PROLOGO... PRIMO SGUARDO

POV EDWARD

--Buongiorno mamma-- dissi a mia madre quando mi svegliai.
--Buongiorno Edward, agitato per il primo giorno di scuola qui a Forks?--
--No, sono tranquillo-- dissi.
Poi si alzò mio padre, che entrato in cucina, salutò prima me e poi mia madre con un bacio; poi si mise a leggere. 
Io e i miei genitori, Elizabeth ed Edward Senior, ci eravamo appena trasferiti in questa nuova cittadina, chiamata Forks e quel giorno io avrei cominciato a frequentare la nuova scuola.
Dopo aver bevuto del latte mi alzai ed andai a sistemarmi, finito mi preparai ad uscire:
--Ciao, io vado a scuola-- dissi ai miei genitori.
--Ciao Edward, buona giornata-- risposero
Uscito da casa salì sulla mia Volvo, che avevo comprato l'anno prima con i miei risparmi.
Arrivato alla nuova scuola, tutti mi guardavano come se fossi un fenomeno da baraccone, forse era strano lì vedere qualche studente nuovo.
Andai subito in segreteria, mi davano fastidio tutti quelli sguardi curiosi.
Dopo aver preso tutte le carte necessarie, mi incamminai verso l'aula di biologia, sempre se l'avessi trovata.
Ad un tratto però qualcosa mi colpì:
Una bellissima ragazza dagli occhi color cioccolato, mi guardava. Quando si accorse che la stavo fissando anch'io, i libri che aveva fra le mani le caddero per terra.
Io subito mi avvicinai a lei per aiutarla, i nostri sguardi si incrociarono di nuovo ed una sensazione nuova fece battere il mio cuore.
--Grazie-- mormorò lo ragazza ritornando ad arrossire.
--Di niente-- le dissi sorridendole --Comunque, il mio nome è Edward Masen-- continuai presentandomi.
--Io invece sono Isabella Swan, ma preferisco essere chiamata Bella--
--D'accordo Bella--dissi
--Quindi sei tu il nuovo studente?--mi chiese.
--Ebbene si--dissi facendola ridere.
--Be', che lezione hai a prima ora?--mi domandò.
--Biologia--risposi
--Benissimo-- disse Bella --Anch'io, puoi sederti accanto a me se ti va-- continuò vergognosa.
--Certo, mi farebbe piacere--dissi.
Così ci incamminammo verso l'aula di biologia. Durante la lezione io le lanciavo sguardi furtivi, era veramente bellissima:
Occhi color cioccolato, capelli castani, labbra a cuore, pelle perfetta; era come se fosse uscita dal quadro del più grande pittore al mondo.
Ma notandola bene vidi che vicino al mento, aveva un grosso graffio: Chissà come se l'era procurato.
Quando la lezione finì, le chiesi:
--Ti andrebbe di studiare insieme oggi?--
--Certo--disse lei senza esitazioni.
--Facciamo a casa tua?-- domandai.
La sua reazione mi stupì:
La vidi incupirsi e abbassare il capo, poi si ricompose e mi disse:
--Meglio di no, potremmo studiare da te?--
--Certo, nessun problema-- dissi guardandola negli occhi, ma lei deviò subito lo sguardo.
"Bella, cosa mi nascondi?" pensai.