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Autore: Elepinkina    22/07/2005    2 recensioni
Ashley Davis é una ragazza di 16anni come tutte le altre solo che é un po' più maschiaccio e ama andare in giro con il suo gruppo di amici (tutti ragazzi ovvio!)... il suo migliore amico non é altro che Jeremy Sumpter ma devo premettere che la storia non gira su di lui...scoprirete tutto leggendo. Il personaggio di Ashley é ispirato ad Avril Lavigne come carattere e nel modo di fare e di vestire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Così il giorno dopo camminavo tranquilla per i corridoi pieni di gente a scuola. La relazione l’avevo fatta ed era tutto apposto, Nicole non mi rivolgeva la parola (che novità!) e io parlavo a destra e a manca con molta gente, delle volte mi pareva di conoscere tutti. Ero al mio armadietto quando i tre intellettuali vennero da me: Scrugh, Ludwing ed Edward. Fu proprio quest’ultimo a rivolgermi la parola.
«Ehy, Ashley!» mi richiamò all’attenzione.
«Ah, ciao!» dissi voltandomi e facendo un sorriso forzato. Non ero felice di vederli logico. Erano dei bravi ragazzi e non mi stavano antipatici ma non erano il mio genere, cioé la gente che conoscevo io era più sciolta e amava fare pazzie.
«Senti fra poco é Halloween e ci sarà la festa...ti va di venirci con me?» mi chiese poi mi guardò un attimo e aggiunse: «Vestita più elegantemente, ovvio»
Avrei voluto rispondergli: “Certo che no! Se vuoi essere incoronato principe del ballo vacci con una bellona che si veste da cenerentola ma io non sono quel tipo di ragazza!” ma non volevo essere considerata antipatica, da nessuno quindi mi limitai ad un semplice: «Devo pensarci é troppo presto ancora, siamo solo al 20 ottobre!» sperando che qualcun’altro mi chiedesse di essere la sua “dama”.
«Ciao Ash!» mi chiamò Christine sempre con il suo bianco sorriso stampato in viso.
«Ehy!Come va?»
«Bene, te? Tutto apposto con i ragazzi? Ho visto che ti si é avvicinato quel secchione di Edward...non mi pare il tuo tipo.»
«Non lo é per niente, infatti!» sbottai.
«Scusa! Comunque con i ragazzi come va?»
«Wow! Non ti é mai interessato così tanto! Vuol dire che nascondi qualcosa!» dissi ridendo «Avanti, chi é la tua vittima?»
«Devo proprio dirtelo?»
«Uffa, siamo amiche!» protestai.
«Beh, ecco mi piace...Jeremy.»
Restai un po’ sbalordita, se non sconvolta. Il mio migliore amico piaceva alla mia amica...beh prima o poi dovevo accettarlo.
«Sei sicura di sentirti bene?» le chiesi.
«Certo! Anzi sei tu quella che non deve sentirsi molto bene...gli muore dietro metà della scuola!» mi fece notare come se fosse la cosa più ovvia al mondo ma non lo era.
«Mah, gusti!»
«Piuttosto, tu e da un po’ che non esci con qualcuno...» mi disse uscendo dalla lezione di aritmetica.
«Oh, no Chris, non riiniziare con la solita storia!» l’avvertii aumentando il passo verso il mio armadietto.
«Ma dai, Ash!» protestò lei raggiungendomi mentre io mettevo dentro i libri e prendevo quelli che mi dovevo portare a casa. «Sono già cinque mesi che non frequenti qualcuno!»
Mi voltai verso di lei e, con un dito contro, le dissi: «Non sono già 5 mesi sono SOLO 5 mesi! E poi mi bastano i miei amici per adesso!»
«Che succede?» chiese Jeremy che si era avvicinato.
«Niente» gli sorrisi. Ma quei suoi occhi azzurri mi guardavano ancora in cerca di una risposta, e non ottenendone una valida si voltò verso Chris.
«Stavamo discutendo su ragazzi» disse lei arrossendo leggermente.
«Ah.» disse poco convinto lui.
«Ciao Chris! Ci sentiamo!» le dissi prima che Jeremy mi prendesse e mi portasse verso l’uscita della scuola.
Mentre tornavamo a casa gli raccontai della ricerca di biologia e degli ultimi avvenimenti che mi erano successi a scuola compreso l’invito al ballo di Edward.
«Mamma mia! Si vede che non ti conosce per niente!» rise lui.
«Appunto! Cioé, se vuole essere incoronato principe del ballo che ci vada con una come Nicole che é popolare in tutta la scuola ma non con una come me!» lo guardai un attimo «Tu con chi pensi di andarci?»
«Ah, beh...non lo so.» disse mettendosi una mano dietro la testa.
«Comunque sia a chiunque tu chieda di andare al ballo accetteranno tutte di certo.» gli dissi.
«Si va beh, comunque che facciamo oggi?»
«Andiamo sempre al solito posto e poi vediamo che hanno in mente gli altri!» gl sorrisi. Varcai il cancelletto cigolante di casa mia e lo salutai mentre entravo in casa. Mi tolsi la sciarpa e il giubbetto in pelle che avevo addosso e appesi tutto all’attaccapanni. Mi guardai intorno e mi venne una morsa allo stomaco: in casa non c’era nessuno come la maggior parte dei giorni. Ormai c’ero abituata ma era più bello aver qualcuno a cui raccontare la proprio giornata. Andai in cucina a prepararmi qualcosa di commestibile e lessi il solito biglietto di mamma:

Ciao tesoro, tutto bene a scuola?
Ci auguriamo di sì. Pensiamo di tornare sul tardi quindi
non aspettarci alzata, intesi?
E se esci rientra prima delle dieci.
Bacioni
Mamma e Papà
P.S.: se hai bisogno di qualcosa chiama papà al cellulare.


Mi feci un panino e andai in camera mia, accesi il computer ed entrai in MSN Messenger. C’era solo una persona in linea. Il suo nick mi fece agitare, solo leggere il suo nome era una sorpresa: Jesse.
“Ehy! Immaginavo che saresti venuta!” scrisse appena apparve il mio nick. Sapevo come lo immaginava, con un po’ di calcoli riusciva a sapere che da me erano le due e sapeva benissimo che la maggior parte dei giorni ero a mangiare da sola.
«Ciao, come va?» scrissi io.
“Benissimo. Sprizzo gioia da tutti i pori in questi giorni”
«Come mai?»
“Te lo dirò...Te come va, invece?”
«Abbastanza. Sai che fra poco c’é il ballo di Halloween, no?»
“Certo, come tutti gli anni!”
«Non immaginerai mai chi mi ha invitato fino ad adesso!»
“Chi?”
«Quel secchione di Edward Lo Smorfioso»
“LOL! Non é di certo il tuo tipo! Ma ti hanno vista bene??”
«LOL!»
Non risponde più, o almeno ci mette un po’ a rispondermi:
“E tu hai accettato?”
L’Halloween prima era quando ci eravamo messi insieme e questo mi fece un po’ di nostalgia, ma dopo tutto non potevo aspettare che finisse gli studi e ritornasse a Los Angeles!
«Certo che no» scrissi.
“Beh, logico. Qui c’é in programma una piccola festicciola ma non sarà mai come quelle lì a Los Angeles!”
«L'Inghilterra sembra un mortorio da come ne parli!»
“No, é il college di Cambridge che é un mortorio”
«Visto che hai fatto male ad andarci?»
“Mi dispiace, Ashley, hai ragione.” Mi si chiuse lo stomaco, questo voleva dire che anch’io gli mancavo?
«Non fa niente Jesse» scrissi. Aspettai un po’ che lui rispondesse ma non lo fece così scrissi: «Adesso devo andare. Ci sentiamo!»
“Ok, ciao!”
Chiusi MSN con un po’ di malincuore e spensi il computer. Presi la chitarra elettrica e l’attaccai all’amplificatore. Mi sedetti sul letto e suonai “Adam’s song” una canzone dei Blink che mi piaceva da morire anche se faceva diventare chiunque depresso.

  
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