Sul treno per Hogwarts

 

 

 

Attenzione: il protagonista di questa fanfic è Sirius Black.

 

 

 

Tutti sappiamo chi erano i Malandrini: dei cazzeggiatori. Ma per farne una descrizione più dettagliata facciamo un elenco:

-         James Potter: cercatore di Grifondoro, amava togliere le mutande a Mocciosus e aveva la fissa per la Evans;

-         Sirius Black: puttaniere per eccellenza, il suo record è stato fare sesso con 109 ragazze in un giorno solo;

-         Remus Lupin: lupo mannaro, perennemente stanco;

-         Peter Minus: leccaculo, complessato e, come dicono dalle mie parti, omm ‘e merd.

 

Adesso che ve li ho presentati cominciate a leggere la storia.

 

Era una giornata di sole e Sirius Black stava salendo sul treno per Hogwarts. Erano presenti suo padre, detto anche il bastardo, sua madre, detta anche la bastarda, e il fratello Regulus, detto anche il rompicoglioni.

Non trovando uno scompartimento vuoto, si accontentò di dividerlo con uno che dormiva. Quello era Remus Lupin.

La porta dello scompartimento si aprì di nuovo ed entrarono due ragazzi: uno spettinato e uno *bip*.

Quelli erano James Potter e Peter Minus.

“Ciao” disse James “mi chiamo James Potter, voi?”

“Sirius Black” biascicò Sirius.

“Peter Minus” disse lo *bip* con una vocina piccola piccola.

“E lui chi è? Sta dormendo!” disse James, squadrando Remus.

“Lo sveglio?” chiese Peter.

“Aspetta, ci penso io!” esclamò James. Poi prese una fune, ci legò un secchio pieno d’acqua e lo mise in bilico sul capo di Remus.

“Appena si muoverà si farà una bella doccia fredda” commentò Sirius.

Sirius non vedeva l’ora di arrivare ad Hogwarts. Non sopportava la compagnia di quei coglioni, voleva essere smistato subito, tanto lo sapeva che doveva capitare a Serpeverede: se no la mamma lo sparava.

James non capiva. Tutti mentre dormivano si muovevano, mentre quello no. Restava immobile. Decise allora di dargli lui una bella scrollatina.

SPLAT!

“AAAAAARRRGHHHH!!!” urlò Remus, bagnato fradicio.

“Buongioooorno!” disse James, rivolto a Remus “come ti chiami?”

“Ma sei matto!? Mi hai fatto bagnare tutto!”

“Oh, per un paio di goccioline quante storie…”

“Ma che paio di goccioline… sono FRADICIO!”

“Come ti chiami?” ripetè James.

“Remus Lupin”

“Piacere, sono James Potter”

“Sirius Black”

“Peter Minus”

“Perché mi avete svegliato?” chiese Remus, arrabbiato.

“Per vedere se eri vivo!” rispose James con un occhiolino.

Nessuno parlò per una decina di minuti.

“Che palle!” disse Sirius, alzandosi “mi vado a fare un giro”

Sirius uscì. Mamma mia che coglioni che erano quelli. Forse quel Potter no. Almeno era divertente. Però il padre gli aveva sempre parlato male dei Potter: erano babbanofili come Silente.

Sirius era in cerca delle sue cugine: Andromeda (del settimo anno), Narcissa e Bellatrix (tutte e due del quinto). Erano tutte più grandi di lui e Narcissa e Bellatrix erano già fidanzate; una con Lucius Malfoy e l’altra con Rodolphus Lestrange. Erano tutte del Serpeverde, tranne Andromeda, che era di Corvonero. Andromeda era la cugina preferita di Sirius. Era la più grande delle tre sorelle ed era la più buona. Narcissa era vanitosa al massimo e Bellatrix era bastarda col cuore.

Sirius incontrò le due cattive in uno scompartimento vicino la cabina del conducente; stavano con un gruppo di altri Serpeverde e stavano ridendo.

“Uh, guardate! Il piccolo Siri!” disse Bellatrix, appena lo vide.

“Si, ciao, Siri!” esclamò Narcissa.

Gli altri serpeverde cominciarono a ridere.

“Ehm… stavo cercando Andromeda” disse frettolosamente Sirius.

“Oh, cerchi Andromeda, piccolino! Ma noi non sappiamo dove sia…”

“Va bene, ciao” Sirius corse verso la porta e uscì da quell’inferno.

Era incredibile come quelle due riuscissero a farlo sentire ridicolo.

A pensarci bene, non gliene teneva molto di vedere Andromeda. Quindi ritornò da James, Remus e Peter.

 “NOOOOO!!!! BASTA!!!!!” urlava Remus.

“E dai, Remmy, è solo per ridere!” diceva James.

James stava rincorrendo per tutto lo scompartimento Remus, con una specie di medusa in mano che voleva mettere in testa a Remus.

Sirius li guardava allibito: ok, facevano ridere, ma sembravano due stronzi.

In un angolino Peter ogni tanto cacciava qualche risolino.

Appena James vide Sirius cambiò oggetto: adesso voleva mettere la medusa in testa a Sirius.

Dopo un’ora di ricorrimento James cedette. Buttò la medusa in faccia a Peter e si buttò sul sedile.

 

***

 

Era il momento dello smistamento.

La McGranitt chiamava uno studente alla volta e gli metteva il Cappello Parlante in testa. Quello poi diceva in che casa dovevano andare.

“Black, Sirius!” chiamò la McGranitt.

Sirius si fece avanti. Si mise in testa il Cappello.

“E tu vorresti diventare un Serpeverde??” chiese il Cappello a Sirius.

“Si” rispose Sirius.

“Ah, no. Non ti ci vedo proprio. Anche se diventerai casinaro e puttaniere tu andrai a… GRIFONDORO!!!”

Sirius era sconvolto. Appena lo avrebbero saputo il familiari lo avrebbero ucciso. E la mamma lo avrebbe mutilato vivo.

Dal tavolo dei Serpeverde Bellatrix e Narcissa lo guardavano stupite; mentre Andromeda sembrava felice, almeno un altro parente non ha fatto la brutta fine degli altri, pensava lei.

 

***

 

 

Più tardi Sirius era coricato nel suo letto del dormitorio di Grifondoro. I suoi compagni di stanza erano James, Remus e Peter. Anche loro erano capitati a Grifondoro.

Tuttavia l’unica volta che Sirius aveva parlato con uno di loro al banchetto è stato quando aveva urlato “STRONZO!!” a James, che gli aveva rovesciato il succo di zucca in testa di proposito.

Però non riusciva ad odiare quello ‘stronzo’. In qualche modo gli stava simpatico.

 

 

Fine

 

 

 

Ok, ok, ok, ho finito, che ve ne pare come mia prima fanfiction sui Malandrini? Mi sono sempre piaciuti, quindi ho voluto scriverci qualcosa sopra. Vorrei precisare che qui e in ogni altra mia fanfic non leggerete mai di un bacio appassionato o di comunque atteggiamenti gay tra Sirius e Remus. E nemmeno da parte di James e Peter. O forse per Peter si. Devo ancora decidere.

 

 

Una recensione me la lasciate?