Ciao
a tutti!
Ciò
che state per leggere si tratta del primo capitolo di una
mia vecchia fanfiction… per la precisione, della MIA prima
fanfiction…
La
pubblicai su un altro sito e la ricordo con molto affetto,
perciò ho ben pensato di riscriverla interamente, eliminando
errori e
rendendola più “matura” ma sempre
mantenendo la trama principale.
Beh,
non ho altro da dirvi… Ci vediamo a fine capitolo!
A
Resembool, una ragazza dai lunghi capelli biondi si stava rigirando nel
letto,
madida di sudore.
Per
l’ennesima volta aveva avuto un incubo angosciante sui suoi
due amici, dei
quali non aveva notizie ormai da diversi mesi.
Si
riavviò i capelli dal volto e sospirò.
Normalmente riceveva una loro chiamata
ogni mese, seppur breve, dove rassicuravano lei e la zia Pinako sulla
loro
salute. Invece negli ultimi sei mesi non aveva ricevuto nemmeno una
loro
lettera.
Si
passò una mano sugli occhi gonfi di sonno; non riusciva a
dormire bene da molto
tempo, ormai.
Sentì
dei passi fuori dalla camera, seguiti dal bussare sulla porta.
-Winry,
alzati!-
La
ragazza guardò la porta, infastidita.
Non
aveva nessuna voglia di dover reggere l’ennesima maschera sul
volto, fingere
che tutto andasse bene quando dentro invece si logorava
dall’ansia.
-Non
mi sento molto bene, penso che rimarrò a letto..- rispose
tirandosi la coperta
fin sopra alla testa.
-Fa’
come vuoi- sospirò Pinako –però poi non
venirmi a dire che non ti avevo
chiamata..-
Winry
si voltò verso la porta, incuriosita.
-Di
cosa stai parlando?-
La
nonna entrò nella camera; aveva un gran sorriso stampato sul
volto rugoso.
-Oggi
avremo degli ospiti!-
-Ospiti?-
domandò la ragazza mettendosi a sedere.
-Diciamo
che questa mattina ho ricevuto una telefonata da parte di due ragazzi
di nostra
conoscenza..-
Winry
la guardò sorpresa. Il cuore le aveva perso un battito a
sentire quelle parole.
-Ed
e
Al verranno qua? Oggi?- Domandò saltando giù dal
letto.
Pinako
scoppiò in una risata allegra –Sembrerebbe di
sì! Preparati, saranno da noi per
l’ora di pranzo!-
Un
paio d’ore più tardi Winry stava apparecchiando la
tavola.
La
nonna le aveva spiegato che i due fratelli erano riusciti ad ottenere
un mese
di permesso ed avevano deciso di trascorrerlo a Resembool.
La
ragazza non vedeva l’ora che arrivassero: era intenzionata a
fare una bella
ramanzina ad entrambi i ragazzi per non essersi fatti sentire durante
tutti quei
mesi.
Ad
un
certo punto sentì un gran frastuono provenire dal cortile
davanti alla casa:
Den, il cane della ragazza, stava abbaiando, sovrastando le urla di un
ragazzo.
-DEEEEN! TOGLITI SUBITO DI
DOSSO!! AL, FAI
QUALCOSAAA!-
-Ahahahah!
Fratellone! Com’è
possibile che ogni volta che torniamo a casa ti fai mettere sotto da
Den?-
Winry
aprì l’uscio di casa... ed eccoli lì!
L’armatura di Al scintillava alla luce del sole, mentre Ed
era sdraiato in terra
con Den seduto comodamente sopra di lui.
-Winry!
Che bello rivederti!-
-Ciao
Al!- Salutò allegramente la bionda,
rivolgendogli un gran sorriso.
-QUALCUNO
PUO’ DARMI UNA MANOOOOOO!-
I
due ragazzi si voltarono a guardare Ed,
sempre sdariato in terra. Den aveva cominciato a leccargli il volto,
contento
di rivedere i due fratelli.
-Adesso
basta, Den! Vieni qua!- lo richiamò
la bionda, divertita.
-Aaaah
guarda che disastro! Sono tutto
impolverato!- Si lamentò il ragazzo alzandosi da terra.
Cominciò
a scuotersi la terra di dosso,
fino a che incrociò lo sguardo di Winry.
Sussultò.
L’espressione felice della
ragazza aveva fatto spazio ad uno sguardo omicida, con il quale stava
fissando
il povero Ed.
-Ehm…
C-ciao Winry…- balbettò arretrando di
qualche passo –S-scusa se non vi abbiamo avvertite prima del
nostro arrivo, ma
adesso siamo qui e non c’è bisogno di essere
arrabbiate, no?- tentò di ammansirla,
sfoderando un sorriso carico di tensione.
Gli
occhi della ragazza lampeggiarono di
rabbia, ma invece di esplodere in urla, Winry sospirò,
rassegnata.
-Considerala
la tua giornata fortunata, Ed.
Avevo già pronte diverse chiavi inglesi da tirarti dietro!-
Gli rispose con un
ghigno.
-Ragazzi!
Finalmente avete deciso di farvi
vedere, pensavo che vi foste dimenticati di noi!- Esclamò
Pinako uscendo di
casa.
-Ciao
zia! Scusateci per tutti questi mesi
di silenzio, immagino che vi abbiamo fatto preoccupare…- si
scusò Al.
-Ci
racconterete cos’è successo mentre
pranziamo. Venite, è già pronto in tavola!-
Mentre
Ed si rimpinzava dei deliziosi
piatti preparati dalla vecchietta, Al raccontò loro di cosa
era accaduto in
quel periodo.
Il
colonnello Mustang li aveva scelti per
una spedizione top secret che li aveva visti viaggiare per molte
città; inoltre
avevano ricevuto il divieto assoluto di comunicare con qualsiasi
persona che
non facesse parte del gruppetto di persone prescelte da Mustang per lo
svoglimento della missione.
-Ci
dispiace…- si scusò nuovamente Al -avremmo
voluto chiamarvi tantissime volte, ma se avessimo disubbidito ad un
ordine del
colonnello saremmo sicuramente andati incontro a molti guai…-
-L’importante
è che stiate bene- disse
Pinako, alzandosi dalla tavola per servire la seconda portata.
Finito
il pranzo, Winry si alzò in piedi e
si diresse verso il laboratorio. –Avrete anche un mese di
congedo, ma io ho ancora
diverso lavoro da finire- disse in tono rassegnato; Pinako invece
doveva
recarsi a casa di un cliente per sistemargli l’automail di
una gamba.
-Che
ne dite di andare a trovare vostra
madre al cimitero?- aggiunse mentre preparava gli strumenti da potarsi
dietro.
-Ottima
idea! Andiamo fratellone?- chiese
Al alzandosi dalla sedia.
Ed
si stiracchiò e fece un grande sbadiglio
–Sono un po’ stanco per il viaggio, Al. Se vuoi,
vai pure da solo, penso che ci
andrò domani-
Al
annuì, lo salutò e seguì la vecchietta
fuori casa.
Un’oretta
più tardi, Ed si stava annoiando
da morire. Aveva giocato un po’ con Den, ma si era stancato
presto visto che il
cane aveva esaurito l’euforia provata appena aveva visto i
due ragazzi.
Winry,
nel frattempo, stava ultimando un
braccio automail che avrebbe dovuto consegnare il giorno dopo.
TOC!
TOC!
-Avanti-
disse sovrappensiero la bionda,
mentre stringeva un paio di esili viti.
-Ti
disturbo?- Domandò Ed entrando ed
accomodandosi su una sedia vicino a lei.
La
ragazza non rispose alla domanda mentre
osservava l’automail, ormai finito, deposto sul bancone.
-Meraviglioso…-
sussurrò con gli occhi che
le brillavano.
Ed
la guardò perplessa. –Sei decisamente
una fanatica degli automail- disse per punzecchiarla.
Winry
gli rivolse uno sguardo truce –Almeno
io non vado VOLONTARIAMENTE in cerca di guai per noia!-
Ed
sbuffò. A quanto pareva la ragazza non
aveva ancora digerito il fatto di non aver ricevuto loro notizie per
tutto quel
tempo.
-Erano
gli ordini di Mustang, non potevamo
fare altrimenti-
Winry
si voltò verso di lui, arrabbiata –Troppo
semplice, Ed, troppo semplice! Non mi pare che tu ti sia mai fatto
molti scrupoli
a seguire gli ordini del colonnello!- sbottò alzandosi e
cominciando a riporre
al loro posto gli arnesi sparsi sul bancone.
Edward
si alzò in piedi e l’afferrò per un
polso –Ti ho già chesito scusa, finiscila con
questa storia! Non sei stata di
certo te a rischiare di venire ammazzata in questi mesi, e ora come ora
non ho
sicuramente voglia di sentirti sbraitare per una sciocchezza del
genere!-
Winry
tremò di rabbia.
-Sciocchezza?-
sussurrò con voce tremante.
Ed
addolcì un po’ il tono di voce
–Ehm… so
che sei stata molto in pensiero per noi, però…-
-MOLTO
IN PENSIERO?!- urlò lei, strattonando
il braccio per liberarlo dalla presa del ragazzo –HAI IDEA DI
COSA SIGNIFICHI
STARE IN ANSIA PER BEN SEI MESI?! DI ATTENDERE UNA VOSTRA TELEFONATA
INUTILMENTE, SUSSULTANDO AD OGNI SQUILLO DEL TELEFONO?! TREMANDO OGNI
VOLTA CHE
RICEVEVO UNA LETTERA, PENSANDO DI TROVARCI SCRITTO CHE VI ERA CAPITATO
QUALCOSA
DI BRUTTO?!-
Per
Ed quelle parole furono come uno
schiaffo in pieno volto. Winry respirava affannosamente dopo aver
buttato fuori
tutta la rabbia e l’angoscia che aveva covato dentro di
sé, era rossa in volto
e aveva gli occhi lucidi.
-Nessuno
ti ha costretto ad entrare nell’esercito-
aggiunse sempre arrabbiata.
-Per
me e Al è stata la scelta migliore da
fare!- esclamò Ed, scaldandosi ulteriormente
–vogliamo recuperare i nostri
corpi, DOBBIAMO recuperare i nostri corpi, dannazione!-
Si
creò un silenzio teso tra i due. Ed si
era seduto nuovamente sulla sedia, imbronciato.
Winry
aveva ripreso a riordinare gli arnesi,
riponendoli un po’ a casaccio.
-Ti
sei calmata?- chiese stizzito il
ragazzo, voltandosi a guardarla.
Winry
dal canto suo evitò di rispondere, temendo
che la voce le tremasse nel parlare.
-Mi
dispiace- continuò Ed –più di questo,
non so cosa dire-
-Dimmi
che rimarrete qua, che non mi
lascerete più sola…- sussurrò la
bionda passandosi una mano sugli occhi.
Odiava
farsi vedere piangere dalle persone,
specialmente da lui.
-Sai
che non possiamo…- le rispose Ed alzandosi
e parandosi di fronte a lei.
Winry
tenne lo sguardo basso.
-Guardami,
Win…- le disse dolcemente il
ragazzo, appoggiandole una mano sul viso.
In
quel momento suonò il telefono di casa.
-Scusami…-
disse piano la ragazza,
allontanandosi ed uscendo dal laboratorio.
Ed
si passò le mani sul volto stanco. Si
maledisse mentalmente per non aver mantenuto la calma; sapeva quanto
era
irascibile la ragazza, darle contro era stata la peggior mossa che
avesse
potuto fare.
Mentre
rifletteva su quei pensieri, vide
Winry rientrare nella stanza. Era impallidita ed aveva
un’espressione
preoccupata dipinta sul volto.
-Ed…
è per te- disse a bassa voce.
-Per
me?- le domandò sorpreso il ragazzo.
-Sì…
è… è Mustang. Dice che è
urgente…- le
rispose la ragazza lanciandogli un’occhiata ansiosa.
Edward
si affrettò a rispondere al
telefono. Winry lo sentì salutare il colonnello. Il ragazzo
annuì un paio di
volte, poi rimase in ascolto per qualche minuto.
-Ho
capito- disse alla cornetta in tono
grave –appena torna Al prenderemo il primo treno per Central
City- dopodichè
riagganciò.
-Cos’è
successo?- domandò Winry
avvicinandosi al ragazzo.
Edward
le rivolse uno sguardo costernato.
-Si
tratta di Scar. Sono stato assegnato ad
un’importante missione contro di lui. A quanto pare, sono
riusciti a
rintracciarlo-
Winry
sussultò. Scar… odiava quell’uomo. E
le incuteva molta paura.
In
quel momento la porta di casa si aprì ed
entrò Al.
-Ciao
ragazzi! Che avete fatto di bel…- si
bloccò di fronte all’espressione tesa dei due.
Ed
gli si avvicinò. –Ha appena telefonato
Mustang. Si tratta di Scar, a quanto pare si è fatto
nuovamente vivo. Dobbiamo
partire il prima possibile- gli spiegò velocemente.
-Accidenti!-
imprecò Al.
Winry
si avvicinò ai due ragazzi –L’ultimo
treno per Central City parte alle cinque…-
Si
voltarono a guardare un vecchio orologio
posto su un mobile vicino a loro. Segnava le quattro e
cinquantatrè minuti.
Allora,
cosa ne dite?
Dopo
questo ci saranno altri otto capitoli… :]
Attendo
dei vostri commenti, fatemi sapere se per ora vi piace!
^^
A
presto!
LadySabra