Capitolo 7
Il certificato della discordia.
Quel
primo giorno
di settembre entrai ufficialmente nel mondo degli adulti.
Avrei iniziato il trasloco a minuti e mi sentivo febbricitante.
Papà e Ross, il padre di Lanie, stavano caricando uno dei
tanti scatoloni sul
suv di Jake.
-Tesoro, ma cosa ci hai messo in questi scatoli?- chiese
papà col fiatone
mentre, con la canotta, si asciugava il sudore.
-I miei libri- risosi indifferente. Perché si sorprendevano
sempre? Sapevano
tutti ormai che i libri erano la mia vita. Avevo persino rinunciato,
anni addietro,
ad allargare la cabina armadio della mia camera, per fare posto ad
un’enorme
libreria.
-Tesoro,non offenderti, ma il tuo amore per i libri mi ha spaccato la
schiena-
disse Ross scompigliandomi i capelli e beccandosi una linguaccia da
parte mia.
-Ma come siete carini- dissi acidamente con una smorfia –I
miei libri non si
toccano. Ma ho un piccolo problemino-
-Quale?- chiede Jake uscendo di casa con un altro dei miei scatoloni in
mano.
-Dove metterò tutti questi libri nell’alloggio?-
-Alcuni potresti lasciarli a casa. Tanto il campus dista da qui solo di
un paio
di chilometri. Potresti tornare quando vuoi- rispose papà.
-E va bene!- sbuffai rassegata a dover lasciare i miei amati libri. Non
volevo
che qualcuno entrasse in camera mia e li rovinasse. A volte avevo come
l’impressione di tenere più ai libri che ai miei
vestiti e alle scarpe. Non mi
professavo una ragazza normale, infatti.
-Papà, intanto che voi caricate la macchina, io vado al
campus a prendere la
chiave- dissi, ricordandomi solo in quel momento di non avere a minima
idea di
dove sarei stata. Lanie aveva già preso la chiave del suo
alloggio e,
purtroppo, avemmo l’amara certezza che non saremmo state
insieme. Sempre
meglio, insomma.
-Certo, tesoro. A dopo- disse lui mentre io salii in macchina.
Guidavo lentamente forse per timore, forse perché rischiavo
di sbandare. Nei
giorni precedenti non avevo dormito molto e adesso il sonno perso
cominciava a
farsi sentire. Arrivai al college in mezz’ora e mi diressi
direttamente in
segreteria. Non diedi molta importanza agli alberi, il grande parco e
tutti i
ragazzi che ricominciavano a popolare
l’università. Avrei avuto tempo per
quello.
Entrai in segreteria e vi trovai al bancone una donna sulla cinquantina
con le
mecche fresche di parrucchiere che chiacchierava amabilmente al
telefono mentre
con la mano libera si limava le unghie. Quella donna lavorava troppo!
Attesi che finisse la sua telefonata diplomatica e mi avvicinai alla
reception
–Salve signora, sono venuta a prendere la chiave del mio
alloggio-
-Certo, il tuo nome?- chiese lei infilandosi gli occhiali da lettura.
-Sophie Danielle Sawyer-
-Oh, ecco le chiavi. Spero che il suo nuovo appartamento le piaccia-
beh, se
quella donna si comportava con tanto entusiasmo con tutti gli
studenti..
fortunati noi studenti!
-Guardi che io non ho richiesto un appartamento. Mi è stato
assegnato un
alloggio normale come per tutti i ragazzi che hanno vinto una borsa di
studio-
La signora si tolse gli occhiali e mi guardò alquanto
stralunata –Signora, le è
stato assegnato proprio l’appartamento richiesto da suo
marito- mi parlava come
si parla a una bambina idiota. Ma adesso era tutto chiaro: mi avevano
confusa
con una ragazza sposata! E chi si sposerebbe ancora prima di entrare al
college? Solo una pazza.
-Ci deve essere stato un errore. Io non sono sposata-
La donna sospirò pesantemente –Lei è
Sophie Danielle Sawyer proveniente dal Los
Angeles Harbor College?-
-Si, sono io. Ma non mi spiego perché lei si ostini a dire
che sono sposata.
Non ho nemmeno un ragazzo!-
Quel che era certo è che in quel College c’era
un’altra Sophie Sawyers
proveniente dal mio stesso liceo. Ma quella pazza doveva decidere
proprio
adesso di sposarsi? Mi stava creando un mare di problemi!
-Un ragazzo no, ma un marito si. Robert Samuel Gordon, è una
matricola come
lei-
Sposata con Robert? Quella donna aveva preso troppi barbiturici! Non
avrei mai
potuto sposarmi con lui. Piuttosto avrei lavato a vita le mutande di
Jake!
-Senta, io e Robert ci odiamo-
-Non è un problema mio. Suo marito ha presentato la domanda
di assegnazione
dell’alloggio con tanto di certificato di matrimonio-
-Sarebbe così gentile da mostrarmi questo certificato?-
prima che faccia
esplodere questo stanzino che puzza di cipolla fritta, aggiunsi
mentalmente.
-Certo, ecco qua- disse con un sorrisetto su quella faccetta paffuta
che avrei
preso volentieri a schiaffi. Sarebbe stato un errore, in fondo non era
colpa
sua. Ma stavo perdendo del tempo prezioso per una questione assurda.
Le strappai il foglio dalle mani e rimasi basita. Era davvero un
attestato di
matrimonio, con tanto di firme.
-Brutto bastardo!- urlai spaventando quella poveretta che mi guardava
timorosa.
-Signora, si calmi-
-Calmarmi? Quel farabutto, bastardo.. lo ammazzo!- presi
l’attestato e le
chiavi e uscii dalla segreteria. Non ricordavo nemmeno
dov’era l’alloggio, ma
l’avrei trovato. La voglia di uccidere quello stronzo era
troppo forte per
fermarmi. Marciai a passo di carica per il campus, finché
non mi fermai davanti
a una porta che portava lo stesso numero della chiave.
Spalancai la porta e trovai l’oggetto delle mie future
torture. Era seduto sul
divano e sorrideva strafottente.
-Ciao, mogliettina- mi salutò beffardo alzando la lattina di
birra che aveva in
mano.
-Non chiamarmi così, brutto porco. Io non sono tua moglie-
sibilai tra i denti.
-Ah no? Quel foglietto che hai in mano dice il contrario- era idiota?
Stava
sfidando la morte e non se ne rendeva conto. Per la cronaca: la morte
in quel
momento ero io.
-Questo- lanciai sulla sua faccia il foglio –E’
solo un pezzo di carta senza
valore. Io non ti ho mai sposato-
-Oh, beh che peccato- si alzò avvicinandosi –Mi
dispiace per te, ma “carta
canta” e non puoi farci niente. Sei mia moglie e dovrai
dividere questo
appartamento con me- disse beffardo.
-Altrimenti?- ringhiai infuriata a due centimetri dal suo viso.
-Altrimenti rimarrai senza un tetto sulla testa, visto che tutti gli
alloggi
sono occupati-
Era quello che mi faceva infuriare ancora di più.
Già la situazione faceva
schifo di per sé, ma sentirmi impotente davanti alla sua
espressione di pura
vittoria.. peggiorava tutto. Mi faceva sentire frustrata e sempre
più
arrabbiata.
-Sei uno schifoso, un pervertito, uno stronzo, un bastardo, un..-
-Ehy ehy, ma come siamo impertinenti! Cerca di calmarti, non mi
piacciono le
ragazze troppo violente. Anzi.. continua pure. Questa situazione inizia
a
piacermi- si sedette nuovamente sul divano e poggiò la testa
sullo schienale
continuando a guardarmi.
Mi guardai intorno alla ricerca di un oggetto abbastanza pesante da
fracassargli il cranio. L’assassinio è il crimine
passionale per antonomasia, e
di certo non mi sarei fatta sfuggire l’occasione per liberare
il mondo da un
insetto fastidioso come Robert. Avrei dovuto smettere di leggere
troppo, o
davvero lo avrei ucciso.
La mia attenzione venne catturata da un paio di statuette poggiate sul
mobile
della tv. –Fammi uscire da questo guaio o ti ammazzo-
impugnai la statuetta
avvicinandomi al divano.
-Davvero lo faresti? Uccideresti tuo marito? Tu leggi troppi libri,
amore-
marcò l’ultima parola con una vocina stridula,
degna solo di lui.
-Io non ucciderei mio marito. Ucciderei te, è diverso. E non
chiamarmi amore!-
Troppo diplomatica? Forse. Ma la mia vita era già stata
rovinata da quello
schifoso, e una reazione troppo violenta non avrebbe giovato alla mia
situazione
già instabile.
-Abbassa quell’arma- ordinò tornando serio.
-Sulla tua faccia? Subito- e così dicendo alzai il braccio
pronta a far
scattare la statuetta verso quella sua testa di genitale maschile.
Successe tutto in fretta. Io che tiravo la statuetta e lui che si
alzava
bloccandomi le braccia. –Lasciami andare!- urlai scalciando.
-Così riprovi ad uccidermi? Nemmeno per idea!- mi teneva
ancora braccata mentre
cercavo di colpirlo al viso.
-Sei un farabutto, mi hai rovinato la vita!- e da lì
cominciarono a sgorgare le
prime lacrime. Ma non era tristezza, era rabbia. Ero arrabbiata con me
stessa perché,
ancora una volta, mi ero fatta incastrare da lui. E non ricordavo
nemmeno come.
-Oh, adesso non fare la melodrammatica!- mollò un
po’ la presa per farmi
voltare verso di lui –La tua vita non è rovinata.
Semplicemente dovrai
sottostare a delle regole-
-Io non starò mai alle tue regole. Ti odio, comprendi?-
-Sai, i tuoi genitori mi hanno sempre adorato. Mi vedono come un altro
figlio
maschio. Saranno contenti di sapere che adesso lo sono davvero?-
-Non oseresti- strinsi i pugni per reprimere quella strana voglia di
violenza
che mi aveva colto.
-E Jake.. sono il suo migliore amico. Pensa a come sarà
felice. Un fratello
maschio, quello che non ha mai avuto perché si è
dovuto accontentare di te-
-Non azzardarti a raccontare nulla! Questa.. cosa, deve rimanere
segreta. Non voglio
rovinarmi la reputazione facendo sapere che sono sposata con un tipo
come te. E
poi com’è possibile che siamo sposati?- Ok, lo
odiavo, davvero tanto. Ma dovevo
sapere, era un mio diritto.
-Nemmeno io ricordo molto. So soltanto che una sera a Las Vegas siamo
andati a
cercare degli alcolici perché in camera erano finiti e poi
mi sono risvegliato
in una camera con te addosso e con la fede al dito-
-Quindi tu sapevi tutto. L’hai sempre saputo!- lo spintonai
facendolo
barcollare lievemente. Ma era troppo alto e troppo forte
perché potessi fargli
del male.
-Certo che lo sapevo, aspettavo solo il momento giusto per fartela
pagare. Ah,
questa- dalla tasca dei jeans estrasse una fede nuziale e me la
lanciò –è tua. Te
l’ho tolta mentre dormivi quella mattina. Indossala come ho
fatto io- e mi
mostrò la mano sinistra dove, all’anulare,
spiccava un anello formato da due
cerchietti d’oro bianco e rosso intrecciati, simile a quello
che tenevo in
mano.
-Questo è un ricatto, potrei denunciarti- tornai a fissarlo
senza la minima
intenzione di indossare quell’anello.
-Non ti conviene, o tutti saprebbero della nostra passata scappatella a
Las
Vegas-
-Non devi dirlo a nessuno, promettilo. Devo trovare un modo per
annullare
questa farsa-
-Rimarrà un segreto tra di noi, tranquilla. Ma io cosa ci
guadagno in tutto
questo?- si avvicinò talmente tanto da arrivare a soffiare
sul mio collo le
ultime parole.
-Cosa vuoi?- chiesi decisa. Soldi? Li aveva. Ragazze? Le avrebbe perse
con
tutta questa storia. Gloria? Gli bastava già quella che
aveva.
-Dovrai assolvere ai tuoi doveri coniugali- sorrise sadico.
Non stava dicendo quello che pensavo stesse dicendo, vero?
-Verrai a letto con me, ogni volta che io lo vorrò-
finì e il mondo mi crollò
addosso.
Oh,
ragazze!! Questo capitolo è finito in aria, ma prometto che
mi farò perdonare con il prossimo!
Cosa farà Sophie? Lo ucciderà o
accetterà questo sporco ricatto?
Beh, devo ammettere che io, personalmente, allo sporco ricatto del bel
Robert ci starei senza remore. E voi??
Voglio fare un giochino con voi: in questo capitolo ho messo
una piccola citazione che riprende un libro.. sapete dirmi
quale?
Allora, adesso vi lascio perchè corro a scrivere il nuovo
capitolo.. ho delle ideuzze..!!!
A presto e un bacione a tutte.. sotto ci sono le fedi e le risposte
alle vostre recensioni.
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MaruLovesMufasa [Contatta] |
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15/02/10,
ore 22:16 - Capitolo 6: Svelando
i primi misteri.. |
ahah,
ti ho sorpresa vero?
A dire il vero mi sono sopresa da sola, ma forse questo non avrei
dovuto dirlo, adesso mi prenderete tutti per scema!
Sophie ci ha provato ad accopparlo con la statuetta, ma non ci
è riuscita.
Visto che staranno nella stessa casa, lo ucciderà nel sonno
o lo avvenelerà lentamente?
La fine di Robert è aperta al pubblico, ogni idea
è ben accetta ahah
Carissima amica di ff.. hai letto anche l'altra storia, te ne sono
grata!!
E spero di averti sempre tra le mie lettrici assudue, mi stai davvero
tanto simpatica,
un bacione!!
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TheDreamerMagic [Contatta] |
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14/02/10,
ore 00:19 - Capitolo 6: Svelando
i primi misteri.. |
Ciaoooo!!!!!^^
Il brutto presentimento ce l'ho anche io. Quei due che vivono nella
stessa casa.. la vedo nera!
peperoncino nel latte, sale nel caffè.. ahah ne capiteranno
delle belle!
E ho paura che un giorno di questi voi lettrici mi spunterete davanti
casa con i forconi e le asce.
Anche tu mi stai simpatica!! E non vedo l'ora di risentirti.
Un bacioneeee!!
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rere18 [Contatta] |
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13/02/10,
ore 18:37 - Capitolo 6: Svelando
i primi misteri.. |
Vivere
nello stesso appartamento consentirà a Robert di controllare
meglio Sophie.
E consentirà a Sophie di conoscere meglio Robert, e magari
odiarlo sempre di più.
Ma non temere, non riusciranno a vivere pacificamente per
più di due giorni.
E poi.. ci saranno le new entry!!
Non vedo l'ora del loro arrivo!!
Non preoccuparti per i commenti, io sono contenta anche di una sola
parola.
A prestooo
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13/02/10,
ore 17:24 - Capitolo 6: Svelando
i primi misteri.. |
Roberto
è bellissimo nonchè geniale.
Posso dire di adorarlo, o è conflitto di interesse??
Ma ammetto che mi piace molto anche Jake e le due new entry.
Anche se uno dei nuovi personaggi mi piace particolarmente.
Credo che la notizia del matrimonio abbia shoccato un po' tutti, ma
questo era proprio l'effetto sperato.
Per Jake e Lanie ce ne vorrà ancora molto.
Faranno pace, ma per l'amore è ancora presto.
E poi chi ha detto che per loro arriverà l'amore?
Beh, adesso scappo o sarei capace di dirti uno spoiler dietro l'altro.
Bacioniii!!
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A presto, care.
AshG