Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: Ater Chrysanthemum    05/03/2010    2 recensioni
Un criminale arrestato anni fa dalla Squadra Speciale Cobra 11 è stato rilasciato dal carcere prima del previsto per buona condotta. Gli anni che ha trascorso in galera hanno alimentato giorno per giorno il suo odio nei confronti di Semir e di conseguenza del suo collega Jan. Il criminale troverà un modo per vendicarsi senza sapere che,invece,farà loro un gran favore aiutandoli a comprendere una cosa che prima non riuscivano a capire…
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Sembra che non entro in questa casa da una vita >> disse Jan poggiando le chiavi della macchina sulla credenza dell’ingresso di casa sua. Semir aveva deciso di accompagnarlo << Ora che ci penso questa è la prima volta che vengo a casa tua >> notò Gerkhan guardandosi attorno << Però,immaginavo ci fosse il caos più totale >> commentò << E perché pensavi questo? >> chiese Jan accendendo tutte le luci della stanza << Così >> scrollò le spalle Semir curiosando ancora per la casa << Deve essere noioso vivere soli >> disse Semir pensando ad Andrea << Non sai quanto >> confermò Jan sedendosi sul divano << E’ infatti una bella sensazione averti qui a casa mia oggi >> disse poi invitando anche Semir a sedersi << Davvero? >> chiese lui. Jan si schiarì la gola e subito si pentì di quello che aveva detto << Beh sai,sono sempre solo a casa e quindi > farfugliò << Sono felice che il mio miglior amico sia con me…ovvio no? >> disse con una risatina nervosa << Che ti prende? >> era questo il momento,Semir si era buttato in quella domanda pur sapendo,forse,la risposta. Ma lui voleva sentire le cose come stavano da Jan << Che mi prende? >> fece Richter muovendo gli occhi per la stanza << Niente >> come aveva previsto. Niente. Ma Semir non poté far a meno di sentirsi deluso lo stesso. La verità era che lui voleva capire che cosa era successo tra di loro,ma non voleva essere lui a fare la prima mossa << Ti va qualcosa? Non so dimmi tu… >> fece Jan alzandosi dal divano << No! Assolutamente niente grazie >> disse Semir intento a trovare un pretesto per poter chiudere la questione << Stavo pensando che siamo stati davvero fortunati >> Gerkhan cercò di spedire di nuovo la conversazione sulla sventura appena vissuta a causa di Eric << Gia, anche se non avrei mai voluto che qualcuno si sacrificasse per noi >> disse Jan riferendosi alla scomparsa di David << Credo ci abbia aiutato anche il fatto di stare in due >> continuò Semir,ormai nessuno lo avrebbe più fermato. Jan era desideroso di cambiare argomento. Aveva come la sensazione di sapere dove volesse andare a parare Semir << Saremmo morti sicuramente se non ci fossimo abbracciati l’uno con l’altro >> come temeva Jan,Semir era riuscito nel suo intento << Gia, una vera fortuna >> avrebbe preferito scappare e mettersi a correre in quel momento. Non riusciva ad affrontare la questione,perché neanche lui sapeva come era potuto accadere quello che era successo tra di loro nella villa di Eric << Non credo di ricordare tutto però. Sai,sono stato male e credo di aver perso un po’ di memoria >> si stava arrampicando sugli specchi lo sapeva,ma non trovava via d’uscita << Quindi non ricordi nient’altro? >> Semir ebbe quasi paura che il cuore gli uscisse fuori dalla bocca. Le viscere gli si strinsero fino a farlo stare quasi male,però era intento ad andare avanti. Era sempre stato un tipo testardo lui… Jan lo guardò con un misto di supplica e di fastidio << No,credo proprio di no >> fu la risposta secca di quest’ultimo. Semir sospirò in cerca di coraggio. Che cosa sarebbe successo se avesse detto come pensava che stessero le cose? Aprì la bocca ma non fu capace di parlare quindi la richiuse e incominciò a guardarsi le ginocchia. Jan continuava a guardare altrove. Adesso ci stava davvero male.Perché da quando si era svegliato non aveva fatto altro che pensare a lui e a quello che gli aveva fatto << Perché mi hai baciato? >> la domanda uscì spontanea. Quasi fosse un pensare ad alta voce. Semir non se l’aspettava e rimase paralizzato sul divano senza riuscire a parlare,sotto lo sguardo di Jan che pur pentito della domanda attendeva una risposta << Forse il freddo mi ha dato alla testa >> disse Semir con voce flebile << E’ stato un attimo di smarrimento,nulla di più >> concluse poi guardando Jan negli occhi. Era palese che non credeva a nemmeno una parola di quella storiella che non stava affatto in piedi << Mai sentito che per il freddo si abbia l’improvvisa voglia di baciare il primo che ti capita a tiro >> ormai la discussione era avviata,tanto valeva portarla a termine << Allora tu mi saprai di sicuro spiegare il perché di quelle parole che mi hai detto nella cella >> Jan ebbe un fremito << Non ricordo di averti detto nulla >> disse distogliendo lo sguardo << No? Io invece sì >> fece Semir cercando di far ricadere tutti i sensi di colpa sul collega << Non credo che per il freddo si abbia l’improvvisa voglia di dire “ti amo” al primo che passa >> disse Semir alzandosi dal divano << Ma comunque se quello che ti ho fatto ti ha dato fastidio tolgo immediatamente il disturbo >> Jan lo guardò di nuovo << No Semir >> disse alzandosi a sua volta << Non mi ha dato fastidio >> aggiunse fissandolo di nuovo negli occhi << Jan,ascolta io non so dove tu voglia arrivare con questo discorso ma io credo che l’unica cosa che dobbiamo fare sia dimenticare tutto. Io sono sposato e poi noi due siamo due uomini. Quindi si è trattato di un semplice sbaglio tutto qui >> disse Semir per porre fine alla situazione. Ma Jan non voleva finirla qui << Mi hai baciato sulla bocca di proposito! Si chiama sbaglio per te questo?! >> esclamò << Allora visto che ormai ci sono te lo dico! Quelle parole che ti ho detto…le ho dette perché è la verità >> sentiva come il bisogno di vomitare, stava per svenire ma almeno ce l’aveva fatta. Gli aveva detto quello che provava per lui, il che non era poco. Semir cercò di sorridere nel modo più naturale possibile << Jan mi spiace dirlo ma stai delirando >> disse << Io devo andare da Andrea. Ci vediamo domani >> salutò Semir dirigendosi verso la porta d’ingresso << Semir >> Jan lo prese per la manica impedendogli di camminare << Jan lasciami stare! >> disse Semir alzando la voce,evidentemente arrabbiato. Per Jan il suo modo di fare fu come una scottatura. Non lo aveva mai sentito arrabbiarsi così << Perché mi stai facendo questo? >> chiese Jan reprimendo le lacrime,perché piangere davanti a Semir non lo avrebbe di sicuro aiutato << Jan, smettila >> disse Semir ma non era più nervoso come prima. Jan lasciò la presa e Semir abbassò lentamente il braccio << Che mi prende? >> disse sottovoce prima di prendere Jan dietro il collo e baciarlo di nuovo sulla bocca. Richter sentì la lingua di Semir a contatto con la sua e una vampata di calore lo avvolse,come quella volta. Semir lo sapeva…questa volta si era cacciato davvero in un grosso guaio.

   
 
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