C’era una volta una bambina e viveva nel mondo dei suoi sogni.
Mai tesseva fantasie.
Si sarebbero tramutate in realtà.
Mai costruiva un’illusione.
Si sarebbe avverata.
Mai formulava un desiderio.
Si sarebbe realizzato.
Infine rifiutò di amare, perché l’amore è fantasia, illusione e desiderio.
Perché l’amore è un sogno.
Vide il mondo dei suoi sogni divenire il mondo dei suoi incubi.
Intorno a lei solo paura ed esitazione, e fu rapita dalla follia.
Così, quando finalmente non provò più nulla, non poté gioirne e
quando, alla fine di tutto, il suo cuore cessò di battere, lei non se ne accorse.
Ho provato a riscrivere questa drabble. Mi sarebbe piaciuto allungarla, migliorarla.
Di questa drabble avevo scritto che non significava più niente per me. Eppure adesso che ho scritto davvero qualcosa che non sento mia mi rendo conto che non era vero.
Forse appartiene davvero ad un altro momento della mia vita. Eppure ci sono ancora legata.
[com’era prima:
C’era una volta una bambina che viveva nel mondo dei suoi sogni.
Aveva paura di sognare perché i suoi sogni sarebbero diventati realtà.
Smise di immaginare perché l’immaginazione può mutarsi in sogno.
Cessò di desiderare di giorno perché sennò avrebbe sognato di notte.
Infine rifiutò di amare perché l’amore è sogno, immaginazione e desiderio.
Allora vide il mondo dei suoi sogni mutato nel mondo dei suoi incubi
Perché abitato solo dalla paura e cadde nella follia.
Poi senti di non provare più nulla ma non poté gioirne.
Finalmente il suo cuore cessò di battere ma lei non se ne accorse. ]