Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: _Rainbow    27/02/2010    5 recensioni
"Infatti era il giorno della festa di Carnevale, una di quelle tradizioni secolari che si svolgevano ad Hogwarts. Così il preside e gli insegnanti avevano organizzato una serata in maschera, con balli, musica e un tavolo ricco di diversi cibi".
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Minerva McGranitt, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
~  Carnevale ad Hogwarts.

Era una giornata particolarmente bella e solare alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. I raggi del sole al tramonto si stagliavano sugli alberi innevati del parco e sulle finestre del castello.
I prati che segnavano il confine di quel territorio erano ancora ricoperti di neve e il lago Nero era ghiacciato, considerando la bassa temperatura del luogo. Ma l’interno del castello era immerso in un caldo non tanto soffocante e nei corridoi c’era un buon profumo di dolci.
Infatti era il giorno della festa di Carnevale, una di quelle tradizioni secolari che si svolgevano ad Hogwarts. Così il preside e gli insegnanti avevano organizzato una serata in maschera, con balli, musica e un tavolo ricco di diversi cibi.
Era quasi sera, e dalle finestre si vedeva il colore arancione del tramonto, che scompariva dal cielo per lasciare il posto alla luna, che come un velo avrebbe portato la notte.
Nella Sala Grande, dove si sarebbe tenuta la festa, alcune persone completavano gli ultimi addobbi alle pareti, altre sistemavano le bevande sul tavolo e qualcuno con un colpo di bacchetta accendeva le luci, dato che ormai era piombata l’oscurità. Poco dopo tutto era pronto, e la Sala sembrava immersa in un turbinio di colori.
Le panche delle quattro case (Grifondoro, Tassorosso, Serpeverde e Corvonero) erano scomparse, sostituite da una grande e maestosa pista da ballo, sulla quale, in alto, vi era un enorme pallone da discoteca, che ruotava su se stesso in senso orario; al lato destro vi era un tavolo decisamente lungo con bibite e cibi di vario genere: succo di zucca, acqua, burrobirra, torta di mele, di melassa, pollo arrostito, parmigiana, pasticcio di rognone, patate al forno, hamburger, salsiccie, e altra roba.
Gli elfi della cucina avevano preparato una cena per saziare l’intero castello. Inoltre agli angoli erano state poste maschere colorate sospese in aria per magia, mentre dal soffitto incantato cadevano fili rossi e oro, blu, verdi e gialli. All’ingresso, infine, prima delle scale che portavano ai piani superiori, i docenti avevano evocato un arco elegante, e ogni persona che vi passava sotto, veniva ricperta di coriandoli di strane dimensioni, mentre alcune trombette fastidiose suonavano da sole per un incantesimo.
Si diceva anche che il preside avesse chiamato un gruppo di cantanti, forse le Sorelle Stravagarie, per suonare e cantare quella sera sul palco vicino la pista da ballo, ma questo non era ancora sicuro.
Nel frattempo, comunque, la sala si stava riempiendo di studenti mascherati. Tantissima gente con capelli e costumi strani entrava e cominciava a parlare con qualcuno che conosceva.
Ad un tratto dal portone d’ingresso si sentirono voci familiari sempre più vicine, che parlavano una sopra l’altra.

“Perché dovevo vestirmi da Aristofatto?” chiese Sirius, entrando finalmente in sala, impacciato.
“Che tu sei fatto, non lo nego, ma sei travestito da un Aristogatto” rispose Lily, alzando le spalle e assumendo un’espressione annoiata.
Ma Sirius non sembrava avesse capito.
“E’ una storia babbana, come quella di Peter Pan” tagliò corto la rossa, lasciando l’amico ancora confuso. Una volta che il gruppetto passò sotto l’arco, fu ricoperto di coriandoli, ma risero insieme.
Il primo: Sirius, mascherato da un Aristogatto. Indossava un costume da gatto nero, con tanto di coda, baffi e orecchie e portava in mano una piccola tromba, perché così aveva detto Lily.
Tutti i vestiti, infatti, erano stati progettati e pensati da Lily, che aveva preso spunto da storie di tipo babbano, come gli Aristogatti e Peter Pan, favole famose nel mondo non magico, e aveva obbligato gli altri ad indossarli. Seguiva il povero Sirius una divertente Lily, mascherata da Trilly, la fata di Peter Pan. Portava un elegante vestito che le arrivava fino alle ginocchia, color azzurro, con due ali bianche alle spalle, tacchi dello stesso colore e i capelli rossi erano raccolti in un unico punto.
Dopo Evans, veniva la sua migliore amica, Alice, vestita dalla fidanzata di Peter Pan, Wendy, con un lungo abito violetto, scarpe normali dello stesso colore, e capelli ricci con nastri rosa. Poi vi era James, con un ghigno divertito sulla faccia, che interpretava Peter Pan, indossando pantaloni e giacca verde con bottoni e scarpe marroni, un cappello verde con una piuma rossa che ricadeva sui suoi capelli disordinati, e guance rosse.
Infine c’erano Peter e Remus. Il primo era travestito da un bimbo aiutante di Peter Pan, mentre il secondo, come Sirius, indossava un costume arancione da Aristogatto, ma non aveva nessuna tromba.
Così il gruppo di amici cominciò a parlare tra di loro, mentre la festa iniziava. La musica partì e alcuni studenti si avviarono sulla pista da ballo.
“I believe, I caaan fly!” disse James, recitando il suo personaggio, che nel film era in grado di volare.
Lily lo guardò divertita.
“E io dovrei essere la fata che ti consiglia cosa fare? Andiamo bene” esclamò sorridendo. Intanto gli altri si erano divisi: Alice aveva trovato il ragazzo di cui era innamorata e si era precipitata da lui; Remus era stato chiamato dalla McGrinnet, forse per parlare di qualche voto positivo nella sua materia. L’insegnante era mascherata da carta francese di cuori, dalla quale spuntavano braccia, gambe e testa. Poco dopo si avvicinò a James e Lily per complimentarsi dei bei vestiti che avevano trovato.
Il Grifondoro la osservò con un sorriso.
“Professoressa anche lei questa sera è una meraviglia!” disse continuando a sorridere. La donna inarcò un sopracciglio, guardando James.
“Potter, il tuo sarcasmo mi diverte, ma sappi che mi sono dovuta conciare in questo modo per ordine del Preside, che non aveva niente di meglio da fare che prendere due vestiti di carte francesi, uno per me e l’altro per lui, come vedi” rispose, indicando con lo sguardo il preside, vestito da una carta di picche, il quale parlava con altri insegnanti.
James e Lily scoppiarono a ridere, mentre la professoressa andava via, e urlava “bel vestito, Black!” a Sirius, camminando goffamente per il costume grande che indossava.
Nello stesso momento in cui arrivò la band di cantanti, che si rivelò essere veramente le Sorelle Stravagarie, accolta da numerosi applausi, Sirius arrivò accanto alla coppia di fidanzati, Lily e James.
Il ragazzo raccontava agli amici con una risata malandrina lo scherzo che aveva fatto ad un ragazzo di Serpeverde: aveva sostituito il succo di zucca che lo studente stava bevendo, con una bibita particolarmente forte, che il giovane aveva buttato subito, tossendo.
Mentre parlavano, furono raggiunti da qualcuno che non aveva un buon rapporto con il gruppo di amici. Indossava la solita veste nera, anche se tutti gli altri erano mascherati, e aveva assunto un'aria di puro disgusto alla vista di James e Sirius.
Piton spostò lo sguardo dall'uno all'altro, muovendo le labbra nella parola "patetico".
"Noi siamo patetici, Mocciosus?" rispose James, guardandolo con una strana espressione.
"Certo, mi sembra chiaro. Stupido costume, scommetto che è di qualche storia babbana" disse Piton con un sorriso cattivo.
Ma prima che il Grifondoro potesse ribattere, Lily intervenne.
"I loro costumi sono ridicoli per te, ma devo dire che il tuo travestimento è fantastico" esclamò, socchiudendo gli occhi.
Mai provocare Lily Evans. James l'aveva capito dal primo momento in cui si era innamorato della ragazza. Lily sembrava che avesse perso per un attimo l'aria da fata da cui era mascherata.
Piton parve allo stesso tempo confuso ed interdetto.
"Non sono mascherato, Evans" rispose, con un volto...triste?
"Scusami, credevo che quello fosse il tuo travestimento, ma è più adatto per una festa di Halloween, Piton" affermò Lily, indicandolo, e lasciando intendere che Severus era sempre travestito, tutto l'anno, da se stesso.
Il ragazzo stava per rispondere, poi esitò, ma con un ultimo sguardo di rancore, forse, a Lily, si allontanò, mischiandosi di nuovo nella folla di persone.
James, intanto, lanciò un'occhiata a Lily, che stava sul punto di piangere, e fese segno a Sirius di lasciarli soli.
Quest'ultimo fece come l'amico gli aveva chiesto, e andò via.
Il Grifondoro prese la fidanzata per mano, e la portò lontana da tutto quel rumore, andando a sedersi sulle scale dell'ingresso, con lei.
"Era il mio migliore amico, James" iniziò Lily, cercando di nascondere gli occhi lucidi, e di non piangere.
"Ma da quando frequenta quelle persone, è cambiato. Non è come prima. Niente resta come prima" concluse, lasciando che le lacrime le bagnassero il viso.
Una fata che piangeva... Sembrava che la fantasia dei bambini e degli scrittori avesse cambiato il finale della storia. Non era più la fata che aiutava il protagonista in qualsiasi occasione, con la solita polvere magica.
Non riusciva a far ritornare tutto come prima, questo non era possibile.
Lei doveva riuscirci, era il suo compito.
Era lei che faceva sorridere di nuovo gli altri.
E perchè adesso non funzionava il suo potere?
Perchè non smetteva di essere triste?
Ma ora era l'eroe che dava una mano alla sua fata, alla sua fonte di sogni. James si avvicinò a Lily, e l'abbracciò.
"Amore, non possiamo fare niente per lui. Deve trovare da solo la strada migliore per la sua vita. E ci riuscirà, ne sono sicuro" disse, alzando il volto di Lily, e asciugandole con la manica le ultime lacrime.
La rossa sorrise, convinta.
"Hai ragione, Peter Pan. Per la prima volta hai detto qualcosa di saggio. Ti ringrazio" rispose quest'ultima, abbracciando di nuovo James, e tornando come prima. I due ragazzi sorrisero insieme e si alzarono.
"Mi concedi questo ballo, Evans?" chiese James, porgendo la mano alla fidanzata.
Lily sorrise, felice di essere con James. Perchè lui era tutto quello di cui aveva bisogno.
"Va bene, Potter" disse, prendendo la mano del suo cavaliere.
Andarono a ballare, abbracciati, avvolti dall'amore che provavano reciprocamente.
Peter Pan e la sua fata, sotto il cielo incantato del soffitto del castello.


~ Angolo dell' Autore.

Buongiorno a tutti!
Ho sempre pensato che il Carnevale ad Hogwarts dovesse essere fantastico, con costumi strani, divertenti e colorati. Mischiare il mondo babbano con quello magico è un'idea che ho avuto per questo unico capitolo.
Come inizio, credo che vada bene così. Dopo, forse, inzierò una vera storia, con più capitoli.
Spero che il Carnevale ad Hogwarts al tempo dei Malandrini vi sia piaciuto, anche se l'ho descritto in ritardo, considerando che fra pochi giorni inizia il mese di Marzo, si v_v
Se volete lasciarmi un commento, di qualsiasi tipo, potete farlo, e sarò molto felice di leggere quello che scrivete.
A presto, David.
 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Rainbow