Sfida all'autorità

Ron si trascinò stancamente fin sul divano: per l’ennesima volta dovette ritrovare il compagno di tante avventure, che molte notti l’aveva consolato dopo i rifiuti di Hermione o le frequenti litigate.
Aveva ancora fresche nella mente le urla che la sua dolce metà gli aveva scagliato addosso non più di un’ora prima, quando, dopo un’altra discussione, gli aveva dato l’ultimatum: o si sarebbe dato una mossa per migliorare la memoria in fatto di date o l’avrebbe tenuto a stecchetto per un po’. E la donna non intendeva certo farlo digiunare.
«Non puoi farmi fare astinenza per questo», aveva cercato di piagnucolare, ma Hermione era stata ferrea.
Così mogio mogio si era rifugiato sul divano, o meglio gli era stato ordinato di andarsene in salotto a rinfrescarsi un po’ le idee e di fare ritorno solo quando le avesse avute più chiare sul futuro proprio e del loro matrimonio.
“Non può trattarmi sempre così” pensò e sospirò ancora una volta guardandosi le mani incrociate. Poi qualcosa scattò dentro di lui e si alzò diretto al piano superiore, pronto a prendersi anche una Maledizione Senza Perdono pur di farsi valere.