Toc, toc.
-Avanti!-
Draco Malfoy aprì la porta ed entrò con passo baldanzoso e aria fiera nell'ufficio di Piton, reggendo su una spalla la borsa dei libri.
-Buongiorno, signore-
-Salve, signor Malfoy. Prego, si sieda-
Draco si accomodò con grazia sulla rigida sedia di legno posta davanti alla pesante scrivania del professore e posò a terra la borsa.
-Allora, signor Malfoy, siamo qui per discutere del suo futuro professionale- disse Piton, guardandolo dall'altro lato del tavolo. -Si è già fatto un'idea dell'occupazione che vorrebbe trovarsi una volta terminati gli studi?-
Con grande sorpresa del professore, Draco scoppiò a ridere.
-Occupazione? Mi scusi, signore, ma è evidente che non ho alcun bisogno di trovarne una-
-E perchè mai?- chiese Piton con voce inespressiva.
-Beh, perchè mio padre è ricco- rispose semplicemente Malfoy.
-E con ciò?-
-Mio padre è ricco- ripetè Draco scandendo le parole, come se Piton avesse chiesto chiarimenti sul colore del suo mantello.
-Grazie signor Malfoy, il mio udito è ancora eccellente. Ciò che non riesco a comprendere è come i possedimenti di suo padre possano esonerarla dall'avere un lavoro-
-Insomma, si lavora per guadagnare soldi; io ho già tutti i soldi che mi servono- spiegò Draco, stupito che il professore non capisse.
Piton chiuse gli occhi e appoggiò la fronte sul palmo di una mano tremante. Possibile che il giovane Malfoy fosse viziato e abituato all'agio esattamente come lo era Lucius alla sua età?
-Mettiamo, per esempio, che in seguito ad una qualche disgrazia i soldi vengano meno- disse Piton, tentando di rimanere calmo. -Come pensa di sopravvivere?-
-Ce ne vorrebbero parecchie di disgrazie per far fuori tutto l'oro di famiglia- ghignò Draco.
-D'accordo... allora diciamo che suo padre decida che lei, signor Malfoy, è ormai troppo grande per essere mantenuto dai propri genitori. Come se la cava?- cercò di farlo ragionare il professore.
Draco sbuffò. -Semplice, come me la sono sempre cavata nei conflitti con mio padre: facendo gli occhi dolci a mia madre-
Piton stava cominciando a perdere la pazienza.
-Signor Malfoy, il tempo a mia disposizione non è illimitato. Che cosa vuole fare una volta terminati gli studi?-
-E va bene, allora...- sbuffò Malfoy. -Voglio fare... eh... non so... l'astronauta?-
Piton lo guardò accigliato. -Prego?-
-L'astronauta!- ripetè Draco, non molto convinto dell'affidabilità dell'udito di Piton.
-Signor Malfoy... ehm... non lo trova un po' troppo babbano rispetto ai suoi standard?-
-Sì, forse ha ragione...- riflettè Draco. Poi gli occhi gli si illuminarono: -Farò il cowboy!-
La fronte di Piton tornò a sbattere contro il palmo della mano.
-Il cowboy, signor Malfoy?- chiese spazientito il direttore di Serpeverde.
-Non va bene neanche questo? Allora... beh, potrei fare il supereroe!- proseguì Draco, entusiasta.
Piton lo squadrò in silenzio per alcuni istanti. Poi disse: -Suo padre è ricco, signor Malfoy; lei non ha alcuna necessità di trovarsi un impiego. L'anno prossimo proseguirà gli studi di Difesa Contro le Arti Oscure, Pozioni, Incantesimi, Trasfigurazione, Erbologia. Arrivederci-
Draco si alzò e si congedò, soddisfatto. Non appena la porta si fu richiusa alle sue spalle, la testa di Piton crollò sulla scrivania. Aveva assolutamente bisogno di parlare con Lucius e Narcissa. Il più presto possibilie.