Ecco il terzo capitolo ^^ ora ci sarà un po' di scena finalmente XD ringrazio molto the one winged angel per il suo commento, e spero di non deluderla con il proseguo della storia
Era passata
una settimana da quando Kevin era entrato nei Turks. Reno e Rude erano andati
via in missione, quindi a lui e Cissnei toccavano tutti i piccoli compiti che
c’erano per Midgar. Infatti, oltre alle attività spionistiche più complicate, i
Turks aiutavano anche i soldati ShinRa a catturare i criminali in giro per
Midgar quando non avevano missioni importanti.
In questa settimana, lui e la rossa avevano iniziato a stringere amicizia
ma ancora si conoscevano da poco tempo, tuttavia non c’erano grandi
problemi. Quella sera avevano finito
prima del solito, quindi Kevin decise di farsi un giro per rilassarsi un po’.
Andò in un piccolo bar che conosceva nei bassifondi. Certo, l’ambiente non era
dei migliori, ma lui c’era abituato ormai e tutto sommato non avrebbe potuto
abbandonarlo, in fondo ci era cresciuto. Si sedette al solito tavolo, isolato
“ciao Kevin,
era un po’ che non ti si vedeva. Malattia?” chiese una cameriera avvicinandosi
“No no
tranquilla..è che ho iniziato a lavorare e quindi questa settimana mi sono
concentrato un po’ su quello”
“davvero? Oh
aspetta” la ragazza si voltò e andò a prendere altre ordinazioni. Kevin si
fermò a guardare la ragazza: capelli lunghi castani, occhi marroni, un fisico
accattivante; vestiva con un piccolo top bianco e una minigonna nera. Tifa si
chiamava. L’aveva conosciuta qualche tempo prima, quando la ragazza si era
trasferita lì nei bassifondi di Midgar e aveva iniziato a lavorare in quel
posto. Non sapeva bene come, ma avevano cominciato a parlare e ben presto si
era affezionato a quella ragazza. Assorto in quei pensieri non si era accorto
che la ragazza gli aveva portato la birra e si era seduta davanti a lui “ohi
Kevin? Sei qui??”
Il ragazzo
sobbalzò nel sentire la sua voce “scusa..ero assorto in alcuni pensieri”
Tifa rise
“allora questo lavoro? Come è?”
“il lavoro?
Beh ecco…vedi…lavoro in una piccola azienda, come…tecnico informatico”
“lo
immaginavo…tu e la tua mania del computer” rise la ragazza, poi il lavoro la
richiamò e Kevin fu di nuovo solo. Gli era dispiaciuto molto mentire alla sua
amica, ma non poteva dirgli che lavorava per i Turks. Di certo non perché
doveva restare un segreto, si fidava di Tifa, quanto perché non voleva
rischiare che lei finisse in pericolo per questo. Dopo un’oretta il bar
cominciò a svuotarsi e quindi la castana poté sedersi con tranquillità e
cominciare a parlare con Kevin a parlare.
“Senti, ma
non sarebbe meglio che tornassi a Nibelheim?Potresti lavorare lì, di sicuro
staresti meglio che qui nei bassifondi di Midgar.”
“no…devo
restare qui. Voglio rincontrare un mio vecchio amico di infanzia, e stando qui
ho molte più possibilità di incontrarlo che stando lì, in mezzo alle montagne”
Il ragazzo
provò a controbattere, ma ben presto rinunciò. Avevano già affrontato questa
discussione un milione di volte e non c’era verso di farle cambiare idea. E
come ogni sera si finiva a parlare di lui: Cloud. Tifa parlava sempre di quel
ragazzo, che ormai doveva essere diventato un membro dei SOLDIER, ma fra membri
di seconda e terza classe erano molti, forse troppi per poter essere
conosciuti. Solo i SOLDIER di prima classe venivano menzionati, ma per
diventare tale dovevi allenarti per anni e anni. Solo una cosa differenziò quella sera da
tutte le altre: infatti, all’improvviso si sentirono dei rumori come risate di
alcuni uomini.
“ma che
succede fuori?” chiese il castano
Tifa si
affacciò da una finestra” è Lars, sta cercando di far colpo su una ragazza, senza
successo”.
“uff…vuol
dire che ora farà il cattivo volendo portarla via con la forza. Aah che
seccatura” si alzò in piedi
“non è che
devi per forza salvare tutte le donne” rise Tifa.
“Oh lo so…è
che sono un gentiluomo..”rise il ragazzo
uscendo
Quello che
vide lo sorprese molto: Lars, un biondo
con dei capelli sparati in alto, molto grosso,stava importunando una ragazza. E
fin qui niente di strano. La grande sorpresa era che conosceva quella ragazza:
Capelli rossi lunghi fino alle spalle, una corporatura piccola, un viso
bello…era Cissnei. Che diavolo ci faceva lì? Ma non c’era tempo di pensare,
doveva agire.
“Ma perché
ti ostini a importunare le ragazze?”sbuffò Kevin “lo sai che poi mi tocca
menarti”.
Lars si girò
contrariato”maledizione, speravo di essermi liberato di te” l’uomo lo guardò in
maniera perfida “non sono affari tuoi come al solito, smamma!”
“purtroppo
per te, stavolta sono affari miei”.
“non capisco
cosa stai dicendo, ma sono stanco di te che ti intrometti sempre.”
Il gigante
partì alla carica e fece partire un potentissimo destro nei confronti di Kevin.
La potenza era davvero fenomenale, ma non altrettanto si poteva dire della
velocità, quindi il ragazzo riuscì a schivare senza troppi problemi il colpo.
Lars continuava a cercare di colpirlo, ma grazie alla sua agilità dovuta ad
anni di allenamento Kevin schivava facilmente. Dopo cinque minuti di attacco
serratissimo, il neo Turk notò un barlume di stanchezza nel suo avversario e
decise che quello era il momento di sferrare il suo contrattacco: schivò
l’ennesimo pugno, ma invece di indietreggiare come prima avanzò prontamente
sferrandogli un potente calcio alla mandibola, e poi in sequenza due pugni
all’addome, un calcio basso al ginocchio e una gomitata per stenderlo
definitivamente. Il tutto sotto gli occhi di un’esterrefatta Cissnei, che si
era avvicinata a Tifa.
“sorpresa
vero?” disse la cameriera ridacchiando.
Appena ebbe
finito, Kevin si diresse verso la collega “Ciss cosa ci fai qui?Non mi sembri
tipa da bassifondi”.
Prima che la
rossa potesse rispondere, si intromise Tifa “ehi aspetta…voi due vi conoscete?”
“siamo
colleghi!” dissero insieme i due. Cissnei rise, mentre Kevin arrossì
leggermente imbarazzato.
“oh…capisco”
disse la castana
“comunque
ero venuta qua per curiosare un po’: non vengo mai nei bassifondi e volevo
vedere come sono”disse la rossa.
“è
pericoloso, devi stare attenta. Torna a casa dai, ci vediamo domani in ufficio”
Cissnei
annuì e se ne andò salutando i due ragazzi. Kevin sbuffò di sollievo, mentre
Tifa ridacchiava.
“che hai da
ridere?” chiese interrogativo il ragazzo.
“ti piace”
disse continuando a ridacchiare.
“cosa???”