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Autore: May Des    04/03/2010    0 recensioni
Tutto inizia da una fuga... Draco Malfoy è stato rapito, come farà a sfuggire ai suoi carcerieri?
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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CAPITOLO 2

 

CAPITOLO 2

Passarono alcuni giorni che i due trascorsero viaggiando.

Il loro obbiettivo era un paesino ma essendo piccoli e sapendo solo approssimativamente dove si trovasse non vi erano ancora giunti.

Durante il pomeriggio della quarta giornata dopo la fuga decisero di fare una sosta.

Avevano raggiunto una radura vicino alla quale scorreva un torrente. Erano affamati, in quei giorni si erano nutriti sopra tutto di frutti di bosco, noci, funghi e non vedevano l’ora di cambiare la loro dieta.

Mentre Draco si guardava attorno Harry tirò fuori dalla tasca il suo inseparabile coltellino, un regalo di un anziano del villaggio, e con un ramo creò una lunga bacchetta primitiva.

Accortosi dei preparativi Draco lo guardò incuriosito.

“Che cos’è?” chiese il biondo.

Harry gli sorrise comprensivo. In quei giorni aveva imparato che il bambino sembrava non conoscere le cose più elementari e perciò si apprestò a spiegargli.

“È una canna da pesca”

A un sopraciglio alzato dell’altro continuò la spiegazione “Serve per catturare i pesci. Attaccata alla canna, come vedi, c’è un filo al quale è legato un amo con un’esca. Si getta nel fiume l’amo e quando senti strattonare tiri fuori il pesce che è rimasto impigliato.”

Draco annuì ma quando la canna gli venne passata tra le mani guardò agitato Harry “Ma..ma..” balbettò.

“Adesso pensa te a pescare io devo fare una cosa” gli disse il moretto allontanandosi “E mi raccomando, nella pesca bisogna avere molta pazienza”

Lasciato solo il bambino s’apprestò a seguire le indicazioni lasciategli. Non volendo deludere Harry iniziò a pescare e per la sera era riuscito a prendere un piccolo pesciolino. Era piccolo e viscido ma la sua cattura aveva richiesto molta fatica a Draco che, per non lasciarselo scappare era entrato anche nel torrente bagnandosi i pantaloni ormai sporchi e logori. Nonostante ciò era molto soddisfatto.

Facendo come gli era stato insegnato accese il fuoco e attese il ritorno di Harry.

 

***

 

Il fuoco scoppiettava ormai allegro e le ombre si facevano sempre più lunghe quando un fruscio richiamò l’attenzione di Draco.

Dalla boscaglia spuntò Harry.

Tutto sudato si avvicinò al focolare sedendosi su una pietra.

“Bentornato” lo salutò Draco “Come mai sei stato via così tanto? Mi stavo preoccupando”

“Scusa” rispose il moro “Volevo farti una sorpresa”

“Non importa” disse il biondo scotendo la testa e sorridendo dolcemente al compagno. Riscotendosi dal torpore mostrò il pesce che era riuscito a prendere “Guarda” disse orgoglioso “Sono riuscito a prenderne uno. Non è molto ma, neppure niente.”

“Bravissimo” si congratulò Harry “Una volta cotto sarà ottimo. Comunque non ti preoccupare, anche io sono riuscito trovare qualcosa” disse prendendo il suo zaino e tirandone fuori un coniglio, delle erbe spontanee, le solite noci e un sacchetto con dentro qualcosa di giallo e spugnoso.

“Stasera ci abbufferemo fino a scoppiare!” aggiunse sorridendo.

Detto questo si affrettò a preparare da mangiare usando quel poco che aveva  a disposizione.

Draco lo guardava affascinato mentre si muoveva preparando il piano di cottura e la cena. Con il mento appoggiato sulle ginocchia e le braccia che  avvolgevano le gambe lo osservava ammirato. A ogni sua azione era sempre più stupito della sua capacità di adattamento e del coraggio che dimostrava, ogni respiro che faceva accresceva sempre più il desiderio di non separarsi mai da lui perché con lui si sentiva al sicuro.

Fu mentre era perso in questi pensieri che gli venne l’idea.

Tempo prima il padre gli aveva parlato di un rituale che eseguito legava due persone che si volevano bene. Incuriosito aveva chiesto di parlagliene e lui l’aveva accontentato. Era molto semplice tanto che era facilmente attuabile anche da un bambino come lui.

Attese che Harry mettesse sul fuoco il cibo e poi, facendosi coraggio iniziò a parlargli della sua idea.

“H-Harry” richiamò la sua attenzione.

“Umm..” rispose il moretto voltandosi, in quel momento di stava leccando il dito da una sostanza che sembrava miele. Senza sapere il perché Draco arrossì ancor di più e iniziò a balbettare il suo discorso.

“Emm” incominciò imbarazzato “Io vorrei chiederti una cosa.”

Il silenzio dell’altro lo indusse a continuare.

“Io in questi giorni qui con te mi sono trovato bene e… e non voglio perderti una volta trovati i miei genitori. Così mi era venuta un idea.” Disse seriamente, guardando Harry negli occhi “A te non piace stare con i tuoi zii e io voglio che tu stia con me per sempre ma, sai gli adulti a volte non capiscono queste cose e fanno di testa loro. Perciò mi sono tornate in mente le parole di mio padre. Mi ha raccontato di un rituale che legherebbe due persone tra di loro e nessuna legge le può separare.”

“Davvero esiste qualcosa del genere?” chiese Harry incuriosito.

“Si” rispose Draco eccitato “Io so come si fa. Quando mio padre me ne ha parlato mi sono incuriosito e ho cercato informazioni per poi impararlo di nascosto. Volevo chiederti se lo faresti con me” disse abbassando gli occhi sul terreno impacciato.

Al silenzio che seguì le sue parole Draco alzò lo sguardo preoccupato e vide Harry fissare il fuoco con aria pensosa.

“Non dovrò più tornare dai miei zii?” chiese.

“No” rispose certo Draco “Starai con me. Non permetterò che ti portino altrove”

“D’accordo” accettò Harry “Lo facciamo subito” chiese.

Draco sorrise “Certo, immediatamente!”

 

***

Il cibo cuoceva lentamente sul fuoco spandendo nell’aria un profumo di carne cotta e erbe.

Dinanzi, in un cerchio tracciato per l’occasione, i due bambini erano in ginocchio uno di fronte all’altro guardandosi negli occhi. Ignorando i brividi accentuati dalla momentanea assenza delle magliette.

Uno spicchio di luna svettava nel celo notturno. Il momento era solenne….

Draco prese il coltellino e procurò un piccolo taglio sulla sua mano, ripetendo l’operazione con quella di Harry. Tenendo i palmi verso l’alto e lasciando accumulare il sangue che usciva dalle ferite, incrociarono le mani.

Draco fu il primo a iniziare imitato contemporaneamente dal moro. Intinsero le dita nel loro sangue e con quello disegnò una runa sul petto del compagno pronunciando nel frattempo la formula rituale “ Il tuo cuore batte per me e il mio per te. Che io possa proteggerti da ogni male”

Subito dopo Draco accostò la e sue mani al volto di Harry e mentre lui beveva continuò la cantilena “Il mio sangue scorre in te e nessuno potrà mai lavarlo via”

Queste stesse azioni vennero ripetute un attimo dopo da Harry.

I due si guardarono negli occhi sicuri della loro scelta.

Un piccolo sorriso nacque dalle loro labbra ma fu solo un secondo poi entrambi parlarono siglando il loro contratto, sigillando la loro obbligazione.

“Che nessuno possa sciogliere il nostro vincolo. Ora e per sempre.”

Una luce gli avvolse e sul petto al posto della runa di sangue capeggiava una voglia a forma di luna, la stessa luna che li aveva guardati formare il loro legame.

Una volta suggellato l’accordo si rivestirono e banchettarono con pesce aromatizzato, coniglio al miele e biscotti con farina di nocciole.

Fu un banchetto degno dell’incantesimo appena compiuto.

Mentre mangiavano Draco guardava Harry felice e desideroso di mostragli tutto il suo affetto decise di fargli un regalo.

Rosso dall’imbarazzo allungo la sua mano e depose in quella di Harry una catenina “Quando si formano questi legami è tradizione fare un dono” spiegò a un confuso bambino “Questa catenina mi è stata donata alla nascita e vorrei che la tenesti tu.”

“È bellissima” disse Harry osservandola.

“Lo so mi fa piacere che tu l’abbia”

“Grazie” disse il moro. Dopo un istante, però, prese il suo zaino e si mise a cercare qualcosa.

Incuriosito Draco si avvicinò. Un momento dopo Harry gli tendeva un piccolo oggetto con la mano.

“Non è preziosa come il ciondolo che mi hai dato ma, per me ha un grande valore affettivo.” Spiegò dandogli quello che era un piccolo gufo intagliato nel legno “Me lo aveva dato la coppia che mi ha insegnato a sopravvivere nella foresta e adesso è tuo spero che ti porti fortuna. A me ne ha portata molta”

Prese il piccolo gufo con timore reverenziale, era davvero ben fatto. “Sarà il mio tesoro più prezioso” disse e per ringraziarlo si sporse donandogli un leggiero bacio a fior di labbra.

Sorpreso Harry si toccò la nuca imbarazzato “Non c’è di che” rispose.

Rimasero ancora per un po’ davanti al fuoco ma, quando la stanchezza li colse si addormentarono abbracciati e con il sorriso sulle labbra.

 

FINE CAPITOLO 2

   
 
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