Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Ater Chrysanthemum    26/02/2010    2 recensioni
Un criminale arrestato anni fa dalla Squadra Speciale Cobra 11 è stato rilasciato dal carcere prima del previsto per buona condotta. Gli anni che ha trascorso in galera hanno alimentato giorno per giorno il suo odio nei confronti di Semir e di conseguenza del suo collega Jan. Il criminale troverà un modo per vendicarsi senza sapere che,invece,farà loro un gran favore aiutandoli a comprendere una cosa che prima non riuscivano a capire…
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Otto e Dieter assistettero alla scena senza pronunciar parola. Quando la barella dell’ambulanza caricò Jan sul mezzo,la sua pelle pallida e il suo restare immobile lo faceva sembrare un morto. Una visione che dava i brividi.

Semir la vedeva davanti a se,l’auto rossa di David. Un po’ di nervosismo lo assalì. Adesso avrebbe dovuto far attenzione anche a non scontrarsi con lui. Ma non poteva assolutamente prendersela col fratello di Eric,perché era per merito suo se adesso era ancora vivo. E poi arrestare Eric veniva prima di tutto e quasi ci sperava nell’aiuto di David.

Eric guardò nello specchietto retrovisore. Sogghignò e premette di più sull’acceleratore. Così fecero anche David e Semir che erano alle sue calcagna. Gerkhan non distoglieva lo sguardo dall’auto di Eric, ma con la testa era altrove. Davanti ai suoi occhi aleggiava ancora l’immagine di Jan che si stringeva a lui e sentiva ancora il suo tono sincero che diceva “ Ti amo ”. Ora che era più lucido di quando era rinchiuso nella cella al freddo più totale, non riusciva a credere a quello che era accaduto tra loro due. Era stato lui a baciarlo,a fare la prima mossa. Sentiva il cuore che aveva incominciato a battere forte contro il petto fargli quasi male. Perché lo aveva fatto? Si era solo messo in un mare di guai… E adesso, Andrea? Cosa avrebbero pensato gli altri? Sospirò. Era come se l’aria gli si fosse stretta in gola. L’ultima speranza era che Jan avesse gia dimenticato tutto. O almeno questo era quello che desiderava razionalmente. Col cuore,invece,desiderava che anche Jan provasse davvero quello che gli aveva confessato qualche ora prima.

Eric adocchiò la pistola che sbatacchiava qua e la sul sedile accanto al suo. Doveva mettere fine a questa storia. La afferrò e la puntò contro il parabrezza dell’auto del fratello. David cercò di girare appena intravide la pistola puntata contro di lui. Riuscì a evitare solo che la pallottola non prendesse lui. Il vetro del parabrezza andò in frantumi e David rallentò la corsa. Quindi Semir ne approfittò per superarlo ed estrasse la sua di pistola. Puntò alle gomme, ma la cosa era piuttosto complicata perché Eric continuava ancora a sparare all’impazzata contro di lui. Aspettò che il criminale esaurisse le pallottole per agire. Fece di nuovo capolino dal finestrino aperto e sparò due o tre colpi sulle gomme dell’auto che sbandò raschiando l’asfalto e emanando scintille dalle ruote sgonfie. Era stato troppo impulsivo a sprecare le sue munizioni. Ma ormai era fatta. Riuscì a frenare e uscì di corsa dall’auto,abbandonandola pericolosamente sulla strada. Semir lo perse di vista ma il fratello No. Scese anche David dalla sua auto e fece cenno a Semir di seguirlo.

Eric era entrato in un’enorme fabbrica dimessa che odorava di vecchio .Era una fabbrica di indumenti. Alcuni erano ancora abbandonati al suo interno << Eric,smettila ormai è finita >> gridò David e la sua voce rimbombò nella grande e fredda costruzione. Eric si nascose tra un cumulo di scatoloni e tese l’orecchio al massimo. Prese una maglia di lana da uno delle tante scatole e la attorcigliò. David fece segno a Semir di restare fermo dov’era e di strare in silenzio mettendo un dito davanti alla bocca. Semir si immobilizzò,non proprio felice di dover obbedire << Eric >> David di avvicinò agli scatoloni dove era nascosto Eric e in un attimo il malvivente afferrò il fratello sorprendendolo dietro le spalle e cercando di soffocarlo con la maglia stringendogliela forte in gola. David boccheggiò cercando di respirare,ma stava gia diventando viola in volto. Semir puntò la pistola contro Eric che fu sorpreso di trovarlo ancora dietro di lui << Ah,ci sei anche tu >> disse , questa volta perdendo la calma << Vorrà dire che chiuderò i conti anche con te >> ma non era convincente. La voce gli tremava e gli occhi erano fissi sulla pistola di Semir. Eric si mosse all’indietro e raggiunse un dirupo nei pressi della fabbrica tenendo sempre il fratello davanti a se << Fermo, o lo ammazzo >> disse sporgendo David sul dirupo. Semir posò lentamente l’arma a terra e alzò le mani << Calmati,lascia stare David >> disse procedendo a passi lenti << Ho detto di stare fermo >> Eric guardò di sotto e si sentì mancare il fiato. Aveva sempre sofferto di vertigini. Ma fu attirato da qualcosa. Innumerevoli auto della polizia erano sotto di loro, con le armi puntate contro di lui. No,un’altra volta in carcere non lo avrebbe sopportato. Sospirò e sotto lo sguardo incredulo e impotente di Semir si lasciò cadere dal dirupo assieme al fratello.

   
 
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