Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: ChiaraBella    25/02/2010    7 recensioni
Per la mia prima fan fiction ho scelto la mia coppia preferita: Edward e Bella. In pratica loro si incontreranno e diventeranno amici, però in una città in cui sono entrambi momentaneamente. Non sanno però che una serie di intrecci li lega indiscutibilmente. Dal secondo capitolo: Solo allora mi accorsi di non conoscere il suo nome. "Ehm, come ti chiami?" chiesi titubante. "Isabella" "Edward" e ci stingemmo la mano. Nel momento stesso del contatto sentì una scossa percorrere il braccio e sembrava arrivare dritto al cuore. Sono tutti umani. Avviso: sospensione causa esami
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi qui, di nuovo!

Allora, la notte di mercoledì non ho dormito grazie all'influenza che mi tiene segregata in casa. In compenso ho fatto tre ore di sonno e, fino alle sei del mattino ho letto tutto il libro Evernight e, dopo essermi svegliata alle sette e mezza, un ora e poco più dopo aver finito il primo, ho cominciato il secondo. Quest'ultimo l'ho finito alle sette della stessa sera.

 Ora voi direte: ma chi se ne frega!

 E avete anche ragione ma sono 600 pagine in totale e lo volevo raccontare.

Comunque è carino e mi piace, ma non quanto twilight! Aspetto comunque il terzo libro.

Domani vado a prenderne uno che si intitola: Quel ragazzo della porta accanto.

Qualcuna l'ha letto? Nessuno dei due?

Sono strana, lo so! Questa è diventata una mia frase abitudinaria!

Ora, tornando a noi, ringrazio le cinque recensioni:


 

simply_io: Credo anche io che siano molto teneri! Graze del parere sull'altra storia! Ciao!


 

Volpessa22: Sono contenta che ti faccia stare almeno un pochino bene, il nuovo capitolo. Quindi ti ringrazio del sostegno e voglio vedere il prossimo capitolo delle tue storie, mi raccomando. Scherzo, ma non vedo l'ora. Un bacioooo.


 

Giova71: Innanzi tutto ti ringrazio per esserti interessta al mio stato di salute. Purtroppo però sto ancora male, lo saprai già se hai letto sopra. Grazie per aver commentato ancora! Baci.


 

Reussiii: In effetti un po' di sfiga Bella ce l'ha sempre, no? Comunque mi fa piacere sapere il tuo parere dell'altra storia, grazie.


 

Elysa 172: La nostra New Entry! Sono contenta che tu abbia letto la mia storia, è la prima che pubblico! Baci anche a te.


 

Ringrazio i seguiti (24) e i (8) preferiti

Ringrazio anche i tre autori preferiti


 


 


 


 

New York New York


 

Fine ed...


 

Pov Edward


 

Erano passati due giorni. Giorni in cui avevo solo scambiato messaggi con Isabella. Mi era dispiaciuto moltissimo non vederla e mi ribadivo continuamente di smetterla con questi pensieri. Non l'avrei più rivista dopo gli altri due giorni, nei quali sarebbe stata lasciata libera

Proprio oggi, il nostro penultimo giorno, avevamo “appuntamento” davanti alla porta della sua camera, la 1796 al sesto piano. L'albergo era proprio grosso!

Ero proprio lì davanti e sentivo delle voci, una particolarmente familiare, come se la conoscessi da anni, che ridevano.

Stavo per bussare quando sulla porta apparve Isabella, era vestita interamente di blu e teneva sotto braccio un libro dalla copertina violetta.

Quando si accorse di me disse- Oh ciao! Stavo uscendo ad aspettarti- e mi spuntò il sorriso.

Dall'altra parte sentivo delle risate smorzate ma molto vicine, come tentativo fallito di non farsi sentire.

-Ciao anche a te! Sono gli ultimi due giorni, non pensavo di riuscire ad incontrarti!

-Veramente neanche io- sussurrò timorosa- che facciamo oggi?

-Ti va un gelato?- chiesi, ne avevo proprio voglia- e poi magari facciamo una passeggiata. Okay?

Isabella annuì, convinta.

Eravamo nel centro della città, appena usciti da un bar dove avevamo scoperto di aver gusti simili in merito di gelati.

Avevamo in mano un cono con tre gusti: cioccolato, fior di latte, e fragola.

-Mmm, buono!- esclamò leccandosi i baffi.

La guardai, era bellissima, questo non lo avevo mai negato. Ad un tratto si girò sentendosi osservata e, quando incrociò i miei occhi, sorrise. Un sorriso sincero, spontaneo, di quelli che si fanno agli amici più cari.

-Senti, quando partite? Intendo: domani ci possiamo vedere o sei via?- volevo davvero sapere se quella fosse stata l'ultima volta in cui ci saremmo visti.

-Domani mi trascinano, letteralmente, a fare compere- mi aveva raccontato delle sue amiche così patite della moda, assomigliavano ad Alice. Per fortuna Claire non era così vivace!-Credo che non ci vedremo più- e terminò la frase in modo triste.

Abbassai lo sguardo, a disagio. Non sapevo come comportarmi e, da quel che potevo vedere, neanche lei era a posto.

-Quindi non ci vedremo più. Ok, non so cosa dire- e lei mi sorrise- tu cosa dici?

-Dico che probabilmente hai ragione e diventeremo come quegli amici che incontri una volta al mare e l'anno dopo non ti ricordi già più- non sembrava che, di questa affermazione, fosse molto convinta.

Passeggiammo in circolo fino a ritornare davanti all'albergo dopo un'ora e mezza.

-Allora...- non sapevo cosa dire.

-Bhe, direi che è un addio, giusto?- ora non sapevo cosa rispondere.

Si alzò in punta di piedi e mi lasciò un caldo bacio culla guancia.

Finito questo momento sorrisi triste e lei si voltò, per sparire alla chiusura delle porte dell'ascensore.

Tornai in camera a passo spedito e mi fiondai sotto la doccia, seguito dallo sguardo stranito dei ragazzi.

Sfogai tutta la mia frustrazione mentre le goccioline d'acqua calda scorrevano sul mio corpo. Come una purificazione.


 

Pov Bella


 

Ero appena salita sull'ascensore quando, contro ogni regola possibile ed immaginabile, le mie guance vennero rigate da due lacrime solitarie. Perché piangevo? Non dovevo piangere.

Asciugai con la mani l'acqua salata dal mio volto e uscii dall'ascensore, unico testimone della mia sofferenza muta ed sbagliata.

Le ragazze, comprensive, anche se non conoscevano il motivo della mia tristezza non insistettero per farmi parlare.

A dir la verità neanche io lo sapevo con precisione. Edward era importante per il mio cuore in un modo che la mia mente non comprendeva, che giudicava errato.

Che mi fossi innamo...- No, non poteva essere. Non di lui, non qui.

Il giorno dopo, ovvero quello dello shopping.

Eravamo nel terzo negozio di abiti e ne eravamo appena uscite.

Alice aveva portato Angela in un altro negozio. Dicendo che voleva passarli tutti, quindi io e Rosalie eravamo da un'altra parte.

Mi girai indietro e vidi un ragazzo che mi somigliava, capelli mogano, come i miei. Rose vide dove guardavo e mi incitò- Quello è tuo cugino, vai a salutarlo.

A quelle parole una grande gioia si insinuò in me e non mi accorsi delle persone che mi stavano attorno, non pensai che potevamo sembrare due perfetti innamorati e neanche che la persona che pensavo di aver salutato per l'ultima volta ieri era a pochi metri di distanza.

Mi misi a correre e, quando gli arrivai di fronte, lo abbracciai. Si irrigidì al mio tocco, allora i staccai. Mi guardò come si guarda una pazza e io sussurrai- Ben!

Quando mi riconobbe mi prese in braccio e mi fece girare, era un tipo molto espansivo con me, prima eravamo come fratelli.

-Bella! Come sono contento di rivederti.

Sì, anche lui era felice.


 

Pov Edward


 

Ero a fare l'ultimo giro con Ben mentre mi parlava di una certa ragazza, doveva averlo molto colpito. Era una delle ragazze del gruppo di Alice, l'avrebbe rivista a casa. Io non ero ancora dell'umore giusto per stare tutti insieme quindi ero solo con Ben.

In lontananza vidi Isabella... che correva verso un ragazzo moro e il sorriso, che avevo acquistato alla sua vista, si spense subito. Mi girai meglio per vedere chi abbracciava un ragazzo che , da quel poco che vedevo, assomigliava al mio compagno di giri momentaneo, Ben.

Non volevo ammettere che fosse proprio lui ad abbracciarla, mi voltai di spalle per non guardare più. Dopo dieci minuti in cui, penso, fecero conversazione lui mi arrivò da dietro dandomi una pacca sulla spalla. Aveva un'aria felice. Magari quella era la ragazza di cui parlava, ma mi sembrava troppo affettuoso per averla conosciuta pochi giorni prima. Allora chi era per lui Isabella?

Non gli chiesi niente, non ne avevo il coraggio. Un dubbio però mi tormentava, ero logorato dentro da un'emozione che non riuscivo a comprendere.

Tornammo in albergo, pronti a partire con il volo notturno.


 


 

Allora, la prossima volta vedremo le ragazze a Forks!

Ci sarà quindi l'incontro a tutti gli effetti... siete curiose?

Spero che il capitolo sia piaciuto!

Allora, Edward geloso come vi sembra?


 

Vi piacciono queste frasi?


 

- L'amore che può morire non era amore.

B. Auerbach


- La misura dell'amore è amare senza misura.

Sant’Agostino


Ditemi tutto quello che pensate. Soprattutto dopo la mia sparata dell'inizio del capitolo.

Ciao, Chiara.

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: ChiaraBella