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Autore: Castiel    17/02/2010    8 recensioni
Fic a più capitoli con tema principale la gelosia. Eh si, perchè cosa accadrebbe se il nostro dongiovanni preferito trovasse un rivale insidioso? E per di più, puntasse proprio lei? Il classico tema del "lui, lei e l'altro" con un po' di comicità e voglia di far sorridere ^^
"Prima o poi sarai mia, mia cara Riza...nessuno resiste al mio fascino!" si disse con un sorriso arrogante e battendosi la mano sulla spalla. Riza, che aveva assistito alla scena, non diede molto peso alla cosa: ormai non faceva più caso alle stranezze di Mustang.
Dedicata alla mia gemella, AliceCullen92 ^^
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*arriva timidamente* ....Scusate!
Non sono in ritardo con questo capitolo, di più! Perciò se volete insultarmi nelle recensioni siete autorizzate a farlo. Mi insulterei da sola, ma non posso autolasciarmi recensioni, quindi mi accontento di guardarmi allo specchio e lanciarmi maledizioni da lì.
Con questo capitolo la fic si conclude...Se qualcuno se la ricorda ancora T__T
Buona lettura!



Havoc spense la macchina e raggiunse gli altri tre, che per la fretta erano scesi con il veicolo ancora in movimento.
– Volete forse ammazzarvi? O peggio, far sapere a tutti che siamo qui? – li apostrofò stizzito il biondo accendendosi una sigaretta.
Almeno la pioggia era sparita, anche se l'odore permeava ancora la strada.
– Manteniamo la calma, ragazzi – consigliò Falman, aiutando Fuery a posizionare il tattico cannocchiale professionale rub...ehm, preso in prestito dal Quartier Generale.
– Posso guardare io? – chiese Breda mettendo in bocca l'ultimo boccone di frittella.
– E quella da dove è sbucata?! E poi scordatelo, non vorrai sporcare il nuovo cannocchiale dell'esercito...- rispose subito Havoc.
Breda si spostò sbuffando e lasciò lo spazio a Fuery, che subito si mise ad osservare nell'oggetto verso la casa del Tenente.
– Ehm, ragazzi...le tende sono chiuse. Che si fa ora...? – chiese sospirando il piccoletto.
– Come sono chiuse?! – si intromise Falman. – Fammi dare un'occhiata...- disse, costringendo il povero Kain a indietreggiare. – Hai ragione...ma, un momento! Quella non è il Tenente Hawkeye?! – domandò incredulo guardando all'interno del cannocchiale con la bocca spalancata.
– Fammi vedere! – urlò Breda, facendosi largo tra Havoc e Fuery. – Certo è lei...ma quello non è il suo appartamento! Vuoi vedere che quello è l'appartamento di...ANDREW! – urlò poi, agitando convulsamente il dito verso la finestra.
Havoc si grattò la testa e aspirò una boccata dalla sigaretta. – Ma che diamine sta succedendo? E dov'è il Colonnello? Ragazzi, vogliamo andare a dare un'occhiata? - .
Gli altri asserirono col capo e si diressero verso l'ingresso principale.
– Forza, andiamo! –

Roy stropicciò gli occhi e si guardò intorno.
Era bagnato fradicio, gocciolava sino alla punta dei capelli e non riusciva più a muovere le mani dal tanto che si erano congelate.
"Che sto facendo qui?".
Un cerchio alla testa lo costrinse a rimanere seduto.
Infastidito, estrasse l'orologio dalla tasca e controllò l'ora. Erano passati più di 30 minuti dal suo arrivo, ma di Riza neanche l'ombra...forse era meglio andarsene.
Eppure non riusciva a muoversi, se ne stava lì, quasi paralizzato. Per il freddo? Certo, in parte.
Ma la verità era che non voleva arrendersi e dirle addio.
Sospirò appoggiando l'orologio al suo fianco in modo da poterlo vedere.
Dieci minuti soltanto, dopo di che se ne sarebbe andato.

Silenziosamente, la squadra Mustang arrivò al piano dell'appartamento del Tenente e si appartò dietro l'angolo, in modo da non essere vista.
Il primo che si affacciò fu Breda, subito seguito dagli altri tre.
– Ma che ci fa il Colonnello lì per terra?! Non dovrebbe essere da Hawkeye?!- bisbigliò agitato Fuery.
Nessuno sapeva rispondere.
Riza con Andrew e Mustang seduto fuori dalla porta dell'appartamento...sbagliato.
Che scena insolita.
– Ma perché non va da lei? – continuò il moro, rivolgendosi a nessuno in particolare.
Rimasero in silenzio un paio di minuti indecisi sul da farsi, quando Havoc ebbe un'illuminazione.
– Ma certo! Ragazzi, Mustang non sa dove si trovi il Tenente! Per questo se ne sta lì sulla porta, la sta aspettando! -.
– Perfetto, andiamo a dirglielo! – disse Breda avviandosi, ma venne subito fermato dagli altri tre.
– Non per essere considerato un codardo, ma se il Colonnello scoprisse che siamo qui ci incenerirebbe all'istante – spiegò Falman al rosso.
– Hai ragione. Ma allora come possiamo farli incontrare? – rispose questo grattandosi il mento.
– Dovremmo far uscire il Tenente dalla casa di Andrew, per prima cosa – suggerì Havoc gettando la sigaretta nel posacenere in fondo alle scale.
– E se la chiamassimo? – suggerì Fuery.
– Sì ma non abbiamo un telefono...e poi che le potremmo dire? -.
– Mi è venuta un'idea! Lasciate fare a me ragazzi! – disse un entusiasta Breda, suonando all'appartamento vicino all'angolo.
– Sì? – disse una vecchietta aprendo la porta.
– Scusi signora, mi farebbe gentilmente usare il telefono? – chiese il giovane, sfoderando un sorriso brillante e cercando di imitare il suo superiore.
– Oh, ma voi siete dell'esercito! Entrate, figliuoli, entrate! – li invitò l'anziana signora sorridendo.
Fuery, che fu l'ultimo a varcare la soglia, notò Breda all'apparecchio e lo raggiunse di corsa.
– Ma che...? - .
– Shhhh! – gli intimarono Havoc e Falman.
– Pronto, parlo con il Signor Andrew? Sì? La signorina Riza Hawkeye è lì con lei? -.
– Sì. Chi la desidera? – chiese la voce dell'uomo all'altro capo della cornetta.
– Suo cugino Johann -  mentì Breda.
– Un secondo solo -.
Dopo pochi istanti, una voce femminile parlò. – Pronto? -.
– Pronto...- subito la voce di Breda si fece strascicata e minacciosa, degna del miglior criminale.
Anche la voce all'altro capo del telefono cambiò tono. – Chi siete? Che volete da me? - .
Breda riprese: - Lei deve uscire da quella casa, signorina Hawkeye. E lo deve fare ora. A meno che lei non voglia che...il suo cane faccia una brutta fine! -.
Sdleng!
Il rumore della cornetta riappesa brutalmente segnò la fine della conversazione.
Breda si girò verso i suoi compagni ed alzò entrambi i pollici. – E' fatta! - .

Andrew stava quasi per carezzarle la guancia, quando il telefono squillò.
"Per fortuna" pensò lei, tirando un respiro di sollievo.
Lo guardò allontanarsi e sussurrare qualcosa alla cornetta prima di girarsi e di dirle, atono: - E' per te. Tuo cugino Johann-.
La delusione di essere stato interrotto "sul più bello" era ben visibile sul suo volto.
Comunque da quando aveva un cugino che si chiamava Johann? Beh, almeno questo fantomatico Johann l'aveva salvata dai tentacoli di Andrew, quindi aveva già guadagnato dei punti simpatia.
Riza diede le spalle al biondo e prese la cornetta. – Pronto? –. Una voce bassa e per niente rassicurante le rispose all'altro lato. – Chi siete? Che cosa volete? – continuò lei, agitandosi un poco.
Quello aveva la tipica voce da rapitore. Che Mustang fosse in pericolo? Lei era la sua guardia del corpo.
- ... A meno che lei non voglia che...il suo cane faccia una brutta fine! –
Black Hayate in pericolo? Voleva dire che quell'uomo si trovava in casa sua? Sbattè la cornetta e prese rapida tutte le sue cose.
– Scusa Andrew, devo scappare. Addio -.
– Aspetta, Riza! – tentò di fermarla lui, ma la ragazza era già corsa via dall'appartamento.
Fissò il suo bicchiere e lo bevve d'un sorso. – Stasera, buon vino, sarai il mio compagno...ma domani ci riproverò! –

Cercò di sfilare la pistola dalla caviglia mentre avanzava nel buio del piano.
Rapidamente adattò gli occhi e si guardò intorno in cerca di persone sospette.
Il suo sguardo cadde su una persona accucciata a terra davanti alla sua porta.
Stava tentando di rialzarsi dal pavimento e le voltava le spalle, ma Riza non poteva sbagliarsi.
- ...Roy? -.

Roy si voltò di scattò, quasi spaventato da quella voce così familiare.
– Riz...voglio dire, Tenente Hawkeye – la salutò, rigido.
Riza si limitò a guardarlo, apprensiva. Il suo superiore, bagnato da capo a piedi, si sarebbe di certo preso una bella influenza se non avesse fatto subito una bella doccia e cambiato i vestiti.
A dir la verità, nemmeno i suoi occhi la rassicuravano: erano lucidi e molto arrossati, segno che la febbre lo aveva già colto.
– Forza, Colonnello. Venga ad asciugarsi o si beccherà un malanno peggiore di quello che ha già - .
Lui la fissò stralunato, appoggiandosi al muro. – Perché, Riza? – chiese, biascicando un po' le parole.
La donna infilò le chiavi nella toppa e si voltò a guardarlo. – Beh, Colonnello, è tutto bagnato e dal suo viso si vede benissimo che si è preso il raffredd...-.
– No, non intendevo quello. Perché fai tutto questo per me, Riza. Io non me lo merito -.
Lei abbassò lo sguardo, non sapendo come rispondere.
Era arrivato il momento della verità, lo sapeva bene. Era pronta a svelare tutto a quell'uomo?
– Perché...perché è mio dovere, Colonnello. Ho promesso di seguirla e di essere la sua guardia del corpo. Io...la voglio proteggere, Signore -.
No, non era pronta. Non ancora. Rivelare i suoi sentimenti sarebbe stato troppo. Non era mai riuscita nemmeno a dimostrarli.
Neanche con suo padre, quando da piccola la educava e le faceva scoprire il mondo. Non un gesto, non una parola d'affetto. Era davvero rimasta la piccola bambina che non sapeva amare?
Alzò lo sguardo, sorpresa, sentendo che Roy rideva. Sì, rideva, ma era una risata triste, dolorosa. Riza non la poteva sopportare, la lacerava internamente.
Finalmente l'uomo smise, e disse: - Sai, Riza...sono stato un illuso. Io, il dongiovanni di Central City, il Colonnello più famoso del Quartier Generale, il grande Alchimista di Fuoco...tutte bugie. Di quei soprannomi non me ne merito nemmeno uno. Le donne le uso, le ho sempre usate per convincermi che i miei sentimenti verso una persona non fossero reali. Fin da quando l'ho conosciuta ho sentito un legame speciale con lei, ma non potevo dirglielo. E sai perché? Per quello stupido orgoglio che mi caratterizza. Non potevo concedermi "il lusso" di amare, era una debolezza e andava scacciata. Questo, pensavo. Ma ora, quella persona si è allontanata da me. E vedendola allontanarsi, ho capito quanto non possa fare a meno di lei, quanto lei sia tutto per me. Strano, vero, come ti accorgi del valore di qualcosa solo quando lo perdi? Io spero che un giorno quella persona vorrà perdonarmi -.
Si avvicinò a Riza, ora erano così vicini che i loro occhi non potevano non guardarsi a vicenda.
– Concedimelo – e senza aggiungere altro, appoggiò le labbra sulle sue.
La bionda chiuse gli occhi, incapace di reagire. Perché si sentiva così bene, con Roy accanto?
E cos'era quel sapore sulle labbra? Erano forse...lacrime?
Roy si staccò da Riza e si incamminò verso l'uscita.
"Addio".

Riza lo guardò allontanarsi.
A cos'era dovuta quella sensazione di vuoto, all'altezza del cuore?
Era forse la consapevolezza di star perdendo l'ultima occasione per conquistare l'uomo della sua vita?
Ce la poteva fare, bastava solo un po' di coraggio. Lei, che era pronta a sacrificare la vita per lui in qualsiasi momento, non riusciva a fargli sapere quanto l'amava.
Non era ammissibile la sua codardia. Non più.
Senza neanche accorgersene si ritrovò a inseguire Roy giù per le scale.
Aveva solo pochi secondi di vantaggio da lei, ma sembrava essersi volatilizzato nel nulla.
Riza uscì dal portone e si guardò intorno. Roy era là, doveva solo raggiungerlo.
Affrettò il passo e si fermò proprio dietro di lui.
Istintivamente, gli poggiò una mano sulla spalla, costringendolo ad arrestare il suo cammino. – Io...so già che mi pentirò di questo, eppure...Mi sono innamorata di te, Roy Mustang -.
Roy si girò appena, incerto se credere alle parole di Riza.
– Riza, io...Eeee-cciù! -.
La donna gli prese il braccio e lo trascinò di nuovo dentro l'edificio. – Ora vieni, hai bisogno di cambiarti. Non accetto obiezioni di alcun genere, Colonnello -. Sorrise, calcando l'ultima parola.
Finalmente il suo desiderio si era realizzato: era cresciuta, ed era riuscita a confessare il suo segreto.
Mettersi in gioco talvolta non era così male...

Falman porse un fazzoletto a Havoc, Breda e Fuery.
– Era ora, non trovate anche voi? – disse la vecchina, facendosi spazio e sbirciando dalla serratura.
– Ma come, anche lei signora sapeva di questa storia? – chiese incredulo Havoc.
– Certo. Roy Mustang è il principale argomento di noi ragazze del Club del cucito! -.
Breda trattenne a stento una risata al suono delle parole "noi ragazze" pronunciato dall'anziana.
Prese un biscottino dal tavolo e si rivolse agli altri tre: - Credo che abbiamo disturbato abbastanza la signora. Perché non andiamo al bar a fare una partita a carte? Al primo giro da bere ci pens...a Falman!" urlò, e uscì correndo dalla porta.
– Io?! – si lamentò l'uomo. – Perché tocca sempre a me?! – aggiunse, seguendo il collega fuori dall'appartamento, subito seguito da Havoc e Fuery.
– Ehm, ragazzi...- il tono insicuro di Havoc costrinse gli altri tre a voltarsi verso di lui.
– Che c'è? -.
– Credete che...potrò avere almeno un numero di una ragazza presente nel "cassetto X"? - .
Gli altri lo guardarono a bocca aperta e scoppiarono in una fragorosa risata.
– Sei un fissato, Jean -.
– Puoi pure scordartelo -.
– Mi ci gioco il panino che la risposta sarà no –.
Le risposte dei tre fecero ridere pure Havoc.
– Con amici come voi, chi ha bisogno di quei numeri? – disse sorridendo e abbracciando i suoi compagni. – Forza, il bar ci aspetta! –

 

 

EPILOGO...

- Riza, hai ancora le chiavi dell'appartamento di Andrew? – chiese Roy con un ghigno stampato in faccia.
– Beh sì, dovrebbero essere ancora nella busta. Perché me lo chiedi? -.
– Me le presteresti, per favore? È una cosa...top secret - .
Riza sapeva benissimo che dar in mano quelle chiavi al suo superiore sarebbe stato come dare una caramella a un bambino molto goloso, ma acconsentì, a patto di non venire a sapere nulla della faccenda.
Roy promise baciandole la fronte e uscì sgattaiolando dalla porta principale.

- Perchè proprio io?! – si lamentò Breda incrociando le braccia.
– Perché sei il meno "appetibile" alla mattina e perché è un ordine del Colonnello – risposero gli altri in coro.
– Forza ragazzi, è ora...- li chiamò Mustang, aprendo piano la porta dell'appartamento di Andrew.
– Tocca a te...-.

Breda fece ciò che gli era stato ordinato sbuffando e borbottando maledizioni a destra e a manca, mentre gli altri quattro uomini posizionavano accanto al letto il vino bevuto da Andrew e Riza la sera prima e alcune bottiglie vuote.
– Fai del tuo meglio, Heymans! Fallo per il pranzo gratis! -.

Un'ora dopo...

- Mh..- borbottò Andrew stiracchiandosi nel letto.
Improvvisamente urtò contro quella che sembrava una persona.
Frastornato dal troppo vino bevuto la sera prima, stropicciò gli occhi per capire bene.
– 'Giorno, caro -. L'ultima parola fu pronunciata con talmente tanto disprezzo che non ci sarebbe cascato nessuno, tranne Andrew perché ubriaco.
Roy era già riuscito a farlo infilare nel letto di un uomo mezzo nudo, non poteva certo pretendere da Breda anche di essere credibile...

Andrew fissò il rosso spaventato. – Io...?! Tu...?! Noi...?! – urlò, in preda a una crisi isterica.
Breda scoprì una gamba, togliendo il lenzuolo. – Beh, più di una volt...- non ebbe il tempo di finire la frase, perché Andrew era uscito dalla porta urlando come impazzito.

...

E fu questa la fine della vacanza a Central City di Andrew.
C'è chi crede che abbia scelto una vita da eremita per la vergogna di quella notte mai avvenuta.
Altri dicono che si sia trasferito chissà dove .
Una cosa è certa: ha capito che una persona in grado di batterlo c'è.
Ah, dimenticavo: tutti convengono di una sua strana repulsione per il fuoco. Strano, vero?


Angolo dell'autrice:
Fine! Rileggendo la mia storia devo dire che credo di avere qualche problema psicologico, non può essere concepita da una mente sana questa cosa XD
Beh che dire...c'è l'happy ending!
Strano, io sono più "specializzata" nell'angst e nella tragedia, ma credo che se non l'avessi fatto AliceCullen92 mi avrebbe uccisa XD
E poi, da Royaier, ogni tanto l'happy ending piace pure a me X°DD
Ringrazio tutti coloro che han letto/recensito/messo la storia tra le seguite o le preferite, vedervi mi ha invogliato a continuare (anche se non si direbbe, visto il ritardo con cui posto T___T).
Mi scuso con Breda, l'ho fatto sembrare un deficente in questa fic XD Scusa, Heymans, mi servivi così U.U Per farmi perdonare ti ho fatto pure fare l'eroe della situazione...anche se alla fine nell'epilogo ho dovuto sfruttarti XD Mi spiace, niente di personale comunque U.U
Passo alla risposta alle recensioni ^^
astrea89: leggere le tue recensioni è sempre un piacere ^^ Grazie mille per tutti i complimenti, spero che ti soddisfi anche questo capitolo!
Non ti preoccupare, continuerò a scrivere, dovrete sopportarmi tutti! (è una minaccia XD ).
OT: Speriamo che nel manga la cosa si sviluppi e Roy si dia una bella mossa ;)  
AliceCullen92: Allora, Geme, è finita! Mi sono impegnata tanto, sono stata piena di cose da fare ma ho cercato di finirla e di darle la priorità.
Spero davvero che tu l'abbia apprezzata e che ti sia piaciuta, ma se hai eventuali critiche da fare, dimmi tutto! Bacioni!
Superkirby: Scusa anche a te per l'attesa ^^
Non sono stata cattivissima con Andrew, ma ho deciso di non usare la violenza...(anche se un po' se la sarebbe meritata U.U era davvero odioso!).
Spero di aver soddisfatto la tua richiesta di lieto fine ^^
Grazie ancora a tutti, e scusate ancora l'attesa.
Un bacione, Glori ^^

  
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