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Autore: Halosydne    17/02/2010    2 recensioni
E se tutti si fossero innamorati della persona sbagliata?
E se fingere di amare non fosse un antidoto molto efficace al dolore?
E se mentire a se stessi fosse facile, troppo facile... così facile da essere impossibile?
Il mio primo tentativo in questo fandom :D
I do really like comments ;)
Era tutto sparito, tutto, per qualche breve secondo in cui non era il dottor Karev, ma semplicemente Alex, in cui non era uno specializzando in chirurgia ma semplicemente un uomo innamorato, in cui non era più solo, al buio, con tutte le sue illusioni e i suoi sogni, che frantumandosi e cadendo in pezzi affilati lo ferivano come fiamme sulla pelle, come vetro.
Pochi battiti di cuore in cui
Dolore non c'era più, c'era solo Amore. Straordinario quanto fosse sottile la linea che li distingueva... sottile, invisibile. Una linea piena di fuoco, e profumata di pesca e cannella. Ma oltrepassarla non gli era più possibile. Apparteneva a Dolore, ora.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alex Karev, Izzie Stevens
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Everything changes... and stays the same •

 

 

 

Alex si rigirava l'accendino azzurro tra le mani come se potesse dargli qualche risposta. Come se potesse consolarlo.
Erano passati giorni da quel giorno.
Il giorno in cui si era sentito rivolgere tutte le parole più affilate e intrise di veleno che avesse mai ascoltato.
E dire che di litigate ne aveva sopportate e causate tante. Anche con Izzie, non era sempre stato rose e fiori.
Non era mai stato rose e fiori, a dir la verità. Principalmente per colpa sua. Del suo essere un galletto, un duro, un cinico insensibile che non cercava altro che un po' di sesso. E basta.
Era stato così, per molti, molti anni. Era stato quello che dentro di sè chiamava "il Vecchio Alex". Anche con Izzie, all'inizio, era stato così.
Poi, però, era cambiato. Piano piano, poco per volta, era uscito dal suo guscio di wrestler spezzacuori e si era comportato da ragazzo normale. Normalmente innamorato. Felice. Triste. Senza paura di mostrarsi triste. O di mostrarsi felice. Era diventato "il Nuovo Alex". E tutto questo per lei.
Ma era arrivato Danny. E lui, stupidamente, si era sentito minacciato. Quel poco che era riuscito a cambiare -così poco e così gradualmente che, a dir la verità, sospettava con una certa amarezza che nessuno, nemmeno lei, si fosse accorto del cambiamento- era andato perduto. Era tornato a essere come prima: cattivo. E lei lo aveva piantato.
Le mani di Alex si strinsero forte sull'accendino, tanto che, quando riaprì i pugni, sui palmi era rimasto un bel segno rosso.
E faceva male, ma era il suo personale antidoto. Dolore fisico per scacciare il dolore più forte che sentiva dentro.


«Ehi» Callie Torres sembrò materializzarsi dal nulla al suo fianco. O forse era lì da ore, ma lui non ci aveva fatto caso.
Non emise nemmeno un cupo grugnito per farle capire che aveva notato la sua presenza.
«Senti, io... non so come dirtelo. Spero non ti offenderai» bevve un sorso dal suo drink all'ananas, e lo guardò in faccia, i suoi grandi occhi scuri pieni di profondo dispiacere «Ecco, io... ho sentito quello che la Stevens ti ha detto, giorni fa. Mi dispiace, non volevo, ma ecco, ero lì e... e... insomma, ho sentito»
«Non si preoccupi, dottoressa... Non fa niente. Dopotutto, non stavamo usando toni particolarmente pacati, direi»
Lei sorrise, come per incoraggiarlo a sdrammatizzare. «In effetti... ma ciò non toglie che avrei potuto tentare di non ascoltare»
«Si figuri» fece lui, mandando giù un lungo sorso di birra. Se anche li aveva sentiti, non aveva comunque raccontato niente, quindi, che importava? Purchè non avesse intenzione di mettersi a fare la crocerossina. Gli avrebbe ricordato troppo Izzie, e questo sì, che gli sarebbe importato.
«Alex» fece Callie perentoria «non chiamarmi dottoresa Torres al di fuori dell'ospedale. E' ridicolo, ok? Sono venuta a parlarti da amica... o almeno, da conoscente»
«D'accordo... Callie.» provò a sorridere. Non lo faceva da più tempo di quanto potesse ricordare.
«Beh, comunque... è triste vederti così» fece lei dopo un po'.
Alex alzò una mano. «Callie, per favore, non fare la crocerossina. Non è il caso... e poi, ti vedo più come pugile» riprovò a stiracchiare un sorriso.
«Mmm, fai sempre di questi complimenti alle donne? Non è una tecnica particolarmente efficace»
«Nah, i complimenti non mi servono... sono più per un approccio pratico»
«Idiota»
«Pugile»
Lei gli assestò un pugno sul braccio. «Idiota»
«Che ti dicevo? Pugile»
Risero. Era un buon modo per scacciare il dolore, un antidoto migliore.
Risero ancora, per parecchio.
Forse -sicuramente- avevano bevuto un po' -un po' troppo-. Ma quanto poteva giustificare il fatto che finirono per baciarsi?

 

La mattina dopo, Alex si ritrovò avviluppato in lenzuola rosso scuro. Profumate di vaniglia.
Lenzuola decisamente non sue.
La luce del sole -molto più forte del solito- veniva dal lato sbagliato della stanza. Da una finestra enorme.
Finestra decisamente non sua.
E la mano poggiata sul suo petto aveva unghie molto curate, smaltate di bordeaux molto scuro.
Unghia decisamente -decisamente- non sue.
Alzò molto lentamente la testa dal cuscino -così alto e morbido, così poco familiare- e si ritrovò a fissare Callie, la dottoressa Callie Torres, che dormiva beata.
Alex si alzò con cautela dal letto, recuperò in fretta le sue cose, si rivestì e uscì furtivo dalla stanza d'albergo.
Ci mise troppo tempo a tornare a casa di Meredith, e trovò lei, Derek e Izzie che già facevano colazione. Aveva sperato di non essere beccato.
Ma perchè, poi?
«Buongiorno a tutti» fece, mostrando una baldanza che assolutamente non provava e che apparteneva all'Alex che aveva sperato di non essere più.
«Ehi» fece Derek, assonnato.
«Ciao, uomo della notte» salutò Meredith, sorridente. «Dove sei stato?»
«Ah, un po' in giro» rispose il Vecchio Alex, fissando Izzie, provocatorio.
Lei però sembrava molto presa dall'operazione imburra-il-toast.
«E' stata davvero una bella serata» aggiunse il Vecchio Alex, con fare irritante. «Che c'è per colazione?»

 

 

Uhmmm, questo capitolo è venuto fuori da solo.
Non avrei mai immaginato che Callie e Alex fossero una coppia, ma l'alcol fa miracoli, e la mia fantasia fa il resto.
Ad ogni modo, spero di avervi sorpreso almeno la metà di quanto questo capitolo abbia sorpreso me xD
Un grazie a Sghisa per la recensione così piena di complimenti *____*
E delle scuse a Tay__ ... dispiace anche a me di non esserci sentite, ma purtroppo non trovo mai tempo di stare al pc, in questi giorni,
e così... :( grazie mille anche a te per la recensione ^^

 

xxx
RoS :]

   
 
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