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Autore: gatta1290    05/03/2010    0 recensioni
c'era una leggenda. parlava di quattro pietre nere. denominate pietre della rosa nera. queste pietre si erano incarnate in quattro persone.
ora sono qui che vivo la mia nuova vita da vampiro. ma non sapevo cosa mi avrebbe riservato la strada che stavo percorrendo...
Genere: Generale, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“QUANDO TUTTO EBBE INIZIO”
Dalla morte a una nuova rinascita



Un giorno normale, ma non per tutti, si stava alzando. Per tutti quelli normali ma non come me… io ora devo travestirmi per mescolarmi fra la gente o almeno nascondere il mio viso. Vi starete sicuramente chiedendo il perché faccio così non è vero? Bè io non sono una persona comune. Io sono un vampiro.
Vi state chiedendo perché sono così? Se volete una piccola storia da raccontarvi prima di cominciare la storia.. perché una storia deve sempre o quasi partire da un prologo. Bene questa è la mia storia di come sono diventata vampira.

Siete pronti? Preparate pure una merendina da mangiare mentre ve la racconto, prendete pure qualche cosa da bere dal frigo. Fate pure quello che volete prima di addentrarvi in questo primo capitolo perché poi dal prossimo vi racconterò la mia vita.
Avete fatto tutto? No! Non ditemi che la vostra merenda è ancora nel microonde perché io adesso non vi aspetto! Chi c’è c’è e chi non c’è s’arrangia! Bene allora cominciamo

Era una giornata normale quella in cui mi avrebbe cambiato la vita per sempre. Avevo appena ricevuto da qualche giorno la mia macchina personale dopo aver fatto tante discussioni e molte litigate perché non potevo usare quella dei miei genitori.
Stavamo tornando a casa da scuola io e le mie amiche e all’ultimo momento avevamo deciso di andare a fare un giro per tutto il lago di Garda. Sì anche perché non avevo niente il giorno dopo e poi avevo il desiderio di incontrare un’amica che stava dall’altra parte del lago.
Maledetto quello che mi ha tagliato la strada proprio nel punto più brutto di tutto il lago facendomi finire addosso a un muro di entrata di un campeggio.
Stavo per terra non morta ma non riuscivo a parlare sentivo solo gli altri. Sentivo il tipo che mi è venuto addosso che dava la sua versione dei fatti. Ovviamente falsa da quello che stavo sentendo.
Le mie amiche non le sentivo parlare.
Stavo pensando male per loro. Pensavo che ci stessero rimettendo la vita per un disgraziato! non volevo! Oddio non mi sento più bene. Mi sento Stanca

Mi sento su qualcosa di morbido. Non sento più l’asfalto freddo su cui ero sdraiata prima. Forse sono in ospedale. Bene adesso sono nei guai se mi risveglio. Già avevano una paura quando sono uscita ieri sera e figurati se adesso sanno che sono a rischio di morte.
Aspetta un attimo. Chi ha aperto la finestra? Prima non c’era quest’arietta fredda! Bè forse è entrata qualche infermiera. Penso che ne siano entrate tante prima che io mi risvegliassi. Si avvicina al mio letto. Di sicuro sarà un’infermiera. Aspetta un momento! Che mano fredda! Chi è questo? Mi tasta ancora. Che cosa sta controllando? Sembra che si stia accertando. Finalmente ha finito! Oddio adesso che succede? Perché si siede vicino a me? Sento le sue labbra. Cavolo è tutto freddo questo! Che razza di persona è questa? Oddio me lo sento vicino che si sta avvicinando al mio collo. Cosa fa? Che dolore insopportabile! È tremendo… mi sentivo il cuore ghiacciarsi fino a non pulsare più!
Mi alzai e vidi la persona che diciamo, mi aveva svegliato da un lungo sonno. Era un ragazzo che aveva i cappelli grigi con qualche sfumatura nera che ricadevano sulle spalle. Indossava una tunica grigia lunga. Aveva una cicatrice sulla faccia sul sopracciglio con una sfumatura di nero troppo accentuata.
Mi fissò.
“ma chi sei? Sono viva?”
“diciamo che ora sei rinata a nuova vita come vampira”
“non è possibile! Non esistono i vampiri. È solo un sogno!”
“no è possibile invece. Io ti ho ridato la vita, anche se non eri proprio morta”
“non è possibile!”
“ora però devi stare tranquilla e fare finta di essere ancora morta poiché tutti ti credono così. Devi fingere fino a stasera! Fino a che non ti vengo a prendere”
“non voglio fingere! Voglio che vedano che sia ancora viva!” “per la vita che ti ho dato, non è possibile! È meglio che ti credano morta e non un zombie che cammina!”
“hai detto stasera?”
“si. Da stasera tu non potrai più vedere ne le tue amiche ne i tuoi genitori.”
“ma cosa ho fatto per essere così?”
“sei stata scelta e poi tu lo sei sempre stata una come noi. Fin da quando sei nata hai avuto il seme per diventarlo a quest’età!”
Non risposi. Pensai a questa nuova vita che mi si preparava davanti. Ero triste perché dovevo lasciare per sempre i miei più cari amici. “e va bene. Se non ho altra scelta farò come dici tu”
“allora a stasera ed è meglio che ti metti subito a letto perché sta arrivando gente!”
Detto questo lui scappò. Ed entrarono gli infermieri con i miei genitori.

La giornata passò tra preparamenti del funerale che doveva aver luogo proprio il giorno stesso della mia morte. Per soffrire meno aveva detto mio padre e mia mamma aveva aggiunto così starà ancora più vicina al signore che l’ha chiamata!
Sentivo tutti che venivano a trovarmi e piangevano. Pensavo a quanto sarebbe stato bello per loro vedermi che mi alzo e dico: ehi sono ancora viva! Ma purtroppo non potevo. Mi dispiaceva non dargli questa soddisfazione.

Finalmente la camera mortuaria era chiusa e mi portarono in chiesa per il funerale per poi portarmi al cimitero. Dopo da lì sarebbe cominciata la mia nuova vita.

Venne sera e tutti se ne andarono. Non so quanto tempo passai dentro quella bara prima che mi venne a prendere.

Passò molto tempo e sentii che la bara si stava aprendo. Uscii e me ne andai con il mio compagno. A proposito! Non avevo chiesto il nome! “posso chiederti il tuo nome?”
“mi chiamo Karen”
E con questo sapete la mia storia. Ora che la sapete possiamo cambiare pagina e trasferirci avanti nel tempo esattamente dieci anni dopo la mia rinascita.
Ah si. Non vi ho detto il mio nome. Il mio nome è Francesca Pizzini. Se per caso state pensando che io non abbia un nesso o che non state credendo a ciò che vi dico controllate bene sul giornale di quel giorno dove hanno parlato dell’incidente.

  
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