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Autore: Aranel_    18/02/2010    1 recensioni
Piccola lettera che Ruki scrive ad un'amica scomparsa. (é una specie di continuo di "Francesca" però non è affatto necessario averla letta)
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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--__Cera una volta la realtà__--

Ti conoscevo, da tre anni eri l’angelo che, con i suoi occhioni blu, sedeva nel banco vicino al mio.

Una bambolina di cristallo che si frantuma accarezzata dal vento.

Quando ho saputo del tuo triste addio mi è sembrato di stare salutando una parte di me.

Una parte che ti avrei donato volentieri affinché ti facesse compagnia.

Il giorno in cui ti sei riunita alla terra pioveva.

Il cielo versava fredde goccioline bagnate che scivolavano tristi su ogni cosa, mischiandosi con le lacrime disperate dei presenti.

Fra gli alberi lo stesso vento che tanto amavi sembrava sussurrare le tue parole.

Ho chiuso l’ombrello per poter vedere, in quella nebbia di triste desolazione il luogo da dove tu ci stavi guardando.

Ho capito allora perché il cielo piangeva.

Piangeva per la felicità di averti finalmente tutta per se.

Piangeva perché vedeva il tuo sorriso spegnersi adombrato dai volti tristi dei tuoi cari.

Non lo avresti mai voluto lo so, per questo rivolgo un sorriso timido alle nuvole che spero te lo consegneranno, così che tu vedendolo possa capire che non solo sei stata importante per noi ma che lo sei ancora, come l’inchiostro che versato si espande sulla carta dandole vita e significato, per cui di scusaci questo dolore che dopo tanta sofferenza ti stiamo ancora rivolgendo.

All’ospedale non ti sono mai venuto a trovare.

Avrei voluto vincere la mia paura per quei luoghi ma ero troppo perso nell’illusione che saresti  tornata da me.

Così non è stato.

Ti ho mandato tanti messaggi a cui all’inizio rispondevi.

Non mi hai mai detto però che il flagello che da dentro ti stava lentamente uccidendo ti tormentava fino a farti urlare nel sonno.

Lanciavi oggetti contro gli infermieri e medici dicendo che non stavano facendo nulla per farti stare meglio.

Avranno visto in te una ragazzina isterica abbandonata ormai dalla speranza.

Adesso vorrei tanto andare da loro e raccontargli invece di quanto eri speciale.

So che forse neanche gli importa ma uno stupido pensiero mi spinge a far si che il tuo ricordo non sia macchiato da niente.

Neanche dalla più piccola ombra.

Ti ho visto piangere, ridere, arrabbiarti, ma so che, mentre scagliavi quegli oggetti non lo facevi certo per cattiveria.

La cattiveria era forse l’unica cosa che intenzionalmente non ho mai visto delimitarsi nei tuo occhi.

Al contrario in essi vedevo spesso comparire il tuo sogno.

Avevi scelto una scuola ad indirizzo aziendale ma di diventare una segretaria non ti importava.

Cresciuta con i genitori e le tue tre sorelline più piccole hai cominciato a desiderare più di ogni altra cosa di avere una famiglia tutta tua.

Sogno infrantosi per un male crudele.

Se fossimo stati in una favola a questo punto sarebbe arrivato il principe azzurro che con un bacio ti avrebbe salvata e liberata da tutto il male che ti stava travolgendo.

Ma la vita non è una favola.

Nella vita reale il tuo principe azzurro è stato sempre al tuo fianco, piangendo e sorridendo insieme a te.

Raccogliendo ogni tua lacrima e ricordando ogni sorriso.

Ma non ti ha salvata.

Non ha potuto ridonarti gli anni che la vita ti ha negato.

In cambio però è riuscito a donarti un sogno.

In quell’ospedale triste, ha chiesto la tua mano.

Purtroppo non hai potuto indossare l’abito bianco come una principessa, in un luogo dove di bianco c’erano solo i camici dei medici che assistevano alla piccola cerimonia.

Ora sulla tua tomba compare il suo cognome insieme all’immagine straziante di lui che piange gettato sulla fredda lapide, proprio nel giorno dedicato agli innamorati, la perdita del suo grande amore.

***FINE***

Ciao a tutti, questo è un piccolo continuo di “Francesca” anzi, a livello di storia non c’entra perché qui è riferito palesemente ad una ragazza ma metterla al maschile mi veniva un po impossibile.

Scusate se sono ripetitiva ma è un tormento, lei è sempre qui per me e poi  dopo che ho saputo queste cose ho davvero avuto un tuffo al cuore.

Ok ora la smetto di annoiarvi con i cavoli miei^^”

Grazie per aver letto e anche alle persone che hanno recensito “Francesca”, le vostre parole mi hanno tirata un po su^^

PS

I funerali si sono svolti pochi giorni prima di S. Valentino per cui è quello il  giorno degli innamorati a cui mi riferisco

  
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