LA COSA PEGGIORE

Il vento sferzava la scogliera, buttandole in faccia una pioggerellina fine e bastarda. Avrebbe dovuto avere freddo, pensò. Non ne aveva per nulla.

Sam era con lei. Si era stupito, come tutti, della sua trasformazione, ma fedele al ruolo che ricopriva le era stato accanto, guidandola. Le era entrato nella testa, e lei era entrata nella sua.

E ora non si poteva più far finta di niente. Maledetto vento.

-Non avevo capito che… che per te fosse ancora così. -

-Ma certo, Sam, che non avevi capito: mi ero data tanto da fare per nasconderlo. Per non risultare patetica, cazzo, e invece…-

-Non sei patetica.- La voce di lui secca, come un rametto che si spezza. -Non pensarlo neanche. È colpa mia. Se magari avessi capito, avrei potuto…-

La risata di lei lo interruppe. Una risata bassa e gutturale.

Un ringhio.

-Cosa? Avresti potuto cosa, di preciso?-

Sam abbassò gli occhi. Non disse nulla: sapevano entrambi perfettamente qual era la risposta.

-Sai qual è la cosa peggiore?-

Lui scosse la testa, continuando a tenere gli occhi bassi.

-Che non è colpa di nessuno. Tu, io, Emily, nessuno di noi poteva farci nulla. Non posso prendermela con nessuno, nemmeno con me stessa.-

Cominciò a tremare. Si strinse nelle braccia, nel tentativo di controllare il fremito, di calmarsi. Non si voleva trasformare. Non adesso.

-Mi dispiace, Lee-lee.-

Forse fu sentire il suo nome, pronunciato da lui. O il dolore nel tono della sua voce, a frantumare quella patina di autocontrollo che ancora teneva insieme il suo corpo.

Gli rivolse un ultimo sguardo, rovente, prima di correre via in preda agli spasmi della trasformazione.

Si era sbagliata.

La cosa peggiore era che, tra poco, l’avrebbero saputo tutti.

Note: riesumata dai meandri del pc. Adoro Leah.

Grazie a tutti i lettori!