Note:
Ciao a tutti ^__^. Questa è una
song-fic il cui pairing è Harry/Ginny, che è il mio preferito, insieme a
Ron/Hermione^^. Questo testo non è a scopo di lucro, ma di
solo divertimento e tutti i personaggi di questa storia fanno parte della saga
di “Harry Potter”, di Joanne Kathleen
Rowling, Bloomsbury, per cui la sottoscritta è solo autrice della storia che
state per leggere, che è basata sulla musica e il testo di “We belong
together”, Mariah Carey, “The Emancipation of Mimi” 2005-2006, Universal. Inoltre,
la storia non contiene alcuni spoiler riguardanti il nuovo libro di Harry
Potter “The Half Blood Prince”. Buona lettura.
We belong together
Lost without you
Era alba.
Per le strade ancora buio, silenzio.
Ancora una notte era passata.
Un’altra senza dormire.
Senza smettere di piangere.
Senza smettere di pensare a lui.
Nella quiete del primo mattino tutte le
persone sembravano dormire beatamente, solo lei era sveglia da due settimane.
I suoi occhi verdi sembravano riempirsi di
lacrime ogni volta che un ricordo le attraversava la mente.
Non voleva dormire.
Non voleva sognarlo di nuovo.
Voleva dimenticarlo al più presto possibile.
Le sembrava impossibile.
Tutti i momenti passati insieme, tutte le
volte che lui le aveva asciugato gli occhi, e i ricordi delle volte in cui lei
si era sentita in paradiso… come dimenticare tutto ciò? Come poter volere cancellare
il passato?
Ormai era finita.
Tutti sembravano riposare, ma una ragazza
no.
Era seduta con le braccia attorno alle gambe
davanti al camino di casa Weasley, a contemplare le fiamme che le ricordavano
tanto la passione che provava tutte le volte che lui la faceva sentire
bene.
Ginevra Weasley appoggiò la testa sulle
ginocchia, rompendo il silenzio che c’era con un singhiozzo. Alzò il capo
sbuffando e passandosi una mano sul viso, come per tentare di cancellare tutta
la frustrazione che aveva provato nelle due settimane più tristi della sua
vita.
Il segno nero della matita per occhi ora era
sbavato e le aveva sporcato le guance arrossate per il troppo pianto.
I didn't mean it
When I said I didn't love you so
I should have held on tight
I never should've let you go
I didn't know nothing
I was stupid
I was foolish
I was lying to myself
I couldn't have fathomed that I would ever
Be without your love
Never imagined I'd be
Sitting here beside myself
Ginevra, chiamata anche Ginny, indossava una
enorme felpa rossa che le scopriva le esili spalle e un pantaloncino bianco,
con un paio di sandali rossi.
Quella felpa era uno dei ricordi più belli
che le aveva regalato la persona più importante della sua vita. Lei tante volte
aveva cercato di dimenticare quella persona gettando via tutti i regali che le
aveva donato, ma le sembrava impossibile perché quelli erano i ricordi di un
tempo che se n’era andato. Un tempo in cui lei si era sentita veramente felice,
come non lo era mai stata da sempre.
Era una bellissima serata d’inverno a Hogwarts, dove quasi tutti gli studenti erano partiti per le vacanze Natalizie.
- Ehi, basta! Smettila! – disse Ginny ridendo come una matta, mentre Harry le faceva per l’ennesima volta il solletico, in Sala Comune.
- La volete smettere
di urlare come matti, voi due lì? Qui si sta cercando di studiare!- gridò
Hermione seduta sul divano rosso con un libro di ripasso fra le mani.
Harry e Ginny
continuarono a punzecchiarsi con il solletico e la guerra con i cuscini.
Ron uscì dal
dormitorio e si accomodò vicino ad Hermione.
- E dài, Hermione,
mancano ancora due mesi ai M.A.G.O.! Posa questo libro e dedicati a cose più
importanti… - disse Ron con voce maliziosa ad Hermione.
- No, Ron, ti prego,
ora non è il momento. Sto cercando di ripassare il programma del secondo anno e
ci vorrà un bel po’ di tempo. – ribatté un po’ più addolcita la ragazza dai
capelli castani.
Il rosso le chiuse la
bocca con un bacio casto.
Harry bloccò le
braccia di Ginny, stendendola a terra, sul tappeto.
- Sei presa!- gridò
il moro.
Ginny strinse di più
i suoi occhi verdi da gatta e disse: - Davvero lo pensi? -, e dopo, con uno
scatto la rossa mise a tappeto Harry, con un piede sul so addome.
- Allora… vediamo se
sei capace di liberarti, signor Potter. -
Oh, signora Weasley,
lo sa bene che in quanto ad agilità non posso competere con lei… -, Harry si
alzò velocemente e prese in braccio Ginny e la inchiodò al muro, tenendole i
gomiti. - … ma in quanto a forza fisica io sono il migliore!-, detto questo
avvicinò il viso a quello di Ginny e la baciò con passione.
- Ehi, calmatevi,
voi due!- disse Ron staccandosi da Hermione.
Harry si girò,
tenendo Ginny stretta. – Guarda che è inutile che fai il fratello
iper-protettivo con lei, perché noi stiamo facendo la stessa cosa che state
facendo tu ed Hermione! – disse con voce da falso infastidito.
Ron lanciò
un’occhiataccia a Harry.
- Ma vai a quel
paese…- disse il rosso con un ghigno divertito.
Ginny, approfittando
del momento, scappò via da Harry correndo per le scale verso il dormitorio
femminile.
- Ehi, dove
scappi?!- le gridò Harry con un sorriso, mentre la inseguiva.
Hermione roteò gli
occhi in segno di sarcasmo.
- Non cambieranno
mai. -
- Dài, Hermione, una
volta tanto lascia questo libro… - disse Ron con un’espressione da cucciolo
bisognoso d’affetto.
Hermione si lasciò
intenerire da lui e sorrise, mentre lasciava il libro e poggiava la testa
contro il suo petto.
Ginny fece per
chiudere la porta dietro di lei, ma Harry fu più veloce di lei. Bloccò con un
piede la porta e allungò il braccio per prendere Ginny.
- Vieni qui!- disse
Harry.
Ginny si nascose
sotto al letto, prima che Harry potesse avere il tempo per controllare dove
fosse.
Ma Harry conosceva
troppo bene quel giochino che lei gli faceva sempre. Lei era un po’ meno
sveglia di lui, a quanto pareva.
Con un sorriso fece
finta di cercare Ginny.
- Uhm… ma che
strano… eppure dovrebbe essere qui… chissà dove si è nascosta… - disse Harry da
finto tonto.
Ginny sapeva che
quel giochino che gli aveva fatto molte volte, quella volta doveva essere
cambiato.
Lentamente strisciò
sotto l’altro letto e sbirciò appena un po’ sopra le lenzuola un Harry
impegnato a guardare sotto i letti, accovacciato.
Ginny non poteva
certo sprecare quell’occasione.
Si alzò cautamente e
aspettò che Harry si alzasse, per poi girarlo e prenderlo per un laccio della
felpa rossa che aveva, imprigionandolo con un braccio.
- Oh, signor Potter,
per quanto possa essere spiritoso con i suoi commenti ai miei “stupidi
giochini”, deve ammettere che ha sempre perso… -
Harry inarcò un
sopracciglio accentuando l’aria affascinante che aveva acquisito negli ultimi
due anni e che faceva sognare molte ragazze di Hogwarts.
- No, è inutile,
signor Potter. Questi trucchi ammaliatori con me non funzionano… - disse Ginny.
Ginny strinse di più
la felpa di Harry e lui, per fuggire via, si abbassò con uno scatto, rimanendo
completamente a torso nudo.
Ginny rimase
imbarazzata. Arrossì furiosamente sotto l’espressione soddisfatta di Harry.
“Adoro metterti in
imbarazzo!” pensava.
Harry si avvicinò a
Ginny maliziosamente. Lei arretrò con tre passi, ma il tentativo di
allontanarsi da lui fu vano perché lui le accarezzò il viso. La baciò e le
sussurrò: - … ti amo quando fai così. –
Lei poté inalare il
profumo seducente che aveva Harry e andò in estasi. Con Harry c’era poco da
fare. Quando le diceva che l’amava il suo cuore saltava un battito e non poteva
fare a meno di arrossire. Harry si avvicinò di più a lei e l’abbracciò
accarezzandole i capelli rossi come il fuoco. Ginny si godé a fondo il momento
e capì di non provare più imbarazzo davanti al suo ragazzo. Si baciarono prima
dolcemente e poi con passione. Quando si staccarono, Harry la prese in braccio
e la mise sul letto. Le accarezzò una guancia e le disse: - Principessa
Ginevra… -
Ginny rise. – Sì,
Sir Lancillotto? – disse divertita. Lui non continuò a parlare. Si limitò a
perdersi negli occhi verdi della persona più bella che gli fosse capitato di
incontrare.
- Principessa…
vorrei dichiararle una cosa. -
- Mi dica… -
- Io non la amo solo
quando è imbarazzata, signora, la amo in tutti i momenti della sua giornata,
signora. -
Ginny rise.
- E chi era questo?
Kreacher alla signora Black?-
- Semplicemente io,
signora. -
Ginny non poteva
credergli. Lui non le aveva mai detto che l’amava. Certo, Harry l’aveva detto
parecchie volte, ma in situazione molto più ironiche, e quindi Ginny aveva
sempre pensato che lui provasse solo attrazione per lei.
Le gote di lei si
arrossarono. Sorrise mentre i suoi occhi brillavano di felicità.
- La amo, Ginevra. -
Ginny rispose con un
abbraccio e tuffò il suo viso nel petto di Harry.
- Anche io la amo,
Harry James. -
Harry strinse più
forte a sé Ginny e i baci e gli abbracci si fecero man mano più profondi, e
cominciarono a sentire l’istinto di accarezzarsi più a fondo.
Harry mise le mani
sotto la t-shirt rosa di Ginny, dietro la sua schiena. Cominciò a baciarle il
collo e lei sorrise nell’assaporare quel piacevole momento d’intimità. Harry
cercò di trattenersi, ma le mani sembravano fare tutto da sole. Le sollevò la
t-shirt e si misero più comodi sul letto di lei. Lei cominciò a baciare con più
ardore il ragazzo e lui non resistette dal metterle una mano su un fianco per
accarezzarla. Ad un certo punto, però, Harry si bloccò.
Ginny rimase
sorpresa.
- Harry… -
- Non posso. -
- Perché?-
- Perché non è
giusto. -
- Cosa non è
giusto?-
- Non voglio farti
fare cose che non vuoi solo per causa mia. -
- Harry… -
- Ginny, credo che
stessimo per fare un grosso errore… tutti e due. -
Ginny guardò con
apprensione il viso di Harry.
- No… -
Il viso di Harry si
girò guardando Ginny in viso.
- Tu lo dici… perché
non abbiamo mai fatto quello che stavamo per fare. C’è una prima volta per
tutto… -
- Ma bisogna essere
pronti… e non voglio costringerti se tu non lo sei. -
Rimasero per qualche
secondo in silenzio.
- Ma io lo sono. -
Quelle parole
ruppero il silenzio che si era creato e Harry voltò la faccia per guardare
Ginny negli occhi.
- Sei… sei sicura?-
disse accarezzandole il viso.
- Sì… e tu?-
Harry sorrise. – Per
regalarti una sera felice sarei pronto a tutto… -
La ribaciò e
decisero di chiudere la porta del dormitorio a chiave, ma soltanto per non far
sì che Ron ed Hermione li sorprendessero, visto che tutti quelli che
alloggiavano in quel dormitorio erano partiti per le vacanze, a parte Ginny.
Si amarono per tutta
la sera.
Ginny assaporò
quelle dolci torture che gli dedicava Harry e lui si lasciò trasportare dalle
carezze di lei.
Quando fu mattina,
Harry si svegliò e si ritrovò con Ginny affianco. Si ricordò della notte
precedente, e Ginny aprì gli occhi.
- Buongiorno. –
disse lui.
- Buongiorno… -
rispose lei.
Ginny appoggiò il
capo sul petto di Harry e lasciò che lui le accarezzasse i capelli.
- Ehm… ti ho fatto
male?- disse lui d’improvviso.
Ginny, ancora
sognante, si risvegliò dai propri pensieri.
- Oh, beh, un po’… -
- Non volevo,
scusami. -
- Non è colpa tua,
mi sento benissimo, Sir Potter… -
- Principessa…
aspetti. -
Harry allungò il
braccio verso la sua felpa rossa a terra e la porse a Ginny.
- Tieni. – disse.
- Cosa? Oh, no,
questa felpa è di Sirius e io non potrei mai… -
- Tienila. – ripeté.
– Voglio che tu ricorda per sempre che questa notte io ti ho dato la prova che
ti ami… -
Ginny allontanò la
felpa.
- Cosa c’è? Non ti
piace?-
- No, anzi, è molto
bella e morbida ma… è un ricordo del tuo padrino. -
- Io ho già molte
cose che appartenevano a Sirius… e questo è il più importante per me. Voglio
regalartelo. -
Ginny prese in mano
la felpa e la indossò. Si alzò dal letto e si guardò allo specchio.
Si mise a ridere.
Le andava
incredibilmente grande. Provò ad aggiustarsela meglio, ma una spalla le usciva
fuori.
- E’ enorme… ma
bellissima. – disse. – C’è il tuo profumo. -
Harry si coprì con
le lenzuola e si avvicinò a lei, vicino allo specchio.
- Ogni volta che lo
vedrai ripenserai a me, ok? – disse.
- Sì… -
Ginny richiuse gli occhi. Impossibile
dimenticare quella sera. Ginevra aveva un sonno tremendo, ma la paura di
sognare Harry la faceva tenere sveglia.
Tutto quello che era successo solo due
settimane fa aveva sconvolto la sua vita. Aveva terminato il capitolo della sua
storia con Harry.
Si erano lasciati.
In modo terribile.
Dopo ben cinque anni… Ginevra ne aveva
appena sedici quando si mise con lui.
Ora ne aveva venti.
Si strinse di più nella sua felpa rossa… la
stessa felpa che le regalò Harry dopo la sera della loro prima volta…
'Cause I didn't know you
'Cause I didn't know me
But I thought I knew everything
I never felt
The feeling that I'm feeling
Now that I don't
Hear your voice
Or have your touch and kiss your lips
Cause I don't have a choice
Oh, what I wouldn't give
To have you lying by my side
Right here, 'cause baby
Eppure sembrava che il profumo di Harry
fosse ancora legato a quell’indumento, e quella era una cosa che Ginny odiava
ed amava allo stesso tempo.
Decise di legare i suoi capelli in una coda
di cavallo, così si alzò e prese una molletta e dei fermagli per capelli.
Poi tornò in cucina e decise di mangiare
quanto più gelato potesse sul divano, sempre fissando il fuoco.
Quell’elemento naturale le ricordava non
solo la passione, ma anche la tensione degli ultimi tempi, e la rabbia provata
sole due settimane fa durante il litigio fra lei e Harry.
Senza che se ne accorgesse, si addormentò,
lasciando scivolare il cucchiaino e la vaschetta di gelato.
Sognò di nuovo quella notte in cui Harry e
lei litigarono. Erano fuori di loro dalla rabbia.
- Lo vuoi capire che
non riesco a vivere senza un po’ di tranquillità?! Tutti non fate che dirmi
“Come stai?” o “Tutto bene?”! Mi spiegate come cazzo faccio a stare bene se mi
perseguitate con queste domande stupide?!- urlò Harry.
- Smettila di
urlare! Voglio solo cercare di aiutarti! – rispose Ginevra.
- Aiutarmi?! TU NON
SAPETE NIENTE DI ME E DI TUTTE LE COSE CHE HO PASSATO! Ho ucciso un UOMO! -
- Non era degno di
essere chiamato come tale! Ha ucciso i tuoi genitori!-
- E QUESTO E’ TUTTO
QUELLO CHE SA IL MONDO DI ME! CHE VOLDEMORT HA UCCISO I MIEI GENITORI, MA NEMMENO
TU SAI CHE LUI HA UCCISO ANCHE ME! -
- Non dire
sciocchezze! Tu sei vivo ed è grazie a te! -
- LUI MI HA ROVINATO
LA VITA! Mi ha ucciso già da quando sono morti mia madre e mio padre! Mi ha
ucciso quando ho scoperto la profezia che ci legava! Mi ha ucciso quando è
risorto! Mi ha ucciso quando è morto Sirius a causa sua! E ora… per colpa mia è
morto anche Silente! -
- NON E’ COLPA TUA!
SILENTE SI E’ SACRIFICATO PER TE! -
- E poco ci mancava
che uccidesse anche te! Ti ricordo che ti ha presa in ostaggio per attirarmi da
lui, e io non volevo che ti coinvolgesse!-
- Ma non è stato a
causa tua… Harry, Voldemort è MORTO! Lo hai battuto, hai vinto! Hai vendicato i
tuoi genitori, Diggory, Sirius, Lupin, mia madre, mio padre, tutti i miei
fratelli tranne Ron, Bill e Charlie, Silente, e anche me! -
Harry si calmò e
sedette sulla sedia con una mano sulla fronte.
- Ti ho fatto del
male… -
- No… tu hai salvato
il mondo magico, Harry… -
- Ginny… io… sono
diventato un essere orribile… ho ucciso! Non sono più in grado… di amare come
prima. -
Gli occhi di Ginny
si dilatarono.
- Cosa?-
- Io non… io non
riesco ad amare più nessuno… provo solo odio… odio per me stesso. Tu non meriti
un uomo che odia soltanto… -
- Ma certo che ti
merito! Tu sei la persona più importante della mia vita… mi hai salvata anche
quando avevo solo undici anni… io ti amo, Harry!-
Harry si alzò dalla
sedia.
- Sono sicuro che
troverai qualcuno che ti faccia sentire bene, qualcuno che ti ami come non
riesco ad amare più io… Ginny… - Harry si bloccò vedendo Ginevra in lacrime.
- Perché… ? Mi stai
dicendo… che è finita?-
Harry abbassò il
capo.
- E tutte le cose
che abbiamo fatto insieme? E l’amore che abbiamo costruito insieme e che
abbiamo sempre portato avanti? Quindi… sono
stati cinque anni infruttuosi, vero? -
-
Ginny… -
- Non mi toccare! La
tua è una scusa! “Tu meriti di meglio…”… Potter, non sei un campione nel dire
le frottole e io ti conosco da dodici anni e mezzo! So meglio di chiunque altro
il tuo carattere! Dillo che mi lasci solo perché non mi ami più perché magari
ti piace un’altra! O forse perché sei stanco di me e di tutti gli anni che
abbiamo passato insieme! Dillo! -
Ginny aveva toccato
un nervo scoperto di Harry.
-
ESATTO! ESATTO, HAI CAPITO BENISSIMO! IO NON TI AMO PIU’ PERCHè HO LASCIATO TUTTO IN UN DIMENTICATOIO! SE NON FOSSE STATO PER QUEL
FIGLIO DI PUTTANA DI LORD VOLDEMORT IO NON AVREI DIMENTICATO TUTTE LE COSE CHE
TI HO DATO E CHE MI HAI DATO! – disse Harry dando un calcio potentissimo alla
sedia.
Gli occhi verdi di
Ginny sembrarono svuotarsi. Tutto quello che aveva detto prima le era stato
dettato dall’angoscia e la tensione.
Non poteva credere
che Harry avesse davvero dimenticato tutti i suoi sentimenti.
- Mi dispiace…
Ginny… scusami, non volevo trattarti così… - disse Harry accortosi
dell’eccessiva arroganza, mentre cercava di accarezzare Ginny.
Ginny agì subito.
Gli diede uno schiaffo abbastanza potente sulla guancia di Harry.
- Hai buttato tutto
via… come hai potuto… io… mi sento tradita… me ne vado… è finita davvero,
allora! -
Harry si svegliò di soprassalto. Sempre lo
stesso sogno… da due settimane. Si accorse che il cuscino era leggermente
bagnato all’altezza de suoi occhi.
Si asciugò le guance e guardò l’orologio.
Erano le sei del mattino.
When you left
I lost a part of me
It's still so hard to believe
Come back baby please, 'cause
We belong together
Who else am I gonna lean on
When times get rough
Who's gonna talk to me on the phone
Till the sun comes up
Who's gonna take your place
There ain 't nobody better
We belong together
- Porca miseria! Sono le sei! – esclamò
Harry. Deciso a non voler risognare la stessa cosa, si alzò e si diresse al
bagno per farsi la barba. Dopo aver fatto una doccia fredda, che spesso lo
aiutava nei periodi di stress, scese al bar più vicino a casa sua per comprare
un cappuccino.
Appena si avvicinò al bancone vide alcune
donne indicarlo con il capo e sorridere mentre lui si passava una mano fra i
capelli per scompigliarseli. Una vanitosa abitudine ereditata da suo padre
James.
- Un cappuccino per favore. -
James bevve la sua bevanda ed entrò un uomo
sui venticinque, piuttosto affrettato.
Harry lo riconobbe subito. Era Seamus. Tutti
e due convivevano nella stessa casa ed erano molto amici.
- Porco cane, Harry, perché non mi hai
svegliato?- disse Seamus accorgendosi della presenza di Harry.
- Dormivi come un ghiro… e Lavanda?-
- E’ ancora a letto, sta dormendo,
quell’angelo… - disse Seamus.
- Credevo che fra di voi ci fosse solo
sesso… vi siete divertiti ieri sera a quanto pare… - disse Harry.
- Guarda che io e Lavanda siamo affezionati
da tanto tempo… non è solo sesso, te lo assicuro. Un pacchetto di quella marca
di sigarette, grazie. – disse Seamus al bancone indicando un pacchetto di
sigarette.
- Seamus, a volte mi fai schifo… sigarette di
mattina? – chiese Harry al suo migliore amico.
- Grazie, ecco i soldi. Sì, fumo spesso di
mattina, per cominciare meglio la giornata. Vuoi?- disse Seamus porgendo una
sigaretta ad Harry, mentre si avvicinavano ad un tavolino del bar.
- No, grazie, se ti ho appena detto che le
sigarette di mattina mi fanno schifo… -
Harry finì di bere il cappuccino.
- Senti, Harry, questa notte mi sono alzato
per bere dell’acqua e ho sentito che parlavi nel sonno… - disse Seamus serio.
Harry guardò in faccia Seamus.
- Davvero?!-
- Ma quanto sei coglione, Harry… tu sei
ancora innamorato di Ginny!-
Harry non aveva voglia di parlare di Ginny
perché sembrava che lei gli tornasse in mente tutte le volte che non parlava.
I can't sleep at night
When you are on my mind
Bobby Womack's on the radio
Singing to me
'If you think you're lonely now'
Wait a minute
This is too deep, too deep
I gotta change the station
So I turn the dial
Trying to catch a break
And then I hear Babyface
I only think of you
And it's breaking my heart
I'm trying to keep it together
But I'm falling apart
- Seamus, vedo che le sigarette fanno molto
male alla testa… io e Ginny… non ci amiamo più. -
- Harry, ma io sentivo te che dicevi: “
Ginevra… ti prego, perdonami, io ti amo!” -
- Se questa è solo una scusa per illudermi
che amo ancora Ginny non sei sulla giusta strada, caro Finnigan… -
- Sei la persona più idiota che conosca,
Harry. Piuttosto, l’ hai chiamata?-
- No, non ho intenzione di ferirla più di
così. Lei mi deve dimenticare. E io… io… cercherò di dimenticare lei.
- Hai parlato con Ron? -
- No, ieri abbiamo fatto a botte. -
Seamus tossì. – Cosa?! E non me l’ hai
detto!-
- E’ venuto a casa nostra e mi ha detto che
Ginny non dorme da quando ci siamo lasciati, è triste e piange di continuo… -
- E vi siete picchiati. -
- Già. -
- Certo che però anche tu sei un bastardo,
Harry. Tu AMI Ginny. E’ solo che ultimamente, con la morte di Silente e dopo
che hai battuto Tu-Sai-Chi ti senti frustrato… lei ti aiuterà a passare questo
brutto momento con tutto l’amore possibile. Voi vi appartenete, Harry. Siete
due sciocchi. -
Harry sospirò. Aveva rotto con un suo amico
che conosceva da quando era arrivato alla stazione di King ’s Cross, al binario
9 e ¾ per la prima volta.
Per scacciare via lo stress, si fece
convincere da Seamus a fumare una sigaretta e si sentì un po’ consolato. Era
una cosa che faceva molto raramente. Ricordava che una notte, quando andava al
sesto anno di scuola, Seamus, Ron, Neville, Dean e lui bevvero delle bibite
alcoliche e fumarono. Si sentirono molto male il giorno dopo.
I'm feeling all out of my element
I'm throwing things
Crying
Trying to figure out
Where the hell I went wrong
The pain reflected in this song
Ain 't even half of what
I'm feeling inside
I need you
Need you back in my life baby
I due ritornarono a casa e Lavanda li
aspettava in cucina, mentre preparava dei bignè al cioccolato. Harry doveva
ammettere che era brava QUASI quanto Ginny.
- Amore, sei un tesoro! – disse Seamus
baciando sulla guancia la fidanzata.
- Grazie, Seamus, sono molto esperta! Harry,
che hai? Hai una faccia… hai preso qualcosa di sostanzioso al bar?-
- Beh, ho preso solo un cappuccino e… una
sigaretta di Seamus. -
Lavanda si gonfiò come un tacchino.
- Seamus Finnigan… dove crede di scappare? –
disse la bionda afferrando Seamus per il colletto della camicia. – Hai di nuovo
fumato, vero? Che cosa vuoi fare, rischiare di prenderti un cancro?! Lo sai che
ti ho vietato esplicitamente di fumare!- disse.
- Suvvia, Lavvy, era una sola sigaretta… -
- Sì, ma hai danneggiato anche Harry così! –
disse Lavanda in toni molto simili a quelli usati dalla signora Weasley quando
riprendeva uno dei gemelli Weasley.
Harry sorrise.
- Dài, Lav, è tutto ok! Questa è la prima e
l’ultima volta che fumo, promesso! -
- Noi due dovremmo parlare… - disse Lavanda
ad un Harry perplesso.
When you left
I lost a part of me
It's still so hard to believe
Come back baby please, 'cause
We belong together
Who am I gonna lean on
When times get rough
Who's gonna talk to me
Till the sun comes up
Who's gonna take your place
There ain 't nobody better
We belong together
Seamus strinse gli occhi. – Mi raccomando, Potter,
toccami la Brown e al posto di quella saetta che hai in fronte ti rimango una
tempesta, chiaro?! – disse.
Harry sorrise divertito.
- Ok, Lavanda… andiamo a decidere il posto
per scopare decentemente… - disse Harry fingendo di fare le avances a Lavanda.
Le orecchie di Seamus s’infiammarono. –
Sbrigatevi a dire questa cosa!-
Lavanda tirò per un braccio Harry.
- Harry, sono andata a casa di Ginny con
Hermione e Calì, NON STA BENE. – disse con aria severa.
Harry s’incupì.
- E’ un mese che non vi parlate, ci dovrebbe
essere qualche altro motivo per cui vi siete lasciati! Come puoi dire stronzate
tipo “ ti lascio perché non sono più in grado di amare a causa di Voldemort!”?-
- Io… non mi va di parlarne… -
- Toh, guarda cosa sentono le mie
orecchie!!! Harry, non è possibile che tu non ami più Ginny, perché riesco a
leggerlo nei tuoi occhi… sei perso senza di lei! -
Harry si arrabbiò. – Beh, se proprio lo vuoi
sapere c’è stato un altro motivo! –
Lavanda roteò gli occhi. – Sì, questo lo
avevo capito! –
Harry non aveva voglia di aprire
l’argomento… era troppo doloroso.
- Non ne voglio parlare. -
Lavanda lo supplicò ancora, ma Harry non si
smentì. Da tempo aveva deciso che quel ricordo sarebbe rimasto per sé e che non
ne avrebbe mai parlato con nessuno.
Harry chiuse gli occhi e rivide la scena
davanti a sé.
Harry e Ginny si trovavano su una collina illuminata dalla luna, e si tenevano mano nella mano. Harry era ormai più che deciso a dirle la cosa che avrebbe potuto cambiare la sua vita.
Harry l’aveva convinta a salire sulla collina per osservare un po’ le stelle.
Si stesero sull’erba e contemplarono la notte.
Ginny era bellissima illuminata dalla luna.
Le sue labbra s’incresparono in un sorriso, mentre il vento le sferzava la faccia.
Harry si voltò a guardarla.
Mai vista ragazza più bella.
S’incantò a guardarla.
- Harry… - disse lei. – Cosa c’è?-
- Niente… volevo solo osservarti quando avevi gli occhi chiusi. -
- No. Intendevo… quella cosa che volevi dirmi. -
- Ah, sì… Ginny, è da tempo che te lo volevo chiedere. Tu… mi ami?-
Ginny si girò dalla sua parte.
- Ma certo che ti amo, Harry. -
- Ah… -
Rimasero ancora a guardare le stelle, ma Harry sapeva che la domanda da porle non era quella.
- Ho come l’impressione… che tu voglia chiedermi un’altra cosa. - disse Ginny.
- Sì… in realtà sì. Ginny, voglio che non stiamo stesi. Seduti è meglio. -
I due ragazzi si sedettero.
- Ecco… mi chiedevo… noi stiamo insieme da cinque anni, giusto?-
Ginny non sapeva dove volesse andare a parare Harry, ma annuì.
- Sì, pensavo… tu ed io abbiamo ventitré e ventiquattro anni…credi che sia un po’ presto per… -
- No, Harry. Ti prego, non abbiamo la possibilità di sposarci. -
- Perché no? -
- Perché ci vogliono SOLDI, Harry, e i miei genitori non hanno lasciato eredità a me, Ron, Bill e Charlie. TU sei un Auror, ma non si guadagna molto. Dovremmo aspettare che io finisca il corso per Medimago. -
Harry non toccò più l’argomento.
La cosa che lo scioccò di più però successe qualche giorno dopo.
Ginny stava baciando Dean Thomas.
Il sangue nelle vene di Harry parve ribollire di odio. Allo stato puro. Ma non aveva avuto il coraggio di fare a botte con Dean perché la rabbia era talmente forte che il desiderio di vendetta gli portò a far soffrire Ginny. Infatti dopo qualche giorno dopo la sconfitta di Voldemort la lasciò. Per vendetta.
Ma la cosa più brutta per Harry era che nonostante questo non riusciva a non amare Ginny meno di quanto lo facesse da cinque anni.
Note: Spero che vi sia piaciuto questo primo capitolo^^. Questa
fic dovrebbe durare più o meno 5 o 6 capitoli. Ma io sono una tipa che cambia
idea molto facilmente, per cui potrebbe durare anche molto di più. Mi
raccomando, commentate anche se il primo capitolo non vi è piaciuto. Nel
prossimo capitolo si scopriranno molte cose… inoltre vi avverto che le altre
mie fic non le ho per niente abbandonate, non preoccupatevi, sono in fase di
scrittura. Spero di non essere stata troppo smielata, è un difetto che
purtroppo ho e sicuramente le storie troppo romantiche non piacciono a
tutti^^”. Ma speriamo bene… Un bacio!