Titolo:
Dentro la
valigia - Prospettiva di una nuova vita
Autrice:
Rinalamisteriosa
Fandom: Anime/Altro
(Maho shojo manga)
Karin piccola dea/Kamichama
Karin
Personaggio: Karin Hanazono
[Karin centric]
Genere: generale,
introspettivo
Rating:
verde
Avvertimenti: Flashfic,
Missing moment
Note
dell'autore: Prima Flash su
Kamichama Karin, 409 parole, senza troppe pretese, un approccio ad un
fandom qui sconosciuto.
Dopo aver visto
i primi episodi di "Karin piccola dea", mi sono accorta che manca questo
passaggio... Beh, io lo immagino così! Però, adesso che ho visto tutto l'anime
sul canale 601/619 di Sky e che ho inquadrato più personaggi - ovviamente non mi
appartengono u.u - non escludo una seconda fic più approfondita ^^ (perché
questa è una scemenza, nonché sclero notturno XD)
Aspettatevi
quindi una bella KazunexKarin, in futuro! *__*
I nomi sono
quelli del manga, quindi Karin resta Karin, Kazune è Keaton e Himeka è
Emily.
Ringrazio in
anticipo chi leggerà…
Eh, qui dubito fortemente di ricevere commenti, però se qualcuno vorrà dire che ne pensa mi farà felice!
^O^
******
Ricercare
l'unica valigia da viaggio che la zia teneva in casa non era stato affatto un
compito facile: aveva dovuto infatti mettere a soqquadro due stanze e il
ripostiglio prima di trovarla, avvolta da uno strato di celofan e posta sul
ripiano più alto di un vecchio scaffale che si ergeva tra l'aspirapolvere e un
antico orologio da parete con le lancette storte e mal
funzionanti.
Ma quel giorno
Karin era così felice e ottimista all'idea di partire da non imbronciarsi e non
lamentarsi quando, poco dopo, era salita su uno sgabello e nel tirarla verso sé
era caduta comicamente all'indietro e tutta quella polvere l'aveva indotta a
starnutire almeno quattro volte, mentre si massaggiava la testa e le spalle.
Con un luminoso
sorriso sulle labbra. Basta lacrime!
Anzi, era così
contenta che dopo due minuti dimenticò persino il dolore, si asciugò una lacrima
e si dedicò solo a trascinare e a riporre quella valigia sul letto, ad aprirla
strappando il rivestimento trasparente, trafficando con cerniere e gancetti e a
pensare esclusivamente a quanto doveva inserirvi per andare incontro alla sua
nuova, meravigliosa, magica vita in compagnia dei primi, veri amici da
quando il suo adorato gatto Shii-chan non c'era più.
Già...
Eppure la vita
aveva ripreso a sorriderle proprio in occasione di una breve visita giornaliera
alla grigia lapide dell'animale, sotto un verde albero del parco cittadino,
quando una settimana prima aveva conosciuto Kazune e
Himeka.
Spalancò le ante
dell'armadio pieno di vestiti, accessori e - in basso - una scatola contenente i
giocattoli di quando era più piccola.
Il vecchio e il
nuovo: là dentro c'era di tutto, ma cosa le sarebbe servito davvero, in
fondo?
Qualche vestito
sicuramente... ma poi?
Cosa
l'aspettava?
Scrutò tutte
quelle cose materiali, indecisa ed emozionata, euforica e incerta, adocchiando
talvolta il letto e quella occasionale valigia che sembrava attendere soltanto
di essere riempita, magari così tanto da esplodere, finché Karin non prese una
fulminea decisione e tre dita accerchiarono risolute l'ancora misterioso regalo
della madre, l'argenteo anello dai poteri divini che lei non sapeva neanche
controllare.
Non era ancora
pronta, per questo Kazune l'aveva definita una piccola
dea...
Prese un respiro
profondo e si avvicinò allo zainetto scolastico. Cacciò fuori l'astuccio e i
libri e ritornò sui propri passi.
Così Karin aveva
deciso di portarsi il minimo indispensabile, perché d'ora in avanti l'unica
valigia che avrebbe preparato consisteva in un bagaglio di esperienze, sogni e
avventure...
…per proteggere
i suoi amici.