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Autore: callistas    25/02/2010    13 recensioni
Nulla di eclatante. La solita storiella sulle domande esistenziali poste dai figli ai genitori. Un intermezzo che mi separa da Sex and The City
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Papà, come nascono i bambini? Ennesima storiella sulle domande esistenziali della vita.
Spero vi strappi un sorrisetto.









Papà, come nascono i bambini?

Tutte le persone che hanno avuto modo di conoscere Draco Lucius Malfoy, hanno avuto l’occasione di farsi un’opinione personale su questo ragazzo, ora uomo.
In molti l’hanno etichettato come borioso, arrogante, viziato, Mangiamorte, bastardo, egocentrico… l’elenco continuerebbe all’infinito, ma se c’è una virtù che a Draco Malfoy non si può negare è la pazienza.
Sicuramente, in questo momento, qualche centinaio di paia d’occhi si sarà allargato a palla per l’apocalittica bestemmia che ho appena detto.
Ebbene, mi spiace deludervi, ma Draco è un tipo paziente.
Piccola precisazione: lo è con le persone a lui care.
E la piccola Drew era una di queste persone.

Drew.
Drew è una bambina, ha sei anni e ha ereditato le caratteristiche fisiche del padre, in altre parole occhi azzurri, che variano al grigio plumbeo in base allo stato d’animo e capelli biondi, quasi bianchi, ma fortunatamente, ha ereditato il carattere e il cervello della madre.
Hermione Granger.
Drew ha sei anni e ogni giorno se ne esce con una domanda cui è impossibile dare la risposta. Ma si sa che quando si dice Draco Lucius Malfoy, nulla è impossibile.
Specie se a chiedere è la sua adorabile e intoccabile figlia.
Hermione, quel fine settimana, si era dovuta assentare per forza di cose per una riunione al Ministero della magia per fare un controllo generale sulla situazione che regnava nel mondo magico.
Ogni volta che la donna si doveva allontanare, Draco era molto riluttante e anche quella volta protestò vivamente, adducendo la scusa che lei trascurava lui e sua figlia – cosa assolutamente non vera, ma Draco ne approfittava sempre – ma quella volta la lasciò andare. Voleva trascorrere un po’ di tempo con sua figlia da solo e l’occasione di Hermione fuori di casa sarebbe stato un boccino da cogliere al volo.

Erano in sala da pranzo e Drew era particolarmente silenziosa. Draco se ne accorse, perché solitamente la figlia lo stordiva di chiacchiere su cos’aveva imparato quel giorno fino a ora di andare a letto.
“Tesoro, qualcosa non va?” – chiese Draco, premuroso.
La bimba alzò lo sguardo e arricciò la boccuccia, segno che non sapeva se parlarne con il padre.
“No, papà. Va tutto bene.” – rispose lei educatamente.
Draco sorrise. La troppa educazione di quella risposta, gli aveva lasciato a intendere che c’era qualcosa che bolliva nel calderone, ma lasciò perdere.

Venne ora di mettere la bambina a letto e Draco si avviò verso la sua cameretta per infilarle il pigiamino. Il biondo l’aveva accompagnata in bagno, affinché si lavasse i denti e poi andò con lei sul letto per cambiarla per la notte.
Mentre le toglieva la maglietta, Drew finalmente si sfogò.
“Papà?”
“Dimmi…” – disse lui, soddisfatto che la bambina avesse ceduto. Le stava infilando la maglietta del pigiama, quando la bomba arrivò.
“Come nascono i bambini?”
Draco si fermò, ghiacciato. La povera Drew stava lottando per far uscire la testa dal colletto, quando suo padre le tirò giù la maglietta d’un colpo, facendo sbucare un faccino tutto rosso.
“Perché vuoi saperlo?” – chiese, con tutto il sangue freddo – e in quel momento sentiva di avere i cubetti di ghiaccio nelle vene – che possedeva.
Accidenti a Hermione che partiva sempre nei momenti meno opportuni. Manco lo facesse apposta! Quando lei non c’era a Drew venivano in mente le cose più assurde!
“Quando mi hai portata a Mielandia, oggi, mi hai lasciata sulla panchina.” – disse, con la semplicità tipica dei bambini piccoli.
Draco ghiacciò ancora di più. Che diavolo era successo in cinque minuti d’assenza?
“E una signora si è seduta vicina a me. Aveva la pancia molto grande!”
Draco provò l’istinto di uccidere quella donna.
“Le ho chiesto se aveva mangiato troppo, ma mi ha detto che lì dentro c’era un bambino. Papà? C’ero anch’io nella pancia della mamma?”
Draco per un momento ghignò. Eccome se anche lei c’era nella pancia di Hermione… in pratica ce l’aveva messo lui!
“Sì, tesoro. Anche tu eri nella pancia della mamma.”
“E come ci sono entrata?”
Draco sentiva sempre più caldo.
“Vedi… è un discorso un po’ complicato, che da grande sicuramente capirai meglio, ma… nella pancia della mamma ho messo un semino. Questo semino si è trasformato e sei arrivata tu. È un po’ come l’erba.”
Drew piegò la testa da un lato, segno che non aveva capito.
“Prima di vedere i fili verdi si deve mettere dei semini nella terra e poi da questi nascono i fili.”
“E come sono uscita?”
Draco chiuse gli occhi, sentendo un imminente bisogno di piangere. Mica poteva dirle che era uscita da… da lì.
“I dottori hanno fatto un taglio sulla pancia della mamma e ti hanno tirata fuori.” – disse, ricordando un metodo babbano raccontato da Hermione, quando avevano deciso in che modo far partorire la donna.
“Me lo metterai tu il semino nella pancia?”
Oh, benedetta ingenuità!, pensò Draco.
“No, tesoro. Io non posso. Sarà qualcun altro, ma questa persona deve ancora arrivare.”
E mai arriverà!, pensò sempre il povero biondo.
“Hai capito, adesso?”
Drew fece un enorme sorrisone. Suo padre sapeva sempre tutto!
“Certo papà! Grazie!” – gli diede un bacio sulla guancia e s’infilò di corsa a letto.

Il fine settimana passò in totale relax. Drew non aveva più avanzato obiezioni sull’argomento “bambini” e Draco pensò veramente di essere un grande! Era riuscito a dissipare i dubbi della figlia e il tutto senza l’aiuto di Hermione! Si sentiva orgoglioso di se stesso.

Quel sabato, sarebbe tornata la padrona di casa e Drew aveva una bella sorpresa per lei. Chissà se sarebbe stata contenta.
“Sono tornata!” – disse Hermione, smaterializzatasi proprio in quel momento.
Draco e Drew arrivarono insieme e la bimba le corse incontro, tutta allegra.
“Mamma! Mamma!”
Hermione si accucciò e la prese tra le braccia.
“Il mio amore! Hai fatto la brava con il papà?” – chiese, sorridendo felice. Poi, la rimise a terra.
“Sì! Lo sai mamma? Aspetto un bambino!”
Il tempo parve cristallizzarsi. Hermione guardò Draco, sperando di aver capito male, ma a quanto pare il marito era nella sua stessa identica situazione.
“Cos… eh?” – disse Hermione, che non ebbe la forza di finire la frase.
“Sì! Il papà mi ha detto come si fanno i bambini e io ne ho uno nella pancia!”
Se Hermione, dapprima pallida come un cencio per la notizia, ora era di un pericoloso rosso fuoco. Draco, sentendo quello sguardo su di sé, indietreggiò.
“Posso spiegare…” – disse subito lui.
“Oooohh… hai proprio ragione! Qui ci sono un bel po’ di cose da spiegare! Drew, tesoro…” – disse Hermione, con il tono di voce più dolce che potesse simulare in un momento come quello. – “Vai in camera tua e aspettami. Poi la mamma ti deve dire una cosa.”
“Sui bambini?”
“Sì. Sui bambini.” – disse la donna.
Drew alzò le spalle, ignara di aver messo suo padre in una condizione di totale pericolo. Quando la piccola fu fuori portata sia uditiva che visiva, Hermione fece una piazzata all’uomo che se la sarebbe ricordata in eterno.
“Che diavolo le hai detto si può sapere? Non posso lasciarti da sola con lei che le vai a dire come nascono i bambini!”
“Me l’ha chiesto lei!”
“E ti sembra il caso di dire a una bambina di sei anni che bisogna mettere un seme nel suo ventre per avere un bambino?”
“Perché? Non è vero?” – chiese lui di getto, tappandosi immediatamente la bocca.
Hermione si girò per andare a parlare con la bimba, per chiarire dei dubbi che potrebbero, un giorno, minare la sua sanità mentale.
“Lascia perdere. Adesso vado a parlarle io.”
Draco la guardò andarsene verso la camera della bambina, terrorizzato.
Hermione raggiunse la figlia, con la quale ebbe una luuuuunga e chiarificatrice chiacchierata.




Due giorni dopo…
“Potresti anche dirmi come hai risolto la questione!” – disse Draco. Da quando aveva parlato con Drew, Hermione si era fermamente rifiutata di dare spiegazioni a Draco, che continuava a tampinarla.
“D’accordo.” – disse, arrivata al limite dell’esasperazione. – “Drew? Puoi venire un attimo?”
La bimba si diresse dalla madre e le si sedette in braccio.
“Ti ricordi la chiacchierata che abbiamo fatto due giorni fa su come nascono i bambini?”
Drew annuì con la testa.
“Brava… puoi dire al papà quello che hai detto a me?”
“Certo!”
“Chi ti ha dato il semino da mettere nella pancia?”
“James!” – disse la bimba tutta felice.
Draco sbiancò.
“James… chi?” – chiese, sperando che non fosse quel James.
“Il bambino dello zio Harry!” – disse con ovvietà la bimba.
Draco scattò in piedi, bianco per la notizia, rosso per la rabbia.
“COSA?!?! MA IO LO AMMAZZO!”
“Perché? Il suo semino era molto buono, sai? Dovresti mangiarlo anche tu!”
Draco collassò. La sua… la sua preziosa… innocente bambina… con il… di Potter… in bocca… cadde sconvolto sulla sedia, mentre guardava il suo bene più prezioso tutto contento per quello scambio di fluidi corporei.
“Io l’ho mandato giù subito. Era dolce. Papà? Anche il tuo semino era dolce?”
Hermione non ce la fece più. Scoppiò a ridere tanto da slogarsi la mascella.
“Perché ridi, mamma?”
Con uno sforzo sovrumano, Hermione mandò via la bambina, rimanendo da sola con Draco.
Che sentiva il bisogno di parlare con la sua dolce metà.
“Hermione?” – la chiamò lui con un tono degno degli anni di Hogwarts. – “Cosa.cazzo.ridi?”
E la ragazza continuò imperterrita. Ci vollero venti minuti di minacce per riuscire a farla parlare. Draco era un fascio di nervi.
“Anguria.” – disse Hermione semplicemente.
Draco scosse la testa, non capendo.
“Anguria. Drew ha mangiato i semini dell’anguria che James le aveva offerto.”
Draco sbiancò.
“Tu… tu lo sapevi… e non mi hai detto niente!” – tuonò inviperito.
Hermione alzò le mani in segno di resa.
“Piccola vendetta, Principe delle Serpi.”
“Brutta… ti sembra il modo di farmi morire?”
Hermione allora si alzò dalla sua sedia e andò a sedersi in braccio a suo marito. Draco si scostò, ancora fremente per la discussione avuta poco prima.
“Granger, non saranno quattro bacetti in croce a farmela passare!” – tuonò lui, sicuro come non mai.
Hermione soffocò la sua risata con un bacio sul collo di lui che stava iniziando a dare segni di cedimento. Con un sorrisetto divertito sulle labbra, Hermione si staccò da Draco e iniziò a sfilargli la cravatta e ad aprire i primi bottoni. Solo che Draco la fermò, stupito per primo di quell’azione. Di solito la lasciava andare avanti.
“Suvvia Draco… tu hai fatto morire me di spavento e io mi sono presa una piccola rivincita.”
“Dannata…” – bofonchiò lui, conscio di essersela meritata.
“La sai una cosa?” – disse Hermione, sedendosi su di lui.
Draco la guardò con un sorrisetto, mentre la vedeva aprirgli completamente la camicia. Sentì mille scariche elettriche quando sua moglie iniziò a sfiorargli i pettorali con i polpastrelli.
“Cosa?”
“Ho voglia di anguria…”









Spero sia piaciuta e che vi abbia fatto sorridere.
Piccolo intermezzo prima di aggiornare Sex and The City.
Besitos!
  
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