Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: name    18/02/2010    1 recensioni
I pensieri di un giovane Shanks durante l’esecuzione di Gol D. Roger a Rouge Town. Inspirata alla poesia di Walt Whitman “O Capitano! Mio Capitano”.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gold D. Roger, Shanks il rosso
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa FF è scaturita da un momento di tristezza.

Spero vi piaccia!

Ringrazio anticipatamente tutti coloro che leggeranno e/o recensiranno.

A presto.

name

O Capitano! Mio Capitano!

O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è finito,

La nave ha superato ogni tempesta, l’ambito premio è vinto,

Il porto è vicino, odo le campane, il popolo è esultante.

Finalmente siamo arrivati a Rouge Town.

Da quando ci hai lasciati, appena tornati dal Nuovo Mondo, per consegnarti ai marines, molti di noi sono rimasti shockati. Ma poi hanno capito.

Hanno capito che il viaggio si era concluso.

Hanno capito che quell’avventura straordinaria aveva raggiunto il suo obiettivo ed era arrivata al termine.

Siamo arrivati nella tua città natale di notte e abbiamo attraccato la nave in un luogo sicuro, lontano dai marines e da sguardi indiscreti, come ci hai insegnato tu.

Quando siamo andati in paese la mattina seguente, io e Bugy, abbiamo sentito l’eccitazione della gente, il tuo nome pronunciato ovunque, il tuo destino segnato.

Gli occhi seguono la solida chiglia, l’audace e altero vascello;

Ma o cuore! Cuore! Cuore!

O rosse gocce sanguinanti sul ponte

Dove è disteso il mio Capitano

Caduto morto, freddato.

Dal giorno del tuo arresto non ti ho più visto, se non oggi: il giorno della tua esecuzione.

Eppure non sembri un prigioniero che si avvia al patibolo; avanzi fiero e sorridente verso il tuo destino, senza esitazione.

Non dovrei stupirmi: so che sei fatto così, ma non posso fare a meno di farlo.

È per questo modo di confrontarsi con la realtà che ti ho sempre ammirato e seguito.

Un giorno spero di diventare un uomo e un pirata simile a te.

Hai appena finito di salire quell’immensa scalinata che conduce al patibolo e ora troneggi sulla piazza principale della città.

Devi sentirti un re: vedere la tua città ai tuoi piedi che attende con il fiato sospeso, muta ed eccitata.

Ti sei consegnato ai marines perché non potevi più convivere con la tua malattia: lo sapevamo tutti.

Ma non ho mai pensato che questo fosse l’unico motivo: tu hai avuto sempre progetti ambiziosi.

E le tue parole me lo confermano: hai appena istigato varie generazioni a seguire il tuo esempio,

-l’esempio di un pirata, un fuorilegge- promettendo fama e ricchezze a chiunque ti avrebbe saputo emulare tanto da arrivare al tuo tesoro.

Questo mi fa sorridere: so bene quanto te che il tuo tesoro non è composto da oro e gloria.

Tra il momento in cui la folla ti ascolta rapita e il momento della tua morte non passa che un secondo.

Ma in quel piccolo, misero istante so che la storia è cambiata e che il mondo in cui viviamo cambierà molto presto.

Ma tu questo cambiamento che hai così imprudentemente e fieramente scatenato non lo vedrai mai perché sei lì disteso sul patibolo, senza più un briciolo di vita nel corpo.

O Capitano! Mio Capitano! Alzati e ascolta le campane; alzati,

svetta per te la bandiera, trilla per te la tromba, per te.

I mazzi di fiori, le ghirlande coi nastri, le rive nere di folla,

Chiamano te le masse ondeggianti, i volti fissi impazienti,

Qua Capitano! Padre amato!

Questo braccio sotto il tuo capo!

È un puro sogno che sul ponte

Cadesti morto, freddato.

Improvvisamente, la consapevolezza della tua morte mi coglie e sono impreparato.

Lacrime copiose solcano le mie guance e singhiozzi strozzati si fanno largo nella mia gola, i miei pensieri si rivolgono tutti a te e ai momenti passati insieme.

Quasi non mi accorgo che la piazza è un insieme assordante di voci, singhiozzi, risate, grida, applausi, ovazioni, canti e sussurri.

Ognuno a reagito in modo diverso alla morte del Re dei pirati, ma tutti ne riconoscono la grandezza.

In questo momento, nonostante la tristezza e la solitudine, mi sento immensamente fortunato: ho potuto vivere esperienze incredibili con un uomo straordinario, che mi è stato più vicino di un padre.

Questo pensiero mi riempie di tenerezza.

In tutti questi anni non ci ho mai pensato, ma, in fondo, so di averti sempre considerato come il padre che non ho mai avuto.

L’ho capito nel momento in cui ti ho visto accasciare sul patibolo, privo di forze e, ormai, di vita: ho provato l’irrefrenabile impulso di correre sul patibolo, stare al tuo fianco e farti rinvenire, per dirti che non era finita, che l’avventura poteva continuare, che c’è sempre speranza.

Ma so che tu non l’avresti voluto e non l’ho fatto. Non ho mai contraddetto un tuo ordine, per quanto muto fosse o per quanto fosse forte e indipendente la mia indole.

Ma non mi risponde il mio Capitano, immobile e bianche le sue labbra,

Mio padre non sente il mio braccio, non ha più polso né volere,

La nave è ancora sana e salva, il viaggio è finito,

Torna dal viaggio tremendo col premio vinto la nave,

Rive esultate e voi squillate, campane!

Io con passo angosciato cammino sul ponte,

Dove è disteso il mio capitano

Caduto morte, freddato.

So che non puoi più vedermi, né sentirmi, ma so anche che il tuo cuore è sempre stato grande e sensibile; tu, che potevi sentire la voce delle cose, avrai sicuramente sentito il profondo rispetto e il grande affetto dei tuoi compagni, là, sul patibolo.

Compagni.

Già: tu non hai mai usato la parola “uomini” o “sottoposti”, non ti piaceva fare gerarchie, perché dicevi che ogni piccolo uomo può diventare grande purché lo volesse con tutto il cuore.

Tu l’hai voluto con tutto il cuore e il tuo cuore era grande: così sei arrivato alla vetta, Re dei pirati.

La piazza si sta lentamente svuotando, anche i nostri compagni si stanno disperdendo.

Ognuno di noi prenderà strade diverse, ma tutti porteremo nel cuore questi anni sulla Oro Jackson con te.

In questo momento ci sono milioni di cose che vorrei dirti, ma il mio pensiero si ferma sempre sulle stesse cinque parole:

Grazie e addio, mio capitano!

Fine

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: name