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Autore: Fabi_    28/02/2010    2 recensioni
Ormai sono passati otto mesi dalla battaglia con Sephiroth, Cloud è tornato con noi a Midgar, ma dopo una settimana se n’è andato, ed ora tutti lo aspettiamo.
Almeno io, io lo aspetto.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife, Tifa Lockheart
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler! | Contesto: Advent Children
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Ciao a tutti^^!

Ormai le mie scuse per la lentezza sono scontate, credo.

Mi dispiace ma ho davvero poco tempo. Comunque anche se lentamente la storia continua!

Tifa_Heart: infatti, non è detto che non tornino a fare una sorpresa al museo...

Arisa14: Mi ha dato soddisfazione scrivere quella parte in effetti, Tifa grande! Tifa for president!



Cloud’s PoV:

 

Sento bussare alla porta: “Arrivo.”

Ma quanto tempo ho dormito? È sera. Sento un certo appetito. Apro e la vedo:

“Tifa. Mi dispiace.” Ha gli occhi lucidi e stringe i pugni. Non mi stupirei se provasse a colpirmi adesso. Al suo posto io lo farei.

Prende fiato per rispondere e parla molto lentamente: “Lo so. Hai tanto da spiegarmi caro Cloud.”

Non mi guarda negli occhi, io mi sforzo di non abbassare la testa anche se mi sento tremendamente in colpa nei suoi confronti.

“Si, è vero. Ho fatto troppi errori.” Non voglio farne altri. Impiegherò tutto il tempo che occorre a spiegarmi.

“Vieni a cena con me?”

“Si. Devo solo cambiarmi un attimo, vuoi entrare?”

“No, ti aspetto giù, faccio preparare il tavolo intanto.”

“Va bene, arrivo.”

Mi sistemo velocemente, tanto sono abituato a girare in condizioni pietose, la maggior parte della gente che incontro mi scambia per un viandante povero e solo, sapessero la verità. Perché in realtà ho molte cose, solo che non mi interessano. Tantomeno mi piace mostrarmi ricco e viziarmi. Durante i miei viaggi continui ho dato molto a chi incontravo. Non sono certo un santo, ma se posso aiutare ci provo.

Scendo ed entro nella saletta del ristorante, Tifa è seduta ad un tavolo e il cameriere è con lei.

“Ciao Cloud, visto, è arrivato.”

“Peccato, speravo ci mettesse di più.”

Non so cosa dire, come mi ha presentato al suo amico? Mi siedo e come al solito mi sento totalmente incapace.

“Cosa vi porto?”

Guardo il menu senza leggerlo in realtà.

“Per me va bene questo, menu del giorno.”

“A- Anche a me.” Non voglio neanche sapere cos’è.

Ci guardiamo negli occhi. Non c’è calore nei suoi, come nei miei freddi da soldato.

“Cosa mi racconti? Hai avuto molto da fare in questo periodo, vero?”

“…”

“Io invece sono stata a Midgar, con Barrett ci siamo preoccupati a lavorare sulla ricostruzione del settore distrutto, abbiamo anche collaborato con Rufus. Lo sai perché lui ha speso dei soldi per gli ex-bassifondi? Per me, perché mi ha detto che gli faceva piacere vedermi, e ha anche detto che avrebbe trovato altro per vederci dopo la fine dei lavori. Cosa dici, avrei dovuto leggere tra le righe nelle sue proposte?”

Guardo il tavolo. Rufus Shinra. Lo ucciderei se sapessi che l’ha toccata. Ma in fin dei conti che potere ho su Tifa, che diritti ho?

“Invece non l’ho fatto, gli ho detto che ti aspettavo, mi sono data della stupida sognatrice per troppo tempo, e adesso mi capiti qui e non mi dici niente? Cosa devo aspettarmi a te? Mi basta avere le idee chiare per il futuro perché non ho intenzione di perdere altro tempo.”

“Mi dispiace. Dovevo chiudere col passato.”

“E ce l’hai fatta?” La vedo sorridere fredda come non mai, lo sguardo vuoto, pronto ad un’altra delusione. Immagino i suoi pensieri. So che il suo cuore può essere ancora mio, e oggi come non mai ho deciso. Le prendo la mano e lei la scansa.

“Non tentare di incantarmi, devi prima spiegare.”

“Ho chiuso col passato. Sono stato incredibilmente egoista, credevo fosse la cosa migliore per tutti, mi sentivo in colpa per Aeris, per tutti quelli che sono morti lungo la nostra strada. Credevo di non essere in grado di proteggervi.”

“Perché secondo te io cerco protezione? Forse non te ne sei accorto ma ho smesso di farmi salvare molto tempo fa. Tu non sei un’isola, come hai potuto allontanarti da tutti noi, ti volevamo bene, ti eravamo vicini. Tu ci hai trattato da estranei, hai scelto di buttare via la nostra amicizia, e il mio amore. Non ti avevo chiesto di amarmi, solo di starmi vicino.”

“Ma a me non bastava. Io sono un uomo debole in realtà. All’inizio credevo che il mio vagabondare mi avrebbe aiutato, poi è stato sempre più difficile tornare, parlare. Dovevo lasciare indietro i morti, a partire da mia madre, Zack,  Aeris, Sephiroth e tutti gli altri. Volevo ritrovarli nel mio passato, lasciarli andare per lasciare spazio ai vivi.” Mentre parlo vedo delle lacrime solcare il volto di Tifa, lei le asciuga convinta che io non me ne accorga. Mi lascia parlare, quindi continuo: “Mi sono reso conto di una cosa. Più il tempo passava più mi sentivo vuoto, tu mi mancavi.”

“Cosa vuoi dire?”

“Che se hai ancora un po’ di fiducia in me io sono qui. E non intendo scappare.”

Questa volta la mia mano stringe la sua senza problemi. Lei piange e sorride.

“Non ferirmi più.”

Il cameriere torna e porta i piatti guardandomi con disapprovazione, capisco che le lacrime di Tifa sono la causa del suo comportamento: “Tutto bene signorina?”

“Ora va molto meglio di prima, grazie.”

Finiamo la cena parlando di tutto quello che è successo in questi mesi e mi rendo conto di quanto il suo sorriso mi sia mancato.

“Non pensare che ti creda, ma ti darò  l’ultima possibilità, attento a non buttarla.”

“Grazie.” Adesso cosa dovrei fare? O dire…

“Domani io vado da Cid, tu cosa fai, sei con noi?”

“Certo, vado dove vai tu.”

Ride. “Per qualche giorno mi sforzerò di crederti. Hai visto Marlene e Shera?”

“No, sono venuto direttamente qui all’albergo, ho chiesto di te, ma non volevano dirmi niente.”

“No? Strano, sembri una persona così tranquilla e affidabile.”

Non sembra tranquilla ma almeno è allegra.

“Allora io sono stanca, devo andare a dormire.”

“Vai già?”

“Hai detto che resti, quindi domani se davvero ci sarai avremo tutto il tempo per raccontarci questi mesi. Hai ragione però, sei cambiato, mi sembri sereno. Mi piace questo Cloud.”

Mi sbatte la porta in faccia e io resto inebetito per qualche secondo, vorrei solo chiederle di stare con lei tutta la notte, ma capisco il suo comportamento, non insisto.

Mi addormento in pochi minuti.

Questa volta non ci sono fantasmi nei miei sogni, per una volta sogno il presente e il futuro.

Sono sincero, non scapperò più.

   
 
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