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Autore: EliScrittrice89    01/03/2010    2 recensioni
Kimberly è una classica ragazza americana.
Ha una famiglia normale, una best friend e le solite noie che hanno le ragazze di diciotti anni.
La sua tranquillità sembra però venir interrotta dalla notizia che nella sua città, ma soprattutto nella sua scuola, verrà girato un film.
Cosa potrà mai succedere alla ragazza, se il film in questione fosse Twilight? Se, proprio lei che ignora l'esistenza della saga, avesse a che fare con Robert Pattinson?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sbadiglio sonoramente e stiracchio le braccia in avanti, facendo accidentalmente cadere la penna poggiata sul banchetto; il totale silenzio fa apparire il lieve rumorino come un fracasso infernale. Il professor Smith mi lancia un'occhiata spazientita.

Signorina Harris, trova noiosa la lezione odierna?”

Scatto sull'attenti, rossa in viso. “No no, signore”

Bene, dunque sarebbe capace di ricapitolarmi ciò che ho appena detto?”

Ehm” mi guardo intorno in cerca d'aiuto, ma i miei compagni sono troppo occupati a fissarmi per accorgersi che sono in difficoltà e, ciliegina sulla torta, Megan è andata in bagno.

Il professore sospira pesantemente. “Stavamo parlando di un concorso musicale a cui la nostra scuola parteciperà. Tutti voi dovrete partecipare, nessuno escluso, quindi signorina Harris, anche se so che l'unica cosa che lei è in grado di suonare è un campanello, non pensi di fare la furbetta. Dovrà partecipare necessariamente”.

Sgrano gli occhi. Oh merda! “Ma professore! Io non sono capace!”

Non importa che sia capace o no, ciò che conta è che tutto venga fatto col cuore» fa una piccola pausa sistemando dei fogli bianchi che posa all'interno della sua borsa. “Lei suonerà il pianoforte, mentre la sua amica la chitarra elettrica”.

Questo è decisamente un colpo basso, io non so suonare niente! Come posso imparare? E soprattutto chi è così paziente da insegnarmi a suonare il piano? Io sono una causa persa in partenza, tutti si arrenderebbero! Povera me!!

Ma professore..”

Niente ma, Harris” mi zittisce con tono fermo “Avete un mese di tempo, entro il quale lei deve essere almeno capace di suonare un brano a scelta”

Lei non si rende conto” dico sbuffando irritata “sono una totale frana!”

Il professore sfoggia un sorriso fiducioso. «Ha una bassissima stima di te, ragazza mia. Potrebbe invece scoprire che ha un talento. Bene, la lezione è finita». Con passi rapidi si avvia verso l'uscita e richiude la porta alle sue spalle.

Prima di uscire anche io dall'aula aspetto che Megan sia di ritorno, non capisco bene il motivo della sua assenza così prolungata, tenta di spiegarmelo ma riusco a cogliere solo il nome di Rick - la piattola che gli va dietro. Oggi è proprio un inferno, prima l'incontro con Pattinson, poi il progetto perduto, successivamente un altro incontro con Pattinson, ma cosa ho fatto di male?

Sopravviverò alla fine della giornata? Ho i miei dubbi.

È fantastico!” trilla Megan, al mio fianco. “Suonerò la chitarra elettrica! È da tutta la vita che sogno di farlo!”

Faccio un’espressione spazientita. “Frena la tua felicità, non diventerai una dei The Doors né tanto meno una dei Led Zeppelin!”

Grazie per la tua positività, è sempre ben accetta” risponde sarcastica.

Scusa” mormoro “è solo che a me è stato assegnato il piano, e non so suonarlo”.

Meg scrolla le spalle. “Neanche io so suonare la chitarra. Dovremo prendere delle lezioni..” propone aggrottando le sopracciglia, pensierosa. “... Che siano gratis, soprattutto” conclude.

"L’unico problema è che non abbiamo nessuno in grado di aiutarci”.

Ci aggiriamo silenziosamente nei corridoi pieni della scuola, ognuna impegnata a trovare un’idonea soluzione al nostro grande problema. Comincio a chiedermi perché i professori godano nel complicarci la vita, più di quanto non lo sia già.

Ci sono!” esclama Meg fermandosi di colpo; mi volto verso di lei seguita da un grosso punto di domanda che mi aleggia intorno alla testa. “Potremmo mettere un annuncio qui!” indica una grossa tabella in legno attaccata al muro sulla quale sono attaccati decine di foglietti colorati e non. Beh, l’idea è alquanto allettante, deve pur esserci in questa scuola qualcuno che può aiutarci, no?

Sei ufficialmente un genio!”

Meg mi dà un’occhiata presuntuosa. “Si, lo sapevo già”

Ridacchio silenziosamente mentre apro lo zaino e ne osservo il contenuto, alla ricerca di un quaderno dal quale posso strappare dei fogli; Megan afferra la penna colorata che tiene legati i suoi capelli biondi e, non appena le porgo il foglietto, comincia a scrivere velocemente.

Nel biglietto scriviamo che chiunque decida di aiutarci si deve far trovare alla fine delle lezioni, per quanto mi riguarda, nel teatro della scuola, l’unica stanza provvista di un piano, mentre per Meg nella sala di musica al piano di sopra.

Dopo aver mangiato velocemente un panino mi precipito lì, forse un pochino terrorizzata dall’idea di non trovare nessuno. Le porte sono semichiuse - alla fine, dopo averla implorata, la professoressa Howard ha acconsentito a tenerlo aperto appositamente per me - e le luci ancora accese. Percorro lo stretto corridoio che divide una fila di sedili da un’altra e mi guardo attorno sospirando: sembra desolato. Guardo l’orologio appeso alla parete, segna le due e mezza; dopotutto le lezioni sono finite solo da mezz’ora, possono anche essere in ritardo. I miei tentativi di auto consolarmi sfumano dopo qualche minuto. Mi alzo dal sedile rosso, sulla quale mi sono seduta precedentemente, e faccio per andarmene ma mi blocco di colpo quando mi accorgo che non sono sola. Roteo gli occhi sbuffando.

Perché salti sempre fuori?” chiedo acida.

Robert stringe le spalle. “Perché hai messo questo annuncio?”

Rispondi ad una domanda con un’altra domanda?”

Sbuffa. “Dai, su, non farla lunga. Qual è il problema? Se hai messo un annuncio in bacheca la cosa è piuttosto grave!”.

Ho problemi con la musica” dichiaro abbattuta.

Come puoi avere problemi con la musica?” chiede visibilmente stupito.

Non lo so. Ho dei problemi a suonare questo dannato oggetto!” rispondo isterica indicando il piano alle mie spalle.

Robert annuisce pensieroso. “Potrei aiutarti io, sempre se non sei troppo occupata ad odiarmi”.

Non è che ti odio, mi sei solamente diversamente simpatico. E comunque grazie dell’aiuto ma non lo accetto, avrai altro da fare”.

Come vuoi. Non sarò certo io a prendere un brutto voto” mormora voltandosi e avvicinandosi a passi lenti alla porta d’ingresso. Beh, mi costa ammetterlo ma ha ragione, è stato l’unico a presentarsi e non so se avrò la stessa fortuna se lo lasciassi andare - a quanto pare tutti, in questa scuola, sono troppo occupati a farsi gli affari propri.

Va bene, hai vinto» cedo sospirando «Come si usa questo coso?”

Si volta trionfante con un sorrisino diabolico sulle labbra. “Ah ah” esala muovendo l’indice in segno di diniego “così non va. Prova ad essere un po’ più gentile”

Devo proprio?”

Annuisce sicuro. «Altrimenti puoi scordarti il piano».

Questo ragazzo ha una predisposizione naturale nel farmi irritare. “Per favore, potresti insegnarmi a suonare il pianoforte? Contento?”

Adesso si!” dichiara raggiante, superandomi velocemente e salendo poi sul soppalco che sostiene il piano.



Che ne dici di un bel panino?” dice Robert, smettendo improvvisamente di suonare il pianoforte. Mi risveglio dal trance dentro il quale sono caduta, mi sono visibilmente rilassata ascoltandolo; ha avuto lo strano potere di portarmi in una dimensione parallela dove io e i miei pensieri regniamo sovrani.

Panino?” ripeto stralunata

Sì, un bel panino al MacDonald più vicino. Sempre se, in questa benedetta città, esista un Ma”.

Mi alzo dal sedile ricoperto di velluto e mi avvicino a lui, lentamente. “Che hai contro Portland?”.

Alza le spalle con fare innocente. “Assolutamente niente”

Meglio così”. Afferro il giubbino - che ho precedentemente poggiato sul pianoforte - e mi dirigo verso l'uscita. “Altrimenti avrei rifiutato il tuo invito”.

Non lo avresti mai fatto” dice convinto, alzandosi dalla panca e indossando la sua giacca. “Mi sei debitrice a vita!”. Muovo la mano su e giù, fintamente accondiscendente “Mi ricorderò di farci mettere il cianuro nel tuo hamburger” sibilo, aprendo con forza la porta.

Mi vuoi già bene, ammettilo” ridacchia lui, seguendomi. Usciti dalla scuola, ci dirigiamo verso il parcheggio che può benissimo considerarsi vuoto se non per il mio macchinone: Mercedes ml270, la mia bambina.

Ti dispiace se andiamo con la mia macchina?” chiedo. Robert comincia a guardarsi intorno, interessato.

È parcheggiata lontano?”. Diniego con il capo. “No. E' quella lì” la indico con la mano, lui mi regala un'occhiata perplessa.

Io vedo soltanto quel fuoristrada”. Sorrido, vagamente presuntuosa. “È quella la mia auto”. Robert, in tutta risposta, sgrana gli occhi, allibito. “Beh? Che c'è?” chiedo, notando che si è immobilizzato sul posto.

È... è enorme!” biascica sorpreso

Lo so. Ed è per questo che la adoro. E' il mio gioiellino!” dico vantandomi. Robert scoppia a ridere rumorosamente, gli rivolgo uno sguardo confuso. E adesso che ha?

Ma ci arrivi almeno ai pedali?” commenta senza frenare le risate. Inarco un sopracciglio, visibilmente offesa. Forse, penso, non sa chi ha davanti - già, deve essere per forza così. Senza proferir parola, salgo in macchina e allaccio la cintura di sicurezza; improvvisamente un ghigno maligno curva la mia bocca: vendicarsi è maledettamente sublime. Inserisco la chiave e accendo il quadro, accarezzo ridacchiando la superficie liscia del volante e con un gesto secco metto in moto: il motore ruggisce come un leone pronto all'attacco. Tiro la leva del freno e lancio un'occhiata di sfida a Robert che mi guarda divertito. Esco dal parcheggio tirando dritto verso di lui senza smettere di spingere il piede sul pedale dell'acceleratore; la sua faccia, in questo momento, sembra un tantino preoccupata. Dolce, dolce, vendetta.

Quando ormai lo vedo terrorizzato dalla possibilità che lo possa investire, inchiodo poco delicatamente ad un pelo da lui che sbianca. Con un sorrisino sadico, tiro giù il finestrino. «Hai due opzioni, Golia. Sali, chiudi il becco e non mi disturbi per il resto della giornata o ti metto sotto. A te l'ardua sentenza».

Ricattatrice” sibila, facendo il giro dell'auto e aprendo la portiera dal lato del passeggero. Dopo essersi accomodato sul sedile, si volta verso di me.

Ok, scusa, non volevo offend...” si blocca di colpo, scoppiando nuovamente a ridere, ormai stremato. E adesso che ha? Lo guardo interrogativamente e lui sembra ricomposi.”Hai il sedile tirato in avanti!” biascica ritornando a ridere. “Avevo ragione! Non arrivi ai pedali!”.

Sbuffo sonoramente. “Scusa tanto, Golia, ma non siamo tutti chilometrici come te! Ma sai, oltre all'altezza, nella vita contano altre cose!”

La sua risata si affievolisce pian piano. “Hai ragione. Però è buffo, non ti avrei mai associato ad un fuoristrada!”

Mi dispiace averti deluso” rispondo sarcastica.

Al contrario, riesci sempre a sorprendermi. E adesso, sei in grado di portarmi fino al Mac?”

Strinngo gli occhi.”Allaccia la cintura, Golia. Vedrai come voleremo, adesso”.

Cammina piano, Kim” m'avvisa con tono autorevole. Gli mostro la lingua, accelerando a tutto spiano.

Un po' di coraggio, Golia. Sono una donna responsabile, non hai da temere”

È proprio questo che mi preoccupa” commenta ironico, irrigidendosi sul sedile quando mi inserisco nel traffico cittadino.



Entriamo all’interno del McDonald’s, superando le immense ante di vetro che compongono la porta d’ingresso. Robert si guarda intorno in cerca di posti liberi, quando ne individua uno me lo indica.

Non quello” dico facendo no con il capo. Mi precipito verso un altro tavolo - più vicino al bancone - e mi accomodo senza neanche avvisarlo. Robert mi fissa contrariato per poi sospirare. “Quello che ti avevo indicato io non era di tuo gradimento?” chiede una volta avvicinatosi.

Questo è il mio tavolo personale” dichiaro stendendo le braccia sulla superficie lucida davanti a me. All’improvviso batto un pugno sul ripiano, causando un rumore bestiale - Robert salta mezzo metro da terra.

Sei matta?” bisbiglia imbarazzato dalle occhiate sconvolte degli altri clienti.

Scrollo il capo. “No. Sto solo cercando di ordinare”.

Tu ordini così?”.

Annuisco convinta per poi tirare un altro pugno al tavolo, mettendoci ancora più forza.

Mi era parso di aver sentito i tuoi toni soavi” commento Melanie, mia vecchia amica e commessa nel fast food, aggiustandosi i capelli raccolti all’interno del cappellino rosso. “Devi darti una calmata quando ci sono i clienti, Kim” dichiara con voce annoiata preparando il taccuino.

Sorrido noncurante. “Melanie! Ho fame!».

La ragazza rotea gli occhi castani con fare”esasperato. “Dov’è Meggy?”.

A scuola. Lezioni di chitarra elettrica” dico. Noto Melanie annuire per poi lanciare un’occhiata al mio accompagnatore che, ancora imbarazzato dal mio comportamento, non accenna ad accomodarsi. Si avvicina quindi ancora di più a me. “Dì un po’, è il tuo ragazzo?”

Faccio un’espressione disgustata. «Ti sei drogata con la puzza di frittura?» esclamo. Robert incrocia le braccia al petto infastidito.

È proprio stupendo” commenta lei, abbassando la voce di tre ottave “Visto che non state insieme perchè non me lo presenti?”

La guardo terrorizzata e forse troppo in fretta esclamo “Mai!!” perciò subito dopo mi ricompongo, sotto il suo sguardo sorpreso ed aggiungo “Non voglio che le mie amiche si alleino il nemico!”

Melanie mi guarda per interi secondi poi con lo sguardo di chi la sa lunga dice solo “Sì sì capisco...”

Ehm scusate, mi dispiace interrompervi ma... Non è che potremmo ordinare?” chiede Robert vagamente scocciato, accomodandosi finalmente al tavolo. Melanie sorride in modo accattivante, io incrocio le braccia al petto guardando torva il suo tentativo di flirtare. Che amica degenere.

Dimmi pure”. Melanie sfoglia il taccuino alla ricerca di un foglio pulito e quando lo trova, aprw la penna, togliendo il beccuccio con la bocca.

Mmm.. “ mugugna Rob, aggrottando le sopracciglia. “Prendo un Big Mac menù grande”

Mel con gesto veloce scrive l’ordinazione sul suo blocco note, poi si volta verso di me. “Tu, Kim?”

Un happy meal!” esclamo con voce sicura. Robert si lascia scappare qualche risatina che tenta di camuffare con un colpo di tosse. “Beh? Devo finire la mia collezione di Hello Kitty!” dichiaro e con sguardo omicida fisso Robert.

Melanie si colpisce la fronte con la mano, come a dire: “ma dove sono capitata?”. Poco dopo si allontana dirigendosi verso il bancone su cui sono impilati decine di vassoi puliti.

Dunque, l’happy meal” sussurra Robert «è questo che mangi, bonsai?».

Si. Fa bene alla crescita” esclamo, mostrandogli la lingua divertita. Mi rendo conto solo dopo di quello che ho detto, ma ormai Robert è fuori controllo: ride come un matto. “Cambia dieta, bonsai. Non ti ha aiutato poi molto nella crescita!”

Stupido, stupido, stupido!” lo rimbecco dandogli un leggero schiaffo. “Non si dicono certe cose ad una donna!”

Appunto. Io le ho dette ad una ragazzina”.

Alzo un sopracciglio visibilmente offesa. “È questo che pensi di me?” chiedo gelida e lui dopo avermi guardato per un secondo serio fa un sorriso sarcastico

Ebbene sì, per me tu sei una ragazzina.” alla sua conferma spalanco gli occhi, mai nessuno ha osato parlarmi così e dunque lui chi è per poterlo fare? Uno sciocco ragazzo che conosco da neanche dodici ore! Mi alzo tutta impettita e abbandono il mio tavolo per spostarmi a quello che lui mi aveva indicato precedentemente e mettere il broncio.

Dai torna qui.” mi dice lui dal suo tavolo mai io gli volto le spalle, sotto gli sguardi confusi dei presenti

Kim che succede?” mi chiede Melanie sorpresa avvicinandosi

Niente.”

Si certo, come se non conoscessi il tuo niente. Perchè sei seduta qui, invece che lì con quello splendido ragazzo?”

Vacci tu dallo splendido ragazzo, io non ho nulla a cui spartirci.”

Che ti ha fatto?”

Dai Kim scusa, stavo scherzando. Non pensavo che potessi offenderti così.” mi dice la sua voce, una volta tanto seria, ma io lo ignoro

Che le hai fatto?” sento Mel chiedergli

Ma niente, stavamo scherzando e le ho detto che è una ragazzina.”

Ahia. È la cosa che più non sopporta.” gli spiega la mia amica e lui sospira sedendosi di fronte a me

Scusa davvero, non volevo offenderti, pensavo che capissi che stavo scherzando. Dai...” alzo lo sguardo e vedo che è veramente dispiaciuto, perciò decido di smettere di fare l'offesa. Mi alzo e torno al nostro tavolo, poi battendo nuovamente il pugno sul tavolo esclamo:

Mel voglio il mio happy meal subito!” la mia amica sorride e torna al suo lavoro, mentre Rob con la coda fra le gambe torna ad occupare il posto di fronte a me

Quindi sono perdonato?”

Non è così facile ottenere il mio perdono Golia, dovrai mostrarti molto pentito. Ma per il momento sono troppo affamata, quindi possiamo pranzare allo stesso tavolo.” dico gonfiando le guance

Ok bonsai riuscirò ad averlo.” mi risponde con il suo sorrisino scemo

Non ti aiuterà continuarmi a chiamare con quel nomignolo stupido.” il nostro battibecco viene interrotto da Mel che ci porta il nostro cibo, e io quando vedo la mia scatolina mi illumino

Kim quando imparerai che siamo in un fast food e che devi prenderti da te le tue cose? Io non te le posso sempre portare al tavolo.” mi dice sbuffando e io le faccio gli occhi dolci

E dai Mel, non lo vedi come sono triste? Questo mostro mi ha offeso neanche cinque minuti fa.” all'appellativo mostro Rob sussulta e inarca un sopracciglio ma non ribatte, mentre Mel scuote la testa e si allontana

Ora sono addirittura un mostro?” mi dice lui

L'ho detto io che devi penare per avere il mio perdono.” dico ovvia mentre apro la scatolina. Tiro fuori tutto il contenuto per vedere la sorpresa e quando la ho fra le mani caccio un urlo che fa voltare, nuovamente, tutti verso di noi

E ora che hai?”

Non è la mia sorpresa!” esclamo arrabbiata

Cosa?”

Questa cosa qui non può essere la mia sorpresa! Già ce l'ho!” esclamo scandalizzata e Rob si passa la ma no fra i capelli esasperato

Tu non sei...”

Si può sapere che diavolo hai da urlare?” mi chiede Mel venendo da noi correndo

Tu... brutta scema mi hai dato la stessa sorpresa che mi hai dato la scorsa settimana!” dico arrabbiata prendendo il regalino e puntandoglielo in faccia

Kim ma sei normale? Tu urli per una cosa del genere?” mi dice lei con sguardo omicida

Ovvio. Ma ti pare che proprio all'ultimo mi dai il regalo che non mi serve?”

Ma la smetti di fare queste scenate? Ci stanno guardando tutti!” mi bisbiglia Rob imbarazzato

Non mi interessa! Io voglio la mia sorpresa! Devo finire la mia collezione!”

Lo vedi allora che ho ragione io? Sei una ragazzina!” mi dice lui serio e mi calmo all'istante, cercando nei suoi occhi un minimo di ilarità, ma niente è serissimo, quindi questa volta non scherza

Io non sono una ragazzina.” sibilo furiosa

È quello che mostri comportandoti così, finiscila per favore.” rifletto rapidamente sul mio comportamento di oggi e devo dargli ragione, in poche ore ho dato il peggio di me ed è logico che ora lui pensi questo di me

Wow sei il primo che riesce a zittirla in così poco tempo.” commenta Melanie con sguardo adorante e allora mi arrabbio di nuovo, non so perchè ma mi dà fastidio che la mia amica si comporti d oca

Non la voglio zittire, le voglio solo far capire che non può comportarsi così.” le risponde lui sempre guardandomi negli occhi

Comunque dammi quella cosa che te la cambio così la finiamo con questa storia e posso tornare a lavoro.” mi dice Mel e io ubbidisco. Tre secondi dopo torna con la mia tanto attesa sorpresa e la prendo semplicemente ringraziandola. Io e Rob mangiamo in un silenzio tombale, dopo il suo rimprovero mi sento veramente a disagio...

Allora mi spieghi bene la storia delle lezioni?” interrompe finalmente lui il silenzio mentre addenta il suo panino gigante

Beh non c'è molto da dire, quello scemo del mio prof si è fissato che la nostra classe deve partecipare ad un concorso musicale e a me è stato affidato il compito di suonare il piano. Solo che come hai potuto vedere sono una frana totale con quello strumento e così ho messo l'annuncio. Tutto qui.” dico finendo il mio di panino e puntando i gomiti sul tavolo

Che strana scuola che avete.” commenta e finalmente mi sorride, con il suo sorriso sghembo. Rimaniamo al Mac a parlare per un bel po', mi racconta un po' della sua storia, che ho potuto notare che corrisponde a quel che mi ha raccontato questa mattina, quando per me era Thomas Pattz e finalmente gli chiedo spiegazioni sul perchè della sua bugia, ottenendo così la risposta di essere stata l'unica a non trattarlo come superstar, a elogiarlo solo perchè è il protagonista di un film.

Quando usciamo e ci avviamo verso la macchina vedo che cambia atteggiamento, così stranita gli chiedo:

Che hai?”

Ti prego!” mi dice semplicemente sbattendo quegli occhioni verde azzurri

Mi preghi?” dico sorpresa

Sì esatto.”

Perchè mi preghi? Sono stata fatta santa senza saperlo?”

No sciocca. Ti prego fammi guidare la tua macchina!”

Cosa? Ma tu sei fuori! La mia bimba non si tocca!” esclamo scandalizzata

Dai ti supplico! Solo da qui fino a scuola!” mi dice congiungendo le mani a mo di preghiera

Ho detto no, e poi perchè fino a scuola? Io devo tornare a casa.”

Sì lo so ma io devo tornare lì che dobbiamo provare delle scene, ordini di Cath e visto che siamo con la tua macchina mica mi vorrai far tornare lì a piedi.”

La tentazione è forte.” dico io fingendo di pensarci

No dai non essere crudele! E per favore fammela guidare. Da qui a scuola saranno poche miglia ti prego!!!” mi fissa con quello sguardo magnetico e dopo qualche secondo non posso far altro che capitolare, così mi avvento sul cofano della macchina e tendo le braccia come per abbracciarla

Perdonami figlia mia, io ci ho provato a dire di no, ma lui da diavolo tentatore qual'è è riuscito a deviarmi! Giuro che sarà solo per stavolta, nessuno più ti guiderà se non la tua mammina adorata!”

Tu sei fuori!” esclama lui scoppiando a ridere così, dopo aver lasciato un bacio sul musetto della mia stella, gli lancio le chiavi che prende al volo

Fai una mossa sbagliata e ti uccido Golia.”

Mai nessuno si è lamentato della mia guida bonsai.” mi risponde lui con un sorriso sicuro, poi apre la macchina e dopo aver tirato tutto indietro il sedile si accomoda mettendo subito in moto, così per paura che mi lasci qui mi affretto a salire anch'io e dopo aver controllato che io mi sia allacciata la cintura, parte.

****************

Sciauuuuu ragazzeeeeeee!!!!!!
E cm ogni lunedì eccoci a postare! questo è il terzo capitolo, scritto in parte da Sò e da me, ad essere precise l'ulttimo pezzo è il mio, il resto è tutta farina del sacco della mia genietta xD
Ora vi lasciamo alla lettura e aspettiamo di sapere cosa ne pensate ^-^
Ringraziamo le 10 (*o*) persone che ci hanno messo tra i preferiti e le 11 (*o*) che ci hanno messo tra le seguite............e ora rispondiamo alle recensioni:

Ryry_: amore mio sciocco, continuo a dire k stai fuori cm un balcone a recensire la tua storia ma vabbè pazienza, ti diverti con poco xD ti amoooooooooooooooo

SweetCherry:
Jessyyyyyy!!!!! eccoti accontentata, il nuovo chap è qui! xD speriamo cm sempre che ti piaccia e che ti faccia ridere, come è stato per noi mentre lo ideavamo! un bacioneee

Sophief88
: grazie per aver recensito prima di mangiare, è una cosa essenziale! xD comunque siamo mega felici che ti piaccia la storia e soprattt la nostra beniamina, Kim è semplicemente un mito U.U
speriamo di ricevere ancora i tuoi pensieri un bacio angyyyy!!!! ^-^
   
 
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