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Autore: Arwen88    22/02/2010    2 recensioni
Una pioggia di coriandoli colorati andò a sbattere contro il viso di Zell che chiuse gli occhi per un attimo, impedendo che gli entrassero in collisione con le cornee.
Nel momento in cui li riaprì ciò che si trovò davanti fu Selphie.
Selphie che sorrideva, le mani cariche di coriandoli, il corpo sottile fasciato da un ingombrante costume arancione da stella marina. Con tanto di ventose davanti.
Prima Seifer x Zell, scritta a causa e per la Lenu.
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Seifer Almasy, Zell Dincht
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ti fa sembrare gay, prima parte Se questa storia è nata, se son passata a scrivere Zell x Seifer, sappiate che è tutta colpa di lenu che mi ha portato a guardare i carri di carnevale. Per questo questa storia è per lei: perché senza di lei non avrei mai visto la sirena baffuta. XD

Titolo: Ti fa sembrare gay.
Genere: Comico, Romantico.
Avvertimenti: What if?, Shonen ai.
Rating: Verde.
Personaggi: Zell Dincht, Seifer Almasy.
Lunghezza: Due capitoli.

Tutti i personaggi sono maggiorenni e non mi appartengono, la storia non è scritta a scopo di lucro.




Ti fa sembrare gay




-Yeah!-
Una pioggia di coriandoli colorati andò a sbattere contro il viso di Zell che chiuse gli occhi per un attimo, impedendo che gli entrassero in collisione con le cornee.
Nel momento in cui li riaprì ciò che si trovò davanti fu Selphie.
Selphie che sorrideva, le mani cariche di coriandoli, il corpo sottile fasciato da un ingombrante costume arancione da stella marina. Con tanto di ventose davanti.
-Ciao, Selphie.-
Ma la ragazza era già corsa via, ridendo come una pazza, lanciando coriandoli su altri studenti del Garden.
Garden che stava prendendo molto seriamente la festa di carnevale in maschera. Tema scelto: in fondo al mar.
Zell si guardò attorno, ignorando le due giovani matricole che osservavano con aria scioccata il suo costume, cercando Seifer.
Lo individuò vicino a quella che era la tavola delle vivande, intento a farsi servire l'ennesimo bicchiere di birra. O forse di qualcosa di più pesante.
Il ragazzo guardò lo studente più grande di lui piegarsi sulla matricola che lo fissava con un'espressione vagamente terrorizzata in viso e intuì che il tasso alcolico del giovane doveva ormai essere elevato.
Sbuffò, seccato dalla brutta abitudine che si era preso nell'ultima settimana.
-Maledetta Quistis.-



La nube tossica emessa dal Molboro di fronte a loro cambiò i loro status, avvelenandoli, facendoli piombare nel caos e dunque nella furia tipica del berserk.
Zell osservò ciò che il suo corpo faceva come attraverso una maschera di vetro, incapace di fermarsi.
Si voltò verso il compagno di squadra, di quella squadra male assortita che era stata spedita fuori dal Garden per una missione semplice e che aveva incrociato per caso una coppia di quei mostri; Seifer era rimasto avvelenato dall'attacco ed era anche lui in preda al caos ma era stato risparmiato dal berserk. Era in ogni caso in posizione accovacciata, un ginocchio posato per terra, si teneva su stando aggrappato al gunblade.
Improvvisamente la figura di Selphie gli passò davanti, muovendosi con grazia, attaccando col suo nunchaku il compagno più anziano. Seifer vide troppo tardi quel colpo e poté a mala pena alzare un braccio, proteggendo così il viso.
L'inconfondibile rumore dell'osso spezzato fece capire che decisamente il colpo era andato a segno.
Senza potersi fermare, anche Zell si ritrovò a muoversi di lato, ignorando il mostro, attaccando Seifer.
Il caos che teneva prigioniera la sua mente impedì allo studente di proteggersi adeguatamente ed il pugno, rivestito dal guanto borchiato, colpì la tempia del ragazzo.
Zell non fece in fondo neppure in tempo a dispiacersi della propria azione che un colpo veloce, probabilmente di Selphie, colpì anche lui alla testa, facendogli perdere i sensi.

Si era svegliato nell'infermeria del Balamb Garden, un leggero mal di testa, la sensazione di aver dormito per troppo tempo. Affianco a lui la Dottoressa Kadowaki sistemava alcune cose nell'armadietto dei medicinali. La donna lo rimbrottò come al solito, come se per lei essere un Seed non volesse per forza dire incorrere in certi incidenti di percorso. Zell si passò una mano tra i capelli, scoprendo così di avere la testa fasciata.
La dottoressa si preoccupò giusto di dirgli che non aveva che un bernoccolo, che la sua testa era troppo dura per risentire davvero di un colpo, prima di lasciare la stanza.
Stava per alzarsi dal letto quando ricevette la prima visita della giornata.
Seifer entrò nella camera come una furia, spalancando la porta, un'espressione furibonda in viso.
-Ehi, gallinaccio! Ti rendi conto di cosa hai fatto?-
Zell osservò sorpreso il quasi Seed: Seifer portava un braccio appeso al collo e i suoi corti capelli biondi erano sparati come se si fosse strappato via una benda da attorno alla testa.
-Che ho fatto?-
-Per colpa tua quella strega di Quistis e quel vecchio del preside non vogliono che vada in giro senza un cane da guardia, non vogliono nemmeno che io esca dal Garden, nemmeno che mi alleni!-
Zell rimase interdetto, ancora intontito: aveva una certa voglia di ridere ma l'aria omicida nello sguardo del ragazzo lo convinceva che non fosse il caso di farlo.
-Perché sarebbe colpa mia?-
Fu la voce calma della professoressa Quistis a rispondergli, entrando nella stanza alle spalle dell'alto ragazzo.
-Perché la commozione cerebrale è stata provocata dal tuo pungo.-
L'ira di Seifer si stava per riversare sulla nuova arrivata ma fu fermata da una mano alzata da quest'ultima che dopo un'occhiata annoiata si rivolse invece al ragazzino seduto sul letto.
-E visto che tua è la colpa se non può uscire o scatenare le sue energie negli allenamenti, tu dovrai sorvegliare e controllare che non lo faccia per almeno una settimana, fino alla prossima visita medica. Non sono accettate obbiezioni né rimostranze.-
-Che?-
Ma ormai la donna era andata e Seifer tornò a fronteggiarlo.
-Allora, gallinaccio: mettiamo in chiaro due cose. Primo: tu non sei la mia balia. Secondo: aspetta che non sia in pericolo di vita se mi alleno e ti vengo a rompere la testa io.-
Detto questo, il ragazzo lasciò la piccola cameretta d'infermeria.
-Che bella settimana che si preannuncia.-

Da lì in poi non aveva potuto far altro che ubbidire agli ordini, sacrificando la propria pace e serenità mentale per un'intera settimana, correndo appresso all'altro ragazzo, tampinandolo per i corridoi, mostrandosi superiore alle sue minacce di morte e agli sguardi assassini, escogitando metodi per cui il centro di allenamento fosse veramente off limits per Seifer Almasy, corrompendo con delle carte rare il vecchietto che lavorava all'entrata del Garden per far in modo che l'altro non potesse uscire.
Finalmente la settimana era finita, lo studente più indisciplinato dell'istituto si era sottoposto alla visita medica ed entrambi avevano accolto con gioia sia l'essere finalmente liberi l'uno dall'altro sia lo scoprire che ora avevano tempo a sufficienza per prepararsi adeguatamente per la prima festa dopo mesi che il preside avesse concesso di organizzare al comitato.


E ora, nel bel mezzo della festa in maschera, si rese conto che per colpa del compito che gli era stato affidato gli veniva ormai automatico controllare cosa stesse combinando Seifer.
Così, mormorando a mezza bocca insulti verso la professoressa, girò le spalle alla tavola delle vivande dirigendosi verso una strana statua di cartapesta a forma di Nettuno sul cui piedistallo erano a disposizione vari sacchetti di coriandoli e stelle filanti.
Zell afferrò un pacchetto e lo aprì, infilò la mano e afferrata una manciata di coriandoli decise con un sorriso di unirsi alla festa. Improvvisamente uno studente vestito da pesce pagliaccio gli andò a sbattere contro.
-Oh scusa! Oh, ciao Nida! Bel costume...-
-Grazie.-
Zell picchiettò un attimo il piede sul pavimento osservando l'espressione seria e la postura composta del ragazzo. Lo faceva sentire un po' in imbarazzo.
-Ehm, ti stai divertendo?-
Nida sembrò tentato di schiarirsi la gola prima di tendere in modo strano le labbra, imitando quello che forse doveva essere per lui un sorriso.
-Il preside ha detto di divertirci, per cui è naturale che io lo stia facendo.-
-Ok... E... cos'è quel trono?-
L'improvvisa domanda di Zell, il suo tentativo di cambiare discorso al più presto, fecero voltare il Seed verso il trono posto davanti alla statua di cartapesta.
Improvvisamente loquace di fronte ad una precisa domanda di carattere pseudo saggistico, il ragazzo si lanciò in dettagliate spiegazioni che poi Zell riassunse in una sola frase molto più scarna.
-Ah, allora in pratica è lì che chi verrà scelto come portatore del costume più bello dovrà sedersi, giusto?-
Nida strinse le labbra.
-Sì.-
-Ok... Beh, io vado, è stato un piacere.-


Ma la fuga, se pur fosse riuscita a Nida in direzione opposta, non riuscì a Zell, che andò a sbattere contro un nuovo studente. Per la precisione, come il pugile poté constatare quando ebbe fatto un passo indietro, contro Seifer.
Un Seifer vestito di tutto punto da pirata, con tanto di giacca di velluto rossa a code di rondine, gilé nero e camicia di pizzo, il tutto completato dalla bottiglia di rum che stringeva in mano ma leggermente rovinato dal gunblade che portava alla cintura al posto della classica sciabola.
Seifer si piegò su di lui, uno sgradevole ghigno sul viso.
-E allora? Bel costume!-
Zell si guardò dall'alto in basso, chiedendosi cosa ci fosse di strano nel proprio costume.
In fondo era perfetto: si era fatto prestare un top celeste da Rinoa e aveva cucito lui stesso la gonna leggera azzurra, trasformandola in una splendida coda di sirena che teneva su con la mano sinistra, la stessa mano che ora teneva anche il pacchetto di coriandoli. Si era anche procurato un bracciale di perle e aveva addirittura lasciato in stanza i guanti per essere nel personaggio! Ragionò però che forse Seifer si riferiva al fatto che aveva deciso di ignorare il fatto che le sirene avessero chiome fluenti e non aveva rinunciato alla sua solita pettinatura.
Così riportò lo sguardo negli occhi del suo tormento.
-Cosa c'è che non va nel mio costume?-
Seifer scoppiò a ridere, non capendo come potesse quel "gallinaccio" essere così ottuso.
-C'è che ti fa sembrare gay!-
Le parole del vecchio studente aprirono uno squarcio nella conoscenza di Zell, mettendo in mostra quell'informazione che ormai -forse- solo uno studente in tutto il Garden ancora non possedeva.
Così, per una volta trionfante, Zell afferrò veramente una manciata di coriandoli dal sacchetto e la lanciò sul viso dell'altro, accompagnandola con cinque precise parole che lasciarono così basito il ragazzo da non fargli schivare i pezzetti di carta.
-Guarda che io sono gay.-


Fine prima parte.


Ed ecco la fine di questa prima parte (per chi se lo stesse chiedendo la storia è divisa in due: questa più la seconda parte che arriverà a breve). Seguo il fandom in silenzio da molto e se infine son venuta allo scoperto... è per colpa della sirena baffuta. E della serata che abbiamo passato slashando qualsiasi cosa, dai tipi vestiti da militari ai garibaldini (che poi mille non erano, saranno stati massimo tre), fino al pesce pagliaccio e alle due meduse. Perché se Wolverine era seriamente inquietante, la domatrice e il pirata erano dei grandi.
A parte questa serie di non-sense ringrazio chi ha letto le mie ultime "Saint Valentine: xxx Holic version" e "È reale?", se vi andrà di lasciare un commentino ne sarò felice, bye!
  
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