita, un po' del suo sangue.” mi spiega. “Ma quando è arrivato nella tua camera, Castiel, che aveva il preciso ordine di non interferire in alcun modo,” ora sposta per un secondo lo sguardo su di lui, e poi torna su di me “ha disobbedito e l'ha scacciato impedendogli di compiere il suo piano.”
Ok, ora si che ho il voltastomaco!
Quello che il nostro caro Castiel non sapeva, o ha finto di non sapere, è che tu eri una bambina speciale già di tuo. Senza bisogno che Azazel facesse niente per te.”
Ora le lacrime sono inevitabilmente venute fuori. “Definisci speciale.” dico mantenendo comunque il mio tono di sfida.
Sei un tramite Allison.. Un tramite molto potente.” dice ridendo.
Sembra divertito dal mio dolore e dal mio timore. Se non fossi così sconvolta lo picchierei.
Smettila con questo teatrale dico non dico... Un tramite di cosa?” chiedo dura.
Lui fissa l'orologio e poi mi guarda: “Tempo scaduto.” dice. E senza dire altro, scompare.
Mi guardo intorno e mi sento stanca.
Il flusso di informazioni è troppo. Mi sento come se la mia mente stesse per esplodere.
Sospiro e mi passo piano una mano sul viso. Poi fisso Castiel che mi guarda tristemente.
Dovrei essere furiosa con lui, ma non ci riesco. Ho appena scoperto che mi ha salvato la vita già molto prima che io lo venissi a sapere, e quindi posso solo essergli grata.
Oltretutto so che tiene a me, so che non vorrebbe mai ferirmi. E so anche che la situazione, in generale, è complicata anche per lui.
So che dovrò avere pazienza e fiducia nel mio salvatore. E so anche che ora voglio solo tornare a casa.
Possiamo tornare a casa per favore?” gli chiedo singhiozzando un po'.
Lui mi guarda per un attimo che mi sembra infinito e poi avanza piano verso di me.
Alza la mano e me la avvicina al viso. Chiudo gli occhi e mi preparo al volo di ritorno.
Quello che invece sento, sono le sue dita affusolate che leggermente mi asciugano il viso.
Riapro gli occhi e lo osservo. Mi sta vicino, molto vicino e stavolta non sembra in imbarazzo. Sembra solo dispiaciuto.
Mi dispiace che tu abbia scoperto queste cose in questo modo.” mi sussurra.
Mi sento calma quando sono con lui, e la sua voce ha un effetto rilassante su di me.
Oltretutto il modo in cui mi parla e mi asciuga le lacrime mi provoca un brivido lungo la schiena.
So che non puoi adesso. Ma.. quando potrai mi dirai tutta la verità Castiel?” gli chiedo piano.
Lui annuisce e mi bacia la fronte.
Chiudo gli occhi e quando li riapro siamo nel mio salotto.
Stavolta non mi sento male. E con questo intendo dire che gli effetti del volo non si fanno sentire.. Per il resto sono molto lontana dallo star bene.
Mi schiarisco la voce e mi allontano poco da lui. Poggio la mia pochette sul tavolino e scendo dai tacchi.
Gli volto le spalle, ma solo perchè mi serve tempo per riprendere il controllo delle mie emozioni.
Quando mi sento pronta, respiro a fondo e mi volto per guardarlo piano.
Allora, quanti anni ha questo Sirahel?” chiedo sorridendo. “Voglio dire, voi angeli contate gli anni vero? Intendo, come gli umani.”
So di non essere stata chiara. Anche io mi sento confusa dalle mie stesse parole a dire il vero.
Ok, riformulo la domanda.. Ehm, ad esempio, io ho 24 anni. Tu e Sirahel quanti ne avete?” domando.
Molti di più.” risponde lui.
Annuisco e mi avvicino un po'. “Quanti di più?” chiedo ancora.
Lui mi guarda serio per un attimo e poi incrocia le braccia dietro la schiena.
Sirahel ne ha 8.000. Io circa 4.000” dice vago.
Ok, sono un po' scioccata, ma non più di tanto.
Wow!” esclamo “Ve li portate bene.” scherzo.
Lui sorride appena.
Anche io mi lascio sfuggire un sorriso mentre i singhiozzi spariscono piano. “E avete un giorno preciso di compleanno?” chiedo.
Compleanno?” mi chiede perplesso.
M-m.. Sai, un giorno preciso in cui festeggiare l'anniversario della vostra nascita.” spiego. Spero di essere stata chiara.
Lui inarca le sopracciglia e ci pensa un attimo. “No.” dice infine “Noi siamo stati creati prima degli uomini, quando il mondo, così come tu lo conosci, non esisteva ancora..”
Lo guardo dolce e mi avvicino a lui ancora di più.
Ora solo lo spazio di un respiro ci separa. “Quando siete stati creati il mondo era ancora una tela bianca.. Possiamo dire così?” gli chiedo guardandolo negli occhi.
Lui si inumidisce istintivamente le labbra con la lingua. Credo che l'abbia fatto solo per celare l'imbarazzo che la poca distanza tra noi gli provoca.
Beh, non userei proprio questa espressione. Vedi..”
Inizia a parlare. Della sua creazione e del mondo com'era prima che l'umanità fosse creata.
Quello che dice è interessante, ma parla un po' troppo ed io fatico a resistere all'idea che mi martella la mente da quando ha asciugato le mia lacrime.
Sorrido appena e poi poggio la mia bocca sulla sua. Delicatamente e per pochi secondi.
Pochi secondi che mi fanno rabbrividire.
Mi allontano piano e gli accarezzo i capelli: “Basta parlare per oggi. Ho bisogno di dormire.” sussurro.
Ha un'espressione indecifrabile, ma credo che il mio gesto non gli sia affatto dispiaciuto, anzi..
Sorrido e prendo le mie scarpe avvicinandomi alle scale. “Buonanotte messaggero spettinato. Ci vediamo domani.” gli dico salendo di sopra. “E non dimenticarti l'impermeabile.” aggiungo infine.
Sorrido tra me e me ed entro nella mia stanza.


*****


Nonostante io sia praticamente impietrito davanti al mio superiore, vedo Allison impallidire e vacillare e il suo sorriso compiaciuto si trasforma in una smorfia di disgusto. Se volare con me l'ha spaventata, non oso immaginare come si stia sentendo adesso. Gli Arcangeli sono più rapidi e potenti di ogni altra creature celeste, spostarsi con loro può rivelarsi un'esperienza devastante. Anzi mi meraviglia che Ally sia in piedi.
Sto bene. Solo.. volare non fa per me... credo.” mi dice con voce incerta, quando si accorge che la sto osservando.
Io le faccio un cenno e torno a guardare l'Arcangelo di fronte a me.
Sirahel.... quanto tempo fratello.” gli dico. Mi accorgo che la mia voce trema per l'emozione e questo mi imbarazza: ma non posso farci niente. Mi sento irrequieto, sotto esame, e il suo sguardo duro non mi aiuta di certo. Mi fissa in silenzio con le mani in tasca.
Il mio nome è Thomas Ellinger ora.” sottolinea dopo un po'. “Come ho già detto alla tua amica vi concederò solo dieci minuti. Anzi, direi che ormai ne sono rimasti solo sette circa.”
Sento i muscoli di questo corpo che si contraggono. E' freddo, distaccato e ciò mi ferisce. Voglio dire, non è che io sia un campione di cordialità, ma non è volontario, sono semplicemente così. Sirahel invece lo fa di proposito, glielo leggo negli occhi.
Pochi minuti fa sapevo benissimo cosa chiedergli e come chiederglielo, ma adesso mi sento bloccato: ho sbagliato a venire qui, non è più l'Arcangelo che conoscevo io. È ostile.
Sto ancora riordinando le idee quando mi accorgo che Allison avanza verso di noi e si frappone tra me e lui. Che vuole fare?
Ok simpaticone. Pochi giorni fa io e Castiel abbiamo ricevuto una strana visita. E per strana intendo che tre angeli, tra cui una donna di nome Myriam, hanno provato ad ucciderci. Tu ne sai niente?” gli domanda con noncuranza, come se fosse un suo vecchio amico. La fisso attonito e spero ardentemente che capisca la mia contrarietà e stia zitta, e che magari chieda anche scusa per il tono usato.
Allison...” riesco a dirle soltanto. Lei per tutta risposta si gira verso di me e mi guarda sorpresa.
Che c'è? Siamo qui per fare domande e ottenere risposte no? Tu te ne stai lì a fissarlo quasi fosse un'apparizione, quindi tocca a me chiedere.” ha il coraggio di... rimproverarmi!
Credo di essere arrabbiato. “Non è questo il modo corretto di parlare ad..” inizio, ma Sirahel alza una mano per farmi tacere ed io, da bravo soldato, taccio immediatamente abbassando la testa con riverenza.
Va bene così Castiel.” dice seccamente. “Mi piace questa ragazza. E' diretta e chiara. Qualità davvero rare di questi tempi.”
Ho la sensazione che sia un frecciata nei miei confronti, suppongo che la mia sottomissione sia un difetto ai suoi occhi.
Grazie.. Almeno credo.” dice Allison lanciandomi un'occhiata perplessa.
Io guardo di nuovo Sirahel. “Scusala. Noi vorremmo sapere perché Myriam e gli altri angeli ce l'hanno con lei. Puoi aiutarci?” gli domando. Allison ridacchia: so che è la stessa cosa che gli ha detto lei, ma la ragazza non si rende conto che con un Arcangelo bisogna essere remissivi. La guardo torvo e lei miracolosamente tace.
Intanto Sirahel sembra riflettere sulla mia domanda, ma io so benissimo che lui sa cosa stia succedendo.
Myriam e i suoi “aiutanti” hanno perso la retta via molto tempo fa.” mi annuncia con calma.
Che si comportassero in maniera strana l'avevo notato, che avessero perso di vista il loro obiettivo originario anche, ma... la frase dell'Arcangelo mi colpisce come un pugno e un terribile sospetto si insinua in me.
Quindi non stavano eseguendo gli ordini del Paradiso?” chiedo io, pur intuendo già la risposta.
Sirahel scuote il capo e abbassa lo sguardo sull'asfalto, poi rialza gli occhi e li punta su di me. La paura mi invade all'istante.
Myriam.... era al servizio dell'Inferno? Un angelo ribelle? Oh Signore Iddio...
Devo avere assunto un'espressione strana, perché Allison mi fissa preoccupata.
Perchè?” chiedo sperando che Ally non senta il timore nella mia voce.
Lui sospira e lancia un'occhiata a lei. “E' una ragazza molto speciale.”
Non mi piace, per niente. Non suona come un complimento: che vuol dire? Allison è speciale, ma per me. Cosa possono volere dei traditori da lei? Non appartiene ad Azazel, l'ho fermato: cosa vogliono da lei?
Ti prego Sirahel.... dimmi perché.” gli domando telepaticamente, come direbbero gli umani.
Lui mi fissa per alcuni istanti, quasi sorpreso dal fatto che io abbia osato parlargli col pensiero.
Tu lo sai, Castiel. L'hai sempre saputo. Aver impedito al demone in infettarla col suo sangue, non è servito a niente.” mi dice implacabile, gettandomi nello sconforto. Che significa? Che sta succedendo?
Non capisco..” continuo io. Lui sorride.
Lo so, è sempre stato così mio ingenuo angioletto. Hai creduto se bastasse far scappare Azazel per salvarla, invece non è stato così. L'hai riportata in vita per egoismo, perché ti sentivi in dovere e in potere di farlo, e benché mi piaccia col suo caratterino, forse avresti fatto meglio a lasciarla laggiù.” risponde guardandomi negli occhi.
Io chiudo i miei, ferito e deluso. Vorrei fosse solo un brutto incubo, ma io non dormo mai.
Non è vero fratello, non è stato egoismo!” mi difendo, “Non meritava di stare all'Inferno, non era giusto. Lei è una cacciatrice, combatte il Male e dà pace agli spiriti irrequieti. Non meritava di bruciare all'Inferno.” ripeto accorato.
Non lo meritava?” mi urla in testa, “Ragazzo, si è uccisa, secondo le nostre regole lo meritava, eccome! Ma tu hai il cuore tenero, Cass, e questo ti porterà alla rovina.
Ok.. potete smettere di parlare l'angelese e dirmi che diavolo sta succedendo?” prorompe Allison evidentemente esasperata da quello che lei vede solo come un silenzio, quando in realtà è una chiassosa conversazione tra angeli.
Non riesco nemmeno a guardarla, ho paura di scoppiare a piangere. Il terrore di aver capito perché è tanto “speciale” mi fa tremare.
Lei non sa niente, vero? Nemmeno che l'hai salvata dal disgustoso snack demoniaco. Pensa quando le diremo che è … un tramite. Ma non un uno qualsiasi Castiel, lo sai vero?” Sirahel continua a parlarmi col pensiero, buttandomi sempre più nello sconforto.
No, non sa niente....” rispondo colpevole.
Hai sbagliato ragazzino, nascondendole la verità non l'hai messa al riparo, anzi, avresti potuto causare la sua morte, perché ignara del pericolo che correva.”
Adesso è crudele. Sto per replicare quando Allison interviene un'altra volta.
Non è corretto Cass.” mi dice con voce tremante. “Non è corretto che tu mi coinvolga in tutto questo e poi mi tenga all'oscuro.”
La guardo e mi sento morire dentro. Non voglio nasconderle nulla ma non ho il coraggio di parlare.
Allison...” inizio, ma poi guardo l'Arcangelo con la stupida speranza che mi venga in soccorso.
Lui mi guarda ma non mi parla, poi rivolge lo sguardo su di lei.
I minuti passano. Quindi arriverò dritto al punto. Quando Castiel ti ha salvato da Azazel, ha tralasciato qualcosa.. se così si può dire.” le racconta semplicemente. Allison sgrana gli occhi, non ha la minima idea di chi sia l'essere nominato da Sirahel.
Chi è Azazel?” chiede infatti.
Sirahel sospira. “Era un demone molto potente. Aveva selezionato alcuni bambini per farne, una volta cresciuti, il suo piccolo esercito personale. E per assicurarsi che avessero le giuste.. doti, ha fatto bere ad ognuno di loro, la notte del loro sesto mese di vita, un po' del suo sangue.” le spiega pazientemente. “Ma quando è arrivato nella tua camera, Castiel, che aveva il preciso ordine di non interferire in alcun modo,” dice come un rimprovero guardandomi per un istante, “ha disobbedito e l'ha scacciato impedendogli di compiere il suo piano.”
Allison mi guarda sorpresa, non sapeva nulla di tutto ciò e sicuramente non può ricordarsi di me. Non coscientemente almeno.
Quello che il nostro caro Castiel non sapeva, o ha finto di non sapere, è che tu eri una bambina speciale già di tuo. Senza bisogno che Azazel facesse niente per te.” continua l'Arcangelo, spostando lo sguardo dal viso di Allison al mio.
Lei inizia a piangere. “Definisci speciale.” gli dice quasi come un ordine.
Sei un tramite Allison.. Un tramite molto potente.” le risponde ridendo.
Smettila con questo teatrale dico non dico... un tramite di cosa?”
Ma Sirahel ritiene di aver già detto abbastanza, e fissando prima il proprio orologio e poi Allison, pronuncia un: “Tempo scaduto.” e sparisce dalla nostra vista.
Allison sospira, mi guarda e invece di leggere rabbia, nei suoi occhi vedo comprensione. Capisce perché non le ho detto nulla? Io volevo solo.... evitarle tutto questo, non deve essere particolarmente piacevole sapere che era stata scelta da un demone come soldato del proprio esercito. Fa orrore anche a me tale idea.
Possiamo tornare a casa per favore?” mi chiede con dolcezza, mentre i singhiozzi si impossessano di lei. È sconvolta, e mi dispiace da morire. Vorrei dirle tante cose ma... non ci riesco, allora alzo una mano verso il suo viso e le asciugo le lacrime dalle guance.
Allison riapre gli occhi, chiusi quando mi sono avvicinato a lei, e mi fissa intensamente. Il disagio che di solito provo quando le sono così vicino è inferiore al dolore che provo nel vederla così.
Mi dispiace che tu abbia scoperto queste cose in questo modo.” le sussurro piano.
Lei mi rivolge un debole sorriso. “So che non puoi adesso. Ma.. quando potrai mi dirai tutta la verità Castiel?” mi chiede.
Io annuisco e... senza rendermene conto, la bacio sulla fronte.
Ed è questo bacio che ci riporta in casa di Allison, quasi neanche io me ne accorgo. Lei si allontana da me e posa la sua borsetta sul tavolino, si toglie le scarpe e resta girata di spalle. È ancora scossa da deboli singhiozzi e io la lascio sfogare.
Poi finalmente si volta verso di me. “Allora, quanti anni ha questo Sirahel? Voglio dire, voi angeli contate gli anni vero? Intendo, come gli umani.” mi domanda con un sorriso, lasciandomi di stucco. Perché questa domanda? Ah già, curiosità umana. Ma sinceramente non so come risponderle.... mi ha preso alla sprovvista.
Ok, riformulo la domanda.. Ehm, ad esempio, io ho 24 anni. Tu e Sirahel quanti ne avete?”
Avevo capito anche prima, ma le lascio credere di avermi illuminato.
Molti di più.” le rispondo con un'ovvietà che infastidisce anche me.
Allison annuisce e si avvicina a me. “Quanti di più?”
Sirahel ne ha 8.000. Io circa 4.000” le dico approssimativamente.
Lei mi fissa per un attimo. “Wow! Ve li portate bene.” esclama divertita.
Le sorrido, almeno è più serena.
E avete un giorno preciso di compleanno?”
Ecco, un'altra domanda alla quale ho difficoltà a rispondere. “Compleanno?”
M-m.. Sai, un giorno preciso in cui festeggiare l'anniversario della vostra nascita.” mi spiega.
Come possiamo noi angeli avere una data precisa di nascita se quando nascemmo il tempo non esisteva?
No. Noi siamo stati creati prima degli uomini, quando il mondo, così come tu lo conosci, non esisteva ancora..”
Lei mi rivolge uno sguardo strano e mi si avvicina ancora di più. Forse dovrei fare un passo indietro ma non ne ho voglia.
Quando siete stati creati il mondo era ancora una tela bianca.. Possiamo dire così?” mi chiede guardandomi negli occhi.
Io invece le guardo le labbra, e... sento irresistibile la voglia di baciarla. Ma mi trattengo, ovviamente. Sono un angelo.
Beh, non userei proprio questa espressione. Vedi, prima degli uomini....” inizio a raccontarle della Creazione, la mia e dei miei fratelli e prima ancora quella degli Arcangeli, e via discorrendo.
Lei mi fissa seria, poi mi sorride e prendendomi il viso tra le mani.... posa la sua bocca sulla mia.
Un istante, pochi attimi, ma talmente intensi da farmi tremare. Se non mi lascia subito non so cosa succederà. Finalmente si allontana da me e mi accarezza i capelli. “Basta parlare per oggi. Ho bisogno di dormire.” mi dice in un sussurro.
Io la guardo senza articolare parola, turbato e spaventato dalle mie stesse emozioni. Esaltanti emozioni.
Lei allora mi sorride e si avvicina alle scale. “Buonanotte messaggero spettinato. Ci vediamo domani.” mi saluta.
E non dimenticarti l'impermeabile.” aggiunge prima di sparire.
Resto da solo a guardare nel vuoto. Se non sapessi che è impossibile, in quanto Jimmy è un uomo devoto a Dio e alla moglie, giurerei che mi sta incitando a seguirla. No, sono solo io che mi lascio sopraffare da certi pensieri osceni.
Sospiro e mi siedo sul divano, aspetterò che la notte finisca standomene qui tranquillo.
Dovrei riflettere su quello che è successo stasera con Sirahel, invece non so perché, rifletto su come il verbo “conoscere” può assumere più di un significato.....
   
 
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