E lo so.
Dovrei aggiornare Still, Past e Back, ma non sono
riuscita a resistere.
Sapete, sono un po’ emozionata. È la prima song fic
che scrivo e sono sicura sia venuta una schifezza, ma questa canzone mi è
piaciuta davvero tanto ed è da questa mattina che la ascolto a palla.
Chi ha seguito Sanremo 2010, sa che è stata la
vincitrice delle nuove Proposte, cantata da Tony Maiello.
Ora vi lascio a leggere e spero che vi piaccia.
Baci!
(se cliccate sulla scritta blu potrete sentire la
canzone)
Il linguaggio della resa.
Il Linguaggio della Resa, Tony Maiello
Lui è lì e ricorda
sente la sua assenza
sveglio da più di un'ora ripensa a lei ancora
che l'abbracciava forte
durante quella notte di neve e di luce
Era sdraiato a pancia in su, su quel letto che li
aveva accolti tante volte. Ricordava ogni momento in cui si erano stretti tra
loro, per sconfiggere il freddo, la paura. Per amarsi nonostante tutte le
differenza che avevano, l’una per il sangue, l’altra per l’appartenenza a
casate diverse.
Ricordava lei che l’abbracciava ogni volta che il
mondo sembrava cadergli addosso o la prima notte in cui si erano scoperti e
amati.
Inizio Flashback
Dal cielo notturno, scuro ma brillante come poche
volte, cadevano piccoli fiocchi di neve che si andavano a posare su quel manto
bianco che già c’era sul prato circostante il castello.
Draco era appoggiato ad una quercia, la quercia più
grande e maestosa del parco, e si stringeva nella giacca nera, mentre portava
alla bocca un mozzicone di sigaretta e aspirava quel fumo caldo e nocivo, che
poi rilasciava nell’aria in morbide volute.
Pensava a tutto ciò che era accaduto fino a quel
momento, alla guerra finita, a quell’Hogwarts che era stato costretto a
continuare per avere una speranza nel mondo magico. Speranza che illudeva,
visto che mai nessuno avrebbe accettato un ex Mangiamorte e figlio di
Mangiamorte tra le proprie file.
“Malfoy cosa fai qui fuori?” gli chiese una voce,
voce che lo tormentava da settembre.
“Potrei farti la stessa domanda Granger” rispose,
girandosi a guardare quella figurina esile che si stringeva nel mantello e
emetteva nuvolette di vapore dalla bocca.
Ebbe l’istinto di avvicinarsi e respirare quelle
stesse nuvolette, per avere qualcosa in comune con lei.
Mentre lo faceva la vide arrossire e sorridere,
facendo luccicare quei pozzi dorati che erano i suoi occhi. Alzò una mano,
accarezzandole la guancia e beandosi della morbidezza della sua pelle.
“Draco …” sospirò lei, avvicinandosi in una muta
richiesta di abbraccio.
E poi si erano stretti l’uno all’altra, per la
prima volta, cullandosi in quelle parole non dette, amandosi in quella notte
fredda ma calda per loro.
Quella notte il mondo sarebbe potuto esplodere e
loro non se ne sarebbero accorti.
Fine flashback
L'orologio non gira
lo stereo non suona
tutto ora riposa nella sua stanza vuota
si chiude così una storia
com'è strana questa notte perchè
lei non c'è
Il tempo cambia ti spezza e ti lega
Tutto era immobile. L’orologio meccanico appeso
alla parete aveva le lancette ferme, neanche un soffio di vento entrava dalla
finestra spalancata. Tutto sembrava morto, come il suo cuore quando qualche
giorno prima il suo sogno, il loro amore, si era infranto a quella stessa ora.
Non riusciva a smettere di pensarci.
Era masochista. Tremendamente masochista.
Inizio flashback
“Draco tra una settimana la scuola sarà finita …”
aveva iniziato lei, in piedi contro la porta, gli occhi bassi, le braccia
incrociate al petto.
“Lo so Hermione, ma ciò non vuol dire nulla …”
aveva risposto invece lui, temendo quelle parole che sarebbero arrivate di lì a
poco.
“Non è vero. Cambierà tutto … ritorneremo a casa”
“E tu da Weasley, immagino”
Lei aveva alzato la testa, mostrano uno sguardo
ferito e distrutto.
No, non era facile neanche per lei rinunciare a
quell’amore forte e deciso che le aveva occupato anima e mente per tutti quei
mesi, nonostante fuori da quelle mura, qualcun altro la stesse aspettando.
“Draco lui mi sta aspettando qui fuori, e io l’ho
tradito …”
“Dimmi che non sei stata felice con me e ti lascerò
andare …”
“Ma non è vero! Io sono stata felice con te, ma non
potremmo mai uscire allo scoperto, non l’abbiamo fatto qui a scuola e non
potremmo farlo fuori …. Immagina come si sentirebbero i miei …”
La interruppe, alzandosi di scatto dal letto e
afferrandole un braccio.
“Come si sentirebbero loro? Mi chiedi di pensare a
come si sentirebbero loro? Hermione pensa a te stessa per una volta, e non a
loro …”
Lei aveva iniziato a piangere, prima di liberarsi
da quella stretta, ed era scappata via.
Lo aveva lasciato, pregandolo di immaginare gli
stati d’animo dei suoi amici una volta che la loro storia sarebbe uscita allo
scoperto.
Lo aveva lasciato lì, con il cuore frantumato da
quell’amore in cui aveva creduto più della sua stessa vita.
Fine flashback
E' il linguaggio della resa
la sua anima si è spenta
perchè dimentica l'attesa
tanto sa già che lei non tornerà
non ritornerà
E' il linguaggio della resa
il suo cuore ormai non spera
perchè sognare non aiuta
tanto sa già che lei non cambierà
lei non cambierà
In quei giorni aveva sperato di rivederla
attraversare quella porta, con un sorriso sulle labbra, dicendogli che lo amava
e non lo avrebbe lasciato più.
Ci aveva sperato, ma tanto sapeva che lei non
sarebbe tornata.
Perché la sua Hermione era forte, orgogliosa e
testarda. Non sarebbe tornata sulle sue scelte, nonostante queste fossero
sbagliate e l’avrebbero fatta star male.
Lei, nella sua dolcezza e nel suo altruismo pensava
solo ed esclusivamente agli altri.
Anche quella volta lo aveva fatto.
Aveva rinunciato ad un amore vero, forte, che la
faceva sognare, per un amore che non era amore, costretto nelle mura
domestiche. Un amore che in realtà era solo affetto fraterno verso il suo
migliore amico.
E nonostante ci avesse sperato, lei non sarebbe
cambiata.
Perché infondo lei non era una Serpeverde
menefreghista e egoista, ma una Grifondoro leale e coraggiosa.
Perso nei desideri
tra mille pensieri
ricordi di ieri
fanno tremare e tremi
non riesci a stare fermo
vorresti dare un senso al tempo
che cambia spezza e ti lega
Voleva correre da lei.
Convincerla a cambiare idea, o semplicemente stare
con lei.
Non riusciva a stare fermo in quella stanza,
sdraiato su quel letto. Non riusciva ad accettare quel modo di evolversi.
Lui, che dalla vita non aveva avuto altro che
delusioni, sconfitte e poco amore, ora che aveva trovato tutto ciò di cui aveva
bisogno, non accettava di lasciarlo andare così, senza lottare.
Purtroppo però, sapeva che lottare non sarebbe
servito.
E' il linguaggio della resa
la sua anima si è spenta
perchè dimentica l'attesa
tanto sa già che lei non tornerà
non ritornerà
Queste parole non fanno rumore ma riescono a dire che
la strada continua anche senza di lei
senza di lei
la strada più difficile
Ora doveva stringere i denti.
Stringerli forte e riprendere a vivere.
Non sarebbe stato facile. Avrebbe sofferto.
Avrebbe sentito quel vuoto all’altezza del petto,
quello stesso punto dove prima c’era il suo cuore, e sarebbe stato male, ma
doveva costringersi ad andare avanti.
Farlo per dimostrare a se stesso e a tutto il mondo
che nonostante tutto lui andava avanti.
Nonostante le innumerevoli cadute e sconfitte si
era rialzato. Anche quella volta.
E' il linguaggio della resa
il suo cuore ormai non spera
perchè sognare non aiuta
tanto sa già che lei non cambierà
lei non cambierà
Il linguaggio della resa
è quando la tua vita all'improvviso
cerca di cambiare faccia ma lo fa
in silenzio fugge le emozioni
e viaggia nella luce anche senza di lei
senza di lei
La scuola era finita. La porta del vagone sul quale
aveva viaggiato, forse per l’ultima volta, si chiuse alle sue spalle. Al suo
fianco c’erano Blaise, Daphne e Pansy. Insieme per l’ultima volta.
Avrebbe voluto anche lei al suo fianco, e
cercandola con gli occhi la vide stretta a Weasley. Lo stava baciando e
sorrideva, a Potter, Weasley fedmi¨F e il resto del gruppo.
Sembrava felice e lui sperava che lei lo fosse
davvero.
Ma quando si girò, e incrociò il suo sguardo, Draco
vide davvero i suoi occhi.
Erano freddi, tristi e non gioiosi e colmi d’amore
come ogni volta che si guardavano.
Lei gli sorrise e per un attimo ritornarono gli
occhi di sempre.
Fu lui però e non sorriderle.
Se lo avesse fatto avrebbe ceduto e le sarebbe
andato in contro.
E lei non voleva.
Per i suoi amici.