La vita è strana.
La sua, in particolare, lo è parecchio. Com'era iniziata la sua vita? Sinceramente, era poco difficile da dimenticare. Un mostro dalle dimensioni allucinanti aveva attaccato il villaggio, uccidendo moltissime persone e suo padre aveva avuto la geniale idea di chiudergli quel mostro dentro. I genitori erano morti, la pace era tornata nella città e tutti avevano passato i successivi dodici anni ad odiarlo. Poi aveva conosciuto dei ragazzi che non lo odiavano, uno di loro aveva tradito il villaggio per uccidere il fratello, poi si era alleato con un nemico del villaggio, poi lo aveva ucciso, poi aveva cercato suo fratello e aveva ucciso anche lui, e dopo aveva deciso di uccidere tutta Konoha, e Naruto non aveva fatto altro che rincorrerlo per cercare di riportarlo a casa, nonostante questo provasse il potente desiderio di ucciderlo per toglierselo da in mezzo ai piedi.
Poi era capitato qualcosa di poco chiaro – c'era stato un incontro trai due, una lite, per poco non si erano ammazzati e, inaspettato come la pioggia nel Sahara, c'era stato un bacio. Colmo di rabbia, di frustrazione, di dolore, e, anche se entrambi lo avevano tenuto nascosto per molto tempo, colmo di amore.
La vita è proprio strana.
Pochi anni prima, Sasuke lo avrebbe infilato come uno spiedino con la sua bella katana, ora gli permetteva di frugare tra le sue mutande.
Ah, i compromessi del matrimonio!