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Autore: Liberty89    20/02/2010    6 recensioni
Storia Incompleta.
Vexen s’inchinò e scomparve in varco oscuro per riapparire nel suo laboratorio. Si avvicinò alla scrivania e prese in mano una fiala di liquido scarlatto.
-Numero XIII… presto sarai mio…- sibilò il Freddo Accademico con un ghigno divertito.
-dal capitolo 2-
Una long-fic sull'arrivo di Roxas nell'Organizzazione e sul suo addestramento, nonché sulla pazza e misteriosa non-vita che conduce con i suoi compagni.
Par: Akuroku, Zemyx, Vekuroku, XemnasxSaix
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Organizzazione XIII
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Non-con | Contesto: KH 358/2 Days, Contesto generale/vago
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Salve a tutti carissimi lettori e carissime lettrici!!! *aspetta il suono di tromba che non arriva* Accidenti... ecco cosa mi sono dimenticata di fare! *schiocca le dita e il Banditore piove dal cielo insieme alla sua trombetta* Recuperato ^^ Ora suona, insulso omino <.< *quello annuisce e suona una marcia trionfale* Bravo u.u Ma torniamo a noi! *altra suonata di marcia* I tre Nessuno sono infine giunti nel mondo per la loro missione a tre: la città di Midgar, patria di Cloud, Aerith e compagnia bella u.u Faranno strani incontri, o la missione si svolgerà senza intoppi? Non c'è nemmeno da chiederlo, ma voi leggete lo stesso u.u Buona lettura!!! *la trombetta del Banditore suona di nuovo*

ps: con il titolo di questo capitolo la mia fantasia è stata disarmante... perdonatemi ç.ç

Capitolo 27: Midgar
Imitò i colleghi, sollevando il cappuccio nero per nascondere il viso, senza distogliere lo sguardo da quella cittadina plumbea in continuo fermento. La osservò da ovest a est, trovandovi al centro un monumento di grandi dimensioni, che tuttavia non attirò particolarmente i suoi occhi, poiché s’intonava bene con ciò che lo circondava. Proseguì nella sua esplorazione a distanza, finché nella zona più esterna della periferia non trovò una nota discordante e inattesa in quel cupo concerto: un edificio dalle pareti rossicce e il tetto in gran parte crollato.
-Sembra una chiesa…- meditò Roxas, prima d’essere richiamato dal membro fondatore.
-Dobbiamo eliminare gli Heartless presenti in questa città, evitando di dare troppo nell’occhio.- cominciò Vexen con voce severa. -Per ora manderemo avanti i Nessuno minori, quando giungerà la sera e le ombre saranno in quantità maggiore, interverremo.-
Richiamò quindi degli Eterei e dei Simili, che scattarono come serpenti lungo il dirupo, pronti a eseguire ciecamente gli ordini ricevuti.
-Devo mandare i Samurai?- chiese la Chiave del Destino. -Sono piccoli e veloci, difficili da notare.-
-Va bene.- acconsentì l’altro.
In pochi istanti, dieci Senza Cuore armati di katana si diressero rapidi e silenziosi verso la meta della loro caccia.
-Noi cosa facciamo nel frattempo?- domandò Saix, rimasto in silenzio fino a quel momento.
-Troviamo un posto tranquillo in cui nasconderci fino al tramonto.-
-Quell’edificio laggiù potrebbe fare al caso nostro.- intervenne il biondino, indicando la struttura in decadenza.
-Sì, può andare.- disse il numero IV, dopo una breve analisi.
Aperto il varco, egli vi passò per primo, seguito dal numero VII, che gettò una sfuggente occhiata al compagno più giovane, intento a osservare il vasto deserto alle loro spalle.
-Roxas, non restare indietro.- pronunciò solamente, mentre si faceva largo nel buio davanti a sé.
Le azzurre iridi del biondino però, rimasero ancora per qualche istante a scrutare l’immobile landa silenziosa, alla ricerca di qualcosa d’imprecisato. Qualcosa di cui nemmeno lui riusciva a identificarne la natura, ma che aveva attirato la sua attenzione.
-Eppure, mi era sembrato che…- mormorò tra sé, oltrepassando a sua volta quella macchia di nere spire.
Quando essa scomparve, al suo posto apparve una coppia di leggere e soffici piume angeliche del colore della pece.
-Ci incontreremo presto…- sussurrò al vento, il guerriero da una sola ala.

***

Scese lentamente le scale che portavano all’interno della fortezza, ma si fermò a metà della rampa e si voltò indietro per un attimo, perdendosi nei fitti meandri della sua mente, dopodiché riprese il suo cammino.
Il numero VI attraversò a piedi i numerosi corridoi del Castello che Non Esiste, dirigendosi verso la biblioteca, continuando a riflettere su ciò che aveva saputo poco prima dal Superiore.

# flashback #
-Cosa ti porta qui Zexion? Qualcosa ti preoccupa?- domandò l’albino, abbandonando la contemplazione di Kingdom Hearts e girandosi verso il collega.
-Nulla di particolare, solo una curiosità.- ammise.
-Cioè?-
-Volevo sapere quale luogo hai scelto per la missione di Vexen, Saix e Roxas.- disse tranquillo, certo che l’altro avrebbe risposto. -Sono sicuro che sia un mondo che nessuno di noi conosce…-
-In effetti, è così, ma tu potresti conoscerlo, considerando il livello e la vastità dei tuoi studi.-
Il ragazzo inarcò appena il sopracciglio destro, nascosto dal ciuffo, in un vago accenno di sorpresa.
-Li ho mandati a Midgar.- confessò. -Un mondo lontano, che è stato sull’orlo della distruzione e ora, i suoi abitanti hanno cuori illuminati dalla speranza. Cuori perfetti per i nostri scopi.- spiegò Xemnas, per poi tornare a rivolgere il suo sguardo ambrato alla candida luna, che sovrastava l’altare del Niente, come una regina con il proprio regno.
# fine flashback #

Più ci pensava, più gli sembrava di aver già sentito nominare quel mondo, quando ancora era umano, ma il ricordo gli sfuggiva, come un serpente che scivola sinuoso nell’acqua, mentre un brutto presentimento cresceva senza freni, simile alla gramigna che invade un rigoglioso campo.
Si destò dai suoi pensieri, quando giunto di fronte alla sua meta, udì dei passi provenire dalla direzione opposta alla propria. Alzò lo sguardo del suo occhio grigio-azzurro e vide il suo compagno di silenzi, avvicinarsi a passo deciso.
-Buongiorno Lexaeus.- salutò.
L’alto numero V rispose con un gesto del capo, dopodiché spinse in avanti il battente, lasciando che il collega passasse per primo.
Lo ringraziò ed entrò nell’ampia stanza seguito immediatamente dal compagno.
-Lexaeus, dammi una mano a cercare tutti i libri che abbiamo che parlano di Midgar. Dobbiamo fare in fretta.- disse, avviandosi agli scaffali del lato destro, mentre il castano si occupava di quello sinistro.

***

Gemette ancora più forte sotto le carezze lascive di quelle mani dalle dita piccole e sottili.
Il suo intero corpo fremette quando quelle morbide labbra rosee baciarono con leggerezza e audacia la sua intimità, libera dal fastidioso ostacolo dei boxer. Sospirò di disappunto, però, quando si allontanarono per raggiungere le sue labbra, che furono morse, leccate e baciate con dolcezza infinita. La sua lingua incontrò quella calda e vogliosa dell’amante, dalla quale si lasciò domare come un prode leone, che cede sotto la supremazia del domatore.
I suoi ansimi erano l’unica cosa udibile all’interno della bianca e silente stanza, illuminata dalla candida luce della luna a forma di cuore, sola testimone di quell’amore, che voleva essere impedito dalla bramosia di un loro compagno traditore.
Riaprì piano gli occhi e fissò quelle iridi azzurre come il cielo in una giornata primaverile, desiderando di averle per sé come anche quel corpo dalla pelle appena abbronzata, ora cosparso di goccioline di sudore, miste ad acqua della doccia precedente.

Furono dei colpi alla porta a svegliarlo dal suo sogno ad occhi aperti.
-Axel! Sono Demyx!- urlò la voce del numero IX.
Il rosso si alzò di malavoglia dal suo letto e ancora stordito dalle sue fantasie, andò ad aprire all’amico. -Sì?-
-Non so perché, ma ero certo che ti avrei trovato chiuso qui dentro.- esordì il biondo, entrando. -Non vorrai mica ridurti come l’altra volta vero?-
L’altro sbuffò, tornado a sedersi sul proprio letto, senza degnare di uno sguardo il suo interlocutore, che per lo più pareva parlare da solo.
-Roxas potrebbe avere bisogno di noi, ma soprattutto di te, in qualsiasi momento. Non puoi lasciarti andare e ridurti a uno straccio ogni volta che lo vedi partire per una missione.-
-Hai ragione, ma…-
-Ma, niente!- lo interruppe, parandosi di fronte a lui con sguardo deciso, prima di afferrarlo per il collo del soprabito. -Tu ami Roxas e perciò devi darti da fare, per essere sempre pronto a dargli il tuo aiuto, capito?- disse con un tono di voce che non ammetteva repliche, puntando i propri occhi verde mare in quelli color smeraldo dell’amico.
Axel da parte sua, fissava Demyx come se fosse un’altra persona.
Che ne era dell’innocente e placido -quando aveva il suo strumento in mano- suonatore di Sitar? Che fine aveva fatto il suo amico sempre sorridente, che alzava la voce solo per urlare la sua presunta gioia al mondo intero?
-Ma che ti ha fatto Zexion? Il lavaggio del cervello?- domandò serio.
-Che c’entra Zeku adesso?- fece l’altro, non cogliendo il senso di quella domanda.
-Lascia perdere che è meglio…- rise il Nessuno dai capelli rossi, alzandosi in piedi.
-Bah…- sbuffò. -Comunque, io vado a vedere cosa sta facendo Zeku, doveva passare prima da Xemnas, poi ha detto che sarebbe andato in biblioteca per cercare qualche informazione utile…- proseguì. -Mi accompagni?-
-Ti avviso che se mi mette a leggere anche solo un dizionario me ne vado.- avvertì Axel, prima di aprire un varco oscuro e attraversarlo seguito dal ridente musicista.

***

Il tempo passò, né lento né veloce, dandogli l’occasione per curiosare tra i ruderi di quella muta chiesa, che se avesse avuto il dono della parola, avrebbe raccontato infinite storie di anonimi abitanti.
Una delle quattro mura di mattoni rossi era priva della sua metà più alta, da cui iniziava anche la parte mancante del tetto, una volta sorretto da spesse travi di legno chiaro.
Da quello squarcio era possibile ammirare il cielo, che cambiava lentamente tinta con lo scorrere del giorno, e osservare la parabola del sole, ormai al termine, che gettava i propri raggi all’interno dell’edificio sacro. In questo modo veniva illuminata un’ampia zona del pavimento, nella quale il posto delle assi era stato usurpato da una distesa di fiori dai petali candidi come fiocchi di neve.
Roxas rimase incantato da quel piccolo miracolo e fu ammaliato dal profumo intenso e delicato, opera di Madre Natura.
Si voltò un attimo a guardare i suoi compagni, che in qualche maniera cercavano di tenersi occupati. Il Mago che Danza sulla Luna era comodamente sdraiato su una delle travi del soffitto, apparentemente addormentato, mentre il Freddo Accademico se ne stava seduto ad una panca in legno scuro, con le braccia conserte e gli occhi chiusi, concentrato su chissà quali pensieri.
Il custode alzò le spalle e tornò al suo passatempo momentaneo, aspettando di poter entrare in azione.

Piano, sollevò le palpebre, mantenendole comunque socchiuse, per poter osservare con la coda dell’occhio la figura minuta del numero XIII.
Strinse appena i pugni, frustrato, e ciò che avrebbe potuto definire rabbia s’impadronì della sua mente, che pensava a come poter realizzare i propri progetti senza provocare sospetti nel collega dai capelli azzurri.
-Dovrò neutralizzare Saix o tenerlo impegnato in qualche modo…- rifletté il numero IV. -Forse potrei…-
Un fluido movimento alle sue spalle interruppe le sue riflessioni e gli fece alzare gli occhi.
-E’ ora.- affermò il numero VII, sollevandosi il cappuccio sul viso, subito imitato dal giovane compagno, che lo affiancò.
-Come ci organizziamo?- domandò questo.
-I Nessuno che abbiamo mandato avanti stanno facendo un buon lavoro nella parte nord della città.- esordì Vexen. -Saix, se sei d’accordo, tu ti occuperai della zona ovest, mentre Roxas e io passeremo in rassegna la zona sud.-
Il Nessuno dai capelli azzurri tacque un istante, analizzando nella sua mente la proposta del fondatore per cercare di aggirarla e trovare un modo per portare la Chiave del Destino con sé per tenerlo d’occhio come gli aveva chiesto il Burattinaio Mascherato, il quale non era solito fare richieste a vuoto.
-Capisco la tua scelta, ma io e Roxas ci siamo allenati insieme in vista di questa missione. Ritengo, quindi, che forse, dovrebbe fare coppia con me.- replicò con voce moderata.
Il Freddo Accademico rifletté sulle parole del collega, portandosi una mano al mento e abbassando lo sguardo. -Tutto sommato, il piano può procedere anche così…- pensò. -Anzi, probabilmente è meglio…-
Rialzò gli occhi, incrociandoli con quelli dorati dell’altro, fieri e decisi, come quelli di una tigre che ha il pieno controllo della situazione. -Credo che tu abbia ragione, non vorrei che i vostri allenamenti risultassero vani.- rispose pacatamente, prima di attraversare un varco oscuro che lo avrebbe portato nella zona sud.
-Ci ritroviamo qui all’alba.- avvertì, dopodiché scomparve nel buio dell’Oscurità.
Rimasero a osservare il punto lasciato vuoto dal loro compagno, finché il Mago che Danza sulla Luna non prese la parola.
-Sarà meglio muoverci anche noi.- affermò, aprendo un passaggio accanto a sé.
Da parte sua, il keyblader guardava l’altro con curiosità crescente mista a confusione.
Saix gli era sempre stato descritto come un menefreghista di prima categoria -a meno che l’argomento in questione riguardasse il Superiore- ma in quel momento gli apparve preoccupato per la sua sorte, perché dubitava fortemente della motivazione che aveva dato al fondatore.
Un’idea che potesse giustificare quel comportamento tanto insolito gli balzò in mente, ma non la espose, poiché era certo che non avrebbe ottenuto una risposta esauriente, se mai ne avesse ricevuta una.
Si riscosse quando vide il compagno immergersi nelle spire liquide del varco nero e lo seguì per ritrovarsi in pochi istanti, alla parte opposta della città di Midgar.
Si guardò attorno per cogliere ogni dettaglio di quel nuovo e sconosciuto ambiente, stupendosi di quanto assomigliasse alla cittadella che stava ai piedi del Castello che Non Esiste. Una città fatta di edifici imponenti, illuminati dalle luci dei neon. Una città grigia e silenziosa, infatti, l’unica differenza era quel silenzio quasi assordante che nella Città Oscura è colmato dal continuo e implacabile scrosciare della pioggia.
Per un attimo si sentì quasi inglobato in quel muto teatro notturno, ma il numero XIII si destò quando avvertì un rumore che si avvicinava rapidamente.
Muovendosi nelle zone d’ombra e strisciando sui muri come serpenti durante la caccia, gli Heartless circondarono i due Senza Cuore, che li osservarono senza scomporsi e rimirando i loro occhi gialli lampeggianti nel buio, come stelle appese alla volta del cielo.
Il numero VII levò il braccio destro e la sua possente alabarda comparve senza suono nella sua mano.
-Forza Roxas, mettiamo alla prova quello che hai imparato.- disse, mentre il cerchio di ombre si stringeva intorno a loro.
Il biondo annuì e richiamò le sue armi, facendo muovere un passo indietro alle scure fila dei nemici, ma quando fu lui ad avanzare, la sua mente si spense e cadde nel consueto limbo d’incoscienza, mentre al suo corpo vuoto venivano dati nuovi ordini.
-Fa come ti dice il numero VII senza destare sospetti e distruggi più ombre che puoi, ma sta attento a non ferirti.-
-Sì Signore.- mormorò la Chiave del Destino prima di lanciarsi all’attacco.

Dall’alto dello scheletro di un palazzo coperto di teli, un paio di iridi tinte di un verde intenso, come quello di una gemma preziosa, osservava lo scontro che si svolgeva a livello del terreno con un certo interesse, che andava aumentando ad ogni attimo trascorso.
Un lungo e sottile sorriso gli allungò le labbra pallide.
-Sono ansioso di confrontarmi di nuovo con te… Roxas…-



Da questo capitolo, in molti sono arrivati ad odiare Demyx, per aver interrotto i sogni di Axel u.u alcuni invece se la sono presa con me per averglielo fatto fare XD Non arrabbiatevi u.u Mi sto risparmiando per il gran finale u.u Comunque! Zexion è convinto di trovare qualcosa nell'immensa biblioteca del Castello che Non Esiste con l'aiuto del gigantone amico suo, mentre il suo amante rompe le uova nel paniere ad Axel, porello anche lui u.u I tre Nessuno alla scoperta di Midgar invece sono osservati da lontano, ma non così tanto... già si è capito di chi sono quegli occhi verdi, ma chissà cosa vorrà fare la mente che si nasconde dietro di loro? *ghigna perché sa* Questo e altro nel prossimo capitolo! See ya!!!

Avviso importante: Volevo avvertivi già da ora che dopo il prossimo capitolo non ne ho altri pronti da farvi leggere, quindi dovrete rispettare i miei tempi di aggiornamento che, purtroppo, non sono regolari... Cercherò comunque di non farvi aspettare troppo, università e altre cose permettendo, e non temete che questa fic non resterà incompiuta!


L'angolino dedicato a voi u.u

RikaSuzumiya: Sono contenta che la storia ti piaccia ^^ Per quanto riguarda il "come andrà a finire" non lo so nemmeno io, ci sto ancora pensando <.< Mi fa piacere anche che le mie idee sadiche e yaoiose con Roxas uke ti soddisfino, quindi non avrai problemi col capitolo 29, che mi accingo a scrivere u.u Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e che tu abbia gradito l'intermezzo akuroku ^^ Byeee!!!

My Pride: Sei riuscita a recuperare anche qui! Me felice <3 Lo dicono in tanti che Roxas è tenerissimo, sono contenta di aver fatto un buon lavoro ^^ Mmh... per quanto riguarda i tuoi sospetti su quel "A Midgar", credo che non fossero del tutto infondati, guarda un pò chi è saltato fuori alla fine del capitolo XD Spero che il capitolo ti sia piaciuto nonostante il poco yaoi ^^ Ciauuuu <3

LightRoxas: Mi chiedi se sognavo quando ho scritto il capitolo? A dir la verità dormivo quando mi è venuta l'idea per la fic... il caldo agosto del 2008 mi aveva dato alla testa XD Per i capitoli invece... bè... le idee mi vengono quando capita e di solito diventano quello che leggi quando le scrivo.. non sto a pensarci troppo in effetti XD Zexion sarà contentissimo, perché il suo ruolo sta diventando sempre più importante come guida dei compagni verso la risoluzione del problema di Roxas, ma farà in tempo? u.u Spero che il capitolo ti sia piaciuto e ricorda: lo yaoi rulla u.u Ciauuu!!!

Giulia__chan: Tranquilla Giulia, non sei l'unica con quel prurito alle dita XD E non preoccuparti se non conosci Midgar, all'inizio del capitolo l'ho scritto, ma te lo dico anche qua ^^ La città di Midgar è il luogo da cui provengono Cloud, Aerith, Tifa e Cid e io ho preso l'ambientazione del film "Final Fantasy VII: Advent Children", mi auguro che ora tutto sia più chiaro, ma se hai altri dubbi devi solo chiedere ^^ Spero anche che il capitolo ti sia piaciuto e non temere che lo yaoi ci sarà u.u Ciauuu!!!!

uomo nero: Mi ricordavo di te e della tua passione per la XemnasxSaix ^^ Sono contenta che la scena ti sia piaciuta, credo anche che sia quella riuscita meglio! Roku-chan verrà vendicato... prima o poi... forse... XD E ora che sono tutti insieme appassionatamente a Midgar c'è scappato qualcosa... ma per il biondo non garantisco nulla, non credo che lo inserirò... ma chissà, mai dire mai con le mie fic XD Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto ^^ Fammi sapere! Byeee!!!

soral: Gemellina, la XemnasxSaix credo che non abbia nomi XD Gli amici di Roxas non sono arrivati in tempo perché il funghetto è uno sfigato cronico, specialmente qua dentro XD ma poi ha recuperato alla grande con Axel visto? u.u Quindi non preoccuparti u.u Spero che tu ti sia fatta un nuovo tour nel mondo dei sogni con la visione ad occhi aperti di Axel e spero che il capitolo ti sia piaciuto come gli altri ^^ A presto gemellina!!! <3



Dunque... *legge il copione* Mi pare di aver fatto tutto... Il capitolo l'ho messo, ho recuperato il Banditore dalla botola, ho avvisato per i capitoli futuri, ho risposto ai commenti... non mi resta altro da fare che dare gli ultimi ringraziamenti ^^ Ringrazio tutti voi che leggete soltanto, vi adoVo tutti, dal primo all'ultimo!!! ^^ Grazie!! *si gira verso il Banditore* Forza omino! Dobbiamo andare a fare le prove per il salto con il paracadute della prossima volta! *il Banditore tenta di fuggire, ma cade in una nuova botola* Illuso, pensava anche di sfuggirmi... *risata malvagia* Ora mi eclisso! Al prossimo week end! See ya!!! *sparisce in una nuvola di fumo*
  
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