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Autore: Seyenne    21/07/2005    8 recensioni
Cosa sta succedendo nel XX secolo? Cosa sono tutti questi cambiamenti? Come reagiranno Bunny e le altre? Che segreto nasconde Chibiusa? Siamo sicuri che anche stavolta sarà il bene a trionfare? E Bunny continuerà con tutti i suoi buonismi verso i nemici o qualcuno la cambierà radicalmente? Una storia un po’ diversa e piena di colpi di scena che coinvolgeranno tutti i personaggi dandogli parecchio filo da torcere. Coppie: Marzio/Bunny e Helios/Chibiusa.
Genere: Romantico, Triste, Azione, Avventura, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Helios/Pegasus, Inner Senshi, Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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End Of Sun

 

Capitolo 11: Senza via d’uscita?

 

Era incredibile come due persone, che si conoscevano fin da quando erano bambini e poi avevano passato la vita fianco a fianco spalleggiandosi a vicenda e lottando per la stessa causa, in un paio di mesi fossero arrivate al punto di non riuscire più a sopportarsi.

Phil e Alex facevano di tutto per ignorarsi dopo la scazzottata al negozio e le poche volte che si rivolgevano la parola era per insultarsi o comunque per rivolgersi all’altro nella maniera più caustica possibile!

Il destino però aveva voluto che tutti quella mattina avessero avuto delle commissioni più o meno importanti da svolgere col risultato che erano stati proprio i due ragazzi in questione ad essere accoppiati per badare al negozio.

“Ehi, siamo sicuri che non vi ucciderete a vicenda, vero?” Ironizzò Chibiusa dirigendosi verso la porta, la biondina che la seguiva a pochi passi di distanza si fermò in mezzo alla stanza aspettando la risposta.

“Certo Usa-chan, non ti preoccupare”. Rispose annoiato Alexander.

“Okay, Phil?” Insistette la principessina della terra ma dal biondino ricevette come risposta un occhiataccia che non presagiva niente di buono.

“Sentite, se volete io posso prendere il posto di uno di voi due…”. Si offrì allora Angel un po’ preoccupata per la tensione che aleggiava nella stanza.

“Ma no, che dici, stai tranquilla”. Vedendo però che la biondina non era per niente convinta l’afferrò per un polso e l’avvicinò a se.

Chibiusa inarcò le sopracciglia, un po’ per l’atteggiamento del ragazzo che ora stava sussurrando qualcosa all’orecchio della sua amica, un po’ per l’espressione che aveva assunto il biondino che era appoggiato al bancone del negozio. Notò con preoccupazione le mani del ragazzo stringersi convulsamente a pugno e poi le nocche sbiancare per la forza della presa.

“Ehm, Angy, è meglio che andiamo, è tardi!” Si affrettò a dire Chibiusa staccando la bionda dalla presa di Alex.

“Ciao…”.

“Ciao!”

Il campanellino del negozio trillò quando la porta si richiuse alle spalle delle due ragazze. Alexander voltò la schiena al suo ex migliore amico e cominciò a staccare annoiato i petali di una margherita.

“Quelle dobbiamo venderle idiota”. Sbottò la voce del biondino alle sue spalle.

“Una in meno non farà differenza…”. Rispose l’altro a tono.

“Sei caduto così in basso da sbavare dietro a sua Altezza?” Cambiò totalmente discorso il biondino staccandosi dal bancone a afferrando a sua volta una margherita.

“Anche se fosse? A te che ti frega?” Sibilò l’altro assottigliando gli occhi.

“Semplicemente mi chiedevo perché cazzo devi sempre sceglierti le ragazze che sono già impegnate…. Prima Chibiusa adesso Angel…”.

“Non mi risulta che Angy sia impegnata”. Fece girandosi verso il biondino con un ghigno strafottente in faccia.

“Lo sai benissimo cosa intendo”.

“Invece non capisco…. Non vorrai mica farmi credere che ti sei preso una sbandata per sua Altezza?” Rispose facendogli il verso. Gli occhi del biondino lampeggiarono d’ira mal repressa.

“Stalle lontano”. Era una minaccia.

Alexander cominciò a ridere e poi getto a terra lo stelo della margherita che ormai era senza petali.

“Stalle lontano? Ma questo avresti dovuto dirmelo un bel po’ di tempo fa! Scusa, da chi credi andasse a rifugiarsi dopo che tu la offendevi e la umiliavi?”

La rabbia che invadeva il ragazzo aveva reso i suoi occhi terribilmente chiari.

“Lei voleva essere consolata e io l’ho accolta a braccia aperte, infondo la piccola Angy non è mica da buttar via, anzi!” Stava per aggiungere altro ma si fermò agghiacciato dall’espressione che aveva assunto il suo ex amico, se lo conosceva almeno un po’ stava per scoppiare. Arretrò di un passo vedendo che il ragazzo avanzava furioso verso di lui, ed emise un sospiro di sollievo quando lui lo superò limitandosi a tirargli una spallata. La porta batté violentemente alle sue spalle tanto che il campanellino cadde a terra.

 

°11.42 - parco°

“È una tua abitudine venire qua?” Gli chiese una voce fin troppo allegra per il suo pessimo umore.

“È una tua abitudine venire a disturbare le persone?” Le fece il verso il biondino incrociando lo sguardo di Bunny.

“...o forse è una tua abitudine venire qui solo quando ce l’hai col mondo”. Gli sorrise la ragazza.

Phil dopo essere uscito dal negozietto aveva preso a camminare senza meta per sbollire la rabbia e senza volerlo era finito proprio davanti alla panchina dell’ultima volta e così, tanto per passare il tempo, aveva deciso di fermarsi.

“Che vuoi?” Sbottò acido.

“Il pane stavolta l’ho già comprato”. Fece la ragazza mostrandogli la busta che teneva in mano.

“E allora?” Fece lui mentre lei si accomodava al suo fianco.

“Allora ho tempo per ascoltarti”.

“Bene ma io non ho niente da dirti”.

“Potresti dirmi, per esempio, perché sei arrabbiato”.

“Non voglio dirtelo”.

“Bene, credevo che volessi sfogarti ma non importa”.

Tra i due cadde il silenzio.

“Non te ne vai?” Gli chiese lui dopo un po’ di minuti.

“Vuoi che me ne vada?”

“Fai come vuoi”. Fece lui scrollando le spalle. Stranamente la compagnia di quella ragazza era riuscita a quietarlo, solo ascoltare il suo respiro tranquillo e regolare lo aveva calmato. “Come fai?” Le chiese all’improvviso.

Lei gli rivolse un occhiata interrogativa.

“A essere sempre in pace col mondo intendo”.

“Mi arrabbio anch’io che credi?” Rise lei.

La risata melodiosa della giovane gli fece scendere un brivido lungo la colonna vertebrale. Quella ragazza era davvero speciale, trasudava potere da ogni poro, era così pura che faceva impressione, in lei riconosceva davvero le doti che poi avrebbero fatto diventare leggendaria la figura di Sailor Moon. Sospirò rivolgendole uno sguardo curioso e ammirato.

“Chibiusa non ti assomiglia per niente”. Non era una domanda, un’offesa o un complimento. Era una semplice constatazione.

“Non è solo figlia mia”.

“Lei è diversa”.

“Anch’io sono stata impulsiva, lo sono ancora ora”.

“Non ti arrabbi per niente, tu”.

“Ho imparato a distinguere le cose per cui non vale la pena di farlo. Lo imparerà anche lei”.

Di nuovo il silenzio.

“Beh, mia madre mi starà aspettando, è meglio che vada…”. Fece Bunny alzandosi.

La ragazza aveva già fatto qualche passo verso casa quando la voce del biondino la riportò indietro.

“È per Angel”.

“Lo avevo sospettato”. Sorrise riprendendo posto a fianco al ragazzo.

“Credo che mi piaccia”. Sbuffò lui.

“Credi che ti piaccia?” Inarcò un sopracciglio e usò un tono alquanto divertito.

“Okay… ne sono perso”. Sibilò Phil.

“Già meglio…”.

Lui sbuffò.

“Quale sarebbe il problema?” Domandò lei paziente.

“Quell’idiota si è messa a girare intorno ad Alex e lui ha colto la palla al balzo!”

“Hai aspettato troppo…”.

Lui sospirò afflitto.

“…ma forse puoi ancora recuperarla”.

Il biondino sollevò lo sguardo stupito dal ghiaino e lei sorrise gentile quando i loro occhi s’incrociarono. Anche Phil trovò la forza di sorridere, quella donna era speciale, se lo ripeté nuovamente, lo aveva come contagiato con la sua positività ed ora era deciso e convinto a prendersi ciò che era suo.

 

°14.10 – tempio Hikari°

Tutte le guerriere più i ragazzi del trentesimo secolo erano riuniti nel giardino del tempio del nonno di Rea, stavano discutendo delle ultime evoluzioni della battaglia.

Chibiusa se ne stava imbronciata tra le braccia di Helios dopo essere stata azzittita malamente da Phil che stranamente era arrivato di ottimo umore ma che, nel giro di dieci minuti nei quali Alexander aveva fatto sedere Angel tra le sue gambe e aveva cominciato a farle grattini sulla schiena, era ritornato nero come la pece.

Il custode posò le sue labbra sulle tempie della ragazza in un bacio delicato, solo questo bastò a far tornare di buon umore la principessina.

Marzio che era appoggiato ad un albero corrugò la fronte… era pur sempre la sua bambina per la miseria! Avrebbe dovuto ricordarsi di fare un bel discorsetto ad Helios quando la riunione sarebbe finita. Una mano di Bunny poggiata sul suo ginocchio lo spinse a cercare il suo sguardo. La biondina che era seduta con la schiena appoggiata al tronco del medesimo albero gli rivolse un occhiata severa come a proibirgli di fare tutto quello che aveva in mente. Il ragazzo sgranò gli occhi come per dare più enfasi alla sua protesta, ma lei tornò a riportare la sua attenzione ad Amy che stava parlando al centro del piazzale.

Marta raccolse un bicchiere di tea dal vassoio sul tavolino al quale era seduta, aveva ascoltato poco niente del resoconto di Amy, non che non le interessasse, ma i suoi occhi continuavano a ricadere su quei capelli color pece e spettinatissimi, su quelle spalle larghe e le braccia forti. Avrebbe fatto di tutto per poter incrociare quelle iridi color del cielo e profonde come gli abissi, ma purtroppo il figlio della sua migliore amica sembrava davvero interessato alle parole di Amy, o forse era Amy che aveva la capacità di attirare la sua attenzione? Si chiese la biondina con una punta d’invidia.

“Il punto è, Amy, che non abbiamo idea di cosa siano, e di come batterli”. S’intromise Rea nel resoconto dell’ultima battaglia.

“Beh, a dire il vero credo che si possano battere”. Improvvisamente tutti prestarono attenzione alle parole della donna che si ritrovò sotto lo sguardo curioso di tutti i presenti.

“Cioè, non è che abbia scoperto qualcosa, è solo una semplice osservazione…”. Fece imbarazzata la ragazza agitando le mani.

“Amy!” La riprese Rea.

“Okay okay… beh, non sarò mica l’unica che ha capito che l’unico che ha il potere di sconfiggere quei cosi è Stephen, no? Appunto, bene, adesso io ho parlato un po’ con lui stamattina e insieme forse abbiamo trovato una soluzione.”

Marta si agitò sulla sedia, avevano passato la mattina insieme?

“Amy, cavoli, la smetti di tenerci sulle spine!”

“Okay. Beh, lui attinge energia dal sole”. Esclamò Amy come se avesse rivelato chissà quali segreti e tutto ora fosse chiaro e logico, ma gli sguardi interrogatori e truci che le furono rivolti spazzarono via questo suo pensiero.

“E quindi…”. La incalzò Bunny.

“Beh, è ovvio, quei mostri si sconfiggono mediante la luce!”

“Dovremmo quindi attingere energia dal sole?” Domandò incerta Morea.

“No, è impossibile, solo Stev può!” Esclamò la principessina della terra precedendo il diniego del fratello.

Tutti riportarono l’attenzione su Amy.

“Insomma gente, ragionate un po’! Il sole è una stella, no? Beh, di cosa è pieno l’universo?” Fece stizzita la guerriera dell’acqua davanti all’ottusità dei compagni.

“Cosa? Vuoi dire che dovremmo attingere energia dalle stelle?” Domandò Marzio.

“Sentite, stiamo facendo un po’ di confusione, forse è meglio che ve lo spieghi io”. S’intromise Stephen prendendo il posto di Amy.

“Allora, cominciamo dal principio. Dovete sapere che tutte le stelle hanno un Cristallo di Luce. Esattamente come io ho in custodia il Light Cristal del sole altri custodi proteggono quello di altre stelle importanti, come per esempio la stella polare o l’orsa maggiore. Più la stella è importante più il Cristallo di Luce è forte e potente. In principio non esistevano i custodi di questi cristalli, ma dopo un tentativo di attacco dei nostri nemici, che cercarono di sconfiggerci mediante appunto il potere delle stelle, il consiglio decise di affidare un custode alle stelle più importanti. Ora, dico più importanti perché sarebbe stato pressoché impossibile affidare un custode ad ogni Cristallo per il semplice fatto che l’universo con tutte le sue stelle è troppo esteso! L’idea di Amy era di sfruttare il potere di questi Cristalli per potenziare i vostri. È chiaro?”

“Circa. Ma se sono stelle minori non corriamo il rischio che siano troppo deboli?”

“Non credo e poi non dimenticate che non userete solo il Light Cristal, ma anche i vostri poteri originali”.

 

°21.45 – tempio Hikari°

Alla fine anche per quel giorno il sole si era spento e i ragazzi avevano deciso di fermarsi a cena da Rea. L’idea di Amy alla fine era stata accettata da tutti di buon grado e la compagnia dopo molto tempo si sentiva il cuore un po’ più leggero.

Nella cucinina del tempio Angel, Dafne e Marta lavavano i piatti mentre poco distante da loro Amy, Rea e Morea preparavano i cestini da pic-nic per il giorno successivo: avevano deciso tutti di andare a fare una gita al lago, per staccare un po’ dallo stress.

Helios, Daniel, Phil e Alex stavano facendo un giro del tempio, mentre Marzio, Bunny, Chibiusa e Stephen erano spariti nel nulla.

§

La futura regina della terra era appoggiata al parapetto del terrazzo, Marzio le cingeva la vita e aveva la testa appoggiata sulla sua spalla. Bunny era un po’ troppo silenziosa ma lui sapeva che prima o poi lei gli avrebbe confessato quello che la turbava, quando si fosse sentita pronta, senza che ci fosse bisogno che lui glielo chiedesse.

Le stelle illuminavano il cielo e poco distante li raggiunsero le voci di Chibiusa e Stephen, non riuscivano a capire quello che si stavano dicendo, ma dal tono scherzoso sembravano divertirsi.

Bunny sospirò tra le sue braccia e lui le depose un bacio sul collo latteo.

“Credi sarò una brava madre?” Era stato poco più di un sussurro, finalmente la sua testolina buffa si era decisa.

“Sarai la migliore madre della terra”. Le sorrise lui.

“Come fai a dirlo?”

“Beh, per due cose”.

Lei si girò verso di lui e lo guardò curiosa.

“Primo: Chibiusa la prima volta che è venuta qui se non ti ricordi voleva salvare la sua mamma! Non credo che abbia passato tutto quello che ha passato se non ti avesse voluto un bene dell’anima”.

La ragazza sorrise al ricordo della sua mocciosa che cercava di sconfiggere i mostri con il suo piccolo scettro rosa o ancora prima quando la faceva imbestialire facendole i dispetti o quando si salvava dalle situazioni più assurde con l’aiuto di Luna-P.

“Secondo” riprese il ragazzo “non vedi che due fantastiche persone sono sia Usa-chan che Stephen? Di chi credi sia il merito, eh?” La prese in giro lui affondando il viso nei suoi fili dorati. La ragazza sorrise.

“Ti amo”.

“Anch’io”.

§

“…e poi non vale, tu hai sempre tutte le fortune!”

“…certo, riattacca pure con la storia che io sono il più grande e che mi privilegiano…”

“Ma perché è la pura verità! Ma scusa, guarda anche adesso! Io dovrò sclerale per trovarmi una benedetta stella, mentre a te, chissà come mai a te, l’hanno già affidata secoli fa i quattro vecchi bacucchi del consiglio! E poi, mica una stellina da niente, eh! No, il sole a lui dovevano dargli!” Esclamò Chibiusa perorando la sua causa.

“Ma scusa, che faccia tosta! Chi è la mocciosa che erediterà il trono e il Silver Cristal?!? eh? Mi pare che si chiami una cosa tipo… aspetta, com’era? Ah si… Chibiusa!” La prese in giro il fratello.

“Ma non è uguale! E poi finché non mi sposo non potrò usarlo!”

“Beh, convinci Helios, perché ti lamenti con me?” La faccia della principessina assunse tutte le sfumature del rosso.

“Cosa? Ma, ma… scemo!” Urlò scandalizzata e imbarazzatissima mettendo il broncio mentre Stephen era scoppiato in una fragorosa risata.

“Ehi, principessina, cosa sono ‘ste parole? Guarda che se ti sente mamma ti uccide…”.

“Lo so, lo so, una futura regina non parla in questo modo…”. Chibiusa fece una perfetta imitazione della madre. “Che palle! Ma la smetti di ridere… oh, ma vai a quel paese”. La ragazzina si distese a pancia in su sul prato fissando imbronciata le stelle.

“E ora di grazia cosa staresti facendo?” Domandò il ragazzo prendendo posto a fianco a lei.

“Secondo te genio? Ovvio no? Cerco ‘sta cavolo di stella, non ci tengo a rincontrare uno di quei cosi senza poterli far fuori e siccome non posso legarti a guinzaglio e portarti sempre con me, beh, è meglio che mi sbrighi a scegliere una stella”. Il ragazzo assunse una faccia divertita.

“Ma scusa genio” la scimmiottò lui “non lo sai che è la stella che ti sceglie? Potresti stare qui qualche secolo senza ottenere niente”.

“Sul serio?” Chiese la ragazzina un po’ sconsolata.

“Ah-ah”.

“Che palle!”

 

TO BE CONTINUED…

Ringraziamenti: a tutti voi che leggete e mi recensite! In particolare a Buffy1991: beh, spero che tu ti diverta in vacanza, ma guarda che appena torni voglio una rece^___^ no scherzo! La Zia Kai : grazie per l’augurio! Alice:p, Matilde e Gea_Kristh: vi adoro sempre di più raga! E infine Sam: tesoro ho visto che hai aggiornato tantissime cose… non vedo l’ora di leggermi tutto!

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