Pansy.

Pansy Parkinson era in piedi in mezzo al suo soggiorno.
Alta e austera.
Le braccia incrociate sotto il seno.
Un piede che batteva forte sul pavimento con un ritmo che snervava.
Toc, toc, toc, toc, toc, toc...
< cosa vuoi Draco?> lo guardava disgustata.
Con tutto il suo disprezzo.
Draco cercava le parole.
< lo sai cosa ti dico? Siete peggio di Potter o di quegli orribili traditori del loro sangue... tradire il signore oscuro! Che schifo... cosa vuoi da me lurido verme schifoso?> continuò con quella sua aria di superiorità.
Con la puzza sotto il naso.
Che stupida... in tutti quegli anni Pansy non aveva capito quello che il ragazzo provava per lei, e neanche adesso accecata come era dalla sua superbia, dalla sua aria di superiorità.
 Draco avrebbe fatto qualunque cosa per salvarla.
La sua situazione era veramente compromessa.
La punizione sarebbe stata esemplare... bastava una parola di Draco o della madre per poterle salvare la vita da un'esistenza orribile.
In fondo Draco l'amava. L'aveva scelta fra tante non perchè era la più bella, ma perchè gli faceva battere forte il cuore.
Perchè Pansy poteva essere tutto, ma certo non bella!
Ma lei era cresciuta in una casa dove tutto era illusione e allora aveva creduto di essere bella.
Lei che aveva la faccia da carlino! Ma a Draco tutto questo non importava.
Il suo disprezzo traspariva da ogni poro mentre lo guardava come se fosse la cosa più immonda che potesse esistere.
A quel punto, mentre Draco si apprestava a parlare, a cercare di far ragionare la ragazza, gli auror fecero irruzione.
 Portarono via tutti, lei compresa.
Tutti tranne Draco, che era stato scagionato il giorno prima.
Come si può finire in carcere a diciassette anni? Per una convinzione che ti hanno imposto e nella quale hai creduto fedelmente senza mai metterla in discussione?
Credendo di essere sempre nel giusto?
Ma il destino di Pansy si doveva ancora compiere.

Al processo molti si sedettero sulle gradinate.
Rita Skeeter in prima fila.
Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger, i suoi nemici numero uno, facevano parte del Wizengamot.
Si metteva male per Pansy.
Draco Malfoy aveva parlato con qualcuno cercando clemenza.
Non aveva certo parlato con Harry e tanto meno con Ron o Hermione ma aveva in qualche modo cercato una scappatoia.
E forse l'aveva trovata, ma Pansy, quando le chiesero se aveva qualcosa da dire si alzò in piedi. Capelli tagliati corti dalle guardia di Azkaban, due profonde occhiaie e il volto magro.
L'espressione feroce negli occhi.
< il Signore Oscuro tornerà e vi massacrerà tutti, tutti voi che gli avete girato le spalle, tutti voi che ora fate comunella con questi mezzosangue e traditori del proprio sangue e vi annienterà tutti...> mormorò come sputando veleno. Fedele alla causa ormai persa.
In quel momento a Draco venne in mente che il capello parlante avesse sbagliato perchè tutto si poteva dire tranne che i serpeverde fossero così fedeli.
Quindi fu la sentenza.
La signora Aurelia Paciock si alzò con una pergamena arrotolata in mano.
A Draco mancò un battito. Provava ancora un amore folle per quella ragazza così testarda.
Se solo avesse rinnegato tutto, se solo fosse stata un pò più furba.
Se solo l'avesse amato.
Perchè era questo il punto. Lei non lo aveva mai amato. Mai.
Un dolore acuto si piazzò al centro del cuore del ragazzo facendolo tremare.

" il Wizengamot ha decretato che la famiglia Parkinson composta da Oliver, Donna, Tom e Pansy continuino a vivere in un quartiere babbbano circondati da magonò e babbani.
Gli sarà sequestrata  la bacchetta, e sarà vietato loro ogni contatto con il mondo magico.
Saranno perennemente sorvegliati e gli sarà precluso il diritto di frequentare o sposare un mago o una strega, condanna che riguarderà anche i figli, i figli dei figli e così via fino alla decima generazione.
Non riceveranno pertanto nessuna lettera da nessuna scuola del mondo magico, sia qui che in altre parti del mondo.
Gli saranno fornite nuove identità, un lavoro babbano e una casa.
Dovranno cavarsela senza magia.
Gli sarà dato un sussidio iniziale e solo iniziale.
 La loro camera di sicurezza sarà restituita alla Gringott e il suo contenuto andrà a formare il fondo risarcimento dei nati babbani.
Nessun mago o strega potrà avvicinarli senza autorizzazione firmata dal primo ministro in persona.
Qualora dovesse succedere, il mondo babbano sarà lieto di ospitare anche questo mago o strega decurtati dei loro poteri.
La condanna non ha appello ed è immediata."
decretò l'anziana signora.
Peggio di così.
Draco incontrò lo sguardo di supplica della ragazza che solo in quel momento aveva capito.
Troppo tardi Pansy. Troppo tardi...
Draco era abituato a non esternare i suoi sentimenti.
Una gran voglia di piangere si impadronì di lui.
Non gli succedeva da quando era piccolo.
Rabbia e dolore erano stati una miscela esplosiva. Sarebbe sopravissuto a tutto questo? Forse.
< povera Pansy e pensare che credevo fosse intelligente! > una voce dolce e morbida giunse alle sue spalle. Si girò di scatto.
Una donna alta e bionda accompagnata da una bambina di circa undici, dodici anni erano dietro di lui, a qualche passo di distanza.
Qualcuno provava pena per Pansy.
Draco si girò nuovamente inconsapevole che chi aveva parlato sarebbe diventata, un giorno, la signora Malfoy.
Inconsapevole che Astoria, la piccola ragazzina appesa al braccio della madre, gli avrebbe stregato non solo il cuore, ma anche la mente e l'anima, facendogliela scoprire per la prima volta.
Ma questa in fondo è un'altra storia, no?!