Questa raccolta nasce come piccole esercitazioni di un'autrice che ultimamente è vittima del blocco dello scrittore. Chi bazzica per il mio miserrimo account lo potrà confermare.

Però quando la merlinite chiama, tao risponde.

E' matematico.

Comunque. In questa raccolta saranno ben 10 le occasioni AU in cui ho deciso di far incontrare Merlino e Artù. Per vostra disgrazia e la loro *ghigna*

Tengo a precisare che ogni fic è autonoma, ergo, i legami fra i personaggi potranno cambiare anche se ho cercato di rispettare gli affetti che si vengono a creare nella serie televisiva. Con “piccole” variazioni poetiche XD.

Diciamo che ho voluto creare un Artù sollevato da quell'onere (e onore) che è il suo titolo. Ho fatto altrettanto con Merlino, in modo che, per una volta, sia libero di dire quel che gli pare senza la minaccia della gogna (o di Uther).

Non credo di essere sfociata nell'OOC, ma mi rimetto alla vostra critica.

Detto ciò, vi lascio alla lettura.

Una dedica affezionata a chi mi continua a seguire nella mia ricerca tortuosa dell'Ispirazione.

Dieci modi d'incontrarsi... e piacersi #01

"Fermati pure qui, almeno eviti il traffico".

"Sei sicuro?"

"Che vuoi che mi succeda... il centro è lì!"

"Conoscendoti..."

Merlino gli fece la linguaccia. E aprì lo sportello.

...Urtando uno sfortunato passante.

Una colorita imprecazione gli giunse anche se il vetro era alzato.

Lancillotto si costrinse a non picchiare la testa contro il volante (l'ultima volta aveva spaventato una povera vecchietta).

Era la quinta volta che succedeva.

“Merlino...” Ringhiò “Quante volte ti ho detto di...”

“... guardare nello specchietto prima di aprire?” Concluse per lui Merlino “Sì, lo so. Mi spiace.” Mise su la sua migliore aria da cucciolo.

“Su, dai, guarda se quel poveretto ha bisogno d'aiuto.” Concluse pratico Lancillotto.

“E se è morto?”

“Ma dai!”

“Dai, Lance, scendi anche tu.”

“Tu l'hai colpito, tu lo soccorri.” Ordinò l'amico sfoggiando una logica ferrea e inespugnabile.

“Antipatico!”

Poi la preoccupazione ebbe la meglio su Merlino, che con cautela scese dalla macchina.

Lancillotto alzò gli occhi al cielo: prima o poi gli avrebbe sfasciato l'auto. Se lo sentiva.

Per precauzione aspettò di sapere le condizioni della “vittima” della sbadataggine dell'amico.

Merlino guardò preoccupato un ragazzo che gli scoccò un'occhiataccia inceneritrice.

“Fatto male?” Chiese gentilmente.

“Dovevi stare più attento, idiota!” Abbaiò quello.

“Ehi! Io volevo solo scusarmi!” Replicò offeso.

L'altro si rialzò, tenendosi melodrammaticamente una mano contro la fronte.

Merlino non riuscì a rimanere arrabbiato. Già andava contro la sua indole, figuriamoci quando aveva torto marcio.

Timidamente lo guardò.

“Per farmi perdonare, posso offrirti un caffè? Magari anche un po' di ghiaccio.” Azzardò.

“Sarà meglio.” Ribatté con sufficienza l'altro.

“Ti fa male?” Gli chiese Merlino, toccandogli il bernoccolo che andava crescendo.

“Ehi! Poche confidenze!” Il ragazzo gli allontanò malamente la mano.

Merlino giurò di averlo visto arrossire.

“Andiamo, su!” Lo prese per un braccio trascinandolo verso il centro.

“E bravo il nostro Merlino...” Lancillotto sorrise mettendo in moto.