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Autore: mich key    06/03/2010    2 recensioni
Quando l'esercitazione per un tema diventa una fanfiction: ecco a voi "Love Letters", una piccola raccolta di lettere mai inviate da parte di Arthur verso tre dei suoi amanti. Nell'ordine: Antonio, Alfred e Francis. Buona lettura!
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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    Inghilterra, 23/12/1818
Caro Francis,
     come stai? É un po' che non ci si vede. Ti voglio, impulsivamente e senza motivo come sempre, ma ti voglio. Ora che l'ho ammesso, puoi smettere di cercare di convincermene. Forse, se al posto di presentarti da me all'una di notte tu avessi giocato secondo le regole, il nostro rapporto sarebbe stato qualcosa di un minimo più normale. Probabilmente no, però. Noi siamo fatti per continuare ad attirarci e respingerci. Ogni volta che ti guardo, il mio cuore sobbalza e mi viene voglia di baciarti, di lasciare perdere ciò che sto facendo, ciò che sto pensando, ciò che mi sta attorno, tutto, per un attimo di insensata passione. Non credo di amarti- uno stupido come te non potrà mai avermi fino a questo punto- ma siamo stranamente compatibili a letto. Mi chiedo se anche per gli altri è così, se tu non sia semplicemente il lego che si incastra alla perfezione con tutti gli altri pezzi. Continuo ad illudermi di non esserti indifferente, di destabilizzarti, in qualche modo. Se non fosse così, allora perché ti presenteresti a casa mia con una bottiglia di vino ed una rosa, quasi timoroso di mostrare i tuoi corteggiamenti in pubblico -non è una tua caratteristica-, perché cercheresti di farmi ubriacare, riuscendoci quasi sempre? Non ha senso -o no-, vero? Sei una delle poche persone a cui lascio senza troppa ritrosia il ruolo di seme. Non perché io ti veda come tale ma perché, semplicemente, ti desidero così tanto da essere disposto a tutto pur di averti. Ricordo la nostra prima volta. L'ho vissuta come un sogno, fino all'ultimo convinto che mi sarei svegliato -come ogni volta- nel mio letto, intontito, eccitato e solo. La mattina dopo, abbiamo fatto finta di niente, entrambi come al solito un po' distaccati l'uno dall'altro. Tu, però, ogni tanto  facevi un mezzo sorriso e buttavi, come fosse casuale, una battuta destinata a me nel discorso. Questa cosa mi irritava e mi rendeva più nervoso e aspro del solito nei tuoi confronti. Con il susseguirsi degli anni, tutti si sono convinti di un qualche sentimento di rivalità tra noi. Quando ci siamo persi, entrambi presi da altre avventure, questo rapporto è quasi diventato reale. Prima per irritazione alle tue nuove allusioni, poi per abitudine ed infine per vera conflittualità abbiamo finito per litigare e stuzzicarci a vicenda. Non hai però smesso di venire a casa mia: ogni tanto, sfruttando quella capacità -inesistente in altri ambiti- di trovarti nel posto giusto al momento giusto, suoni alla mia porta e tutto torna com'era quelle prime volte, confuso e passionale. Una parte di me spera di essere -se non il favorito- almeno uno dei nomi più cari della tua infinita lista di amanti, uno di quelli scritti con un ricciolo extra, un po' più fini ed un po' più eleganti rispetto alle altre file di sillabe e suoni. Ora che sei uscito dal tuo periodo ribelle ed è tornata un po' la calma aldilà della manica, se vuoi, una sera di queste, vieni a trovarmi.
Ti aspetto,


Arthur Kirkland

P.S. Osa portare le tue idee rivoluzionarie qui da me e sappi che sei morto. Spero che la sconfitta ti si bastata da lezione

Arthur prese la lettera e la relativa busta poi sospirò: a chi aveva intenzione di mentire? Tanto non l'avrebbe mai imbucata. Dopo un attimo di deja-vu, buttò anche quella lettera nel camino accanto alla scrivania, per poi scrivere due righe burbere a metà tra lo scherno e il rimprovero. A Francis sarebbero bastate per capire il messaggio.










Salve a tutti! Vi sono mancata?
Immagino di no ma tutto sommato spero di si.
Se state leggendo queste righe significa che avete letto anche la terza lettera
(o che l'aveta saltata e per qualche oscuro motivo vi interessano i miei commenti a fine capitolo,
cosa che va bene lo stesso).
Inanzitutto, quindi, voglio ringraziarvi per la pazienza;
se vorrete lasciare due righe di commento
(o anche una sola)
ne sarò davvero felice.
Colgo l'occasione per ringraziare di cuore Robbuccia,
l'unica persona che ha recensito "Alfred".
Ho cercato di contestualizzare un pò meglio quest'ultima lettera,
non voglio cadere nel terribile ed odioso errore del
"puff, eccolo qua".
Controllando sulla fida wiki,
ho cercato una data situata poco dopo la rivoluzione francese
e tutte le vicende napoleoniche
ma non troppo poco,
per giustificare il fatto che Arthur non vedesse Francis da un pò.

Ragazzi, in questo capitolo conto di arrivare almeno a due recensioni,
wanna help?
(Anzi, per restare in tema con Francis, voulez vous aider?)





  
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