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Autore: Franky0986    18/02/2010    12 recensioni
Sono certa che, mentre il treno partiva, lui si sia voltato verso la mia mamma e l’abbia guardata in un modo strano, in un modo che non avevo compreso fino al mio terzo anno ad Hogwarts: era il modo in cui io Rose Weasley, Serpeverde, guardavo il mio migliore amico Scorpius Malfoy.
Quello sguardo che vidi a undici anni mi sorprende ogni volta che ci penso, il motivo è molto semplice: è il modo in cui un uomo guarda la donna di cui è innamorato.
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il primo  giorno di scuola è sempre uguale per tutti. Puoi chiamarti Lovegood, Weasley o Malfoy, i tuoi genitori saranno emozionati, tristi e preoccupati al punto da riempirti di raccomandazioni.
Io ricordo con esattezza le uniche parole che mia madre, Hermione Granger, mi disse prima di guardarmi salire sul treno fermo al binario nove e ¾ .

C’era tanto fumo e il tempo faceva pena, l’umidità aveva reso i miei dispettosi capelli estremamente ricci e indomabili ma io da piccola undicenne non me ne curavo minimamente.

“ Tesoro non starò qui a cominciare dicendoti di studiare e comportarti bene, sei la mia bambina e so che lo farai senza bisogno di sentire un sacco di discorsi inutili. Ho una sola richiesta da farti e ti prego di non pormi alcuna domanda perché non risponderò nemmeno sotto l’effetto di un Veritaserum.
Non innamorarti mai e poi mai di un Malfoy. Loro non sono persone a posto, non mi riferisco alle loro discutibili scelte di vita, piuttosto al loro modo di vivere le relazioni umane. Adesso non capirai perché sei piccola ma ti prego di ricordare sempre queste parole, non permettere loro di spezzarti il cuore, di ridurlo in pezzi così piccoli da rendere impossibile raccogliere i cocci per rimetterlo insieme”.

Quelle parole destarono dell’interesse nella mia scarsa capacità di comprenderne il motivo. Con la coda dell’occhio notai della tristezza negli occhi di mia madre come non ricordavo mai. I suoi occhi color nocciola guardavano verso destra, in una direzione che, solo oggi, mi sembra così significativa.

Draco Malfoy, accompagnato da una splendida donna con lunghi capelli biondissimi, salutava il suo erede con una compostezza degna dei principi delle favole che nonna Molly mi leggeva prima di dormire. Serio e con lo sguardo spento si occupava dei suoi affari personali evitando di dare nell’occhio.

Sono certa che, mentre il treno partiva, lui si sia voltato verso la mia mamma e l’abbia guardata in un modo strano, in un modo che non avevo compreso fino al mio terzo anno ad Hogwarts: era il modo in cui io Rose Weasley, Serpeverde, guardavo il mio migliore amico Scorpius Malfoy.

Quello sguardo che vidi a undici anni mi sorprende ogni volta che ci penso, il motivo è molto semplice: è il modo in cui un uomo guarda la donna di cui è innamorato.

Parlo al passato perché io ho ventisette anni adesso, ho lasciato l’Inghilterra dieci anni fa perché il mio cuore si era spezzato.

Diplomata a pieni voti, con la media più alta di tutta la scuola, indossavo con fierezza la mia divisa di Serpeverde e conservavo gelosamente la fotografia della nostra squadra di quiddich che vinceva il torneo tra le case. Mio padre ha preso male la mia partenza mentre la mamma … beh … lei non ha potuto non capire cosa mi spingesse ad andare via da lì, sparire e diventare la donna che lui avrebbe rimpianto per il resto dei suoi giorni.

Sette anni insieme, ogni giorno, ogni notte e lui non si era accorto del modo in cui lo guardavo. Lo sapevano Alexys Zabini, Daniel Nott e Raley Parkynson, perfino mio fratello Hugo … tutti tranne lui.

La goccia che fece traboccare il vaso fu l’inizio del settimo anno quando venne da me, felice come una pasqua, a dirmi che aveva trovato quella parte mancante della sua vita.

Per un secondo eterno sperai di essere io, ma la doccia gelata che mandò in pezzi il mio cuore fu una realtà ancora più dura: si era messo insieme a mia cugina Lily.

Io non ero una brutta ragazza, tutt’altro, ma non potevo reggere il confronto con Lily: bellissimi capelli castano scuro, lisci e setosi, occhi verdi da cerbiatta e un corpo mozzafiato.

L’unica cosa che avevo io erano i rossi capelli di mio padre con riflessi color oro come quelli di mia madre.

Un semplice tonfo e il mio cuore era andato in pezzi. Nascosi ogni reazione e sentimento per tutto l’anno soffrendo come solo una donna ferita può fare. Nonostante il prezioso sostegno dei miei migliori amici, delle chiacchierate a notte fonda con Alexys e dei vani appuntamenti organizzati da Raley con ogni suo amico disponibile sulla piazza, nulla cambiò il mio stato d’animo.

L’ultimo giorno di scuola ho preso Scorpius da parte e l’ho abbracciato forte come non mi era mai successo, gli ho dato una nostra foto fatta l’estate dopo il primo anno ad Hogwarts, e gli ho detto che mi sarebbe mancato da morire.

“Cosa dici Rosie” mi ha detto sorridendo “io non vado da nessuna parte … passeremo l’estate tutti insieme e continueremo ad esserci l’uno per l’altra”.

Ho pianto, per la prima volta ho lasciato che trasparisse il mio dolore, e l’ho guardato nel modo in cui suo padre guardava mia madre … l’ho amavo e sarebbe rimasto per sempre lì, in mezzo ai cocci del mio cuore.

“Io non resto qui Scorp, oggi vado via”.

Avevo preparato ogni cosa. All’insaputa di tutti i miei amici e parenti avevo deciso di diventare una persona migliore, una donna completamente diversa seguendo l’istinto e non il cervello. Era bastato un gufo alla zia Luna Lovegood (la chiamavo zia nonostante la nostra completa mancanza di parentela) che si era trasferita in Italia, e sarei andati lì per ricominciare da zero e magari … dimenticare.

Mentre piangevo non mi importava che delle occhiatine eloquenti di Lily, volevo sentirlo accanto a me ancora una volta prima di dirgli definitivamente addio.

“Non puoi andare via Rosie, io e te dovevamo diventare qualcuno ricordi? Insieme … “.

“Mi dispiace ma non posso mantenere più la nostra promessa, è troppo difficile e io non riesco più a guardarti nello stesso modo”.

La sua espressione significava solo una cosa: non aveva idea di quello che provavo, perfino adesso nonostante Alexys, Raley, Hugo e Dan lo riempissero di allusioni dalla mattina alla sera.

Mi staccai a malincuore da lui, la pioggia cominciò a scendere e i tuoni si scatenarono … pensai per un secondo che fosse il modo di mio padre per dirmi che non approvava. La lettera di Luna gli avrebbe spiegato tutto ma in quel momento non importava.

“Addio Scorp, abbi cura di te mi raccomando”.

Dissi prima di sfiorare le sue labbra con le mie in un bacio che casto sapeva di amaro fiele, di lacrime salate e di rimpianti senza fine.

“Come farò senza di te Ros, quando avrò bisogno della mia migliore amica di notte mentre tutto il resto del mondo dorme, quando mi sentirò incapace di dire come mi sento a qualcuno, quando perfino il più stupido incantesimo di trasfigurazione mi sembrerà un inferno?”.

Mi avvicinai per mettergli tra le mani la mia spilla di caposcuola Serpeverde, gliela feci stringere forte facendo scivolare le sue dita sulle lettere argentate che dicevano “Weasley”.

“Portala con te Scorp e ogni volta che ti servirà, avrai una parte di me sempre vicino, io devo andare … addio”.

E mi smaterializzai per non fare più ritorno.

 

Ironicamente, sono passati dieci anni, sto per tornare in Inghilterra e la cosa mi ferisce come il giorno in cui me ne sono andata. Mio padre ha perdonato la mia partenza obbligandomi però a farmi vedere almeno nelle occasioni speciali e questa, per tutti tranne me, è un’occasione degna di tale aggettivo.

Io sono stata invitata al matrimonio del mio migliore amico, sono la sua testimone e ho un biglietto in prima fila per guardarlo mentre dice “si lo voglio” a Lily Potter. Non che abbia nulla da invidiarle adesso che sono passati dieci anni.

Ho un lavoro che mi fa guadagnare molto bene, organizzo eventi per la comunità magica di tutta Europa, e sono una donna bellissima. Può dire quello che vuole di me, ma nulla è rimasto della ragazzina che conosceva. Sono più formosa, i miei ricci sono adesso sotto controllo e ricadono morbidi sulle mie spalle, la mia pelle abbronzata risalta grazie al mio nuovo gusto per l’abbigliamento (meno maglioni e più pelle in vista) e il mio modo di fare è pronto a far strage. Sono più sicura di me, più elegante e più forte.

Il tutto si svolge nel maniero di campagna della famiglia Malfoy. Una vasta tenuta con un giardino splendido, la casa è naturalmente una villa in stile barocco con tante di quelle stanze da perderci il conto. Il padrone di casa, Draco Malfoy, ha l’entusiasmo che va sotto le scarpe.

Mi trovo davanti all’immensa dimora circondata dal verde, dieci anni di emozioni contrastanti mi ricordano le parole di Luna.

“ Cammina sempre a testa alta, ogni istante. Fallo anche quando sarai in prima fila a farti piantare un coltello in quel poco che rimane del tuo cuore, non vergognarti di quello che provi perché amare incondizionatamente da così tanto tempo è un vanto. Soprattutto ricordati la cosa più importante: sei una donna, puoi portare rancore per sempre”.

Sorriso amaramente mentre pochi metri mi separano dall’enorme portone d’ingresso.

-     Per la barba di merlino …

Questa voce è assolutamente inconfondibile. Voltandomi mi ritrovo davanti a Raley Parkynson. È sempre lo stesso splendido ragazzo con l’atteggiamento da playboy e il look da dandy. Mi viene incontro e mi abbraccia lasciandomi senza fiato.

-     Rosie sei davvero tu?

Dice incredulo mentre ammira il risultato di dieci anni di lontananza. I suoi neri come la notte mi leggono dentro e non posso fare a meno di trattenere una lacrima che lui, con una carezza, rimuove facilmente per poi darmi un bacio sulla guancia.

-     Ci sei mancata tanto.

-     Anche voi Raley, scusatemi se sono sparita senza dire una parola. Avevo bisogno di staccare la spina e …

Mi poggia un dito sulle labbra per zittirmi.

-     Non devi giustificarti con me, so perfettamente cosa ti ha spinto ad andartene. Adesso ti devo portare dentro, sei pronta a scatenare l’inferno piccola?

Mi stringe la mano e ogni paura si assopisce: non sono più sola.

 

Una volta all’interno mi trovo al centro di un enorme salone, seduti su tre divani di velluto color smeraldo sono seduti Alexys, Hugo e Daniel che parlano tra loro. Impegnati a prepararsi un paio di cocktail ci sono mio padre ed Harry mentre mia madre li osserva con disappunto poco distante.

Improvvisamente i loro sguardi sono tutti rivolti verso la mia direzione, deglutisco e le mie guance si dipingono di un rosso accesso mentre aumento la pressione della presa di Raley.

Alexys mi corre incontro saltandomi letteralmente addosso e trattengo a malapena l’equilibrio.

-     Tu sei una maledetta egoista Weasley!

Mi dice prima di scoppiare a ridere. Essere di nuovo in mezzo ai miei amici è una sensazione strana ma estremamente piacevole.

-     Ho saputo grandi cose di te ragazza, e guardati … sei davvero splendida lo sai? Peccato che tuo fratello non sia migliorato con il tempo …

-     Ehi!

Poi vedo Hugo che bacia Alexys e sono davvero scioccata! Sapevo che lui era cotto di lei ma non pensavo che finalmente fossero riusciti a mettersi insieme.

-     Già, adesso anche una Parkynson diventerà parte della tua famiglia.

Mi dice Daniel notando la mia espressione.

-     Congratulazioni ragazzi, sono molto felice per voi.

-     Buongiorno Signorina Weasley.

Una voce sconosciuta mi rivolge la parola e mi basta alzare gli occhi per prendere un colpo. Draco Lucius Malfoy è fermo in cima alle scale davanti a me. Il tempo doveva essere innamorato del re delle serpi, dopo diciassette anni dalla prima volta che lo incontrai, è ancora lo stesso uomo, i suoi capelli sono di un biondo ancora più chiaro e i suoi occhi color del ghiaccio risvegliano in me le parole di mia madre.

Non innamorarti mai e poi mai di un Malfoy …

“scusa mamma … ho fallito” pensò mentre Draco Malfoy si avvicina a me. Non credo di essergli mai piaciuta … mi accettava per la mia amicizia con Scorpius ma sono certa gli ricordassi mia madre.

-     Se vuoi cambiarti, la tua stanza è la seconda sulla destra, al primo piano. Un elfo domestico provvederà a portale le tue valigie.

-     Non c’è bisogno di un elfo signor Malfoy, posso provvedere da me. Grazie della sua ospitalità … se mi vuole scusare.

Mi ritrovo nel silenzio più assoluto al primo piano con un lungo corridoio alla mia destra, senza contare quelli davanti e a sinistra. Cammino lentamente ringraziando Merlino di non avermi fatto incontrare Scorpius, non ancora almeno.

Appena entro nella camera da letto non posso trattenere lo stupore: è una stanza enorme con un letto a baldacchino decorato a mano, sulla sinistra c’è un piccolo salottino con un armadietto pieno di bottiglie (grazie signor Malfoy, grazie), un paio di divanetti e un caminetto acceso. Ci sono due porte in questa stanza, una è quella del guardaroba e l’altra del bagno che naturalmente è una meraviglia.

Cerco di prendere tempo e ripongo i vestiti nel mio armadio con una lentezza esasperante. Odio questa situazione e odio il mio migliore amico. Da brava stronza, la persona che detesto di più al mondo è mia cugina Lily che sapeva … era la prima persona a cui, il terzo anno, avevo confessato di volere a Scorpius più bene di un’amica. 

Curioso un po’ in giro e l’armadietto dei liquori attira la mia attenzione. Spinta da un senso di ansia senza precedenti, mi verso un bicchiere di Gin beandomi del suo sapore amaro e disgustoso.

-     Non è un po’ presto per bere?

Mio padre è all’ingresso della mia stanza. Ronald Weasley sembra così stanco e invecchiato, tiene le mani in tasca e mi guarda intensamente. Mi sembra di poter toccare con mano la sua rabbia e il suo dolore.

-     Sei sparita dieci anni fa. Ho passato un intero anno a chiedermi perché la mia bambina avesse deciso di comportarsi così, cosa ci potesse essere di così terribile da sopportare per fare le valigie e andare in Italia, lontana kilometri da ogni affetto, da ogni ricordo che la legava all’Inghilterra e poi … ho trovato questo.

Disse porgendomi la fotografia del mio gruppo Serpeverde durante una gita ad Hogsmeade al sesto anno. Non ci avevo fatto caso ma, stretta nell’abbraccio di Scorpius, sorridevo come mai nella mia vita, sembravo un’altra persona.

-     E quando ho capito cosa ti fosse successo mi sono sentito ancora più arrabbiato di prima.

-     Lo so papà … una Weasley non può innamorarsi del figlio del tuo più famoso nemico.

-     No tesoro, ero arrabbiato perché nessun uomo può permettersi di far soffrire la mia primogenita. Non ho nulla contro Lily ma tu non sei solo bellissima, sei intelligente, sei forte e determinata. Dal nulla ti sei creata una vita meravigliosa seguendo solo il tuo istinto. Nessun uomo può essere tanto stupido da farsi sfuggire una donna come te.

Sentirlo dire queste parole mi fece tornare bambina. Corsi verso di lui abbracciandolo, avevo temuto tanto questo momento da non pensare che il mio papà avesse compreso e approvato le mie decisioni. Per la prima volta mi sentii libera da ogni paura.

Accesi una sigaretta per scaricare la tensione offrendone una anche a mio padre che sorrideva.

-     È bello averti qui, ma se soffri sei libera di tornare  a casa.

-     Ci sei tu, la mamma, Hugo e tutti gli altri. Posso farcela, devo solo concedermi qualche cocktail di troppo e recitare come facevo al settimo anno, anche meglio …

-     Provi sempre lo stesso sentimento verso per lui?

-     Dieci anni non sono serviti a ricucire la ferita che mi porto qui.

Dissi portandomi la mano all’altezza del cuore mentre gli occhi di mio papà diventavano lucidi.

-     Perdona questo vecchio per non averti capita Rosie.

 

Fummo costretti a scendere qualche minuto dopo per aspettare l’arrivo dei futuri sposi. Giuro che mi  stava venendo da vomitare al solo pensiero, se non fosse stato per il sostegno di Dan e Raley avrei preso in mano la bacchetta per fatturare tutta la famiglia Potter, al completo.

Non sono una stronza, ma sappiamo tutti che non c’è niente di più instabile di una donna con il cuore fatto a pezzi.

Sorseggiando un bicchiere di gin tonic mi lascio trasportare nel passato insieme a tutti gli altri, ignoro alcuni sguardi che mi rivolgono i miei cugini, loro sanno la verità e pensano che non me ne accorga.

Draco Malfoy osserva il giardino chiacchierando con Theodore Nott e Pansy Parkynson, è sorprendente quanto gli assomigliassimo noi.

Improvvisamente ogni mia certezza si sfascia come un castello di carte perché la coppietta felice fa il suo ingresso nel maniero. Stringo forte la mano di Raley facendogli male: ciò che resta del mio cuore sta battendo così forte da esplodere.

Lui è ancora bellissimo, vestito nel suo completo scuro che mette il risalto il suo corpo, ha i capelli un po’ lunghi e biondi tenuti in maniera disordinata, i suoi occhi sono sempre penetranti e lo posso dire con certezza perché stanno rivolti verso di me.

La sua fidanzata è sempre uguale a come la ricordavo, mi guarda severa come se mi incolpasse di essere tornata per fare da testimone al mio migliore amico.

Tutti li braccano, li abbracciano e li salutano cordialmente come se fossero stati via per un eternità.

Io mi sento idiota e in preda al panico trascino me stessa in camera con la scusa di un banale mal di testa: forte Weasley, scappi davanti al tuo migliore amico perché sei una codarda!

Il mio cervello deve smettere di parlare, non sto scherzando.

Apro il mio guardaroba sperando di trovare qualcosa che mi faccia sentire meglio rispetto a lei: non è carino presentarsi in maglietta e jeans a un party pre matrimonio.

Ho un guardaroba decisamente ottimo e la mia scelta cade su un abito da cocktail bianco, lungo fino sopra le ginocchia e piuttosto aderente, senza spalline e abbinato a un paio di sandali del medesimo colore e una collanina l’oro bianco con un serpente di smeraldi.

Mi guardo allo specchio soddisfatta del risultato ringraziando Luna per avermi fatto lisciare i miei indomabili capelli sempre ricci.

A cosa serve essere tanto bella se l’unico uomo che desideri non vuole passare il resto della vita con te?

-     Potresti anche indossare la divisa della squadra di quiddich, saresti comunque la più bella.

-     Raley tu sei di parte …

Lui ghigna beffardo mentre raccolgo la mia borsetta dove tengo le mie adorate sigarette.

Si avvicina a me guardandomi attentamente mentre io gli scompiglio un po’ i capelli con la mano.

-     Non puoi mica scappare come hai fatto prima … sei una Weasley e anche una Serpeverde, devi guardarlo in faccia e dirgli “guarda cosa ti sei perso”.

-     Con una come Lily che ti sta accanto non puoi guardare le altre ragazze.

-     Mia madre mi diceva sempre che con i Malfoy era una guerra continua, l’unico modo per vincere era dimostrare di avere due palle più grosse delle loro.

-     E se non lo sapeva Pansy Parkynson

Sorride ripensando a tutte le avventure che gli erano state raccontate da sua madre. Io invece, decisa come non mai, lo prendo a braccetto per farmi condurre nel salone principale a fare i conti con il mio destino.

-     Sei pronta Rosie?

Non sarò mai pronta e questo lo so per certo.

Lo amo e pensò che continuerò a farlo per tutta la vita.

Lo odio e vorrei ucciderlo almeno un milione di volte.  

Appena scendiamo tutti ci osservano, alcuni sembrano rapiti dalle idee che si sono fatti sul nostro rapporto, altri trovano incredibile che questa sia la piccola secchiona che aveva reso onore al nome serpeverde, negli occhi di Scorpius io vedo rabbia e non capisco il motivo. Mi aggrappo ancora di più a Raley per paura di cadere, siamo di fronte a loro e il silenzio regna sovrano nonostante il vociare di parenti e amici.

-     Ciao Rosie.

Dice con restia indifferenza.

-     Ciao Scorpius.

Senza preavviso mi stringe tra le sue braccia incapace di nascondere l’emozione del momento. Sentire di nuovo il suo profumo mi fa sentire come una di quelle persone che tornano in contatto con la loro droga preferita dopo averne fatto a meno per dieci lunghissimi anni.

-     Mi sei mancata e sono davvero contento che tu sia qui, senza di te non so come avrei fatto.

Mi ferisce ancora … possibile che nessuno gli abbia detto perché sono sparita?

-     Ti vedo bene, anche tu Lily … sei un incanto.

Balbetto mentre mi rendo conto di aver bisogno di un drink, qualcosa di forte e che mi sciolga il groppo che mi ostruisce la gola.

-     Questa sera tu sei obbligata a partecipare alla cena che ho organizzato con tutti i vecchi amici! Andiamo tutti insieme a Hogsmeade come ai vecchi tempi, ricordi?

-     Come potrei dimenticare …

Di nuovo noi sei, insieme come quando avevamo quindici anni. Le parole mi mancano, muoiono mentre provo a farle uscire, il peso sul mio petto pesa come un macigno che nessuno oltre me può vedere.

Inaspettatamente il signor Malfoy mi porge un bicchiere di whisky incendiario che mi salva momentaneamente. Lo ringrazio con un sorriso abbozzato ma non forzato, sono certa che lui capisce quello che provo meglio di quanto potessi mai immaginare.

Ritorna alla finestra ad ammirare il giardino, lo seguo avvicinandomi lentamente senza paura, forse con vergogna.

-     Grazie per la sua gentile ciambella di salvataggio.

-     Come dici?

-     È un modo di dire puramente babbano … lei mi ha tirato fuori da una situazione piuttosto imbarazzante.

I suoi occhi severi mi squadrano da capo a piedi.

-     Da quanto sei innamorata di mio figlio.

La domanda mi spiazza e non so cosa dire. Vorrei mentire ma ho come l’impressione che lo capirebbe immediatamente senza perdonarmelo.

-     Quindici anni signore.

-     Sei innamorata dello stesso uomo da quindici anni?

Vorrebbe farsi vedere sorpreso ma in realtà non lo è.

-     Si signore.

-     Non ti ha detto tua madre che è sbagliato?

-     Perdoni la mia mancanza di delicatezza signor Malfoy … da quanto tempo lei è innamorato di mia madre?

Stringe il bicchiere così forte che quasi lo spacca. Mi sembra quasi stia per uccidermi poi il suo sguardo si fa triste, si può leggere lontano un miglio la storia della sua vita, la rinuncia per amore dell’onore e dell’orgoglio.

-     Da più di vent’anni, e credimi … puoi continuare la tua vita come se nulla fosse ma quel fastidio che hai dentro non sparirà mai. Puoi provare con la magia o con le pozioni ma sarà solo uno spreco di tempo.

-     Come si può nascondere la cosa al resto del mondo?

-     Recita la tua parte meglio che puoi, col tempo avranno così più importanti da fare piuttosto che interessarsi di quello che provi.

La prima volta, la prima persona che mi parlava sinceramente: Draco Lucius Malfoy. Un enigma umano all’interno di una recita che non finiva mai. Il pubblico doveva adorare il suo personaggio così versatile.

 

 

Camminavo accanto a Raley e Dan mentre Hugo, Alexys e Scorpius ci precedevano. Faceva freddo ma per fortuna la pioggia non si era ancora fatta viva. Non appena ci siamo fermati davanti al pub “Hell’s Gate” ho sentito il mio stomaco attorcigliarsi. Non è che odiassi quel posto ma lì ho condiviso tanto tempo con il mio migliore amico cercando di fargli capire cosa provavo.

Ci sediamo al tavolo più isolato del locale, ordiniamo da bere del whisky incendiario, in grossa quantità.

Perdersi nei discorsi è facile, evitare le occhiate di Scorpius invece no. Mi accendo una sigaretta con noncuranza e aspirò come se fossi in punto di morte. Credo di aver bevuto troppo e la testa mi gira da far schifo.

Mi alzo per prendere un pochino di aria fresca. È stato un giorno strano e non vedo l’ora che finisca, insieme a domani …

Non sono più capace di trattenere il mio dolore. Piango, piango come se fossi una bambina, ho bisogno di lasciare libere le lacrime per qualche minuto. Mi sembra di vederla una bambina con i capelli rossi che guarda lontano, immagina una vita perfetta, si illude che la sua esistenza sarà meravigliosa e la sua favola si concluderà con “ e vissero tutti felici e contenti”.

-     Sei scostante Rosie.

Cosa voleva ancora Scorpius?

-     Sono cambiata, tutto intorno a noi è cambiato. Domani ti sposi e io ho una vita nuova.

-     Cosa stai dicendo?

-     Io sono qui per dirti addio una seconda volta, per sempre. Sei stato bene in dieci anni, non hai più bisogno di me, non hai più bisogno di noi.

-     Tu dici Rose? Ho avuto bisogno di parlarti ogni giorno negli ultimi dieci anni. Ho chiesto a tutti come mai sei andata via e nessuno, NESSUNO, mi ha risposto. Ti ho fatto qualcosa per caso?

Non riusciva ancora a capirlo sul serio o voleva sentirselo dire?

Volsi gli occhi al cielo lasciando che le lacrime cadessero libere da ogni catena. Ero stanca di combattere contro me stessa, raccogliere in continuazione i cocci e permettergli di ferirmi senza che sapesse perché.

Mi avvicinai accarezzando le sue guance. Baciai i suoi occhi lasciando che mi fermasse prima di posare le mie labbra sulle sue, assaporare quell’amore disperato che avevo vissuto per quindici anni in silenzio. Ormai è finita, lui si sarebbe sposato con Lily ed io … io sarei tornata in Italia per ricominciare la routine.

Non sono certa che fosse vero, aveva risposto al mio bacio, sentivo chiaramente le sue braccia che mi cingevano i fianchi stringendomi forte come non mi era mai successo.

-     Tu mi hai spezzato il cuore Scorpius Malfoy.

non ebbe il coraggio di ribattere.

-     Ho aspettato quindici anni perché tu mi guardassi almeno una volta in quel modo.

-     In quale modo?

-     Come l’ultima cosa bella al mondo.
Ho cercato di dimenticare, di fingere che tu non esistessi ma ogni volta che chiudevo gli occhi mi trovavo ad immaginare il tuo volto, a sentire il mio cuore che si spezzava perché tu amavi un’altra. Sono qui per essere la tua testimone di nozze, la tua migliore amica … per l’ultima volta. Dopo di questo le nostre strade si divideranno per sempre, non posso più fingere che non faccia male Scorp.
Ti porterò per sempre qui.

Dissi posando una mano sul suo cuore.

-     Ma non posso fare di più. Perdonami per averti detto questo oggi, per averti baciato e per averti amato intensamente per quindici anni.

Corsi via, il più lontano possibile dalla sua vista.

Urlò il mio nome più volte ma non mi voltai mai. Non volevo tornare al maniero Malfoy, non volevo vedere mai più nessuno.
L’essere compatita non faceva parte del mio modo di essere Weasley.

Seduta sui gradini che precedevano l’entrata della stamberga strillante, attesi invano una risposta coerente dal mio cervello.
Le luci dell’alba mi riportarono alla realtà. Avevo passato la notte sveglia a piangere, a pensare e a soffrire.

Non avevo tratto una giusta conclusione ma ero consapevole di quello che non riuscivo ad affrontare: farsi male per anni ok, ma stare in prima fila a guardare l’uomo che ami che sposa tua cugina era decisamente troppo.

 

 

Tutti i parenti e gli amici erano radunati in giardino, in una zona accuratamente preparata per la cerimonia.
Un gazebo colmo di rose bianche, un lungo tappeto e comode sedie ordinatamente posizionate. Semplice, elegante … molto Malfoy.

Non avevo indossato il mio abito da damigella, avevo la valigia pronta e gli occhiali da sole che nascondevano il gonfiore causato dal pianto che aveva riempito la mia notte.

Feci cenno a Raley per farlo venire nella mia direzione. Potevo chiaramente scorgere Scorpius Malfoy che stava in piedi, emozionato, ad aspettare la sua futura moglie.
Faceva tenerezza il modo in cui, impaziente, teneva le mani in tasca.

-     Che cosa fai vestita così?

-     Me ne vado, di nuovo …

Raley era impulsivo, parlava spesso a sproposito e non aveva peli sulla lingua, normalmente mi avrebbe detto che sarei sembrata una codarda ma non lo fece.

-     Verrò a trovarti appena questo strazio sarà finito, magari mi farai vedere un po’ di quelle cose belle che ci sono in Italia.

-     Ci conto.

Lo abbracciai forte e bastò un “plop” per smaterializzarmi lontano dove Scorpius non poteva ferirmi.

 

(la narrazione passa dalla prima alla terza persona)

 

La sposa, naturalmente bellissima, percorreva leggiadra il percorso che la separava dall’uomo della sua vita. L’attenzione doveva essere focussata interamente su di lei, invece tutti si stavano chiedendo come mai accanto allo sposo ci fosse un posto vuoto.

Rose Weasley lasciava il segno ogni volta che passava, un piccolo uragano di rossi capelli in grado di sconvolgere una vita in un secondo.

Scorpius Malfoy cercò con lo sguardo di trovare quella figura familiare senza trovarla, era strano vivere un momento importante senza di lei, era come se gli mancasse una parte.

Con le mani sempre infilate nelle tasche dei pantaloni di alta sartoria, si rese conto che c’era un piccolo oggetto infilato quella stessa mattina prima di scendere in giardino.

Aprì la mano rendendosi conto di avere con se la spilla da caposcuola che Rose Weasley gli aveva dato il giorno in cui era finita la scuola.

Aveva dimenticato dove fossero finiti i suoi libri di scuola, la sua fede e perfino la sua amata nimbus 3000 ma si era sempre ricordato dove aveva risposto quella parte di lei.

Se la appuntò sulla camicia, vicino al cuore, sotto lo sguardo sorpreso di parenti e amici mentre con un colpo di bacchetta fece diventare tutte le rose del giardino color rosso fuoco.

Alexys strinse forte la mano di Hugo cominciando a piangere.

Quello spazio vuoto assunse improvvisamente un significato importante, rappresentava quel vuoto che la piccola Rosie aveva lasciato nel cuore di un uomo che aveva tutto sotto controllo.

Il prete, sconcertato dal cambiamento del colore delle rose, cominciò a sfogliare la bibbia.

-     Siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di Scorpius Hyperion Malfoy e Lilian Luna Potter.
Se qualcuno ha qualcosa da dire, parli ora oppure taccia per sempre.

Nel brusio generale c’era qualcosa di insolito. Ronald Weasley muoveva nervosamente le mani, Alexys continuava a piangere e Raley cercava di trattenere la rabbia.

Hugo Weasley, sempre silenzioso e tranquillo, si alzò in piedi senza curarsi delle voci alle sue spalle che sussurravano cose del tipo “è impazzito” oppure “siediti immediatamente”.

-     Lo so che normalmente i discorsi si fanno durante la cena, con un bicchiere di vino in mano che aiuta ad ingoiare anche il boccone più amaro. Non sono certo neppure di aver qualcosa di intelligente da dire ma so che quando ti sposi, lo fai consapevole che la persona che hai davanti sia quella giusta. Ci vuoi passare tutto il resto della tua vita, farlo senza avere mai rimpianti.
Scorpius ci conosciamo da diciassette anni, il destino ha voluto che finissi anche io a Serpeverde e che uno dei miei migliori amici fosse proprio un Malfoy. Chiunque di noi può riempire il vuoto alle tue spalle ma sai anche tu che non sarebbe mai la stessa cosa. Ho visto che tieni gelosamente quell’oggetto con te, nel giorno più importante della tua vita e questo significherà pur qualcosa. Fai le tue scelte con intelligenza, noi saremo sempre al tuo fianco e anche lei. Ti chiedo solo di non dimenticare mai che da qualche parte, in questo mondo incasinato, c’è quella persona che ti vuole un bene infinito e che rimarrà sempre al tuo fianco. Mi scuso con tutti voi per questa interruzione ma quel vuoto laggiù.

Si fermò per indicare il posto che apparteneva a Rosie.

-     Quel vuoto è il posto che appartiene ad una persona meravigliosa che non si è sentita di affrontare tutto questo. Per amore, per dolore, per egoismo … nessuno di noi può dirlo. Buona fortuna Scorpius, per tutti i giorni che verranno.

Il resto delle parole dette dal prete furono un susseguirsi di frasi di rito che nessuno realmente ascoltò. I presenti stavano immaginando una serie di film terribilmente smielati sul tipo di relazione che legava lo sposo alla sua testimone che, fra parentesi, non si era presentata all’evento.

-     Vuoi tu Lilian Luna Potter prendere il qui presente Scorpius Hyperion Malfoy come tuo sposo finchè morte vi separi?

-     Si lo voglio.

-     Vuoi tu Scorpius Hyperion Malfoy prendere la qui presente Lilian Luna Potter come tua sposa finchè morte non vi separi?

Silenzio, imbarazzante silenzio che nessuno avrebbe mai potuto prevedere. Hugo Weasley sentiva gli sguardi pungenti di James Potter su di se.

Il problema di fondo era comunque che nessuno doveva pensare se rispondere “si lo voglio” il giorno del suo matrimonio, davanti alla futura moglie e al padre della sposa. Non dovrebbe mai succedere.

Raley e Daniel non si erano mai sentiti tanto nervosi, occupavano i posti accanto a quello di Rosie, e avrebbero tanto voluto avere una sigaretta o un paraocchi per non vedere le facce degli invitati.

Il prete, disgraziatamente capitato a questo matrimonio, si stava spazientendo. Erano passati almeno cinque minuti e nessuno proferiva verbo.

-     Io …

La voce di Scorpius ruppe il silenzio.

-     Tu cosa figliolo? Vai avanti …

Il prete lo incoraggiò a proseguire.

-     Io non sono più sicuro di quello che voglio. Ho passato la notte a pensare a come può uno non accorgersi di una donna dopo averci condiviso i più bei sette anni della sua vita.

-     Signor Malfoy lei si sta sposando … può dirgliele anche più tardi queste cose.

-     Non stiamo parlando di lei, il mio problema è un’altra donna!

Urlò Scorpius mentre Alexys finalmente sorrideva. Pansy tirò un sospiro di sollievo rivolgendo un sorriso ammiccante a Draco Malfoy che di rimando lo fulminò con lo sguardo.

-     Quindi come la mettiamo?

Chiese il prete osservando lo sguardo assassino del padre della sposa pronto a tirare la migliore “Exprelliarmus” della sua vita.

-     Credo di dover fare una cosa … ci ho messo quindici anni a capirla … sono un vero idiota!

-     Alla buon ora!

Esclamò Raley mentre si accendeva finalmente una sigaretta.

C’era un gelo impressionante tutto intorno a loro. Il tramonto stava calando e forse non era troppo tardi.

-     Ti conviene andare Scorp, e fallo in fretta prima che mio zio ti faccia saltare la testa.

Hugo parlava poco ma diceva sempre la cosa giusta al momento giusto. Bastò un “pop” e anche lui svanì alla vista dei presenti.

 

Sapeva dove trovare Rosie ma non cosa lei gli avrebbe tirato dietro.

La casa di Luna Lovegood era un appartamento fantastico, ampio e spazioso senza troppe pretese in fatto di arredamento.

-     Guarda un po’ chi ha portato il vento ...

-     Devo vedere Rose, ho bisogno di parlare con lei immediatamente.

-     L’hai mancata giovane Malfoy, è sparita all’incirca un’ora fa e non so dove sia finita.

-     Non sai dove è finita?

-     Aveva bisogno di tempo per rimettere insieme i pezzi. Penso che viaggerà per un po’ di tempo e quando avrà trovato la sua strada allora tornerà a casa.

-     E quanto tempo ci vorrà?

-     Forse un mese, forse un anno, forse una vita intera … adesso sta a te decidere cosa vuoi fare.

Che cosa voleva Scorpius Malfoy adesso?

L’avrebbe lasciata andare di nuovo perdendosi il meglio del tempo disponibile da dividere con lei?

L’avrebbe rincorsa fino in capo al mondo per dirle “mi dispiace “ e per farla sentire finalmente amata?

-     Non hai molto tempo per pensare …

Non gli importava se ci avrebbe messo quindici anni o tutta la vita, l’avrebbe cercata in capo al mondo, trovata e amata. Come questo suo viaggio sarebbe andata nessuno può saperlo, se riusciranno a incontrarsi di nuovo rimarrà un mistero e il fatto che ogni città che Scorpius avesse visitato lo avrebbe portato più vicino di anche solo un metro alla donna della sua vita …. Beh, è un’altra storia.

 

-     ti ho aspettato quindici anni Scorp, posso pazientare ancora un

Disse Rose Weasley mentre il sole le illuminava il volto, la sabbia le scivolava tra le dita e il vento portava via la lettera di Raley che diceva semplicemente.

 

ti sta cercando Rosie, abbi la pazienza di aspettare ancora un po’ perché sta arrivando da te”.

 

 

Forse era destino, forse doveva accadere in questo modo.
L’unica regola da rispettare era stata infranta ma forse era servito a cambiare il corso degli eventi: Non innamorarti mai di un Malfoy, aveva detto Hermione Granger mentre si sforzava di non pensare più a lui che ci aveva rinunciato continuando in silenzio ad amare l’unica donna che non sarebbe mai stata sua.
I figli ripercorrono gli stessi errori, gli stessi momenti felici e infelici …
i protagonisti cambiano, ci sono voluti quindici anni per capire quale fosse il giusto finale per la loro storia … semplicemente le regole sono fatte per essere infrante, o semplicemente un Malfoy doveva cambiare le regole.

 

 

The end

 

 

 

 

 

 



Un breve intermezzo mentre finisco il nuovo chap di "tutta colpa di Zabini ... e di Malfoy". Spero vi piaccia, è un esperimento ... recensite mi raccomando. Un saluto Francy
  
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