{ Pioggia ;
“Perdonami Sasuke, questa è l'ultima volta...” e si chiede come facciano i suoi occhi a non versare lacrime.
Fissa la fine della strada, il cuore gli fa tremendamente male, ma in fondo va bene così: dopo tutto, non lo ha ucciso lui. Non lo ha ucciso lui. Non lo ha ucciso lui.
Continua a ripeterlo e spera che prima o poi quelle parole riescano a convincerlo.
«Prenderai freddo, entra-» e sono quelle di Naruto le mani calde che si posano sulla sua spalla, con dolcezza. La seconda persona che, nella sua vita, lo aveva amato. Sasuke si gira appena e gli sorride, per poi voltarsi totalmente e abbracciarlo. Aveva già perso una persona preziosa, non avrebbe ricommesso lo stesso errore.
«Mi piace la pioggia» dice Sasuke chiudendo gli occhi ed emettendo un profondo sospiro. Chissà se è vero.
«No,» Naruto sembra molto convinto, deciso. A volte gli piace la sua determinazione, gli fa gettare la maschera in modo più dignitoso di quanto non lo sia in realtà. «Non ti piace affatto»
«Chissà se è vero.» Ripete, e questa volta non è più solo lo spettro di un pensiero. Chissà se davvero non gli piace la pioggia.E' un modo come un altro, di ricordarsi del suo fratellone.
E dopo diciassette anni, per la prima volta, gli manca.
*
«Ehi-»
Naruto lo abbraccia da dietro, e Sasuke pensa che in fondo, per tutta
la giornata, non è stato il massimo della gioia. Si chiede
perché
qualcosa di stupido come la pioggia, il più banale forse
degli agenti
atmosferici, lo faccia stare così male. Ma non è
molto intelligenti
porsi domande come se non si conoscesse la risposta, quando
è impressa
lì, nel suo cuore.
Un minuto dopo che è morto, un minuto dopo che
Sasuke è caduto a terra, senza nemmeno la forza di
respirare, mille
ghiacciate gocce di pioggia erano cadute sui loro corpi. Sasuke era
felice, in quel momento, che Itachi fosse morto.
La pioggia lo faceva
sentire maledettamente stronzo, maledettamente colpevole.
«Scusa»
Sasuke scuote la testa e poi sospira – la tv è
accesa da almeno
mezz'ora, su un canale completamente a caso e su un programma che non
ha provato nemmeno a seguire. L'odore speziato del ramen arriva dalla
cucina, questo fa pensare a Sasuke che probabilmente, è ora
di cena.
«Oggi sono moscio.»
Naruto ride, e dal modo in cui lo fa, fa
intedere a Sasuke che ha interpretato le sue parole con malizia, e gli
strappa un sorriso. Lo ama, dannazione, lo ama.
«Porco-»
dice piano prima di dargli un bacio su una guancia, e sfiora con le
labbra le tre sottili cicatrici che vi sono sopra di essa.
Come fa Naruto a
vivere senza rimanere straziato, nemmeno per mezzo secondo, da tutte le
perdite che ha avuto?
Come fa a non
sentirsi ossessionato dalla morte della gente che ama, come fa a non
sentirsi colpevole?
Naruto
emette una risata leggera «Sei triste» dice poi
«prima ti guardavo,
sai? Se non ti conoscessi da così tanti anni da non poterli
contare,
avrei pensato che avresti resistito ancora poche ore prima di tagliarti
le vene» gli accarezza i capelli e Sasuke socchiude gli occhi
«Nah, non
lo farei.»
«So che non lo faresti» il biondo lo bacia
dolcemente sulle labbra «è per questo che non mi
sono allarmato.»
«Come
fai a sopportare tutto questo? Non sarei riuscito a sopportarti se tu
fossi stato nelle mie condizioni. Avrei cercato di distrarti col sesso,
molto probabilmente.»
«E' un suggerimento?» Chiede Naruto ridendo.
«Chissà.»
*
Una
spinta ancora, prima di riversarsi nel suo corpo. Il ragazzo sotto di
lui emette un gemito, prima di stringere forte le braccia attorno al
collo e respirare profondamente.
«Ti
amo» dice quasi in un sussurro Naruto. Sasuke lo stringe
forte e
respira il suo profumo, e solo in quel momento si rende conto di quanto
la sua vita ruoti davvero attorno a lui.
Come farebbe, senza
quel ragazzo? Dove troverebbe la forza di andare avanti, senza il suo
sorriso?
E Sasuke quasi si
sfotte, pensando a sé stesso come un vomitevole romantico da
quattro soldi.
«Ti
amo anch'io» dice, prima di premere le labbra contro le sue e
sorridere. Ed è vero, non è mai stato
così sincero prima d'ora.
Respira
profondamente, sente ancora la gola bruciargli ma non ha importanza,
è
una piccolezza in confronto a ciò che ha avuto in cambio.
Lancia
un'occhiata fuori dalla finestra e si rende conto che, finalmente, ha
smesso di piovere.
Un raggio di sole,
coraggioso, buca le nuve e illumina la strada, le pozzanghere
riflettono la luce aranciata del tramonto.
Ed
è ora di dirgli addio davvero, questa volta.
Perché per quanto dolorosa e devastante possa essere la
pioggia, Sasuke ce la può fare.
Perché Sasuke, ha il suo raggio di sole.
Note:
Oggi, qua a Milano, è una triste giornata di pioggia. E'
questo che
essenzialmente mi ha ispirata a scrivere questa oneshot, che non
vuole essere nulla di più di quello che è. Per
quanto in certi
punti possa essere vaga e imprecisa, è tremendamente sentita.
E
forse non sarà bellissima, ma ci ho scritto mettendoci
emozioni
pure, dentro. Spero si possano cogliere <3.