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Autore: Karyon    23/02/2010    4 recensioni
«Solo le cose candide sono dimenticabili. Sono banali, mediocri. Io non voglio essere mediocre».
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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105. Solo le cose candide sono dimenticabili

 ~

Un mezzo sorriso puntò dal viso grondante di sangue – a prendersi gioco dei suoi occhi dilatati a raccogliere tutta la paura di quel dannato momento.
Un mezzo sorriso leggero come un’illusione, poi svenne tra le macerie ancora fumanti.

Batté le palpebre un paio di volte sotto la vivace luce dell’infermeria e un ansito gli sfuggì dalle labbra contratte: non riusciva a muoversi.
«Cazzo…» sibilò, prima che uno sbuffo di fumo sottile entrasse all’ estremità del suo campo visivo. «Cuoco, sei tu?»
Qualche secondo dopo, anche la zazzera bionda del cuoco gli riempì gli occhi, mentre quello appoggiava i gomiti sulle ginocchia foderate di velluto nero; come al solito inspirò una breve boccata di fumo e, solo dopo, si espresse in un aspro grugnito.
Zoro provò anche a roteare gli occhi, ma aveva la sensazione che anche le pupille gli facessero male – sbattendo all’interno delle cavità oculari.
«Se sei qui a rompere le palle, non sono in vena» mugugnò, senza ricevere risposta.
Sanji sospirò profondamente, poi allungò le gambe fino ad incrociare le lucide scarpe sulle lenzuola candide, sfiorandogli la gamba fasciata «Sei abbastanza vivo da lamentarti?» Gli fece, appoggiando comodamente gli avambracci ai corrimani della poltrona di Chopper.
«Mpf, sì» replicò lo spadaccino, limitandosi a girare impercettibilmente il capo.
«Ritrovarti per l’ennesima volta bendato come una mummia mi riempie di gioia, Marimo» lo stuzzicò Sanji, ricevendo un’ imprecazione in risposta.
«Cuoco, non ho voglia di starti a sentire. Vattene» sbottò Zoro, pensando che le prese in giro dell’altro erano l’ultima delle cose che desiderava in quel momento.
La cenere della sigaretta scivolò silenziosamente a terra, seguita dal mozzicone stesso che venne schiacciato con violenza dal cuoco, mentre si alzava di scatto.
«Ora invece mi stai a sentire Marimo! E’ mai possibile che devi andartene al macello ogni santo giorno?»
Zoro provò, con un singulto alquanto patetico, a scrollare indifferente le spalle. Maledizione, gli dolevano anche quelle!
«Perché non ti fai gli affaracci tuoi, dannato torciciglio?» Poté solo ringhiare, immobile.
Sanji spedì un calcio veloce alla tastiera del letto che traballò,  trasmettendo un insolito tremore anche alla testa dell’altro «Sei. Un. Idiota.» Scandì Zoro, con la mezza idea di farlo sbattere fuori da Chopper, con la scusa che gli stesse distruggendo tutta la camera.
Il biondo emise un verso di disgusto «Tu e la tua dannata mania di fare la prima donna… si può sapere a che cazzo ti serve?»
Come se quello non fosse stato un discorso già ampiamente sciorinato da tutta la ciurma – soprattutto da Nami – e da un’altra mezza dozzina di gente che non centrava un emerito cazzo con la sua vita.
Zoro sbuffò seccato, sentendo la pelle ribollire per la frustrazione di non potersi muovere ad affettarlo, poi lo fissò «Lo sai il perché, maledetto cuocastro!»
«Oh, in realtà no» ribatté quello, buttandosi sulla sedia. «Spiegamelo, già che sei lì a marcire».
Una vena si riempì sulla fronte accaldata dello spadaccino, giacché il desiderio di menarlo gli stava pompando il sangue nelle vene; purtroppo – come gli aveva gentilmente ricordato – non poteva scappare.
«Devo diventare più forte» disse solo, piantando lo sguardo al soffitto. «Lo sai» aggiunse, quasi a mo’ di rimproverò che l’altro, però, non colse.
Un sospiro trattenuto sfuggì alle labbra sottili del cuoco, che cominciava seriamente a credere che quel decerebrato fosse una specie di cyborg, altro che Franky.
«Per diventare lo spadaccino più forte, non hai bisogno di andare a morire contro tutti i nemici di questo Mondo» replicò stancamente: un discorso trito e ritrito divenuto sempre più presente su di loro, come una membrana opprimente  ma quasi impercettibile.
Tuttavia non poteva farci niente.
Quello stupido incosciente lo avrebbe fatto morire di crepacuore, un giorno, e il suo spirito gli avrebbe infestato quel cervello bacato che si ritrovava.
Dal canto suo, Zoro avvertiva che quelle continue spiegazioni  lo stavano sfibrando dall’interno. Odiava, odiava con tutto se stesso dover spiegare a parole qualcosa che non poteva essere visto, ma solo sentito – avvertito, semplicemente, con l’anima.
Si girò a fissare quel cretino, con gli occhi colmi di una rabbia che non aveva nulla a che vedere con le ferite o le fasciature o la sua stupida insistenza «Sì, invece. E’ necessario. Come la ferita di Mihawk, come i tagli di Kuro, come il sacrifico con lo Shichibukai» sibilò, apparentemente pacato, ma era Sanji a perdere vistosamente la pazienza.
«Tu sei un perfetto idiota!» Sbottò, alzandosi di nuovo. «Se sei tanto convinto, allora fai come cazzo ti pare!» Concluse, facendo qualche passo verso la porta.
«Io… ho promesso di essere lo spadaccino migliore… e per farlo devo essere ricordato dalla storia» ribatté Zoro, con voce flebile a causa dello spasimo che gli saliva per il braccio sinistro.
Sanji si girò a fissarlo «A cosa serve tutto questo sangue
L’altro ghignò, anche se ben presto sfumò in una smorfia di dolore «Solo le cose candide sono dimenticabili. Sono banali, mediocri. Io non voglio essere mediocre».
E se quello stupido di una Testa D’alga poteva vantarsi di aver combinato qualcosa di buono nella vita, quella confessione strappata al dolore poteva facilmente annoverarsi tra le prime due.
Si era spiegato chiaramente forse per la prima volta.
E Sanji lo aveva sentito, ma delicatamente sulla pelle.
Con un sospiro e una scrollata del capo, il cuoco accese una nuova sigaretta infilandosela tra le labbra quasi rassegnate «Piantala di startene senza fare niente e muoviti a renderti utile, Marimo-sminuzzato…» sibilò, per poi uscire silenziosamente.

 
N/a

La fiction partecipa sempre al “A year together” del Collection of Stalirght, prompt in alto.
Spero come al solito di aver descritto bene la psicologia dei due personaggi, nel caso fatemi sapere.
Scusatemi ma sono troppo stanca per scrivere due parole in più XD
Buona lettura!

 

   
 
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