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Autore: Saeko_chan    26/02/2010    1 recensioni
-Ah, Itachi, arriverà il giorno in cui il capo morirà e con lui pure tu…- Lui trattiene una risatina senza però scomporsi più di tanto. E’ semplicemente insopportabile quando fa così! Lei: un demone, lui: angelo, potranno mai amare come due comuni mortali?
Genere: Romantico, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Mi sono presa una pausa per vedere se mi veniva qualcosa di logico in mente e ce l'ho fatta! O almeno credo... Spero...Mi auguro...xD

Come sempre c'è un nuovo personaggio di nome Saeko, lo so, uso quasi sempre lo stesso nome ma non mi veniva in mente nient'altro e poi Saeko è pure il nome che uso io per i gdr...

La storia è ambientata in Italia per essere precisi ed è una AU com'é stato evidenziato nelle avvertenze, è la prima volta che mi cimento in questo genere che normalmente non mi è mai riuscito molto bene, quindi vorrei sapere cosa ne pensate^^

Buona lettura!

Prefazione.

 

Mi alzo un po’ titubante dal letto, devono essere circa le 6,30 per l’orario umano...

Lentamente mi guardo intorno, questa stanza é davvero insopportabile per me!

So di dover andare a scuola come tutte le santissime mattine, ma non ne ho voglia, se è per questo non ne ho mai voglia…

-Saeko, scendi!- Una voce forte e chiara si fa sentire, una voce di un giovane uomo se così si può chiamare, la voce di mio fratello Itachi.

Non ho voglia di accendere la luce e quindi i miei occhi diventano rossi, così ci vedo benissimo anche di prima mattina.

Non rispondo a mio fratello visto che quasi sicuramente non servirà a niente…

Velocemente mi dirigo verso la finestra ed apro le ali, sono lunghe e rosse, hanno una circonferenza di quasi due metri e mezzo ed è per questo che la mia finestra è gigantesca.

Spicco un balzo e mi libro in volo per poi scendere giù in picchiata verso il suolo del giardino di casa “mia”.

Dolcemente atterro sull’erba soffice e non mi importa se sono ancora in pigiama e senza ciabatte, tanto la cosa non cambierebbe molto lo stesso nemmeno se mi vestissi…

-Saeko, ti vuoi dare una mossa!?- E’ sempre lui…

Certe volte mi chiedo come mai io non l’abbia già ucciso…

Sì, il motivo in fondo è molto semplice: in questo mondo sarei un’assassina, mentre nel mio se ne fregherebbero visto che cose den genere sono all’ordine del giorno, ma non qui…

Ah sì, poi lui è l’unico che può badare a me in questo mondo ed è pure molto più forte della sottoscritta, me ne ero completamente scordata!

Poi, altro piccolo appunto: il nostro capo ha bisogno di lui, tradotto: non posso/non devo ucciderlo o finirò male pure io.

Velocemente mi dirigo dentro casa dalla porta sul retro la quale è sempre aperta e mi ritrovo in cucina dove lui mi guarda accigliato e un po’ spazientito.

-Si può sapere quanto ti ci voleva? Sai, vero, che dopo tocca a me guidare!?- Sospiro e prendo una tazza di latte caldo buttandolo giù tutto d’un fiato, ho bisogno di mangiare, almeno finché sono in questo mondo…

-Ah, Itachi, arriverà il giorno in cui il capo morirà e con lui pure tu…- Lui trattiene una risatina senza però scomporsi più di tanto.

E’ semplicemente insopportabile quando fa così!

-Vado a “piedi”…- Annuncio facendo il verso delle virgolette mentre dico l’ultima parola, perché tanto a piedi realmente non ci vado…

Lui non risponde ma alla fine io gli rivolgo una domanda piuttosto banale.

-Dov’è l’idiota?- Da me ormai soprannominato così da tempo immemore Sasuke Uchiha è il suo vero nome, l’altro mio fratello per essere chiari.

Non l’ho mai sopportato più di tanto, lui si crede superiore a tutti e pensa di poter sconfiggere il nostro capo.

Spero davvero che presto lotti contro di lui, almeno morrà definitivamente.

Itachi dopo poco mi risponde senza accennare a un minimo sorriso o a un qual si voglia accenno a delle emozioni a lui del tutto estranee.

-E’ a svolgere un compito per il capo…- Sentito questo non aspetto altro ed esco di casa prendendo al volo la borsa con i libri scolastici

Questo è il mio primo giorno di scuola in una comune città di comuni esseri umani.

Uno schifo, in parole povere.

Comincio a correre per poi eseguire un balzo all’improvviso mentre le mie ali si spalancano e comincio a volare.

La nostra casa è distante dalla città, infatti ho tutto il tempo di alzarmi in cielo per non essere vista dagli umani.

Mantengo il volo a passo d’uomo per non arrivare troppo presto a scuola, dopo tutto saranno si e no le 7,00!

Atterro in un vicolo isolato dove comincio a camminare abbastanza tranquillamente fino a che non mi ritrovo nella città mattutina.

Un tale caos!

Macchine, almeno credo, che viaggiano a velocità che io posso benissimo superare e prevedere anche se in questo momento è meglio di no, i miei occhi devono rimanere neri, non rossi, sarebbe una pazzia.

Lentamente mi avvio verso la scuola non molto lontana da lì finché un ragazzo non mi blocca per i polsi e mi butta contro un muro.

-Sei nuova, è?- Sospiro, mi dispiace un po’ per quel ragazzo, dimostra all’incirca vent’anni, ma adesso davvero non ho voglia di giocare.

-Scusami, ma adesso devo andare…- Dico prima di imporre un po’ più di forza nelle mie braccia e così riesco a liberarmi dalla stretta dell’altro.

Capelli bianchissimi ed occhi tendenti al viola, è davvero carino per essere un umano…

-Ma come…?- Lo sento balbettare, ma sono già troppo lontana per poter ascoltare il resto del discorso.

Adesso sono davanti al cancello scolastico.

So che tra poco suonerà e comincerà il mio primo giorno da comune essere umano in una comune città di nome Firenze.

Il capoluogo della Toscana a quanto mi risulta…

   
 
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