Il polso si tende tentando di afferrare l'appiglio
fragile,
le vene delle dita sottili
di un debole blu.
Ho bisogno.
Di cosa
cč bisogno di dirlo?
Penso che tu possa capire.
Emergo
dall'acqua in tempesta, solo per essere
affogata dalle onde
un'altra volta.
(Amando la bolla salata
che mi protegge).
Ho bisogno.
Non basta nessun'altra confessione
finchč non la pronuncio ad alta voce.
Devi proprio
costringermi all'umiliazione...
Voglio sentirlo
il boato del mare che si calma,
lo sgretolarsi degli appigli insicuri
come il suono
di che?
Quello che vuoi.
Mi basta che sia una danza felice
che tu possa sfiorare.
E tutto pioverą
allora addosso
scivolando via
dalle tue pareti salde.
(Grazie a Laban ed Ilarione per le ultime recensioni.)