Lady Nightmare

 

 

 

È permesso? Che maleducato che sei! Io faccio tanta strada per incontrarti di persona  e tu mi accogli così? Lanciarmi contro un oggetto contundente! Tu sembra educato?!

 

 

Chi sono io? Non ho un nome, ma gli esseri umani ci chiamano “incubi”.

 

Oh no, so a cosa stai pensando. Questo non è un sogno. Io sono reale quanto te. Divertente vero?

 

 

Silenzio.

 

No, non vengo da lì (sfiora la testa dell’interlocutore), ma da qui  (tocca maliziosamente con un dito il torace dell’uomo all’altezza del cuore). Sono la manifestazione delle tue più oscure paure del tuo io.

 

 

Sorpreso? No? Io direi di sì invece.

 

 

Dici che è impossibile che io sia un incubo? Bhe in effetti queste non sono le mie vere sembianze. Ma di solito quando mi vedono, tutti hanno paura e io volevo stare un po’ con te in questa dimensione.

 

Vuoi vedere la mia vera me stessa?

 

(Lunghi capelli del colore della notte; occhi da gatto di un intenso turchese; pelle chiara come la luna; ali nere da drago)

 

 

Ecco la mia vera natura. Peccato tu non possa vedere la tua faccia (ride)

 

 

(Un brivido gelido corse per tutto il corpo dell’uomo, fermo come una statua nel mezzo della sua stanza. La ragazza si sedette sul bordo del letto, proprio di fronte e lui.)

 

In questo mondo, nel tuo mondo, in effetti non dovrei esistere come entità corporea. Tu mi puoi vedere solo quando varchi le soglia del mio mondo. Veramente non sarebbe esatto dire “vedere” visto che in effetti tu mi senti soltanto. Bravo! Vedo che comincia a capire! Io sono quella gelida presenza accanto a te.

 

 

Perché sono venuta qui? Ma per conoscerti!

Tu sei speciale per me. Sei la prima creatura che riesce a resistere così tanto tempo senza impazzire completamente. Sai vengo considerata una della migliori in questo campo (sorride). E poi tu puoi vivere così a lungo, proprio come me. È per questo che contravvenendo alle nostre leggi sono venuta nel mondo reale. Sai alle creature delle tenebre eterne non è permesso farlo.

 

No, sono stata io a scegliere te. Tu sei il mio nuovo “giocattolo”. La tua mente, le tue paure più recondite, le tue sensazioni, mi danno un’infinità di spunti per creare sempre nuovi e terrificanti sogni. La tua psiche così complessa e i tuoi forti sensi di colpa mi stimolano sempre a creare qualcosa di nuovo.

 

 

Bhe se venissi da te tutte le notti, tu finiresti per abituarti alla mia presenza in un certo senso e finiresti con l’impazzire. Se invece vengo ogni tanto, quando meno te lo aspetti, la cosa diventa molto più divertente e il risultato è garantito! Tu non credi?

 

 

Burattino? Assolutamente no! Diciamo che io sono i regista e tu l’unico attore.

 

 

Cosa vorresti fare con quella? Anche se mi spari io non posso morire. Ricordi? Non sono reale qui. Se proprio ti vuoi liberare di me hai un’unica alternativa. Ma credo che non ti piacerà molto. L’unico modo che hai per sbarazzarti di me è … (si avvicinò all’uomo abbracciandolo da dietro e sussurrandogli l’ultima parola in un orecchio) morire.

 

 

Ora devo andare. (si dirige verso la porta, voltandosi poi a metà strada) Buona notte Millions Knives. Ci rivediamo nei tuoi sogni (sorride e scompare)