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Autore: fann1kaoriyuki    03/03/2010    11 recensioni
Draco era nervoso. Parecchio nervoso. Era nervoso perché Harry Potter, da qualche anno (non certo mesi o settimane) ma anni (due per l’esattezza) suo ragazzo, da qualche giorno lo stava palesemente evitando. Auguri Biancaneve!!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prefazione:

Piccola premessa. Questo capitolo è betato da me. Dato che l’ultima volta che ho betato qualcosa il festeggiato destinatario della storia se l’è ribetata daccapo..vi dovrebbe fare capire quanto in realtà non sia una cima a farlo sebbene ci metta tutte le buone intenzioni. E non dite che allora è meglio che trovi una beta perché fin’ora non è andata tanto bene come cosa XD... morale della storia, non garantisco ovviamente su eventuali errori che sono CERTISSIMA ci siano anche qui nonostante io mi sia metto con tanto d’occhi (leggersi cosìàO_O) a decifrare ogni svista e ogni errore possibile!

Tutto ciò non per mettere le mani avanti, sia chiaro, è solo per far capire che sono consapevole di essere una così detta mezza sega a betare, ma che mi ci impegno! Ringrazio tutte le persone che hanno commentato i miei ultimi vaneggi e chi mi ha accolta dopo così tanto tempo su questo sito...

Ma a parte ciò sto rubando la scena perché questa storia ha un suo perché! Mychan (ve ne ho parlato colei che mi ha stressata per pubblicare nuovamente!) oggi compie il suo compleanno e mi ha chiesto una piccola shortina!

Non è esattamente il mio genere, è la prima volta che lo affronto, però è stata una sfida! Sta a voi dirmi se l’ho vinta!

Auguri Biancaneve! (altrimenti detta Mytra!)

Spero ti piaccia!

 

 

Profumo di vita

 

 

Draco era nervoso. Parecchio nervoso. Era nervoso perché Harry Potter, da qualche anno (non certo mesi o settimane) ma anni (due per l’esattezza) suo ragazzo, da qualche giorno lo stava palesemente evitando.

All’inizio ne aveva avuto un sospetto quando alla richiesta di fare sesso sfrenato (eh sì si era abbassato a “chiedere”) si era sentito rispondere con un molto finto “ho mal di testa” . Aveva ingoiato il rospo e aveva aspettato.

Ma quando i giorni senza sesso diventavano due, poi tre ed infine una settimana ed in più Harry che se ne stava più a casa dei suoi amici che a casa loro...allora era ben chiaro che non solo Harry stava evitando Draco, ma lo stava addirittura lasciando. Perché non c’era altra spiegazione all’evitare il sesso sfrenato con Draco Malfoy perché sempre e comunque fare sesso con il bel serpeverde era un onore oltre che un piacere. Almeno così era convinto.

Solitamente Draco in questi casi avrebbe usato la tattica della guerra preventiva che consisteva nel mollare invece che essere mollati, ma si ritrovò ad ammettere come faceva ogni giorno da due anni a quella parte, che non poteva lasciar perdere così una storia... prese un attimo per pensare alla parole adatta;  importante.

Draco non si era mai impegnato con nessuno, mai davvero. Aveva avuto qualche ragazzo, qualche volta anche una ragazza ma mai era arrivato al punto di dire quelle fatidiche due parole. E stentava a dirle anche ad Harry anche se, dovette ammettere con indulgenza, le provava.

Del fatto che avesse detto per la prima volta “ti amo” nientepopodimenoche ad Harry Potter era una cosa che aveva superato da tempo ormai, perfino accettato. Del resto non lo aveva premeditato, semplicemente gli era uscito dalle labbra con la facilità inversamente proporzionale alla difficoltà che aveva avuto a dirlo a chiunque prima. E non ci era mai riuscito. Nemmeno per scherzo.

Sospirò versando tre gocce esatte nella fiala verde. La pozione era pronta.

Se solo il suo ragazzo si fosse degnato di venire a prenderla in consegna per portarla poi alla sua amica, sarebbe stato perfetto.

Osservò la bocchetta con apprensione; era da un paio di mesi che Hermione seguiva una cura ormonale per restare incinta ed era preoccupato del fatto  che ancora non ci fosse riuscita. Quella pozione era pressoché infallibile, senza contare la precisione con cui lui sapeva farla. Era impossibile che non fosse già gravida, magari anche di parto gemellare, eppure...

Sospirò pensando che l’unico motivo per cui non poteva essere stata in grado di concepire era la totale sterilità, almeno di uno dei due coniugi, ma non voleva ammetterlo, non voleva causare dolore a Hermione-So-Tutto-Granger, anche perché con il tempo si era rivelata perfino una specie di amica. Ma, se Harry lo stava per mollare, alla fine poco importava.

Era immerso nelle sue elucubrazioni quando sentì la serratura scattare al piano superiore. Harry era tornato e, in quel preciso istante, Draco si sentiva abbastanza risoluto da voler chiarire una volta per tutte. Poteva anche essere una sua impressione, certo, ma preferiva scoprirlo prima che fosse troppo tardi.

Posò la fialetta verde nel contenitore e, pulendosi le mani, salì le scale.

Harry non era una cima a simulare indifferenza, era chiaro che non si aspettasse che Draco fosse in casa soprattutto era chiaro che non ne gradisse la presenza.

Si guardarono con fare impacciato.

- C’è qualcosa che vuoi dirmi?- sbottò Draco quindi con una punta di acidità. Voleva essere pacato e riflessivo, ma non ci riusciva. Questa situazione gli stava dando altamente ai nervi.

- In che senso?- pigolò Harry sulla difensiva.

- In che senso?- gli fece il verso Draco avanzando per il salotto che divideva la cantina dall’atrio dove si trovavano rispettivamente. – Abbiamo un problema, lo so io, lo sai tu, lo sappiamo tutti e due. I problemi si affrontano, questo però non sembri saperlo.-

Harry restò immobile, quasi di gesso. Prese un profondo respiro. - ...Si.- disse solo.

Ecco “si” era proprio quello che Draco non voleva sentire. Era un “ma no cosa dici, lo sai che ti amo” che voleva sentire! Non ammissioni di colpa. Avrebbe preferito di gran lunga pensare che fosse una sua più che giustificata paranoia, ma non la realtà dei fatti.

- Bene.- si sforzò di rispondere di rimando – Dato che sembri avere un problema con me, esponilo.-

Cercava con tutti i suoi muscoli e nervi di restare calmo, ma gli era difficile. La sua voce gli risultava fin troppo rabbiosa e quasi poteva vedersi attraverso gli occhi di Harry minaccioso piuttosto che accomodante. Lo vide dondolare sul posto ansioso, quindi fare due passi cauti nella stanza.

- Hai ragione.- disse e Draco sentì la rabbia ribollirli nelle vene, ma in maniera più cauta, un po’ rassegnata.

- Bene.- disse.

- Bene...- rispose Harry di rimando.

Poi ci fu silenzio. La tensione si tagliava con un coltello.

Harry si mosse velocemente, così velocemente che Draco si sentì in qualche modo spaesato dal brusco movimento.

- Mi dispiace io....è successa una cosa. Non volevo che succedesse, cioè...non mi aspettavo che.-

Il sangue nelle vene di Draco decise di fare dietrofront e circolare al contrario, così, giusto per farlo sentire male, così male da aver timore di un infarto. Harry....lui aveva...? No. Non volle crederlo.

- E’ che non mi aspettavo avesse questi effetti.- continuò – Non...mi sarei aspettato una cosa simile.-

Calma. Può esserci una spiegazione plausibile. Si disse Draco, No. Harry era Fedele. Harry era....

- Di che diavolo stai parlando?- scandì cercando di non scattare ad arpionargli la gola – Parla, per merlino.-

Harry alzò gli occhi in una muta supplica di perdono – Hermione insisteva che quella pozione faceva schifo... e mi ha sfidato a berla.- disse. Draco lo guardò confuso e in parte sollevato che non avesse appena dichiarato “mi sono scopato il postino”.

- Continua.- disse quindi.

Harry prese un profondo respiri – Credevo che avesse come effetto collaterale solo un aumento di desiderio, visto che sono un uomo.-

C’era un “ma” in quella frase. Era sottointeso, però era chiaro come il sole. Aumento di desiderio.... altre conseguenze...Quali altre conseguenze?

Draco visualizzò il libro su cui aveva studiato la pozione, tutti gli ingredienti e le indicazioni, ma non ci arrivò. Non finché non vide la mano di Harry sfiorarsi l’addome in un segno delicato ed affettuoso. Harry guardo Draco e Draco guardò la sua pancia.

- Oh.- riuscì solo a dire sentendo tutto il suo corpo rilassarsi sotto la consapevolezza che Harry non lo aveva tradito, né voleva lasciarlo. Era solo incinto.

Oh merda.

Sbatté le palpebre confuso e finalmente consapevole dell’assurdità della esitazione. Indicò Harry e aprì più volte la bocca come a voler dire una cosa. Riuscì solo a chiedere – Come?-

- Sei tu l’esperto di pozioni, non io. - grugnì Harry di rimando.

Certo, ovvio. Draco prese considerevoli boccate d’aria cercando di riflettere. Infondo non c’era nulla di strano solo che il suo ragazzo aspettava un bambino. Tutto qui. Assolutamente nulla di strano.

Avrebbe dovuto dire qualcosa, no? Ma era del tutto impreparato ad affrontare questa cosa perché mai aveva pensato a questa possibilità.

Forse contento dal silenzio del proprio compagno Harry proseguì – Ma non ti preoccupare, il dottore ha detto che se non continuo a prendere la pozione ogni mese non c’è possibilità di portare avanti la gravidanza, quindi...devo solo non prenderla.-

- Come?-

- ....va presa ogni mese. E’ per....mantenere vivo l’utero magico.-

Draco annuì, incapace di fare una qualsiasi cosa.

- Tanto mancano pochi giorni allo scadere del mese.- sentì dire improvvisamente da Harry e gli sembrò che gli si bloccasse il cuore.

...Come?!

- Quanto, esattamente?- sbottò ansioso.

Harry ricambiò il suo sguardo – Un...Un paio di giorni.-

- Merda!- Draco scattò verso la cantina e con grosse falciate e scendendo gli scalini a due a due, si ritrovò nel suo laboratorio per poi  ripetere il percorso inverso ma con la medesima velocità. Si sedette accanto ad Harry e gli tirò indietro la testa premendo sulle sue labbra la pozione finita poco prima per Hermione.

- Draco, ma...-

- Non parlare.- lo freddò il biondo – Non so nemmeno io cosa provo in questo momento, ma bevi questa fottutissima pozione.-

Harry sbatté le palpebre quattro volte confuso prima di capire. – Tu...lo vuoi.-

Draco ricambiò lo sguardo, scuro in volto – Non lo so.- ammise – Ma non riesco a disprezzare l’idea che tu abbia mio figlio in grembo..perché è mio figlio, vero?-

- Certo.- replicò Harry offeso – Per chi mi hai preso?-

- Bene.- rispose solo allora Draco respirando a fondo.

Osservò Harry ingurgitare la pozione e poi soffrire con una smorfia quindi abbassò gli occhi sulla pancia ancora piatta del suo ragazzo.

- Un bambino.- disse solo.

- Un bambino.- rispose Harry in conferma.

***

 

Draco era ancora segretamente convinto che non potesse essere vero, ma quando vide il piccolo semino nell’addome e in particolare il piccolo cuoricino martellante, allora la consapevolezza gli si buttò addosso abarbicandolo in un soffocante abbraccio. Ma ci si abituò presto, forse in pochi attimi, perché dopo la consapevolezza, a bussare alla porta della sua anima, fu la gioia.

Gioia, si riscoprì a notare. Vera gioia.

Lui e Harry...e un bambino. Pannolini, urla, pianti, notti insonne... Provò a pensarle tutte per cercare di smorzarla, ma non ci riuscì. L’immagine di un piccolo fagotto tra le braccia del suo ragazzo fu l’unica cosa che riusciva a pensare. E lui ad abbracciarli entrambi.

Lo voleva, capì in quel momento, non lo avevano programmato, ma ora che ci si trovava benché fosse una delle situazioni più bizzarre del mondo; lui la voleva.

Attese quasi impaziente che Harry si rivestisse e il medico esaminò le analisi.

- E’...singolare.- ammise – Ma se prende ogni mese la pozione non dovrebbe avere problemi.-

- E come funzionerebbe...il parto?- domandò il moretto ansioso – Cioè io non sono...-

- Un parto cesareo mi pare d’obbligo, signor Potter.- rispose l’uomo. Harry annuì pragmatico.

- Tranquillo.- intervenne Draco – La cicatrice può scomparire. Andrà tutto bene.-

Harry alzò gli occhi verso Draco e scosse la testa – Non è questo.-

- E allora cosa c’è?-

Harry scrutò negli occhi del ragazzo come a trasmettergli un messaggio, di angoscia e timore – Niente.- disse però infine e Draco conosceva abbastanza Harry da capire che quel niente voleva dire l’esatto opposto.

Il viaggio di ritorno fu silenzioso. Draco non aveva mai imparato a guidare quelle cose che i babbani chiamavano “macchine” quindi era sempre il moretto a guidare. E lo fece in silenzio.

Nell’aria vagavano discorsi di cui vi era un bisogno quasi biologico di parlarne, ma non lo fecero. Tacquero.

Tornati a casa Draco preparò la cena mentre Harry accese la tv per riempire quel denso silenzio. Forse aspettavano solo il momento giusto per parlarne, un segno, una qualsiasi cosa che desse il via.

- Harry..- decise quindi il biondo di tagliare la testa al toro durante la cena – che hai?-

Il moretto fermò per un attimo il lavoro della forchetta sulle uova e restò immobile per qualche secondo – Non lo so. - rispose.

Draco annuì piano – Puoi..- esordì – Puoi parlarmi di tutto, lo sai?-

Non era da lui essere così propenso a queste cose, ma non sapeva cos’altro fare. Harry scosse la testa e Draco provò un incredibile frustrazione.

- Se non mi dici cosa c’è come posso aiutarti, Harry?- replicò teso.

Harry posò la forchetta accanto al piatto – Ho sonno.-disse – Vado a dormire.-

Fece per andarsene ma Draco lo bloccò immediatamente – Perché fai così?- sbottò nervoso – Prima mi eviti, non mi dici niente, aspetti quasi di perdere il bambino e ora fai così...- Draco smise di parlare improvvisamente consapevole che c’era solo una spiegazione a tutto – Harry tu vuoi il nostro bambino?- domandò quindi con una rinnovata calma, ma con una strana sensazione di groviglio e dolore nello stomaco.

Harry lo guardò, non fece altro finché Draco non lo lasciò andare.

- Capisco.- disse solo, e nella sua immagine si fissò quell’unica immagine vista sul monitori; un cuoricino che batte. – Va bene.- disse ma non era sicuro gli fosse uscita la voce –Vai a dormire, domani ne riparliamo.-

Harry non augurò nemmeno la buona notte salì le scale e scomparve al piano di sopra. Quella notte Draco dormì sul divano.

 

**

 

In una famiglia normale avere una bambino era di solito motivo di grande gioia, ma quando la gravidanza non era umana, né naturale, allora c’erano fin troppe domande senza risposta.

Draco non aveva dormito per nulla quella notte forse in attesa che il moretto tornasse giù confessandogli che lo voleva quel bambino. Ma Harry non lo fece. Restò sopra in un silenzio fin troppo chiaro per poter sperare ancora.

Draco dal canto suo voleva questo bambino, lo sentiva con ogni fibra di sé quasi fosse lui ad avere quel famoso istinto, l’istinto materno. Quasi sorrise di sé a pensare che certo non era lui ad avere in grembo una vita.

Perché era così difficile per Harry accettare questa cosa?

Certo non se lo sarebbe mai aspettato; restare incinto. Capiva  che era vista come una cosa impossibile almeno nel regno babbano. Era ovvio che Harry fosse spaesato. Ma davvero non aveva provato niente quando aveva visto quella piccola macchiolina pulsare? Tra i due era Harry quello coraggioso e sentimentale, quindi..come poteva essere?

Cosa doveva fare ora?

Andò a lavoro e quando la sera tornò Harry non era in casa. Sembrava che quella situazione stesse pregiudicando l’intero loro rapporto, come se quei due anni fosse svaniti tutti in quel semplice momento in cui Harry aveva iniziato a sentire le prime nausee e si era recato dal medico da solo.

Forse semplicemente Harry non lo amava più e non voleva quel bambino frutto di entrambi.

Eppure...Eppure non poteva crederci, non del tutto. Ricordava con nostalgia quell’unico attimo in cui il moretto si era sfiorato la pancia con uno sguardo così pieno di intenso amore da far sentire lo stesso Draco che guardava, coccolato da quel tempore. Il tempore di una famiglia.

Cosa poteva quindi ora il moretto rinunciare così?

Dovevano parlare. Altrimenti la distanza tra loro sarebbe aumentata ulteriormente e non ci sarebbe stato poi nulla da fare.

Così pensando il biondo si recò nell’unico posto in cui sapeva trovare Harry: dai coniugi Weasley ed infatti lui era lì. Osservò dalla finestra del giardino quasi per caso la Granger stringersi tra le coperte con le lacrime agli occhi ed Harry più in là schiacciato sotto il peso di una colpa.

Osservò Hermione scuotere la testa ed allungare un braccio verso le mani giunte di Harry e stringerle come la propria, dire qualcosa e poi vedere finalmente quello che a Draco era mancato tantissimo; il suo sorriso.

Ne restò catturato quasi come se non vedesse il proprio ragazzo da mesi e nemmeno si rese conto di allungarsi come per raggiungerlo. Quando lo fece, fu troppo tardi: il suo braccio traditore aveva bussato alla porta vetro del giardino e i due amici avevano alzato gli occhi verso di lui.

Cercò di sembrare calmo quando in realtà non lo era. Vide Harry guardare Hermione e lei annuire, alzarsi e andarsene. Ed infine osservò il moretto raggiungerlo ed aprigli la porta.

Draco restò in silenzio guardando l’amato ed accettando quel tacito invito ad entrare. Una volta dentro, l’aria calda della casa gli provocò un formicolio in contrapposizione con il gelo londinese che vi era fuori.

Ci fu nuovamente silenzio, ma stavolta era di preparazione ad un discorso che era giusto e doveroso fare. Una volta per tutte.

- Non eri a casa.- disse Draco, piano, giusto per poter dire qualcosa, iniziare a parlare.

- Lo so.- rispose l’altro.

- Di cosa parlavi con la Granger?-

Harry incrociò le braccia e si strinse nelle spalle – Gli ho detto che il suo piccolo scherzetto ha avuto più conseguenze del dovuto e che ora avrò un bambino.- non c’era allegria nella voce, ma semplice verità – Mentre lei no.- continuò ancora abbassando la voce di due toni come se il pensiero lo ferisse.

- E’ questo il problema?- domandò quindi Draco – Che tu che non vuoi avere un figlio ti ritrovi ad averlo in te, mentre lei che lo vuole non può?-

Harry alzò gli occhi sul suo ragazzo riducendoli a due fessure – Lo voglio, Draco.- disse – Ma non penso sia giusto. Non sono una donna, non...- sospirò – Non è naturale.-

L’altro lo guardò incapace di fare altro. Vagliò migliaia di parole, una più ipocrita dell’altra su come fosse un miracolo, su come doveva solo essere contento di una cosa simile, ma non riuscì a farle uscire, disse solo la cosa che più gli premeva sapere – Quindi cosa farai?-

Harry alzò le spalle tenendo lo sguardo basso ad evitare quello del compagno – Non ne ho idea, va bene? Vorrei solo..tempo. Ma più passa il tempo più questa cosa cresce e io la sento....dentro di me. E...mi spaventa.-Il biondo avrebbe voluto guardare nei profondi occhi verdi dell’amato ma questi continuava a guardare per terra, o comunque in un posto lontano – Cioè...è...un essere umano. Che diritti ho io di far nascere un vero essere umano?-

- Non è un diritto Harry.- soffiò il biondo avvicinandosi a grandi passi per poi posare le mani sulle spalle del ragazzo come ad incoraggiamento – E’ un dono. Prendere quella pozione per un uomo non significa necessariamente rimanere incinto. C’è una possibilità su diecimila, è successo solo quattro volte nella storia!-

- Ti sei documentato, noto.- fece l’altro ironico.

- Sai che non mi piace affrontare le cose impreparati. Non sono un grifondoro.-

Harry guardò finalmente il proprio ragazzo. – E com’è finita per loro?- domandò come se temesse la risposta con tutto se stesso.

- Il loro bambino è cresciuto sano e forte.- rispose immediatamente il biondo.

- Ragiona Draco!- sbottò quindi il moro esasperato – Cosa gli diremo quando ci chiederà come è nato? Quando vorrà sapere come può capitare che due uomini possano avere un bambino? Cosa diranno di lui gli altri?!-

Draco sorrise, conscio che Harry voleva davvero quel bambino e lo aveva capito dalla preoccupazione nella sua voce. Era terrorizzato, come ogni genitore, come ogni madre. Preoccupato che il proprio bambino crescesse bene, che ricevesse abbastanza amore. Il suo dovere in questo caso era solo uno...

- Andrà tutto bene Harry.- lo rassicurò – Ci penseremo quando capiterà, per il momento gli daremo tutto l’amore di cui siamo capaci e so che ne abbiamo veramente tanto da dare.-

Guardò gli occhi di Harry inumidirsi velocemente – Dici che ce la faremo?- lo sentì dire piano, speranzoso.

- Ne  sono certo.- disse ancora sfoggiando un sorriso sincero – Quindi ora torna a casa e iniziamo a decorare la sua stanzetta, ok?-

Quando Draco sentì le braccia di Harry sulle sua schiena stringerlo come se ne valesse la sua stessa vita  si sentì completamente realizzato, come se fin’ora gli fosse mancato un considerevole pezzo e lo avesse appena ritrovato, incontrato in lui.

Quello era il posto di Harry; nelle sue braccia. Così come quello suo era nelle braccia del moretto.

- Vi amo.- disse allora, senza pensarci su, come ogni dichiarazione seguita da quel primo “ti amo”. Sentì Harry intensificare le presa e annuire. Poi si baciarono e la tensione di quel mese fu dimenticata in un solo istante.

 **

Harry aveva ragione a dire che una delle conseguenze della pozione era l’aumento di desiderio. Per mesi, ogni volta che la prendeva, passava una settimana a ricercare un contatto con il ragazzo, anche quando lui si ritirava stanco dal lavoro.

- E’ colpa della pozione.- protestava ogni qual volte che Draco lo prendeva in giro di essere affamato di sesso. E Draco allora non sapeva far altro che ridere a cuor leggero e baciarlo – Certo.- diceva poi – La scusa è buona, eh?-

I mesi passavano e il bambino cresceva nel grembo di Harry che si lamentava proprio come tutte le donne di essere ingrassato, di odiare le caviglie gonfie e poi le voglie...quelle era terribili. Oltre al sesso, s’intendeva.

Del resto gli ormoni era una gran bella fregatura e quella pozione certo ne era allo stato puro.

Era dimenticata la tensione il tempo e a restare fu solo pura gioia.

Hermione ormai rassegnata a non poter avere una famiglia per sé se ne stava spesso con i due ragazzi ad aiutare Harry in ogni sua azione, quasi come se quel bambino concepito fosse un po’ anche suo ed i due avevano accolto con discrezione la cara Zia Herm consapevoli che non sarebbe stata altro che una presenza positiva nella crescita del loro piccolo.

Il tempo passava e ogni volta che i ragazzi vedevano in quel monitor quel piccolo cuoricino battere e quel bambino muovere i primi ditini, dare i primi calcetti, tutto, tutto era un centimetro più speciale.

- Perché non ci sposiamo?- domandò ad un certo punto Draco mentre se ne stava disteso sul grembo ormai tondo del moretto dopo una sessione straordinario di sesso post pozione. Harry, che accarezzava i capelli del suo compagno con dolcezza cessò un secondo il movimento per poi riprenderlo poco dopo – Va bene.- disse – Ma quando avrò riacquistato il peso forma.- rise e Draco rise con lui.

 

- Draco!- esclamò un giorno Harry con una nota di panico nella voce. Il biondino si affacciò dalla cucina.

- Che c’è?- domandò preoccupato.

- C’è qualcosa che non va.- esclamò toccandosi la pancia – Mi fa male.-

- Male?- riuscì solo a sussurrare Draco avendo giusto il tempo di spegnere i fornelli per poi correre subito da Harry. Posò una mano sulla pancia e non sentì nulla, ma Harry ringhiò e strinse forte la stoffa del divano.

- Fa male!- grugnì rabbioso.

Draco guardò Harry e per un attimo la consapevolezza si fece strada in loro. Non persero  nemmeno tempo a prendere la macchina, Draco abbracciò il moretto e lo smaterializzò al San Murgo...

 

Due ore dopo Harry giaceva in un letto ancora addormentato per via dell’anestesia. Draco era al suo fianco e poco più in là in una piccola teca c’era un fagottino addormentato che respirava ed odorava come un neonato. Un vero neonato.

Non lo aveva ancora preso in braccio, né gli aveva dato un nome. Aspettava che Harry aprisse gli occhi e che fosse lui a farlo per primo, se lo meritava dopotutto.

Attese un'altra intera ora prima che il moretto desse segni di vita.

- Dov’è?- fu la prima cosa che domandò – Dov’è il bambino?-

- Accanto a te.- sentì rispondere Draco immediatamente – In attesa che tu lo abbracci.-

Harry tentò di aprire gli occhi e vi riuscì solo dopo svariati tentativi, pian piano riacquistò la lucidità necessaria per capire davvero cosa stava accadendo e dove fosse.

- Draco.- lo chiamò.

- Sono qui.-

- Dov’è?- domandò ancora finalmente cosciente del tutto – Sta bene?-

- Ma certo.- rispose il biondo – Sta benissimo. E’ una bambina.-

- Una bambina?- domandò il moretto sorpreso poi allungò una mano quando Draco si allontanò da lui. Lo chiamò ancora ma poi tacque quando lo vide con in braccio un esserino avvolta con una coperta. Capì subito e si ritrovò a piangere senza nemmeno rendersene conto.

Draco gliela posò in grembo dolcemente  confessando di avere il timore quasi di romperla tanto gli sembrava fragile ed Harry la prese tra le braccia con altrettanta premura.

Era così...delicata, indifesa. Anche morbida.

Il suo nasino che si muoveva appena per via del suo respiro e l’odore pungente di neonato fu la prima cosa che Harry sentì della sua bambina. La loro bambina.

Quando Draco gli passò una mano sulle spalle e posò l’altra sul braccino della piccola ricominciò a piangere incapace di fermarsi.

Quel momento fatto puramente d’amore era così perfetto che rimase impresso a fuori nei loro cuore per sempre.

 

**

 

- Tua figlia è una peste!- ringhiò Harry discostato le coperte – Non sa stare ferma cinque minuti!-

- Ah ora è mia figlia?- rimbeccò Draco divertito – Dov’è finito il “sono stato io a portarla in grembo”-

- Ma poi ci è uscita ed è tale quale a te! – sbuffò buttandosi esausto sul materasso – E’ una piccola mocciosa viziata! –

Draco alzò un sopracciglio ficcandosi anche lui sotto le coperte – Potrei offendermi.-

Harry gli fece la linguaccia – Andiamo eri uno spocchioso snob ad Hogwatrs! E lei sta prendendo la tua stessa strada. Del resto il sangue non è acqua!-

Draco ghignò sapendo che per quando le parole era dovute solo allo stress di crescere una bambina iperattiva e incredibilmente magica. Toccava a lui aiutarlo a scaricare la tensione ed avevano il migliore dei modi per farlo.

Lo abbracciò e iniziò a baciarlo dolcemente.

- Non attacca Draco.- disse, ma Draco sapeva che stava mentendo. Forse era l’effetto collaterale permanete della pozione o semplicemente, come era sempre stato, il desiderio sessuale tra loro era acceso e presente o perlomeno bastava poco a stimolarlo. Lo baciò ancora e sentì il moretto sciogliersi letteralmente tra le sue braccia e la cosa lo eccitava sempre fino all’inverosimile.

Lo amava, amava ogni cosa di lui e della loro vita. Baciò ogni centimetro della sua pelle, desiderando ogni frammento di desiderio che stava acquistando. Mentre lasciava andare in basso una mano però un rumore distrasse i due ormai quasi presi dal desiderio.

- Papà?- sentirono una voce fin troppo famigliare, docile ma carica di promesse di distruzione. Harry strinse gli occhi e con un sorriso rassegnato si lasciò andare al materasso cercando di pensare ad altro oltre quello che la piccola aveva interrotto.

Draco sorride e lo lasciò libero con un bacio leggero sulla guancia e si alzò da lui.

- Dimmi, piccolina di papà, che c’è?-

- Ho fatto un incubo.- disse la bambina sulla porta reggendosi al pomello con forza e con l’atra stringendo al petto la bambola che la zia Herm gli aveva regalato allo scorso compleanno quando compiva tre anni.

Draco ed Harry di un tacito comune accordo discostarono le coperte permettendo alla bambina di raggiungerli e poi la strinsero tra loro, amorevolmente.

- Su ora dormi.- fece Harry con un sorriso dolcissimo che annullava ogni parola detta prima: per quanto lei lo facesse impazzire amava quella pargoletta come nessuno a parte Draco.

- Ci siamo noi a proteggerti dai mostri cattivi.- la rassicurò Draco di rimando.

La bimba dai grandi occhi verdi e dai boccoli biondi sorrise con il suo faccino paffutello e strinse le sua manine nei pigiami dei suoi padri quindi si addormentò sentendosi completamente al sicuro.

Harry e Draco si lanciarono un occhiata rassegnata ma felice, si allungarono per darsi un leggero bacio sulle labbra e cullarono la loro bambina fino a che il sonno non sopraggiunse anche per loro.

 

 

 

   
 
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